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Autore: Eenie Meenie    10/02/2014    2 recensioni
Ottobre
Los Angeles
Una serata
Una tavola calda tipica americana
Un panino e una coca-cola
Una ragazza di nome Aurora
Un ragazzo di nome Justin
Due ragazzi destinati a incontrarsi anche dopo il primo incontro.
Se vi va, passate (:
Genere: Fantasy, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ho deciso di mettervi il finale lo stesso anche perchè pensandoci questa settimana è davvero un inferno coi compiti e avreste dovuto aspettare di più.
Spero che sia di vostro gradimento e che vi piaccia come è piaciuto a me scriverlo.
The End!


Tre anni dopo...


Da piccoli tutti nel nostro diario scrivevamo che volevamo un principe azzurro, un ragazzo che ci amasse con tutti i nostri pregi e difetti, un ragazzo perfetto con cui avremmo condiviso tutta la vita. Guardavamo film romantici dove c'erano le coppie di fidanzatini, si mettevano insieme, litigavano e poi si rimettevano insieme e tutto andava alla grande. Nelle fiabe si raccontava la storia d'amore perfetta e in ultimo ci aggiungevano "e vissero per sempre felici e contenti"..e poi nella vita reale? Una centrifuga di queste storie messe insieme, alcune vanno a finire bene, altre male, altre sono in bilico, questa è la vita.
La nuova vita in Canada va meravigliosamente, ci sono delle città fantastiche immerse nella natura che fanno invidia al mondo e sono felice di vivere qui con Justin. Ormai erano passati tre anni e sembrava andasse tutto bene, Justin continuava a lavorare con il padre nell'azienda familiare, io invece, dopo l'ultimo anno del liceo mi sono ritrovata a lavorare per un'azienda che cura le risorse ambientali e amo questo lavoro, sembrava essere perfetto per me. Il padre di Justin, Jeremy, aveva deciso di prendersi un appartamento tutto per sè lasciando la casa della famiglia Bieber a noi, aveva detto che questo era il seme della nostra nuova famiglia e che era felice di averlo piantato lui. Andavamo molto d'accordo, mi chiamava figliola e a volte mi ritrovavo a chiamarlo anche io papà, e in un certo senso lo è, mi ha trattata fin da subito come una figlia e non mi ha mai fatto mancare niente da quando vivevo qui con loro. Passiamo a raccontare delle ultime novità a Los Angeles, bhe Ambra tra poco avrebbe compiuto 19 anni ed io e Justin avevamo intenzione di andare a LA per festeggiare con lei, la nonna viveva bene e in tranquillità, quel cocomero di Tony finalmente si è deciso a mettersi con Laila e la mia migliore amica tra 10 mesi si sposa con Liam, è cambiato davvero tutto in tre anni. Ci sentiamo come sempre, anzi più di prima, lei ora lavora per uno studio di moda e sembra esser felice, almeno faceva qualcosa che le piace.
Io e Justin stavamo alla grande, non eravamo quelle solite coppiette anzi la convivenza da subito è andata bene, io sono diventata una brava cuoca, Justin ha imparato ad amare i miei gusti in campo di cinema e ha accettato anche il fatto che la sua ragazza di 21 anni ami guardare ancora Boing, anzi la sera quando non avevamo nulla da fare ci accomodavamo in salotto e lo guardavamo insieme. Ormai mi ero trasferita definitivamente qui, tempo fa la nonna mi ha mandato le ultime cose riposte nel ripostiglio e mentre mettevo in ordine mi sono ritrovata tra le mani il mio vecchio diario adolescenziale, leggerlo è stato come un tuffo nel passato ma riporlo a posto mi ha fatto capire che il passato è passato e devo pensare solo al futuro, alla creazione della mia nuova vita con il mio amore.
In questo momento stavo tirando fuori dagli scatoloni le luci natalizie che dovevamo mettere attorno all'albero di Natale, Justin era in garage per prendere altri pacchi mentre io mi elettrizzavo all'idea di fare l'albero con lui. Questo Natale non saremmo andati dalla nonna perchè andava da Nathan a New York con Ambra. Nathan ormai era un uomo adulto, stava vivendo con la sua famiglia a New York e ha il suo lavoro, Ambra alla fine dell'anno andrà a Yale e chi se lo sarebbe mai aspettato che la ragazzina da tutte le materie con C o D sarebbe stata accettata da uno dei college più importanti di New York?! Io di sicuro no e so che è brutto da dire ma sul serio non credevo nelle capacità di mia sorella e me ne pento. Poi ci sono io, io mi guardo in prima persona e credo di essere piuttosto migliorata in tutto, poi non so come posso sembrare agl'occhi degl'altri, ma credo che valga anche per loro lo stesso. 
Ju: Principessa dove li metto questi?-sentì una voce dietro le mie spalle, mi girai e sorrisi guardando Justin mentre teneva in bilico tre scatoloni pieni di addobbi, lo andai ad aiutare togliendo il primo pacco sopra e mettendolo a terra e poi di seguito anche gli altri.
I: Amore sono felicissima di questo Natale-dissi battendo le mani come una bimba e ridendo mentre Justin venne vicino a me posizionando le mani dietro la mia schiena tirandomi dolcemente a lui. Non era cambiato nulla, provavo ancora le stesse emozioni di 4 anni fa, il suo sorriso mi rendeva ancora debole, il suo tocco mi provocava ancora una scia di brividi e il calore di un suo abbraccio mi faceva sentire protetta e amata. Ripensando a come tutto era cominciato sorrisi istintivamente, ricordo la prima volta che lo vidi, aveva una felpa, il cappello con la visiera e io fui una grande stronza con lui, benedico quella notte in cui uscì di casa dopo la lite con la nonna, benedico quella tavola calda e benedico qualsiasi istinto Justin abbia avuto affinchè finisse lì. 
Ju: Come mai stai sorridendo?-mi chiese riportandomi sul pianeta terra. 
I: Stavo pensando-parlai tra una risata e l'altra.
Ju: Pensando cosa?-mi strinse ancora di più a lui ritrovandoci a pochi cm di distanza.
I: Pensavo a noi, a quando ci incontrammo la prima volta-lo vidi sorridere.
Ju: Ow si, la tavola calda giusto?-feci "si" con la testa-ricordo che avevi un jeans, una felpa larghissima che sembravi un pupazzo di neve-risi-avevi le blazer viola e anche il cappello NY viola-wooow si ricordava proprio tutto, io un altro po' non ricordavo cosa avevo mangiato a pranzo figuriamoci cosa indossavo 4 anni fa.
I: Ti ricordi proprio tutto eh?
Ju: Per quanto riguarda te, si, tutto-annullò la distanza tra di noi dandomi un bacio, portai le braccia al suo collo attirandolo di più, schiusi le labbra facendo incontrare le nostre lingue dando vita a un bacio pieno di amore.
Io e il mio ragazzo avevamo preso gli altri addobbi e li avevamo messi sull'albero, ridendo e scherzando proprio come una famiglia.
I: Justin sta venendo proprio bene il nostro albero vero?-dissi ammirandolo, ci mancava solo la stella sopra la punta.
Ju: Si è bellissimo e ora il tocco finale-disse allargando le braccia come quei presentatori della tv, mi fece ridere e poi presi di colpo la stella dalle sue mani facendogli fare il broncio.
I: Dai prendimi una sedia che così salgo-gli ordinai ma prima che potessi girarmi lo vidi vicino a me mentre si abbassava circondando le mie gambe con le sue braccia alzandomi da terra, questo ragazzo deve essere proprio pazzo.
I: Spostati un po' più a destra-si spostò ma troppo a destra-non così tanto, adesso un pochino più a sinistra-inizio a muoversi cercando un punto fisso e poi quando lo trovai urlai un 'fermo' e lui si fermò, mi sporsi verso la punta e poi ci misi la stella sopra sistemandola meglio.
I: Finito ora puoi mettermi giù-dissi poggiando la mano sulla sua spalla, lui mi mise giù e poi lo aiutai a rimettere i scatoloni in garage.
Ju: Cosa facciamo adesso?-disse mentre entravamo di nuovo in casa, volevo passare una serata tranquilla e mi venne in mente un'idea super dolce e super romantica.
I: Che ne dici di sederci davanti al camino avvolti con  una coperta e magari preparo anche qualcosa mangiare?-dissi sorridendo per la mia idea, era troppo romantica ma era perfetta per questo periodo e inoltre era da giorni che non passavamo una serata in santa pace, una volta torno io tardi da lavoro, un'altra lui e non passavamo tutte le serate insieme.
Ju: Si, mi sembra perfetto! Vado a prendere la legna fuori mentre tu cucini-mi diede un bacio a stampo sulle labbra e poi sulla fronte e poi scomparve dietro la porta. Andai in cucina e iniziai a cercare in dispensa qualcosa che potevo fare veloce e qualcosa di non pesante. Decisi di fare del riso in bianco, poi un'insalata e infine in forno avevo messo due cuor di ciobar. Mi misi a lavoro e poco dopo sentì aprire la porta rivelando un Justin con un cappellino di lana sopra la testa, una sciarpa al collo, il giubbino e in mano vari pezzi di legno, si pulì le scarpe sullo zerbino e poi venne in salotto, buttò il legno nel camino e poi si andò a liberare dei vari indumenti tornando di nuovo e iniziando ad accendare il fuoco. E' bello guardarlo mentre si adoperava a svolgere qualcosa, lo stavo praticamente fissando, ogni suo movimento e anche quando si pulisce le mani è dannatamente bello! Si girò verso di me sorridendo mentre io ero poggiata di schiena al mobile della cucina..
Ju: Che guardi?-mi disse e io scossi la testa sorridendo. Lui non è a conoscenza di che emozioni provoca in me ogni volta che mi guarda o che mi sorride, tremo ancora guardandolo e la notte a volte mi sveglio e rimango minuti o ore a fissarlo senza che lui lo sappia e ringrazio Dio ogni volta per il bellissimo dono che mi ha fatto. Il destino è così strano, mi ha tolto i miei genitori undici anni fa ma sette anni dopo mi ha fatto incontrare l'amore della mia vita, non voglio nemmeno pensarci a cosa sarei adesso se non avessi incontrato Justin.
A risollevarmi dai miei pensieri fu la campanella del forno, segno che il riso era pronto. Mi girai verso la pentola e con un cucchiaio provai il riso ed era pronto. Presi due piatti di fondo e li poggiai sul piano, poi con il mestolo misi in ogni piatto il riso, dopo aver finito portai i due piatti sul tavolino vicino al camino, tornai in cucina e presi anche la ciotola dell'insalta e misi anche quella vicino i due piatti e per non mancare Justin prese una bottiglia di vino e due bicchieri. Sistemai i cuscini a terra sul tappeto e infine ci sedemmo e ci coprimmo con la coperta color panna..
Ju: Riso? Buona idea, mi piace-disse alzando il pollice facendo il segno dell'ok.
I: Grazie grazie-prendemmo i due piatti mettendoli sulle ginocchia e iniziammo a mangiare. Il fuoco provocava scintelle e il calore che emenava ti entrava nella pelle riscaldandoti al massimo.
Ju: Mi è piaciuta questa tua idea sai?-disse finendo di mangiare l'insalata.
I: Si era da giorni che non passavamo una serata tranquilla-risposi sorridendo.
Ju: Mi dispiace che non passiamo poi così tanto tempo insieme, dovremmo segnarci un giorno alla settimana dove ci prefisseremo di tornare a casa puntuali e di passare una serata bella e tranquilla come questa, ci stai?-propose.
I: Si, ci sto amore.
Ju: Ok, dopo decidiamo il giorno-era proprio un pigrone, risi. Mi alzai da terra prendendo i piatti e posandoli nel lavello, poi presi dal forno i dolcetti mettendoli in un piattino con il cucchiaino vicino e andai di nuovo da Justin.
I: Ecco il tuo-gli dissi dandogli il piattino, lui si leccò le labbra e iniziò a mangiare facendo fuoriscire tutto il cioccolato dal centro, era proprio buffo e ovviamente si sporcò.
Ju: Era buonissimo amore-disse toccandosi il pancino.
I: Si ma-mi misi a ridere senza fermarmi-ti sei sporcato tutto-continuai a ridere senza sosta.
Ju: Ow davvero?
I: Siii-continuavo a ridere senza smettere, era impossibile non ridere con lui in quelle condizioni, sembrava proprio un cucciolo e poi il cioccolato sparso agl'angoli della bocca era proprio la ciliegina sulla torta.
Ju: Sai cosa faccio ora?-mi chiese sorridendo, io feci 'no' con la testa continuando a ridere. Justin si mosse veloce e portò la sua mano dietro la mia testa spingendola verso la sua e mi diede un bacio muovendo la bocca a destra e a sinistra sporcando anche me adesso.
I: Sei uno stronzo Justin-dissi allontanandomi di colpo da lui e ora era lui a ridere di me.
Ju: Si chiama vendetta, piccola!-mi fece l'occhiolino e gli lanciai un'occhiataccia, presi due tovaglioli e ci ripulimmo.
I: Cosa ti va di fare adesso?-chiesi ritornando a terra dopo aver messo tutti i piatti da lavare in lavostaviglia.
Ju: Quello che vuoi tu principessa-disse allargando le braccia e io mi ci infilai attaccandomi a lui come un ostrica quando è attaccata allo scoglio, mi coprì di più con la coperta e poggiai la testa sulla sua spalla. Eravamo lì in silenzio a goderci quell'atmosfera che si era creata, le luci dell'albero si riflettevano sul vetro dei mobili del salotto, il fuoco scintillava e le braccia di Justin mi stringevano forte a lui. Ero troppo contenta di passare questo Natale insieme, gli ultimi due anni siamo stati sempre a Los Angeles e questo sarebbe stato il nostro primo Natale noi due da soli. 
I: Justin?-lo chiamai istintivamente, avevo bisogno di lui e volevo un suo abbraccio.
Ju: Si?!-disse girandosi verso di me facendo sì che io alzassi il capo dalla sua spalla.
I: Abbracciami ti prego-lui rimase un po' sorpreso da questa mia richiesta ma poi quando ci guardammo qualche secondo negl'occhi lui allargò le braccia e mi prese tra di esse stringendomi forte forte come se non dovessi minimamente scappare da lui, non avreste potuto far passare nemmeno un foglio tra i nostri petti tanto che eravamo stretti. Il suo profumo mi inebriava, le mie dita gli carezzavano la cute e le sue braccia mi carezzavano la schiena facendo venire i brividi. Avevo gli occhi chiusi mentre mi godevo quel fatidico momento e quando decisi di riaprirli il mio sguardo di fermò sul tempo al di fuori della finestra, stavano cadendo fiocchi di neve e io amavo la neve. Mi staccai da Justin e in quel momento avevo gli occhi a cuoricino e lui lo notò scuotendo la testa come ad indicare "ma cosa succede?"...
I: Justin sta nevicandoooo-dissi come una bambina felice di vedere per la prima volta la neve, a Los angeles non nevicava mai e ora che qui a Stratford nevica mi sento troppo euforica. Justin girò subito la testa verso la finestra e quando lo vide anche lui sorrise e si girò verso di me.
Ju: E' stupendo-feci 'si' con la testa mordendomi il labbro, Justin prese le mie mani e togliendosi la coperta di dosso si alzò portando anche me sù. Mi trascinò vicino la finestra e lui si mise dietro di me incrociando le braccia attorno ai fianchi mettendo la testa vicino la mia dandomi un bacio sulla tempia.
Queste serate natalizie mi ricordavano troppo le serata di Natale a Chicago con la mia famiglia, mi ricordo la mamma mentre preparava la cena, papà che insieme a Nathan uscivano per prendere la legna, io e Ambra che giocavamo sul tappeto davanti il camino in attesa della cena, avevo davvero bisogno di loro.
In questo momento avevo bisogno sopratutto di mia madre, lei poteva darmi dei consigli su come affrontare tutto questo, lei poteva capirmi meglio di chiunque altro, volevo solo avere la conferma che tutto sarebbe andato per il meglio. Portai le mani attorno a quelle di Justin e ci stringemmo di più, sospirai guardando la neve mentre continuava a scendere...
I: Justin, staremo bene vero?
Ju: Si principessa, staremo bene-e mentre lo disse posò le mani sul mio ventre e si attacco di più a me facendomi stampare in viso un sorriso a 32 denti.
Vedete, la mia storia è una di quelle che finisce con "e il vissero per sempre felici e contenti".


The End!


Uhlala ecco a voi il finale!
Bhe che dire, sono molto felice di questa storia. Ho cercato in tutti i modi di non copiare lo stile che stanno prendendo tutti e ho cercato di rendere più mia questa storia e di descrivere il mio carattere attraverso quello di Aurora.
Ho in fase di scrittura altre due storie che però ho scritto solo il prologo, devo ancora capire con quale continuare hahahah ! 
Spero che questa storia vi sia piaciuta come è piaciuta a me scriverla. Mi fa un certo senso averla finita, ora non parlerò più di Aurora e Justin D:
Vorrei ringraziare in modo speciale "4everbelieber" per aver recensito ogni capitolo di questa storia.
E ora vi abbandono ma spero di rivederci presto con l'altra storia!
P.s fatemelo sapere se vi è piaciuta questa storia o meno, anche tre parole da commento breve! Please!
Strano vero non leggere più "to be continued"? HAHAHAHA ok sparisco sul serio!
Baci xx
  
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