PARTENZA!
<
< Cavolo come passano in fretta le giornate
volando insieme a te Baen! > > disse Jace guardando il
suo drago nero che
rispose con un lieve cenno del capo,le sue corna erano diventato molto
più lunghe
e con loro erano cresciute numerose creste e aculei appuntiti di colore
azzurro
lungo la schiena,le ali erano molto più possenti,
‘’ricordano molto quelle di
un pipistrello’’ disse un giorno l’elfo
suscitando la rabbia del suo drago che
con voce tuonante tramite il legame mentale aveva detto: *Guai a te
Jace! Le mie
sono ali potenti e non si paragonano a quelle di un topo cresciuto
male,che a
forza di osservare la maestosità di noi draghi sono riusciti
a volare*.
Si
incamminarono insieme verso il palazzo della
regina Arya,una volta arrivati lei gli accolse già a cavallo
di Firnèn e chiese
con voce calma e autorevole: < < Spero siate pronti per
partire,il
viaggio che ci aspetta non è corto e mi aspetto
serietà e pazienza, il nostro
sarà solo l’inizio di un lungo percorso per
diventare cavalieri > >
<
< Arya-elda lei è gia un cavaliere? >
>
<
< Si,pensavo che tamerlein alla mia mano ti
avesse levato ogni dubbio > >
<
< Allora perché venite anche voi? > >
<
< Visita ad un amico.. > > rispose
l’elfa
arrossita dalla timidezza.
<
< Ah,noi siamo pronti,se vuole farci
strada,Altezza >>.
Arya
fece un cenno con il capo e Firnèn spiegò le
sue immense ali,era grande 3 volte Baen e in men che non si dica si
trovava già
in cielo.
*Andiamo
Baen,riesci a stargli dietro?*
*La
domanda è: riuscirà a tenerci lontani?*.
Con
un balzo partirono e pian piano arrivarono a
toccare le nuvole, Jace non si era mai sentito così bene, ma
allo stesso tempo
era nervoso *fra pochi giorni inizieremo il nostro addestramento e
conosceremo
l’eroe di Alagaesia!* pensava, ma teneva schermati i suoi
pensieri dai due
draghi e la principessa.
In
mezza giornata arrivarono a Sìlthrim ma l’elfa
obbligò di andare avanti senza soste:
<
< Ci
fermeremo a Ceris, non prima, troppa è la strada da fare
> >.
La
neo coppia non si era lamentata della decisione
dell’elfa e Baen non accennava a mollare:
*Dimostrerò
a Finrèn che sono il migliore* diceva e
Jace lo appoggiava.
Per
la sera arrivarono a Ceris dove scesero per
riposare,L’elfa aveva una casa imponente,molto più
umile rispetto al palazzo di
Ellèsmera ma abbastanza da far invidia a chiunque in
città.
Appena
atterrati Baen e Finrèn vennero accolti da
numerosi elfi e un banchetto fu organizzato in loro onore,cibo a
volontà per i
cavalieri e il permesso di cacciare ai draghi.
La
festa durò a lungo poi la regina disse: < <
Volete scusarmi ma io e Jace dobbiamo partire presto domani mattina,la
strada è
ancora lunga > >.
L’elfo
annuì e seguì la regina in casa, Baen e
Finrèn dormirono chissà dove per ricomparire il
mattino seguente.
I
cavalieri salutarono il popolo e partirono, come
sempre il drago verde in testa e quello nero dietro,sorvolarono il
fiume Edda e
videro in lontanaza il lago Eldor,dopo varie leghe si fermarono in un
immensa
collina verde a riposare.
<
< Che tipo è il maestro Eragon? > >
chiese curioso Jace mentre sedeva con la schiena poggiata a Baen.
<
< Molto socievole, ma esigente, è stato il
mio maestro per 20 lunghi anni e con lui non si scherza >
>.
Il
ragazzo notò che anche i due draghi parlavano ma
non poté seguire i loro discorsi perché schermati.
La
sua curiosità aumentava, non aveva mai visto il
cavaliere in azione perché quando si concluse la guerra
contro Galbatorix era
rimasto nella capitale per la sua giovinezza-40 anni
all’epoca-e il
poco che sapeva era solo grazie alla
canzoni a lui dedicate dopo la vittoria.
Si
sfidarono con la spada smussando le lame,il
cavaliere aveva avuto sempre la peggio,la sua tecnica era troppo bassa
per
competere con Arya e aveva ottenuto solo molti lividi.
<
< Pausa,mi uccidi continuando di questo
passo > > disse
<
< Eragon non sarà cosi clemente,ma ti concedo
una pausa solo per il viaggio che ci spetta >
>
Terminata
la pausa mangiarono una zuppa di verdure e
partirono di nuovo,verso luoghi nuovi per Jace,ormai erano usciti dai
territori
conosciuti e per lui era tutto una scoperta, vide una catena montuosa
molto
grande,laghi e fiumi e ogni volta che chiedeva informazioni la risposta
era
sempre la stessa: < < mio giovane cavaliere, non hanno
nome questi luoghi
sono sconosciuti > > disse Arya.
Attraversarono
un mare che sembrava infinito quando
all’orizzonte videro una figura volare,era immensa grande
più di Finrèn,Baen
era grande tanto quanto la sua coda ma, la cosa che più
lasciò Jace senza
parole fu il colore azzurro che aveva. Rifletteva ogni tipo di colore e
il mare
non era che una misera imitazione in confronto al zaffiro delle sue
squame,
subito esclamarono all’unisono drago e cavaliere:
*<
< Saphira > >*.
Nota:
le frasi scritte tra i segni che
vedete sopra sono dette e pensate
Il
secondo capitolo di oggi si conclude qui,come
avete appena notato i nostri protagonisti sono arrivati a Dras- Skulblaka
e la prima cosa che hanno visto è
Saphira,per darvi un’idea,la storia è abientata 30
anni dopo il crollo dell’impero
e Saphira è grande quanto Glaedr,nel prossimo capitolo
ritroveremo Eragon e
nuovi personaggi,quindi alla prossima: Dras-
Skulblaka