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Autore: Antonio_XXX    10/02/2014    1 recensioni
2001,Idris. I due cacciatori più famosi di Idris , Harry ed Anne ebbero un bambino, Malik. In quei tempi le cose non andavano bene nel Mondo Invisibile. L’arrivo di tutti quei demoni era un serio problema. Malik nacque in un periodo buio per i cacciatori, non era sicuro farlo crescere nel Mondo Invisibile, così Harry e Anne decisero che la cosa migliore fosse che il bambino crescesse tra i mondani al sicuro dai demoni. “Malik ha qualcosa di speciale, bisogna proteggerlo” questo fu il consiglio dato dai Fratelli Silenti ai due cacciatori. Malik fu affidato ad un orfanotrofio mondano. Poco tempo dopo Harry e Anne morirono nel modo migliore per un Nephilim, combattendo i demoni. Sono passati tredici anni, Malik non ha mai conosciuto i suoi genitori e ha vissuto la sua infanzia in un orfanotrofio, è sempre riuscito a cavarsela da solo ed ha tenuto sempre duro. Ha appena compiuto i suoi tredici anni e sta per lasciare il suo orfanotrofio per andare a vivere da un’altra parte ed essere affidato a un tutore.
Questa è la mia prima fan fiction spero vi piaccia, date un occhiata non ve ne pentirete
Genere: Avventura, Guerra, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alec Lightwood, Izzy Lightwood, Jace Lightwood, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2.
Malik uscì dalla doccia e individuò alcuni vestiti che prese prima di farsi la doccia, li prese e a caso e li indossò. Aveva una t-shirt con la faccia di una tigre e dei pantaloni attillati che gli fasciavano le gambe perfettamente. A piedi nudi si diresse in salone, dove Magnus sedeva su divano intento a leggere un grosso libro, ma appena Malik entrò in salone si accorse di lui e lo incitò a sedersi accanto a lui.
-Dovevi dirmi qualcosa?- domandò curioso Malik ruotando leggermente il corpo verso destra dove Magnus sedeva, sfogliò alcune pagine del libro e si fermò a una doveva c’era una foto che mostrò a Malik - Oh, certo. Tieni questa - C’erano un uomo e una donna che sorridevano, guardando un neonato che giocava con un arco, Malik osservò la foto a lungo cercando di capire chi fossero quelle persone. - Quelli sono i tuoi genitori, e quello sei tu a tre anni- disse Magnus con le lacrime agli occhi osservando con tenerezza quella foto lasciandola tra le mani di Malik.- Io? Sul serio ma se io sono sempre vissuto da quando ho due mesi all’orfanotrofio- rispose Malik alzando lo sguardo verso Magnus. -Ti sbagli, è quello che ti hanno fatto credere, ho scattato io quella foto e tu avevi tre anni- disse Magnus immerso in mille ricordi –Dammi la mano- la porse a Malik che lo guardò in un primo momento titubante ma poi gli e la porse. Nel momento in cui le dita di Magnus si strinsero intorno alla mano di Malik, il grande salone si trasformò in una stanza piena di giochi per bambini con le pareti color giallo ocra, il divano era posto vicino al muro lasciando un grande spazio al centro della stanza, lo spazio al centro fu poi occupato da un neonato che giocava con un arco e una donna che riponeva tutti i giocattoli in una cesta e un uomo che guardava i movimenti del bambino sorridendo.–Tesoro guarda, fa presto!- disse l’uomo incitando la donna a sedersi al suo fianco osservando il bambino. –Arrivo!- disse la donna –O mio dio è pericoloso potrebbe farsi male con il tuo arco- aggiunse impaurita -Aspetta e guarda- .Il bambino afferrò impacciato una freccia e la pose sull’arco e provò a tirare la freccia che però cadde ai suoi piedi, scatenando la risata dei genitori.   –Aspetta ti aiuto io-  l’uomo si alzò in piedi e si accovacciò alle spalle del bambino, gli prese una freccia e la fece stringere tra le mani al bambino, gli prese le braccia e lo piegò tenendo l’arco in una posizione perfetta e infine lascio andare la freccia che colpì il muro ricadendo spezzata –Bravo tesoro- anche la donna si alzò risedendosi di fronte al bambino iniziando a fare smorfie con la bocca. Poi la scena sparì di nuovo e la casa cambiò di nuovamente, le pareti divennero azzurre e l’arredamento cambiò, c’erano più mobili, il divano era posto di fronte ad un camino. Il bambino era più alto intorno ai 2-3 anni e si nascondeva dietro il divano mentre l’uomo e la donna salutavano affettuosamente un uomo stravagante e somigliante a Magnus ma molto più giovane. –Malik  tesoro, vieni a salutare zio Magnus-  la donna si rivolse al bambino che si nascose ancora di più senza rispondere. La donna andò verso il divano, dove si accovacciò per arrivare alla stessa altezza del bambino. –Hei piccolo Nephilim, andiamo- la donna si rivolse al bambino con una dolcezza infinita. -Ho paura- rispose il bambino incrociando le braccia al petto. - Lo zio Magnus è innocuo non ti farà del male, vieni con me e vedrai che è anche simpatico- la madre si prese in braccio il bambino che nascose la testa sul petto della donna che lo conduceva da Magnus –Ciao piccolino, io sono Magnus e tu come ti chiami? – Magnus si rivolse al bambino dolcemente che al suono della sua voce fu quasi tentato di scoprire a chi appartenesse voltandosi immediatamente.–Io sono Malik Hawkeye– rispose il bambino incitando la madre a farlo scendere e lei così fece. Magnus si piegò sulle ginocchia superando di poco il bambino. –Vuoi vedere una magia?- domandò al bambino Magnus. - Si – rispose euforico il bambino. Magnus fece schioccare il pollice con l’indice e al suono dello schiocco tanti fiocchi di neve caddero sulla testa di Malik che li guardava con gli occhi pieni di meraviglia, conquistandosi i sorrisi di tutti i presenti. Poi l’immagine sparì e la stanza scomparve lasciando posto al salone di Magnus.
-Adesso mi credi? Quel bambino eri tu insieme ai tuoi genitori- disse Magnus -Come hai fatto? Prima c’era il tuo salotto e poi quello di quella famiglia, è impossibile- disse Malik guardandosi intorno sconvolto –In teoria è impossibile ma no per il sommo stregone di New York- disse strizzando l’occhio -Devi sapere che esiste un mondo, sconosciuto agli umani, le storie che hai sentito esistono tutte, fate,lupi,vampiri e demoni e a mantenere in ordine questo mondo esistono i Nephilim o meglio conosciuti come ShadowHunters.                                                                                                                                                                     Magnus è impazzito pensò Malik, “I vampiri e i lupi mannari non esistono e poi shadowhunters? E chi li ha mai sentiti, e poi che centro io con tutto questo. “-Mi ascolti o parlo da solo? Tu sei un Nephilim, c’è l’hai nel sangue i tuoi genitori lo erano e tu hai ereditato questa specie di dono- Magnus lo disse con tanta facilità facendola sembrare la cosa più ovvia del mondo.–Ed io come faccio a mantenere l’ordine in questo mondo se non so nemmeno chi sono?- Malik rimase sconvolto da quella rivelazione, dopo tredici anni passati in un orfanotrofio, si ritrova a casa di uno stregone eccentrico e poi viene a sapere di un mondo che non vede e che lui deve proteggere, un umano non riesce a gestire tutte queste emozioni.–Non devi preoccuparti, imparerai tutto con il tempo adesso ti porto in un posto, dove si rifugiano quelli come te- disse Magnus con dolcezza prendendo la sua giacca ed entrando nell’ascensore attendendo l’arrivo di Malik che titubante lo raggiunse.
 
Erano di fronte ad una chiesa, senza nessuna finestra e abbandonata da alcuni anni. Le persone camminavano a passo svelto troppo indaffarati per prestare attenzione a un eccentrico mago che stava disegnando un simbolo nel vuoto. Quando il simbolo fu completo, Malik ne rimase ipnotizzato, come se quel simbolo trasmettesse forza. La porta si aprì, ma non del tutto, quanto basta per capire che fosse libera. Magnus fece segno di entrare e Malik lo seguì in silenzio. Quella che prima era una chiesa adesso era diventata un edificio a più piani, un grande angelo era situato al centro della stanza e due scale laterali portavano a dei corridoi dove s’intravedevano molte stanze.
-Magnus!- un ragazzo si accorse della presenza dei due e scese velocemente le scale fino ad arrivare nel grande atrio correndo verso Magnus che gli offrì un caloroso abbracciò, Malik capì subito che quello doveva essere il fidanzato di Magnus.– Magnus Bane, qual buon vento? – un ragazzo dai capelli dorati e gli occhi di un azzurro magnetico si era rivolto a Magnus con arroganza -Jonathan Christopher Wayland – Magnus si staccò dalle braccia del ragazzo. Poi rivolse al ragazzo in cima alle scale –Ti ho portato qualcuno che può interessarti, Malik Andew Logan Hawkeye- Il ragazzo inclinò di lato il volto concentrandosi sulla figura di Malik che si nascondeva dietro la schiena di Magnus che poi si spostò lasciando intravedere Malik. –Davvero è il figlio di Harry e Anne?- il ragazzo sussurrò all’orecchio di Magnus che annuì. Il ragazzo in cima alle scale con un’agilità felina scese le scale nell’arco di due secondi camminando lentamente verso Malik. Una volta arrivato di fronte la figura di Malik si rivolse a lui – Benvenuto nell’istituto di New York, vieni facciamo un giro turistico- disse imitando le virgolette con le mani pronunciando la parola giro turistico  -Ah, giusto. Io sono Jonathan ma tutti mi chiamano Jace- gli porse la mano e Malik solo quando gli e la strinse notò la sua presa forte e fiera. Malik senza dire una parola seguì il ragazzo che lo portò per milioni di corridoi che sembravano tutti uguali e di tanto in tanto gli mostrava qualche stanza.
-E questa è la mia stanza preferita- gli disse spalancando la porta e incitando Malik a entrare. La stanza non era molto grande ma era ben illuminata. Un angelo ,che teneva una coppa e una spada,  faceva da padrone in quella stanza vuota, c’era un pianoforte, e al lato della stanza erano poggiati vari violini e violoncelli. –Io la chiamo la stanza della musica- aggiunse Jace sedendosi al pianoforte. Malik si avvicinò e vide che stava preparando uno spartito e prese una sedia sedendosi accanto a lui.–Tu sai suonarlo?-  disse Jace senza però smettere di cercare uno spartito -L’ho imparato in orfanotrofio- rispose timido Malik -Allora ce l’hai la lingua? Iniziavo a pensare che ti mancasse- disse ironico poi gli mostrò uno spartito –Questa è una melodia che ho scritto ma non riesco a trovare un ritornello.- Malik ripose sul leggio lo spartito e iniziò a suonare una  melodia a caso.–E’ magnifica- Jace rimase incantato da quel dolce suono che combaciava completamente con il resto della canzone.–Grazie – disse Malik arrossendo, non era abituato a ricevere complimenti e mai come all’ora il suo viso diventò rosso come un pomodoro e sentì le orecchie andargli a fuoco.
Malik e Jace rimasero per quasi un’ora in quella stanza, suonando e di tanto in tanto ridendo a qualche battuta di Jace. Tra Malik e Jace si era creata una sintonia senza pari,nonostante si erano appena conosciuti. C’era un legame forte tra di loro ed entrambi lo avvertirono da subito. –Non mi hai ancora detto quanti anni hai- disse curioso Jace scrutando Malik   - Ne ho tredici- rispose Malik -Mi prendi in giro? Ma se sei alto quanto me che ho sedici anni! Non è possibile- affermò incredulo Jace  -Non ti prenderei mai in giro- quelle parole uscirono spontanee dalla bocca di Malik che arrossì terribilmente – C,Cioè intendo non ti prenderei in giro su una cosa del genere-  –Eppure avrei giurato avessi quindici o magari sedici anni- disse Jace –Adesso andiamo dagli altri, ci staranno aspettando-.Malik e Jace uscirono da quella stanza dirigendosi verso altri corridoi che a Malik continuavano a sembrare tutti terribilmente uguali, di certo da solo si sarebbe perso. Jace gli spiegò che quello era solo un incantesimo per rendere agli occhi dei mondani –secondo lui è il nome di quelli “normali”- un posto abbandonato da cui stare alla larga ma in realtà era il posto più elegante che Malik avesse mai visto, non che ne avesse visti molti. Arrivarono finalmente a destinazione,dalla porta si udivano delle voci e Malik riconobbe quella di Magnus. Jace spalancò la porta con noncuranza spaventando tutti i presenti, compreso Magnus.                                  –Ah giusto, questi sono Alec e Isabelle– Jace si rivolse a Malik indicando Alec e Isabelle inclinando il volto verso la loro direzione mentre cercava qualcosa nella dispensa. Isabelle si alzò dalla sedia vicino al tavolo e si presentò a Malik –Io sono Isabelle- gli rivolse un sorriso a trentadue denti e la sua presa era come quella di Jace, terribilmente forte –Io sono Alec, suo fratello- il ragazzo si alzò dalla comoda sedia e si presentò a Malik quasi forzato. Malik notò, infatti, la somiglianza dei due, gli stessi capelli scuri e gli occhi, ma quelli di Alec erano notevolmente migliori, di un azzurro intenso, quasi come il colore del ghiaccio e il suo maglione azzurro rispecchiava ancora di più quel colore. Magnus lo invitò a sedersi a capo tavola,e meccanicamente così fece. Jace fece lo stesso sedendosi al posto di Isabelle e quindi il più vicino possibile a Malik. –Magnus adesso Malik resterà qui, giusto?- Jace fu il primo a rompere quel silenzio che ormai si era creato   -Bhe, adesso la casa non era più così vuota, e non era ordinata così da anni ormai e poi mi sentirò solo e non so se vogl…..- Magnus non riuscì a terminare la frase che fu interrotto da Jace che quasi cercava in ogni modo di trovare una scusa per far restare Malik. -C’è Alec a farti compagnia, è un buon compromesso no?- disse Jace strizzando l’occhio sinistro.  –Jace- Alec fulminò con lo sguardo Jace che però rimase comunque tranquillo mantenendo la stessa espressione autoritaria  -Per te va bene Malik?- fu Magnus a rivolgersi a Malik che semplicemente annuì con la testa –E va bene, Alec dormirà con me stanotte e Malik può rimanere qui, ma non credere che di esseri liberato da me- aggiunse infine ironico –Evvai!- esultò Jace come un bambino  -Come mai tutto questo entusiasmo?- lo provoco Isabelle  - Mi fa sempre piacere ospitare nuovi ospiti, non c’è mai nessuno qui- rispose Jace giustificandosi  e Isabelle si limitò ad annuire incerta con il capo.
Magnus insieme ad Alec lasciò l’istituto non prima che Magnus stritolasse in un caloroso abbraccio Malik che si guadagnò uno sguardo fulminante da Alec che probabilmente era solo geloso. Magnus era sparito poi nel traffico della città –Vieni, ti accompagno in camera tua- disse Isabelle attirando l’attenzione di Malik che aveva lo sguardo fisso sull’auto che si allontanava -Oh, certo grazie- Malik seguì Isabelle ,che anche lei come Jace, lo condusse per molti corridoi come al solito tutti uguali fino ad arrivare fuori una porta.                        –Questa è la tua camera, so che adesso sarà difficile orientarsi quindi questa è la camera di Jace qualunque cosa chiedi a lui- Isabelle indicò una camera di fianco a quella di Malik, dove al centro della porta c’era una targa con inciso sopra “Jace”. Malik aprì la porta, osservando una camera accogliente e ben illuminata. Sul lato opposto alla porta c’era una grande balconata da cui si vedeva tutta New York, c’era una scrivania e un grande letto a baldacchino padroneggiava nella camera e alla fine del letto era posto un baule, la camera aveva il bagno che Malik non visitò e infine c’era un grosso armadio che dalle condizioni e dalle decorazioni doveva appartenere a un’ epoca differente. Intanto Isabelle era uscita dalla camera senza farsi accorgere da Malik che continuò a osservare ogni centimetro della camera. Mentre osservava la camera ,un grosso tonfo fece gelare il sangue a Malik che poi si calmò notando che una grossa valigia, la sua, era appena piombata dal nulla sul baule dopo il letto, “Magnus pensò. Malik si stese esausto sul letto e senza accorgersene cadde in un sonno profondo.




Angolo Autore.
Ciao a tutti, come va? Scusate il ritardo, sono stato impegnato in questo periodo tra scuola e mancanza di internet non ho potuto aggiornare la fanfction. Bhe questo è il secondo capitolo spero vi piaccia. Un bacio    XXX
 
  
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