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Autore: easypeasylemonsqueezy    11/02/2014    2 recensioni
Questa storia parla di me, solo di me. Di tutto ciò che non ho il coraggio di dire a nessuno.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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About me. - Self-destruction.

La mia vita è abbastanza monotona, un po’ spenta.
Nei messaggi precedenti avevo accennato a qualche argomento, come l’autolesionismo, o la bisessualità, o una leggera forma di bullissimo, e mi farebbe piacere approfondirli un po’.
Per prima cosa, l’autolesionismo. Non mi sono mai tagliata, però l’avrei voluto fare. Perché non l’ho fatto? Non lo so, forse mancanza di coraggio, o troppa paura del sangue, o troppa razionalità, o magari tutto insieme. Ho avuto un periodo molto brutto l’anno scorso, di cui parlai con solo tre persone, che reagirono tutte in modi diversi. La prima mi attaccò, mi disse cose orribili, disse che portavo le persone ad odiarmi, e che se volevo farle compassione non ci stavo riuscendo. La seconda, che è attualmente una delle mie migliori amiche, mi disse delle cose davvero belle, e mi stette vicino come solo una sorella avrebbe fatto. Apprezzai davvero molto il suo supporto, infatti lei è quella a cui dico tutto per prima senza paura di essere giudicata. La terza, ed ultima, persona invece mi confessò di trovarsi in una situazione molto simile alla mia, e mi raccontò alcune cose riguardanti lei stessa.
Ciò che dissi a tutte e tre le persone fu molto simile, ed era la risposta a “Che succede? Raccontami”, e fu più o meno questo:
“Raccontare? Cosa c’è da raccontare? Che non mi sopporto più? Che ogni momento della mia vita darei tutto per essere qualcun altro? Che piango per ogni minima stronzata? Che piango davanti a ogni mia foto? Che se si potesse taglierei via metà del mio corpo con un coltello solo per avvicinarmi all’idea di “magra”? Che i miei genitori non mi ascoltano manco per sbaglio e appena apro bocca si incazzano? Che sto litigando con tutti perché sto nervosissima ma nessuno mi capisce? Che mi incazzo per qualsiasi cosa? Che ho bisogno di un abbraccio ma nessuno è disposto ad abbracciarmi? Che mi odio? Che provo quasi ogni giorno a ficcarmi due dita in gola ma non si sa per quale assurdo motivo non vomito? Che la mia vita non ha un senso? Che le mie giornate sono vuote? Che le mie amiche non sono davvero amiche? Che se fosse per me mi sarei già uccisa tanto a nessuno importa? Che a nessuno interessa cosa faccio? Che non sono accettata perché non ho 150 mi piace alle foto su facebook? Che non sono abbastanza alta, bella o popolare? Che non sono abbastanza per me stessa? Cosa? Non credo ci sia nulla da raccontare.
Ah, e non ho detto la parte peggiore ora che ci penso. Il peggio è che nessuno si accorge di niente, che per tutti è come se stessi una favola, che basta un sorriso e chiunque pensa che è tutto okay, che non ho più le palle di parlare con nessuno di questo periodo perché non voglio sembrare pesante e quindi posso solo far finta di niente e star male piano. Da sola.”
Stetti molto male in quel periodo, mi sentivo davvero sola. Moltissimo. E in quei giorni ho pensato di tagliarmi, lo pensavo spesso, molto spesso, ma non ci sono mai riuscita. Due delle persone su tre alle quali ho detto queste cose mi hanno raccontato di tagliarsi, e mi hanno detto di non farlo, perché non avrebbe risolto nulla. Forse è anche grazie a loro che non l’ho mai fatto.
Da un po’ sto attraversando un periodo un po’ simile a quello di un annetto fa, solo che sono cresciuta, e ho qualche pensiero in più per la testa.
Per esempio avere un ragazzo aiuterebbe, molto. Detto così sembra frivolo, banale. Ma non è così. Avere un ragazzo a cui tieni e che tiene a te vuol dire avere qualcuno che ti supporta, che ti aiuta, che ti apprezza, quasi di più di un migliore amico o una migliore amica. E poi i maschi sono meglio delle femmine, caratterialmente. Sono meno materiali, sono meno pettegoli, meno frivoli, meno cattivi. Le ragazze sanno essere molto, molto peggio.
Inoltre una cosa che ultimamente mi fa stare male da morire, e che all’epoca non pensavo nemmeno minimamente è di litigare con le mie migliori amiche.
Non ho litigato con tutte, a dire il vero, ma con una sola in particolare, ma le altre l’hanno appoggiata. Sono quasi due settimane che non parlo più con loro, che non ci vediamo. Mi sento persa. Sabato ne ho incontrata una, ad una festa, con il fidanzato. Lui è un mio amico, e fa anche lui parte del nostro “gruppo” di amici, ed è l’unico che non mi ha attaccata, forse perché, tornando al discorso di prima, è maschio, ed ha detto che le questioni tra me e la ragazza con cui avevo litigato non sono affari loro, e che secondo lui le cose che dissi non le pensavo davvero. Ed ha ragione.
Litigai con questa ragazza perché lei ha un problema molto grave in famiglia, di cui parlò solo con me. Qualche giorno dopo lo disse detto agli altri su un gruppo di whatsapp e tutti le risposero “mi dispiace, ti stiamo accanto” cose così. Io no. Perché gliele avevo già dette, e ripeterle sarebbe stato forzato. Lei si arrabbiò, e sempre sul gruppo, mi disse delle cose. Le risposi male, ero nervosa. Le altre mi dissero cose orrende. Io mi ritrovai chiusa in bagno a piangere, e restai chiusa dentro per forse un’ora.
Perché ho raccontato tutto questo? Perché questo è uno dei tanti episodi in cui ho pensato di tagliarmi ma, ancora, non ne ho avuto il coraggio.


___
Chiedo scusa per non aver scritto per un po’, ma sono stata malata (lo sono ancora), e ho dovuto studiare moltissimo, perché sabato abbiamo avuto le pagelle e c’erano tutte le interrogazioni, compiti scritti ecc.. inoltre, come avrete letto, ho avuto un po’ di problemi.
Come al solito, grazie sempre di cuore, a chi legge, e se volete recensite, mi fa sempre piacere da morire!

  
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