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Autore: aui_everdeen_love    11/02/2014    1 recensioni
Una ragazza. Un ragazzo. Una libreria. Un viaggio. Un amore.
FinnickXAnnie
La loro storia secondo me.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 12

La prima parte di questo capitolo è solo una “scena” di passaggio

POV.ANNIE

Mags non aveva detto di andare nel posto in cui il mare incontra la sabbia? E non credo che si riferisca alla battigia...voleva dire che devo andare nella libreria. Se non mi sbaglio, posso portare degli oggetti e una persona che ha sognato tutto quello che ho passato. Chi potrebbe essere?! Bho...l'unico mio pensiero ora è quello di poter riabbracciare il mio Finnick, di sentire il suo profumo di sabbia, di essere riabbracciata dalle sue braccia possenti che offrono riparo e rifugio dalla terribile realtà. Mi sento felice, leggera...come se potessi volare. Corro. Corro come se fossi inseguita da ibridi. Sorpasso villette di colori vivaci, fino ad arrivare a una casa azzurra che rispecchia il colore degli occhi di Finnick. Sono sollevata nel vedere che Nonna Pie sta ancora ronfando. Salgo le scale due a due. Appena sono in camera, apro l'armadio bianco e tiro fuori un borsone giallo e arancione che “ospiterà” tutti i miei averi più importanti. Per prima cosa, ci infilo tutti i libri di Hunger Games e noto, con non poco stupore, che la fidanzata di Finnick si chiama Annie, l'unica differenza che il suo cognome è Cresta (come il mio quando sono nel Distretto 4) e il mio è Jones...buffo!!! Dopo i libri, prendo il mio abito preferito, un vestito (che mi arriva alle ginocchia) azzurro senza maniche e con abbinata una cintura marroncina, il mio cappello con la visiera dritta rosso e bianco, le mie all-stars nere con le borchie, dei fumetti di supereroi, il mio I-Pod, una macchina fotografica (chiaramente digitale), il cellulare, delle pile, dei carica-batteria, dei libri di scuola, una foto della mia famiglia e una foto di Sophie. Senza rendermene conto, è l'ora di pranzo e si sente odorino alquanto invitante. Mi nonna si è alzata, indossa un grembiulino rosa a fiorellini verdi, sta cucinando una focaccia al prosciutto e scamorza e frittata con zucca di contorno. La tavola è apparecchiata per tre...perchè per TRE? “Nonna...perchè hai apparecchiato per tre?! Alex e i genitori non sono a casa!” le chiedo “Ah, già...ho invitato Sophie a mangiare da noi” risponde, lavandosi le mani, togliendosi il grembiule (che le stava abbastanza stretto) e servendo il pranzo nell'esatto momento in cui il campanello suonò, producendo il suono di campane in festa. Appena apro la porta una figura femminile mi si precipita addosso e riesco a vedere solo la sua matassa riccia di capelli rossi che profuma di fragola. “Ehi, Sophie!” dico, cercando di farla staccare da me e di non sembrare troppo scortese...è pur sempre la mia migliore amica. “Annie...mi sei mancata tantissimo!” mi guarda e noto, sentendomi uno schifo, che i suoi occhi sono appannati dalle lacrime e le sue guance abbronzate sono rigate da piccole righine d'acqua...sono un'idiota: io pensavo ad andarmene e non a come si potesse sentire lei. “Sì...ma sono qua ora” dissi, accarezzandole i capelli. Quando smette di piangere, entriamo in casa, ci accomodiamo e iniziamo a mangiare parlando di cose banali. Ma io non sto ascoltando...la mia mente è con Finnick, al Distretto 4 “Annie?!” la voce di Sophie mi riporta alla realtà, facendo scappare le mie fantasie “Ti va di andare a prendere un gelato?” mi chiede la mia migliore amica...e come posso dirle di no?!. “Va bene” rispondo, prendendo la mia borsa nella quale avevo messo tutte le cose “importanti”. Camminiamo verso la spiaggia, in silenzio, ascoltando le risate dei bambini e gli stridii dei gabbiani. Ad un tratto, Sophie mi prende le mani e mi guarda dritta negli occhi. “Io so che ti è successo! Tutto quello che hai passato! Ho sognato tutto...tuttissimo!” mi dice, tutto d'un fiato...non ci posso credere: può venire con me! Senza dire una parola, le stringo a me, in un abbraccio fraterno...in un abbraccio buono, un abbraccio che significa amicizia, un abbraccio che porre fine a tutte le distanze. Poi, ci prendiamo la mano e incominciamo a correre. Corriamo fino a quando le gambe sembrano essere svanite. Corriamo verso la mia salvezza, verso la libreria. Mi pare che siano passate delle ore, se non degli anni, quando arriviamo al vicolo stretto e buio che conduce alla casetta/libreria dalla quale esce il filo di fumo grigio come i capelli di Mags. Busso alla porta con timore, come se non uscisse Mags ma gli ibridi del mio incubo. “Ragazze...che piacere...oh, ma io so bene cosa volete...non è vero?” chiede, chiaramente in modo retorico, a me e a Sophie. Mags ci fa entrare nella sua piccola dimora che profuma di mare e di libri. Ci conduce vicino ad uno specchio con i bordi dorati “Bene! Dovete soltanto attraversare lo specchio e vi ritroverete nel Distretto 4” dice. Ha detto attraversare lo specchio?! Allungo la mano verso la superficie di vetro dura che, al mio tocco, diventa come gelatina e lascia sprofondare la mia mano che ritiro di scatto. Sempre tenendo per mano Sophie, faccio un passo verso lo specchio. E un altro. E un altro ancora, finché non mi ritrovo a un millimetro dalla lastra cristallina. “Sicura?” mi chiede Sophie, raggiungendomi. Mi limito ad annuire, ed entro nello specchio. ** E' tutto luminoso, non si riesce a vedere niente al di fuor del bianco...della luce. Si sentono dei canti e l'aria è tiepida...ma è tutto troppo luminoso.Non vedo Sophie, ma ho la sua mano stretta nella mia e sento la sua voce che mi chiama. Poi sento che urla e la sua mano incomincia a scivolare via dalla mia, una forte corrente d'aria fredda mi stacca i piedi da terra. Le urla della mia migliore amica sono più lontane e la sua presa alle mie mani è debole, segno che il vento la sta trascinando via da me. Lotto per un po' contro le folate, finché non sento più le mie mani di Sophie. E a quel punto non vedo più bianco, ma buio. ** Sono distesa su un letto dalle coperte verde mare e nell'aria c'è un forte odore di pesce. “Annie!” sento un vocina stridula e poco dopo una matassa di capelli color oro mi si fionda addosso. “Shell...anche io sono contenta di vederti.” dico, accarezzandole la testolina bionda da bimba di otto anni. Poco dopo, mia mamma e mio padre arrivano e mi stritolano e mi sussurrano parole dolce e mi fanno fare il bagno e mi fanno mangiare della focaccia alle olive e poi, finalmente, mi lasciano sola dicendomi solo che ero svenuta. Mi metto il vestito azzurro che avevo portato da casa e mi dirigo verso la spiaggia. Ed eccolo là, bello come un Dio, con le mani che stingono i riccioli color oro, seduto sulla sabbia bianca, senza maglietta. Sta borbottando qualche cosa. Sta parlando di me, di come sono bella, di quanto mi ama. Sento lo stesso calore di qualche giorno prima scaldarmi tutto il corpo e le farfalle incominciano a volare nel mio stomaco, formando un uragano di ali e di colori. “Finnick...” dissi in un sussurro.

Lui si gira di colpo e si mette subito in posizione retta. Dai suoi occhi incominciano a scendere delle lacrime di gioia. “ANNIE!” urla, correndomi incontro e abbracciandomi, facendoci finire nella sabbia. “Mi sei mancata...un sacco” mi dice, sempre piangendo, stringendomi sempre più a se. “Ma ora sono qua...non me ne andrò mai più.” “Per sempre?” “Per sempre”


 

---Hola...sì, non sono morta----

Esatto, sono viva...ma a causa delle pene dell'inferno (ossia compiti e scuola) ho aggiornato tardi...SORRY! *prega come un'eremita* Il prossimo capitolo sarà solo un piccolo epilogo e poi...THE END

KISSES :*

aui_everdeen_love 

   
 
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