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Autore: Bloodwriter98    10/02/2014    5 recensioni
Logan ha diciassette anni. Figlio di un'importante famiglia di Elythra, è destinato a diventare guardiano di uno dei quattro elementi.
Eve, invece, è una ragazza umana di diciassette anni che ama stare da sola e non ha amici.
Quando questi due ragazzi, apparentemente molto diversi, si ritroveranno catapultati in un altro mondo nel quale saranno costretti a lottare per sopravvivere, si accorgeranno di avere molte più cose in comune di quante credevano.
Dal testo:
Mi guardò negli occhi sorridendo teneramente.
-Non sei ciò che gli altri dicono tu sia, ma ciò che scegli di essere-
Nonostante il momento critico non potei fare a meno di sorridere.
-E queste frasi sagge dove l'hai lette, su internet?-
Lui scoppiò a ridere.
-Sai, a volte so essere molto poetico - rispose facendo un sorriso sornione.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 7 - An unusual evening

Logan

Nonostante mi facesse fatica dovevo ammettere che, per la prima volta dopo un allenamento, ero distrutto.
Il fatto che dovessi andare ad una cena con alcuni membri del consiglio non aiutava.
Guardai un ultima volta il completo sulla sedia e mi lasciai cadere sul letto.
Per quella cena dovevo indossare giacca a cravatta nere con un paio di pantaloni di seta dello stesso colore e delle scarpe orribili. 
L’unica volta che mi ero vestito così era stato per il matrimonio di una mia cugina e appena tornato a casa mi ero assicurato di nascondere il vestito il meglio possibile così da non farlo trovare a mia madre, ma lei c’era riuscita.
Era impressionante il modo in cui Tia Visser riuscisse a trovare tutto e tutti ovunque, anche quando, da piccolo, mi nascondevo per non partecipare alle noiose cene di mio padre con gli altri membri del consiglio. 
Un sorriso triste mi comparve sul volto. 
Mi tirai a sedere e tornai a fissare il vestito. Se gli avessi dato fuoco avrei avuto una scusa per non partecipare alla cena ma conoscendo mio padre mi avrebbe relegato in casa fino alla mia morte. 
Mi alzai sbuffando sfilandomi la maglia. 
Questa sarebbe stata l’ultima volta che indossavo quel completo.

Eve

Era già una mezz’ora che fissavo l’armadio aperto. Quando mi avevano detto che quella sera ci sarebbe stata una cena con alcuni membri del consiglio ero andata nel pallone.
Non bastava la figuraccia del giorno prima.
Inoltre non avevo la più pallida idea di cosa indossare per un’occasione del genere. Non avevo i miei vestiti e quelli che c’erano nell’armadio non andavano bene.
Sentii bussare e una matassa di capelli rossi fece capolino da dietro la porta.
-Non sei ancora vestita?- chiese Ariana fuori di sé. 
-Non ho niente da mettermi – cercai di giustificarmi ma la rossa si catapultò su di me afferrandomi per un braccio.
-So io cosa ti ci vuole-

Ariana mi aveva letteralmente costretto ad indossare un abitino blu elettrico in chiffon lungo fino a metà coscia.
Il vestito era senza spalline e si arricciava sotto il seno per poi ricadere morbido.  
Avevo cercato di oppormi con tutte le forze ma lei, essendo anche più alta mi me, si era impossessata anche dei miei capelli usandoli, a detta sua, per degli esperimenti.
Dovevo ammettere che il risultato non era niente male.
Il vestito mi stava a pennello e i capelli erano raccolti con uno chignon morbido che lasciava libero il ciuffo.
Ai piedi portavo un paio di decolleté dello stesso colore dell’abito, alti più o meno dodici centimetri.
Con il mio metro e cinquanta sei non mi ero mai sentita così alta.
Mi voltai verso Ariana che si stava infilando un paio di zeppe beige. 
Aveva indossato un abito verde smeraldo che si intonava perfettamente con i suoi capelli ramati raccolti con una treccia e poi fissati dietro la testa con una ventina di forcine.
La ragazza si alzò dal letto allisciandosi l’abito.
Si avvicinò piazzandosi di fronte a me. – E adesso il trucco –
Sapevo che oppormi sarebbe stato inutile.
-Perché dobbiamo fare questa cena?-
Meno vedevo gli anziani e meglio stavo.
-E’ una semplice formalità – rispose alzando le spalle – In fondo non servirebbe a niente. Noi viviamo qui a Elytrha da sempre e in più Logan è anche il figlio di Robert, forse è solo per conoscere te- continuò dandomi un buffetto sul naso con un pennello.
-Anche se si odiano penso che Robert e Logan si assomiglino molto- dissi facendo una smorfia.
-Non ripeterei questa cosa davanti a Logan se non vuoi ritrovarti con i capelli bruciati- ribatté lei ridendo.
-E’ solo che quando ti guarda con quel suo sorrisetto mi verrebbe voglia di dargli un pugno- continuai.
Ed era vero, quella era la prima reazione che mi suscitava ogni Visser che conoscevo.
-Non essere così dura- disse lei armeggiando nel beauty case – Logan non è sempre stato così-
-Davvero?- 
-Io non lo conoscevo prima di diventare un guardiano ma so che era molto più socievole-
-E com’è riuscito a diventare così odioso?- 
Immaginare un piccolo Logan sorridente e amichevole mi era pressoché impossibile.
-E’ successo dopo la morte di sua madre- rispose lei triste – Aveva solo sette anni-
Mi zitti di colpo. Ok, forse ero stata un po’ troppo dura con lui.
-Ari posso farti una domanda?- ricominciai smorzando il silenzio.
-Certo – rispose lei tornando sorridente.
-Tu lo conoscevi Vincent Van Damme?- 
-Era da tanto che non sentivo quel nome- si allontanò per prendere una paletta di ombretti poi tornò a pitturarmi la faccia.
-Ho notato che quando sentono quel nome parecchie persone vanno in crisi-
-Se fossi in te non chiederei troppo in giro- riprese – Soprattutto in presenza degli anziani, non lo vedono di buon occhio-
-Allora, lo conoscevi?-
-Tutti conoscevano Vincet, il ragazzo più bello della scuola. Le ragazze erano tutte innamorate di lui.-
-Anche tu ?- chiesi con un sorrisetto complice.
Lei rise. – La mia era più che altro una cotta. Lui aveva sedici anni e io solo dodici. Vincent aveva il fascino del bel tenebroso. Stava sempre in disparte e i suoi modi di fare facevano cadere tutte ai suoi piedi. C’erano persino delle leggende su di lui: si vociferava che avesse ucciso un uomo; ma ovviamente erano solo voci-
-Già- risposi poco convinta.
Avevo visto l’espressione negli occhi del ragazzo. Il fatto che avesse ucciso qualcuno, anche se a soli sedici anni, era più che credibile. Mi sarei meravigliata se fosse stato il contrario. 
-Tutto il consiglio lo trattava con diffidenza ma Aaron era pazzo di lui. Lo trattava come un figlio dopo che Vincent aveva perso la sua famiglia. –
Fece una smorfia triste e continuò – Quando se ne è andato in un certo senso l’ho capito; gli anziani gli avevano portato via tutto, era normale che li odiasse-
Mise giù i pennelli soddisfatta.
-Sei stupenda- 
Aprii gli occhi per osservarmi allo specchio, aveva ragione.
Nonostante fosse stata a trafficare sulla mia faccia per circa venti minuti il risultato era davvero niente male.
-Perché il padre di Vincent ha rubato il sigillo? Cosa succede di così catastrofico?-
Ariana si rabbuiò di colpo mordicchiandosi il labbro nervosa. Non l’avevo mai vista con quell’espressione. 
I suoi occhi erano pieni di tristezza. Aprì leggermente la bocca ma prima che potesse rispondermi qualcuno bussò alla porta.
Sembrò come risvegliata da un brutto sogno. 
-Andiamo, se dovessimo arrivare in ritardo penso che il padre di Logan ci ucciderebbe- 
Uscimmo velocemente dalla stanza e ci trovammo davanti Logan e Axel.
Indossavano entrambi uno smoking nero e delle scarpe appunta davvero orribili. Quando le vidi mi morsi una guancia per non scoppiare a ridere e Logan se ne accorse perché mi fulminò con lo sguardo.
-Stai benissimo – disse Axel ad Ariana.
Non potei fare a meno di sorridere.
Era diventato completamente rosso e guardava la ragazza imbambolato.
-Grazie- rispose lei sbattendo le ciglia chilometriche.
Erano così dolci. Spostai lo sguardo su Logan e il momento magico finì.
Aveva un’espressione quasi disgustata e continuava a battere il piede a terra.
Roteai gli occhi e feci ricorso a tutte le mie forze per non saltargli addosso. Non ero una persona violenta ma lui mi istigava l’omicidio.
Presi Logan sottobraccio e Ariana fece lo stesso con Axel. 
Non avevo ancora capito perché dovessimo entrare nella sala da pranzo in quel modo. 
Meno contatti fisici avevo con Logan più tempo sarebbe rimasto incolume.
Percorremmo i lunghi corridoi dell’istituto fino a entrare nell’enorme sala da pranzo.
Era molto luminosa e sul tavolo erano disposte decine di candele che davano un tocco in più all’ambiente.
-Buonasera guardiani, è un piacere incontrarvi-
A parlare era stato un uomo sulla cinquantina, forse più vicino ai sessanta.
I capelli erano brizzolati con dei riflessi argentati e gli occhi grigio scuro. Nonostante non fosse più giovane era ancora un bel uomo.
-Io sono Jacob Morris, primo membro del consiglio. Penso conosciate già mia moglie Amara-
La donna accanto a lui ci rivolse un sorriso tirato.
Quella sera indossava un vestito color pesca a maniche lunghe con una cintura di cristalli in vita.
I lunghi capelli mogano erano raccolti con una morbida cosa di cavallo dalla quale ricadevano dei boccoli.
-Mentre loro sono Noa Miller, mio braccio destro, e Robert Visser, segretario del consiglio nonché padre di Logan – continuò più rivolto a me che agli altri.
Ci fece accomodare al tavolo e i camerieri iniziarono a servire la cena mentre lui ricominciava a parlare
-Sono molto soddisfatto di questa cena. Per quanto riguarda voi tre, già vi conosco, ma tu- si girò verso di me e mi rivolse un sorriso a trentadue denti. -Tu sei un mistero-
Mi guardava con quello sguardo che avevano gli scienziati davanti ad una specie rara. Era inquietante.
Mi sentii improvvisamente osservata, gli occhi di tutti i presenti erano puntati su di me. 
Mai come in quel momento avrei voluto essere invisibile.
-Ancora non riesco a credere come tu sia riuscita a diventare un guardiano, insomma sei solo un’umana; e gli umani non hanno poteri-
Nel suo tono di voce, però,non c’era disprezzo ma quasi ammirazione. 
-Le tue capacità devono essere eccezionali-
Non sapevo bene cosa rispondere. Con la coda dell’occhio riuscii a vedere Logan e Axel scambiarsi una rapida occhiata.
-Prima o poi verrò ad assistere ai tuoi allenamenti- disse l’uomo emozionato –Sono così curioso di vederti all’opera-
-Spero che non rimarrai deluso Jacob – s’intromise Robert guardandomi con sufficienza –Io non penso sia così potente-
Feci un respiro profondo per non rispondergli e gli lanciai un’occhiataccia.
-Botte, botte, botte, ….- sussurrò Logan accanto a me talmente piano che riuscii a sentirlo solo io.
Cercai di trattenere un sorrisetto a stento.
-Noi apparteniamo a famiglie importanti di Elythra, discendiamo dai guardiani e sin dalla nascita abbiamo imparato a utilizzare i nostri poteri ma lei – si girò verso di me e mi sputò quelle parole in faccia –E’ solo un peso, dovremo davvero affidare la nostra sicurezza ad una ragazzina irresponsabile, che dorme durante le lezioni e che non sa assolutamente niente del nostro mondo? Lei non appartiene a Elythra e non ne farai mai parte-
Conficcai le unghie nel legno della sedia e feci un respiro profondo.
Quel verme non meritava nemmeno una mia risposta.
-Comunque sia verrò a vederti- disse l’altro senza curarsi di ciò che aveva detto Robert. -Potremo allenarci insieme, anch’io appartengo all’elemento dell’aria- era così entusiasta che non riuscì a non sorridere.

Mi sfilai le scarpe lasciandole cadere sul pavimento e mi buttai sul letto a pancia in su. I piedi erano talmente messi male che il pavimento sembrava sconnesso.
Feci un respiro profondo e chiusi gli occhi. Quando gli anziani ci avevano dato il permesso di tornare nelle nostre camere me l’ero defilata alla velocità della luce.
La mia dose giornaliera di odio verso Robert Visser era arrivata al culmine. Non avrei resistito cinque minuti di più in quella stanza con lui.
Lasciai liberi i capelli quando sentii bussare alla porta. 
Mi tirai su con i gomiti per vedere chi fosse entrato.
Logan si chiuse la porta alle spalle con un sorrisetto divertito.
-E così la grande puffa è tornata alle sue dimensioni normali- disse prendendo una scarpa e rigirandosela tra le mani.
-Che ci fai qui?- chiesi lasciandomi ricadere di nuovo all'indietro. 
Lui rise. – Se te lo dicessi non mi crederesti mai-
Mi venne vicino e si sedette accanto a me.
Il materasso si abbassò pericolosamente e per poco rischiai di finirgli addosso.
Mi misi a sedere per poterlo guardare negli occhi.
Non indossava più la cravatta e la camicia era leggermente aperta. Aveva i capelli scompigliati e mi guardava in modo strano.
-Sono venuto a scusarmi-
Le sue parole mi lasciarono di sasso. Spalancai letteralmente bocca e occhi per la sorpresa.
-Logan Visser che viene a scusarsi con qualcuno ?!- quella frase era talmente assurda che se avessi detto che avevo sei braccia e quattro gambe sarebbe risultato più credibile.
Logan scoppiò a ridere.
-Te l’avevo detto che non mi avresti creduto – 
-E per cosa saresti venuto a scusarti?-
Tornò improvvisamente serio. 
-Per mio padre – disse con un filo di voce – E’ sempre stato odioso ma prima c’era mia madre che lo teneva a freno-
Mi si formò un nodo alla gola.
-Mi dispiace – dissi prendendogli la mano tra le mie. Per quanto potesse sembrare strano erano freddissime.
-Non ti preoccupare – rispose alzando un angolo della bocca – E’ passato tanto tempo-
-So come ti senti, anche io ho perso mio padre quando avevo cinque anni-
Non ricordavo molto di lui e tutto quello che sapevo era grazie a mia madre.
-Mi dispiace – disse lui dolcemente.
Quella parole dette da lui erano talmente rare quanto bellissime.
Rimanemmo a fissarci per qualche istante.
Nonostante la luce fioca emanata dalla piccola lampada sulla scrivania riuscivo a distingue le venature dorate nei suoi occhi. 
Sembrava che la maschera che si era costruito per anni per tenere lontane le persone da lui fosse caduta improvvisamente.
Non l’avevo mai visto così … umano.
Senza nemmeno accorgermene mi ritrovai a fissare le sua labbra. Erano carnose e rosee rispetto al suo colorito naturale.
Mi chiesi se fossero state morbide come sembravano e quando realizzai cosa stavo pensando notai che anche lui mi fissava.
Quando si alzò di scatto mi accorsi di quanto eravamo vicini e fui presa alla sprovvista.
-Ora è meglio che vada- 
Si passo una mano sui capelli e si avvicinò alla porta. 
– Domani abbiamo il primo allenamento serio e non vedo l’ora di batterti- disse con aria di sfida.
Era tornata su la solita maschera.
-Non contarci troppo- risposi alzando un sopraciglio. 
-Buonanotte – mi sorrise un ultima volta e scomparve dietro la porta.
Rimasi a fissare per un po’ il punto in cui era sparito poi mi lasciai cadere all’indietro.
Speravo con tutta me stessa che grazie alla poca luce che c’era nella stanza non avesse visto che ero arrossita.


Note dell’autore:
Hi guys ^^
Questa settimana è stata tremenda e non credevo di riuscire a pubblicare prima di mercoledì ma alla fine ce l’ho fatta * tira un sospiro di sollievo *
Sono stata un intero pomeriggio a scrivere al pc e credo di avere due occhiaie che arrivano sotto i piedi D:
Comunque, in questo capitolo mi sono sentita un come una specie di kira (è il personaggio di un anime). Ho ucciso prima la famiglia di Vincent e poi il padre di Eve e la madre di Logan D:
La nostra Eve continua a tormentare tutti con le sue domande su Vincent. Perché lo ha sognato? Come mai il padre ha dato la vita per evitare che il figlio diventasse un guardiano?
Muahahah io lo so * fa un sorriso sadico * xD
Mi sono dannata per cercare degli attori che assomigliassero il più possibile hai personaggi della storia ed eccoli qui (per ora sono solo questi :/):
http://img005.lazygirls.info/people/jemima_west/jemima_west_jemima_west_SiYGvPzb.sized.jpg (Eve)
http://ilarge.listal.com/image/2488917/936full-bryce-dallas-howard.jpg (Ariana) 
http://static3.wikia.nocookie.net/__cb20131011214807/the-tomorrow-people/images/d/d6/Luke_Mitchell_007.jpg  (Axel)
L'attrice che presta l'immagine a Eve è Jemima West e ha recitato nel film Shadowhunters- città di ossa; Ariana è Bryce Dallas Howard ha interpretato Victoria in Eclipse e Axel è Luke Mitchell che recita in Tomorrow People.
Per Logan non ho trovato nessuno che mi piacesse abbastanza. Avete qualche idea?
Ok, dopo aver scritto più qui che nel capitolo vi lascio,
un bacione e al prossimo aggiornamento ;)
  
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