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Autore: insane mind    11/02/2014    0 recensioni
Si è vero, magari leggendo l'introduzione può sembrare una semplice e banale storia d'amore,ma io avevo bisogno di scriverla e magari qualcuno ha bisogno di leggerla.
Tutti, prima o poi, trovano l'amore...chi più facile e chi meno, questo è il caso di Giò e "Alex", un amore più difficile di questo non poteva esistere, ma se davvero è importante, bhè si lotta...si lotta insieme, nel bene e nel male...soprattutto nel male.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Buongiohooo- sbadigliai senza farmi scrupoli davanti mezza scuola

-Complimenti, belle tonzille, davvero affascinati- il sarcasmo mattutino di Jenny non mi toccava minimamente, avevo dormito si e no 6 ore, per di più sul divano...una pacchia.

A risvegliarmi fu il trillo di un messaggio.

*Ci vediamo dietro la palestra tra 5 minuti*

Sorrisi, un appuntamento clandestino, fantastico!

-Senti Jè, io mi sa che non entro, o forse entro in seconda non lo so, ora decido, sono troppo stanca-

-Bugiarda!-

-Che?- panico panico panico panico

-Ti ho visto come sorridevi come un'ebente davanti al cellulare...non dovresti dirmi qualcosa? o raccontarmi...qualcosa..-

-Emm no, nono dai su seriamente non c'è nulla, è che sono davvero molto stanca, cioè dai ho dormito pochissimo, me ne vado a casa ci sentiamo dopo- le stampai un bacio sulla guancia e corsi via prima che potesse fermarmi.

Quella donna mi metteva un'iquietudine della miseria.

Dopo cinque minuti esatti mi ritrovai dietro la palestra, scavalcai il recinto e *straaap*

-Ma porco Giudaaa!- tirai su una gamba per guardare meglio l'interno coscia -stupidi fusò!-

-Hahahahahaha bhè dai, non si vede tato- stava li imbambolato con una spalla poggiata la muro e la sua solita giacca lunga di pelle nere, metre cercava di soffocare una risata.

Lo guardai torvo -stà zitto!-

-Hahahahahahahahahahahahaha ohoho scusami ma hahahahahah-

-Uff, quanto ti odio, cioè dai ma ti pare, sono proprio i fusò dei cinesi questi, non si possoo strappare così a buffo e poi...- le sue labbra si poggiaroo esigenti sulle mie, un bacio veloce e caldo -era l'uico modo per farti stare zitta!-

-Allora dovrei parlare più spesso!- sfacciai il mio sorrisetto malizioso, lo vidi mordersi un angolo del labbro inferiore.

Mi avvicinai vertiginosamente a lui, si, per arrivare al suo viso dovevo mettermi in punta di piedi, dettagli imbarazzanti della mia diversa altezza.

Sorrisi, gli guardai le labbra, vidi i suoi occhi chiudersi pronti ad assaporare il bacio, lo feci avvicinare e poi gli misi un dito sul naso tirandolo su

-maialinooo!-

Rimase a guardarmi, con il naso a maiale, scoppiai in una risata contagiosa, cercava di contenersi ma poco dopo sbottò anche lui.

-Dai ti faccio tornare giovane per un pò!-

-fidati, sono molto più giovane di quello che sembro!- sentenziò, sapevo benissimo che odiava quando gli facevo notare la differenza d'età, ma era il mio primo divertimento in assoluto.

Gli stampai un bacio a fior di labbra -dai su coprimi!-

-c-cosa?-

-Dai coprimi, hai anche la giacca lunga su, mettiti davanti a me, di spalle a me e coprimi.!-

-Ma che devi fare!-

-Devo spogliarmi!-

-C-cosa? e perchè? cioè che devi fare?-

-Oggi avrei avuto ginnastica, ho la tuta nello zaino, non posso di certo andare ingiro con i pantaloni bucati, dai forza coprimi!-

Si mise di spalle frontale a me, aprì la sua giacca nera e mi avvolse, probabilmente era scomoda come posizione, ma ci avrei messo pochissimo.

Mi spogliai velocemente -Aaaah cavolo, non trovo il verso della tuta, dai aiutami, girati piano, non scoprirmi-

-Oh santo cielo, sei il dito nella piaga, cosa ho fatto di male per meritarmi una capocciona come te! dai forza dammi quì!-

-Aspetta che metto la tuta e poi te la faccio pagare, su girati-

Divenni, per un piccolissimo arco di tempo, rossa, non avevo pensato al fatto che ero in mutande davanti a lui...l'unica fortuna è che indossavo mutande nere neutre e non le classiche super colorate con i polipetti.

-Umm, ecco tieni, dai infilali che sennò prendi freddo-

Prese i lembi della giacca e li porto all'altezza delle mie spalle, poggiai una mano sulla sua spalla e con l'altra tirai su i pantaloni...facemmo un casino assurdo per infilare una tuta.

-Oooh...ohohohohoh oddio!- persi l'equilibrio e finii con la faccia spalmata sul suo petto e le mani ancora strette ai fiachi del pantalone infilato pe rmetà.

-Hhahahahahaha oddio, io lo so, lo so che mi farai morire prima del previsto, ne sono più che certo dai corri infilali, manca poco più di mezza coscia!-

-Che...ma che mi stai guardando le gambe, oooh chiudi gli occhi susususu!-

-Non puoi costringermi, sei impotente e io posso guardarti quanto voglio-

Fortuna che la mia faccia era nascosta almeno non avrebbe visto il palese imbarazzo dipinto sul mio viso!

-ECCO!!! CI SONO, HO FATTO!- finalmente riuscii ad infilare la tuta grigia e morbida in contrasto con il cardigan nero, ripresi la mia sciarpa che avevo appoggiata sulla spalla di Ale e la rimisi, sistemai i capelli, chiusi il giacchetto e FINALMENTE fui pronta!.

Ale abbassò i lembi del suo cappotto, aveva la fronte imperlata di sudore mi sentii in colpa, chissà che rottura che ero per lui!

Lo guardai fisso nelgi occhi con un sorriso da ebete appena accennato!

Lo vidi guardarsi attorno, alla fine sbottò - perchè mi guardi così? mi inquieti...dai falla finita!-

Gli presi il viso tra le mani e lo baciai, un bacio leggero, quasi impercettibile, ma pieno di cariche elettriche, pieno di...sentimenti (?)

Gli presi una mano ed andammo verso la sua auto.

--------------------------

Era passata un'ora da qando eravamo partiti e ancora non sapevo dove saremmo andati!

-Allora? siamo arrivati? me lo dici dove andiamo? eddai!- poggiai sfranta la testa sullo schienale, non ce la facevo più a chiederglielo, e non ce la facevo più a sentire il suo silenzio, il massimo era un mezzo sorrisetto...non mi degnava neanche di un sorriso per intero...che nervi!

Accesi l'aria calda della macchina e mi spalmai letteralemnte sul sedile cominciando a giocherellare con i laccetti della tuta, con tanto di broncio.

Lo sentii sorridere, lo guardai con la coda dell'occhio senza farmi scoprire, aveva una mano sul volante mentre l'altra era aperta su un ginocchio, dritto e impostato come sempre, le guancie incavate tirate verso l'esterno in un sorriso sincero, tolsi d'istinto il broncio e lo guardai con ammirazione, sentendomi fortunata...si è vero, era particolare, era strano, ma d'altronde cosa potevo aspettarmi dalla mia vita se non qualcosa di strano? ma ero felice e quello era l'importante.

Si girò a guardarmi ed automaticamente rimisi il broncio, dovevo farlo sentire in colpa.

-E' un posto impotante e io devo dirti una cosa importante- il suo sorriso si tramutò in serietà...attacco di panico.

-Mmm, ed è una cosa bella o brutta?- forse lo chiesi ingenuamente, o forse feci fnta di essere ingenua...forse.

-Non lo so, starà a te deciderlo!-

-...occhei- gli occhi fissi sulla strana banata e silenziosa.

Ci stavamo inoltrando in un posto di cui non sapevo l'esistenza, viaggiavamo a più di 100 km/h su una strada umida fiancheggiata da fitti strati di verde.

Era meravigliso, la luce grigiastra-blu, ma comunque luminosa, delle brutte giornate, di tanto in tanto una goccia di pioggia, probabilmente rimasta incastrata tra i rami di qualche albero, si suicidava sul parabrezza.

Non c'era nessun'altra macchina, ma andava bene così.

Si accostò ad un marciapiede, tirò il freno a mano e spense la macchina.

-Siamo arrivati!- disse soddisfatto girandosi verso di me.

Mi tirai leggermente su - Non sei un violentatore omicida vero? ti prego dimmi che sei una persona sana di mente, questo posto sarebbe ideale per uccidere una persona-

Mi guardò torvo ma divertito,- dai alza le chiappe e scendi dalla macchina che devo farti vedere una cosa-

Chiusi la portiera alle mie spalle, rimasi affascinata, non avevo mai visto degli alberi tanto grandi.

-Chiudi la bocca, asciugati la bavetta e vieni con me- le sue dita calde si intrecciarono alle mie affusolate e gelide, strinsi forte la sua mano, come per fargli sentire il mio timore, di rimando la strinse ancora di più...ero al sicuro.

-Siamo quasi arrivati- mi informò dopo circa mezz'ora di camminata; non avevo aperto bocca da quando scesi dalla macchina, ero troppo presa ad osservare ciò che mi circondava.

Ad un tratto il fitto strato di alberi si aprì lasciando respirare una grande porzione di prato verdissimo e luminosissimo; cominciò a comparire qualche raggio di sole che con fatica si inoltrava tra le fronde degli alberi fino a raggiungerci, fui attraversata da una sensazione di calore confortante e accogliente.

-Hey, non fermarti alle apparenze, guardati attorno altrimenti ti ho portata quì senza motivo-

Mi girai verso Alex, sorrisi nel vederlo alle prese con lo zaino, non riusciva a tirar fuori una coperta - Oooo cazzarola!-

Sorrisi e mi guardai attorno come mi aveva appena consigliato quel pollo.

-Oh...mio...Dio- alzai gli occhi e vidi una grande struttura completamente spaccata...una...ferrovia.

Guardai pochi metri distanti da me...c'era un treno parzialmente integro, un pò accartocciato su se stesso con un groviglio di edera addossata ovunque, su tutte le fiancate, sul soffitto del treno; da qualche finestrino rotto potei vedere benissimo che l'edera si arrampicava anche internamente al treno.

Alex era ancora preso con lo zaino, e io feci di testa mia.

Girai attorno al treno per cercare l'entrata completamente sbarrata da vari intrecci di piante, le spostai facilemente ed entrai.

I sedili un pò corrosi pobabilmente dagli agenti atmosferici, qualche carrello abbandonato in qualche angolo, la carta da parati del treno scollata, le varie stanze alcune ancora con le porte integre.

Probabilmente prese fuoco poichè le pareti erano molto scure e sui sedili si poteva distinguere un pò di fuligine.

Le piante e i fiori facevano da padroni in quel luogo macabro, l'idea che li probabilmente morì un sacco di gente: uomini, donne, bambini..mi si accapponò la pelle.

Continuai a percorrere quelle assi di legno scricchiolanti -Ti piace?- mi giarai di scatto con il cuore a tremila.

Poggiai una mano sul muro ed una ferma sul cuore, gli occhi ancora chiusi per cercare di regolare il battito.

-Tu...oh mio dio...tu stai fuori...in...in tutti i sensi??- la sua testa spuntava da un finestrino rotto...eccola la cosa più inquietante.

-Hhahahahah ma dai... sai? scoprii questo posto quando avevo più o meno diciassette anni, scappai di casa per vari motivi..ricordo che cominciai a corerre senza sapere dove stavo andando e mi ritrovai quì, per tornare a casa mi feci dare un passaggio da uno sconosciuto...da quel giorno, quando ho qualcosa che non va bene nella mia vita, qualche delusione, qualche sconforto vengo sempre quì!-

-Sono...sono il tuo sconforto?-

Ci guardammo per qualche istante - Aspettami che entro!-

Mi raggiunse in pochi secondi-Vieni!- mi prese per una mano e mi portò in uno dei scomparti più integri e più belli, anche quì i finestrini rotti ma i sedili erano ancora imbottiti, entravano i raggi del sole che ci riscaldarono in poco tempo, ci sedemmo uno difronte all'altra, vedevo le nuvolette di vapore uscire dalla bocca di Alex a causa del freddo, si diffondevano velocemente nel raggio di luce che evidenziava anche la fuliggine dorata che svolazzava nel vagone.

Le piante arrampicate ovunque.

-Io..io quà non c'ho mai portato nessuno, forse per mancanza di fiducia nelle persone, forse perchè è un mio luogo...è il mio posto- d'un tratto mi sentii inopportuna, l'invasore pronto a rubare la terra al suo peggior nemico.

Abbassai gli occhi, come per fargli capire che mi dispiaceva.

-Nooo, oddio no scusami, non volevo farti sentire inopportuna, scusami davvero, d'altronde ti ci ho portata io...ti ho portato a vedere il mio luogo..-

Fissai i miei occhi verdastri nei suoi nero pece.

-Senti, te lo dico e basta, anche perchè a trent'anni stare così mi fa sentire un cretino, il fiato corto, il cuore a tremila, i corvi carnivori che mi divorano le interiora, è davvero imbarazzante...non che i sentimenti siano roba da ragazzini ma, dovrei essere ingrado di saperle,almeno un minimo, gestire-

Gli sorrisi, forse per confortarlo ed incitarlo a dirmi quello che aveva da dirmi, rimasi spiazzata quando parlò di sentimenti ma non lo diedi a vedere non volevo fargli pesare ulteriormente la cosa.

-Ci siamo conosciuti praticamente ad inizio settembre giusto? al parco ricordi?- sorrisi d'istinto nel ricordare quell'incontro

-O meglio, ci siamo conosciuti a scuola, ma il vero incontro lo abbiamo avuto li al parco, la piccola alunna e il professore idiota, bella merda- era imbarazzato e si vedeva

- Abbiamo parlato bene, poi i miei sotterfugi, avevo il cervello in pappa, cioè sapevo, e forse so, che è una cosa sbagliata, noi due intendo, siamo sbagliati, ma io non posso farci nulla, non ci riesco a non sentirti la sera, a non guardarti per i corridoi, a non prenderti ingiro... a non... baciarti-

Mi sentii avvampare, facevo sempre la spavalda, ma puntualmente quando si parlava di cose serie o di...lui, le parole mi morivano in gola, diventavo rossa e non ci capivo più nulla...era questo il momento.

Quando rialzai lo sguardo vidi i suoi occhi intenti a fissarmi.

-Tu...tu non ti rendi conto di quanto bene mi fai, di come mi sento stupido vicino a te.. e sono laureato, non dovrei sentirmi stupido...mi sento stupido perchè tu mi capisci senza che io ti dica nulla. Non pensavo che avrei mai più parlato di sentimenti, e invece eccomi quì che ne parlo con te ma...mio dio tu sei così piccola, tu sei un'alunna e io sono così...grande, e si, si cazzo è tutto così dannatamente sbagliato, io mi sento sbagliato perchè sò che dovresti vivere la tua vita tranquillamente con quelli della tua età, e invece no...ci sono di mezzo io e forse non va bene ma santo cielo, ti conosco da poco più di cinque mesi e..Oh mio Dio, non ci credo che stò per dirtelo ma...porca puttana io sono cotto di te...io... io mi sono innamorato di te, e che ne sò perchè!

Anzi no, lo so il perchè, i tuoi occhi, il tuo sorriso, le tue labbra, il tuo shampoo alla fragola nauseante per quanto è dolce, le tue super mega sciarpe che ti coprono il viso, la maglia sempre un pò larga per non mettere in evidenza i fianchi un pò pronunciati, tu il tuo carattere, il tuo modo di fare, il modo in cui gesticoli platealmente, anche le tue urla mi piacciono, mi piace il tuo naso rosso quando sei raffreddata, mi piacciono anche i tuoi pollici con le pellicine che ti tartassi durante le interrogazioni, lo smalto rosso smangiucchiato perchè non ti va di tolgiertelo, mi piace il neo che hai vicino al mento, le fossette, mi piace anche quando andiamo a mangiare il gelato e puntualmente lasci la fragola sparplagliata sulle tue labbra, e non sai quanto vorrei togliertela con un bacio, ma cazzo sono allergico alle fragole e invece a te piacciono tanto...mi piaci quando ti incontro per i corridoi dopo che hai fatto ginnastica e hai ancora le guancie rosse e i capeli arruffati...mi piaci tutta... e sono un pirla perchè mi sono innamorato...io Ti Amo e non posso farci nulla.-

Buttò fuori tutto il fiato che aveva ancora in corpo, la fronte era imperlata di sudore, gli occhi a mandorla chiusi per cercare di non svenire...ora cosa gli avrei risposto...come potevo rispondere a questa confessione? la più bella, sorrisi tra me e me.

-Che c'è?- mi domandò ancora con il fiatone vedendo il mio sorriso silenzioso.

-Prima in macchina mi hai detto che avevi una cosa seria da dirmi, e che avrei giudicato io se fosse stata una bella cosa o meno...bhè non è stata affatto bella-

Sbiancò...divenne paonazzo - Pe-perchè??- era inerme su quel sedile...la stessa fatica che aveva fatto lui ora dovevo farla io.

-Ho dimenticato il foglio a casa ma vabbè, te lo dico a parole mie-

-Il foglio?-

-Shh zitto e ascoltami...cominciamo dal mio shampoo, non è affatto nauseante, è buonissimo, lo smalto..oooh lo smalto, non è vero che non mi va di toglierlo, è la moda, il capelli arruffati, anche quelli vanno di moda, le sciarpe enormi mi servono per coprire il brufolino sul mento che mi viene tutte le volte che ho il ciclo, le magliette larghe le metto solo perchè stò comoda (bugia) a me il tuo sorriso non piace...io...io muoio per il tuo sorriso, io muoio per le tue occhiaie, per le tua guancie incavate, muoio anche per quei maglioni orribili che metti..li adoro, adoro la tua tracolla sbiadita con cui vieni a scuola, odio la tua altezza perchè sei troppo alto per me e proprio per questo l'adoro al tempo stesso, odio il tuo profumo buonissimo di tabacco e menta, e ancor anon ti ho chiesto se fumi o se la mattina ti fai il bagno nel tabacco solo per risultare più macho, adoro le tue pippe mentali...adoro anche il sorriso con il quale mi prendi palesemente ingiro.. e santo cielo da domani il mio gusto preferito non sarà più la fragola ma il limone perchè io voglio che tu mi baci per togliere i rimasugli di gelato dalle mie labbra...e Santa divinità non voglio darti questa soddisfazione ma forse tu ci sei arrivato recentemente, ma io penso di averlo sempre saputo che Ti Amo come una povera cretina...perchè solo i cretini si amano quindi, per favore, facciamo i cretini assieme.-

Vidi la sua faccia stupida, il suo sorriso da ebete che adoravo...lo guardai per poco, perchè fui assalita dal desiderio di baciarlo... e allora lo feci.

Mi catapultai sul sedile frontale a me, mi misi a cavalcioni su di lui e lo baciai come non lo avevo mai baciato, con la foga, con il desiderio di chi ha appena trovato l'amore...quello vero.

Il bacio più bello che potessi ricevere e forse dare, mi staccai per un attimo da lui per riprendere fiato...sorrideva, le labbra lucide per il bacio, il fiatone dolciastro di entrambi... ne avevo voglia, ma lui forse più di me, sorride, mi prese il viso e lo riportò al punto di partenza, lo fermai improvvisamente, -usciamo di quì- gli sussurrai.

Uscimmo e ci lasciammo cadere sulle coperta che Ale aveva sistemato...con un pò di fatica, ma ce l'aveva fatta.

Sorrisi nel vederle li a terra, inermi ma pronte ad accoglierci.

Ci lasciammo cadere pesantemente come due bambini sfranti dalle troppe ore di gioco.

Ci infilammo tra una coperta e l'altra.

Stava accadendo a me, ed io ero felice...la felicità che si prova quando la professoressa di matematica ti riporta il compito con sopra un bel dieci a penna; la felicità che si prova nel vedere una fontanella dopo aver corso per due ore; la felicità che prova un bambino nell'entrare nel negozio più carammelloso del mondo...ecco...tutte queste felicità messe assieme e moltiplicate per mille facevano la mia di felicità di quel preciso istante.

Le mani calde di Ale passarono delicate sulla mia schiena, poi si spostarono sui fianchi, sulla pancia, la sua mano cominciò a salire, lo sentii giocherellare con il pizzo del reggiseno, gli morsi un labbro e di rimando la sua mano si inoltrò sotto la fascia elastica del reggiseno...lo fermai improvvisamente -Io..io non...-

-Posso aspettarti tutto il tempo che vuoi- era più un sussurro, in modo che neanche la natura potesse sentirci.

Gli accarezzai il viso, lo vidi chiudere gli occhi ed abbandonarsi alla mia carezza...lo baciai nuovamente, ci intendemmo al volo e riprese ad accarezzarmi.

Fummo più intimi del silenzio che balenava in quel momento, come se la natura ci stesse lasciando il nostro spazio, come se volesse facilitarci la cosa...come se volesse farci sentire speciali; più di se stessa...i nostri respiri profondi ed ansimanti si mischiarono l'uno con l'altro, i nostri corpi caldi si unirono fino a diventare un unico grande organo.

I battiti dei cuori facevano da padroni in quel silenzio imponente.

Inarcai la schiena e distesi il collo, i nostri occhi lucidi e complici, i nostri odori e sapori..eravamo un tutt'uno...eravamo Noi.




-Ciao dolcezze, come va? bho non ho nulla da dirvi ma mi andava  di farvi un salutino veloce veloce...quindi Ciao :3 -
p.s. Grazie di tutto!!!

  
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