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Autore: MC_Gramma    11/02/2014    1 recensioni
Ditemi che non sono l’unica a shippare Peter e Melissa.. a quanto pare sì, ma a me piace andare controcorrente! ^^
“Tu dovresti essere morto”
Si nascose nell’ombra a quelle parole.
Lei sapeva. Scott le aveva raccontato tutto ed ora Melissa aveva paura di lui, lo percepiva dalla leggera variazione del suo odore, e per nascondere l’angoscia che gli trasmetteva si nascose celando il proprio viso, la smorfia di.. dolore, sì, faceva fisicamente male! E wolf gli mordeva, anzi sgranocchiava le costole per invogliarlo a fare qualcosa, qualsiasi cosa, invece di starsene lì impalato.
“Avete tutti questa reazione” commentò.
Il cuore di lei accelerò, al suono della sua voce, e Peter si illuse che non fosse solo la paura a farlo battere così forte.

NB: in teoria il titolo è provvisorio, in pratica.. ho la sensazione che resterà così! xD
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Melissa McCall, Peter Hale
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Quando la depose sul letto – era troppo debole per portarla allo studio veterinario, così fu Deaton a venire – Melissa sollevò adagio le palpebre e lui si sentì gelare, poiché i suoi occhi seppur velati dal dolore gli confermarono che la donna era in possesso di tutte le sue facoltà, sebbene non avesse emesso un suono.
“Qualcuno dovrà tenerla ferma” continuò  Deaton, preparando in fretta gli strumenti necessari “mentre un altro terrà il braccio immobile.”
Scott si fece avanti con un timido “Io potrei..” ma Peter con uno sbuffo l’interruppe.
Tu hai già fatto abbastanza!”
“È mia madre, dovrei..”
“In questo momento, il fatto che sia tua madre non ti rende il candidato ideale.” intervenne Deaton, lanciando un’occhiata prima all’alpha poi a lui.
Peter annuì e riprese delicatamente Melissa tra le braccia: non era facile né per lui né per Scott, ma il giovane era ancora sotto shock per quanto accaduto e si sentiva già abbastanza responsabile, infliggergli anche questo sarebbe stata una tortura gratuita. E poi lui riusciva a mantenere un certo controllo, cosa che Scott aveva dimostrato di non essere in grado di.. Melissa dischiuse gli occhi e lo guardò, mordendosi il labbro inferiore.
“Andrà tutto bene.” mormorò con un sorriso tirato “Sono qui.”
“Lo so” rispose lei in un soffio, posando la testa sul suo petto con completa fiducia.
Sentì il cuore stingersi, mentre wolf guaiva strofinandosi proprio dove lei era appoggiata anche se Melissa non poteva sentirlo.. non ancora, sempre che sopravviva.. un ringhio sommesso lo redarguì a quel pensiero e Peter le posò un bacio sui capelli, in segno di mille scuse: perché non era mai stato un ottimista, perché non era stato in grado di proteggerla, perché era tutta colpa sua perché era stato lui a trasformare Scott.. tutto in un bacio.
Deaton attese qualche minuto prima di iniziare, il tempo che Isaac impiegò per convincere Scott a seguirlo di sotto – dove Derek stava pulendo come meglio poteva la pozza di sangue, Stiles passeggiava avanti e indietro ignorando i richiami di Lydia e Cora – e Allison entrasse nel campo visivo di Peter che non fu sorpreso, quel terzetto non gliela raccontava giusta ma era l’ultimo dei suoi pensieri.
“Molto bene, tienile il braccio.. ecco, così.. non permetterle di muoverlo” le raccomandò l’emissario, rivolgendosi poi a lui “Tu fai in modo che non si dibatta, ma.. non stringere troppo!”
Peter annuì in fretta, tenendole la testa premuta contro il proprio petto, e capì quando Deaton iniziò: il corpo di lei si irrigidì, per un attimo le si fermò il respiro.
“Aggrappati a me.” sussurrò con dolcezza, stringendola perché stesse ferma ma anche per confortarla “Non ci vorrà molto, fa dei respiri profondi..”
Continuò a parlarle piano, dicendo mille stupidaggini, e con suo grande stupore Melissa non si mosse, con la mano libera lo afferrò con disperazione e nascose il viso nell’incavo della sua spalla per soffocarvi sommessi singhiozzi.
Quando gli si afflosciò contro madida di sudore comprese che il braccio era stato bendato.
“Bene” mormorò Deaton, porgendogli una garza con cui tamponarle la fronte “Ora cambiate posto, passiamo al destro.”
Quelle parole strapparono un piccolo gemito a Melissa.
“Resisti, tesoro” le sussurrò, posandole un tenero bacio sulla tempia “Sei bravissima, tra poco sarà tutto finito..”
Anche se il peggio doveva ancora arrivare. Forse.
Non lo disse – wolf gli ringhiò ancora, offeso e frustrato – e si spostò, sistemandole la schiena contro il proprio petto e la tenne stretta mentre la tortura ricominciava: ogni suo sussulto, ogni suo gemito lo straziava come se la carne lacerata fosse sua; la sentì tremare e stringersi a lui con completa fiducia, finché Deaton non terminò il lavoro. Allora l’adagiò sui cuscini e le accarezzò le guance esangui, chinandosi e baciando le sue labbra tremanti, scostandole i capelli umidi dalla fronte per tamponarla nuovamente.
“Potete andare, ora posso farcela da solo.” disse Deaton, e aggiunse “Tra poco dovrebbe stare meglio, Peter, e allora vorrà vederti.. ma adesso vai, per favore.”
Seguì riluttante Allison, ma appena la ragazza chiuse la porta alle loro spalle Peter si appoggiò al muro e si lasciò scivolare a terra.
“Vai dal tuo ragazzo, di sicuro vorrà notizie.” disse, senza guardarla.
Allison invece lo fissava, con quali emozioni era difficile stabilirlo, poi lo superò e raggiunse gli altri in soggiorno. Poté sentire la conversazione da lì e chiudendo gli occhi sembrava quasi di esserci, di vedere Scott ricadere pesantemente seduto sul divano con la mano di Isaac su una spalla e Allison, dall’altro lato, che gli prendeva la mano ripetendo che sarebbe andato tutto bene.
“E se invece morisse, ci hai pensato?!” sbottò l’alpha, provando ad alzarsi, ma il beta lo trattenne.
“Devi stare calmo, Scott.. non puoi rischiare di ritrasformarti..”
“Peter è rimasto con lei?” chiese Derek.
“Non proprio.. Deaton ci ha fatto uscire, ma.. è rimasto seduto vicino alla porta.”
“È già tanto che sia arrivato fin lì!”
“Vado da lui.”
“Sentite, è mia madre! Ormai l’ho capito, lui la ama e fa sul serio però..”
“No, Scott, è evidente che non capisci!” sbottò Cora, voltandosi di scatto “So cosa stai passando, è devastante e hai tutta la mia comprensione.. ma quello che sta passando Peter è..” s’interruppe, troppo orgogliosa per piangere – come la sorella. Oh, l’ironia della vita non avrà mai fine! – e dopo un attimo riprese “Se perdere un membro del branco è come perdere un arto, perdere la compagna è come.. come se ti strappassero l’anima e ti dicessero: vivi! Nulla sembra cambiato ma ti porti dentro un vuoto, un’angoscia che ti consuma lentamente e gli sta già succedendo.. quindi scusa ma, visto che tu hai già abbastanza persone attorno, io vado da lui!”
Peter accennò un sorriso, sentendola salire le scale battendo i piedi, ma era già sparito quando gli si sedette accanto: sapeva di avere in viso un’espressione cinerea e anche se sua nipote non commentò – Delboy l’avrebbe fatto, qualcosa di sprezzante tipo “Hai bisogno di bere: sembra quasi che Deaton abbia ricucito le tue, di braccia!” e forse gli avrebbe strappato una risata.. no, forse no.. sicuramente no – capì che aveva qualcosa in mente appena gli posò la testa sulla spalla e gli strinse il braccio.
“Ce la farà, vedrai!” disse Cora, prendendogli la mano “Vi ho osservati e se riesce a tenerti testa potrà sicuramente..”
“Non farlo.” mormorò, riaprendo gli occhi “Lascia tutto com’è.”
La ragazza si tirò su e interruppe subito il contatto.
“I-Io volevo solo..”
“Lo so, però non farlo.” ingiunse, lanciandole un’occhiata “Mi basta che sei qui!”
Cora annuì e tornò ad appoggiarsi a lui, che di rimando appoggiò la testa sulla sua.
“Credo davvero che ce la farà, non lo dicevo per distrarti.”
“So anche questo, piccola.. ora, ti prego, non parlare.”
Obbedì, mentre wolf tra loro si calmava evitandogli almeno un po’ di malessere, e Peter richiuse gli occhi concentrandosi sul respiro di Melissa, leggermente ansante ma regolare, al di là della parete. Poteva solo immaginare quanto fosse dura: in lui wolf c’era sempre stato, era parte inscindibile e distinta di sé stesso, ma per lei.. doveva somigliare a uno stupro, qualcosa che ti entra dentro di prepotenza e vuole avere il controllo. Per questo molti non sopravvivono al morso, ma lei ha superato tante cose e può superare anche questo. E più se lo ripeteva, più gli sembrava di sentire i passi felpati e inesorabili dell’oscuro mietitore farsi vicini, sempre più vicini..
  
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