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Autore: LittleMusicGirl    11/02/2014    0 recensioni
[Tratto dal testo]
"La paura è temporanea, ma il rimpianto è per sempre..." Pensai, mentre la mia anima veniva completamente scombussolata da tutte quelle emozioni che mi bruciavano dentro. Alzai lo sguardo, fino a ritrovarmi ad osservare i suoi occhi marroni, fissi a terra. Teneva in mano una cartella con dei documenti e foglietti vari. Ripensandoci, era l'essere piu innocuo del mondo, eppure, in questo momento, mi stava graffiando il cuore.
"Ti amo." Mormorai a bassa voce.
***
Questa è una piccola Fanfiction su una delle mie Serie TV preferite. So che non è tutto sto granché, però spero che un minimo piaccia :))
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Spencer Reid, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo Due: Si parte per Boston.
 

Le ipotesi che erano uscite fuori dalla mia mente e quella di Reid, adesso erano le basi del caso.
<< Si parte per Boston, ragazzi. >> Disse Hotch.
<< Di gia? Non sappiamo dove cercare! >> Protestai.
<< Ti sbagli Jade, sappiamo benissimo dove cercare. Abbiamo trovato il numero di una sua vicina. Dice che non c'è mai a casa, ma passa intere giornate fuori. Quindi questo è gia un'indizio. Garcia potrebbe rintracciare le donne che prende e noi protemmo gia avere un piano. >> Disse sorridendo.
<< Abbiamo un piano? >> Chiese perplesso Reid.
<< No. >> Negò JJ. Dovetti reprimere una risatina alla vista della faccia delusa di Spencer.
<< Quindi quando si parte? >> Chiesi.
<< Tra qualche minuto. >> Rispose Devid, guardando l'orologio.
<< Daccordo, si parte ragazzi. >> Comunicò Jason, entrando nell'ufficio.
***
Eravamo sull'aereo. 
<< Allora qual'è la prossima tappa? >> Chiese Morgan.
<< Andremo a parlare con l'unica donna sopravvissuta, in ospedale. Dopo di che, Garcia cercherà di rintracciare Gabe o le donne che rapisce. Dovremmo dividerci però. >> Rispose David.
Ma qualcosa non quadrava lo stesso. Troppo facile. Lui voleva di piu. Mio fratello è razionale almeno quanto me e non ci avrebbe mai reso le cose così semplici, a meno che non lo volesse.
Scossi la testa.
<< Qualcosa non va? >> Chiese a bassa voce Spencer, per non farsi sentire dagli altri.
<< Stiamo sbagliando tutto. Stiamo facendo esattamente quello che vuole lui. Stiamo facendo tutto al posto suo. Lui vuole noi. >> Spiegai. Lui sembrò comprendermi.
<< Lo so. Se è vero che è tuo fratello è intelligente, e quello che sta facendo non è sistematico. C'è qualcos'altro sotto. >> Disse.
<< Ma per ora è meglio fare come dicono loro. >> Continuò. Annuii.
***
Atterramo ad Allston. Chiamammo Garcia per farci dire dove risiedeva una certa Suzanne Klare, vittima dello stupro di Gabe.
Andammo in ospedale, per parlare con la ragazza.
<< Salve, siamo dell'FBI. >> Disse Morgan mostrando il distintivo.
Il dottore annuì.
<< Chi cercate? >>
<< Suzanne Klare. >> Lui ci portò in una stanza al terzo piano, dove una donna stava leggendo un libro. Appena entrammo ebbe un sussulto.
<< Tranquilla, siamo dell'FBI, vorremo chiederle qualche cosa. >> La rassicurò Reid.
<< Da-daccordo. >> Balbettò lei. Morgan fece un segno a Spencer, che si avvicinò a lei, noi altri aspettammo invece fuori.
Quando il ragazzo uscì ci disse cosa aveva detto di interessante la ragazza.
<< Ha detto che Gabe l'ha portata in un posto buio. Vedeva la luce. Ha detto di essere in un garage. >>
<< Nient'altro? >> Chiesi.
<< Le ha inniettato del sonnifero, quindi non ricorda niente, neanche la voce dell'uomo. Solo che con lei c'erano altre donne. >>
<< Bene, può bastare. Chiamate Garcia, se le donne sono ancora vive, forse possono essere rintracciate. >> Ordinò Jason.
***
Chiamammo quindi Garcia, ma niente. Mio fratello si era organizzato bene, disattivando ogni via di comunicazione tra le donne ed il mondo esterno.
<< Allora dobbiamo avere un piano. Mandiamo una di voi ragazze da Gabe, così vi rintracceremo e prendiamo il killer. >> Disse Morgan sorridendo.
<< Scusami?! >> Chiesi allarmata.
<< Io non mi faccio stuprare da nessuno! >> Protestò JJ.
<< Non vi succederà niente. Il piano sembra logico. >> Continuò Morgan ridendo.
<< Che si è bevuto questo? >> Sbuffò JJ.
<< Seriamente Morgan, non stiamo scherzando, ora. >> Dissi seria.
<< Daccordo, che facciamo allora? >> Disse lui, ritrovando la sua serietà.
<< Ci dividiamo. >> Propose Reid.
<< Daccordo, Tu, Jade ed io andiamo dalla sua vicina. >> Disse JJ. Così fu e andammo quindi nel suo palazzo, da una vecchia signora di nome Louren.
<< Salve signora, siamo dell'FBI. >>
<< Salve a voi, ragazzi. >> Salutò l'anziana donna, sorridendo. Ci fece entrare in casa sua, molto bella personalmente. Sembrava molto accogliente, era caldo li dentro.
<< Signora Louren giusto? >> Chiese Reid. La donna annuì.
<< Fantastico ha davvero una bella casa... Ma se non le dispiace, siamo qui per farle alcune domandine su Gabe Shane, lei lo conosce molto bene, non è vero? >> Continuai io.
<< Si è un ragazzo davvero gentile, spesso viene ad aiutarmi a fare dei lavoretti per la casa, sa alla mia età dice che non dovrei sforzarmi molto... >> Iniziò a raccontare lei, con un tono molto fiero nei confronti del killer. JJ mi lanciò un'occhiata un po' confusa.
<< E questi ultimi... Mesi, o forse giorni, le è sembrato un po'... strano o almeno diverso dagli altri giorni? >> Chiese il giovane dottore.
<< Bhe, è diventato molto irrequieto persino nei confronti del mio gatto, che venera davvero tanto... >> La donna parve quasi sussurrare, quando il suo gatto le sal' in braccio.
<< Irrequieto dice? >> Le feci eco. Lei scosse la testa quasi sospirando.
<< Non c'è mai qui, non posso darvi giudizi affrettati. >>
<< Scusi signora Louren, ma ora abbiamo la necessità di giudizi, affrettati o meno che siano. Ci racconti quali sono i strani fatti che ha notato nel ragazzo. >> Dissi.
Lei non sembrò molto sorpresa del mio comportamento.
<< Parlava spesso di costellazioni. Si fermava ad osservare il cielo e a disegnare le costellazioni zodiacali, credo, su un foglio di carta. Diceva che non dovevo toccarli. Non so nient'altro. Non mi ha piu chiamata, dato che passa spesso le sue giornate in garage. >> Ci disse.
<< Costellazioni? >> Sottolineò Spencer.
<< Grazie signora Louren, c'è stata molto d'aiuto. Ultimissima cosa: Sa dove tiene le chiavi di casa? >>
<< Non posso dirvi dove tiene nascoste le chiavi.>> Disse, accasciandosi sul divanetto sulla quale si era seduta. 
<< Siamo dell'FBI, sappiamo cosa facciamo. >> Disse freddamente JJ. L'anziana donna sbuffò un poco.
<< Sotto il tappeto. >> Disse.
***
Aprimmo la porta e davanti a noi c'era una casa piccolissima, con massimo tre stanze.
<< Ma cos'è? >> Bisbigliò JJ.
<< Le costellazioni... >> Riflettei a bassa voce.
Davanti ai nostri occhi c'erano infatti tutte immagini di stelle, dodici calendari messi di fila, con tutti i mesi dell'anno.
<< E' ossessionato davvero... >> Osservò Reid. Annuii con la testa, avvicinandomi ad un tavolo.
<< Disegni... Delle costellazioni zodiacali... >> Osservai. JJ e Spencer mi raggiunsero.
<< Sono solo undici. >> Notò la ragazza.
<< Guardate qui: Una lettera. E' c'è disegnato un simbolo. L'ultimo segno dello zodiaco, l'aquario. >> Continuò Reid, andando verso un piccolo davanzale, accompagnato dalla biondina.
<< Ragazzi, i disegni sono undici, su dodici. Non vorrei dire una cavolata, ma ogni disegno rappresenta una vittima, per me. Quindi manca ancora una donna da uccidere. >> Pensai ad alta voce. I due si girarono verso di me, guardandomi con la busta in mano.
<< L'aquario... >> Disse il giovane dottore, notando che la busta era gia aperta.
Guardò i fogli posti all'interno, che indicavano un'indirizzo con un nome di una donna.
<< Oddio. La starà gia cercando! >> Esclamò JJ.
<< Si ma allora c'è un complice. Non ha fatto tutto da solo: Qualcuno gli ha mandato queste lettere per undici volte di fila, esclusa questa, naturalmente. >> Continuò Reid.
<< E' stata mandata una settimana fa. >> Dissi avvicinandomi alla lettera.
<< Nel frattempo Gabe scriveva poesie per la vittima, la chiamava al cellulare fino ad entrare in contatto con lei. Poi, la stuprava e la uccideva. >> Dissi, prendendo le foto e la poesia scritta su un blocco note.
<< Con qualcosa di pesante, credo... >> Aggiunse Spencer.
<< Gia, queste chiazze di sangue sono dovute per forza a qualche metallo... >> Affermò la ragazza. Poi dalla cucina si sentì un rumore. Sobbalzammo e ci affrettamo ad afferrare la pistola.

AUTHOR :3
Eccomiiii!! E anche in tempo record (?)
No okey... Questo è un'altro capitolo, spero che vi piaccia. Ci si vede verso... Giovedi, venerdi.

BAI PIPOL :D
  
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