Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Breathy    12/02/2014    3 recensioni
La vita di Zoe era totalmente cambiata da quando suo fratello Harry era morto insieme ai genitori in un incidente stradale.
Era difficile andare avanti da sola, lavorare e allo stesso tempo studiare.
L'unica cosa che voleva era finire il suo ultimo anno di superiori e andare via da Holmes Chapel.
-
Louis era il migliore amico di Harry.
Prima della morte del ragazzo, trascorrevano la maggior parte del loro tempo libero insieme, si conoscevano da tanto di quel tempo che ormai si consideravano fratelli.
-
Zoe e Louis si odiavano da quando quest'ultimo aveva staccato una gamba alla Barbie preferita di Zoe.
Fin quando dopo la morte di Harry, Louis inizierà a prendersi piano piano cura di Zoe.
-
«Lo so che tu ti reputi abbastanza forte da farcela da sola ma io so che non è così. Voglio prendermi cura di te e starti vicino. Voglio prepararti la colazione al mattino, venirti a prendere a scuola e farti ridere così tanto da farti dimenticare tutto il male che hai provato».
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A





«Svegliaaa» disse Louis iniziando a saltare sul letto che aveva condiviso con Zoe quella notte «E’ ora di alzarsi, devi andare a scuola» concluse aumentando il tono di voce.
«Louis, stai fermo dannazione» gridò la ragazza nascondendo la testa sotto il cuscino.
«Forza carotina, svegliati!» disse continuando a saltare. A quel punto, Zoe afferrò di scatto la caviglia di Louis facendolo cadere di peso sul letto.
«Punto uno, non chiamarmi carotina» iniziò «Punto due, sono le cinque e mezza della mattina smettila di saltare su questo fottuto letto, mettiti sotto le coperte e chiuditi quella cazzo di bocca».
«Wow. Non conoscevo questo tuo lato da scaricatrice di porto».
«Sei tu che mi induci a parlare così e ad avere istinti omicidi verso di te» bofonchiò con voce assonnata.
Ci fù qualche minuto in cui il silenzio regnava nella stanza. Louis aveva smesso di torturare Zoe che in quel momento stava cercando di riprendere sonno.
«Mi annoio» si lamentò il ragazzo.
«E allora dormi» gli rispose con tono scontroso Zoe.
«Ma io non ho sonno»
«Allora te lo fai venire» disse girandosi dall’altra parte, in modo da avere Louis alle spalle.
«Andiamo a fare colazione?» la supplicò.
A quel punto la ragazza si girò verso di lui e sollevò un po’ il busto in modo da sovrastarlo.
«Cosa c’è in te che non va?» iniziò «Sono le cinque e mezza e tu vuoi fare colazione. Di solito pranzi anche alle dieci di mattina?»
«Dovresti solo ringraziarmi. Ti ho svegliata così presto perché so quanto siete lente voi ragazze a prepararvi» si lamentò.
Zoe lo guardò confusa negli occhi per qualche secondo.
«Va bene, vengo a fare colazione con te. Basta che poi mi lasci in pace per tutta la giornata» disse prima di avvolgersi la coperta sulle spalle e scendere in cucina seguita da Louis.
 
 
 
 
 
«Secondo me dobbiamo aggiungere un po’ di zucchero» disse Zoe assaggiando l’impasto.
«Stai mettendo in dubbio le mie qualità di cuoco?»
«Okay, come vuoi. Inforna e imposta il timer per 60 minuti» disse consultando il ricettario.
«Vedrai, sarà la miglior torta che tu abbia mai mangiato» esultò Louis.
«Lo spero per te. Intanto vado a farmi una doccia»
«Ecco, vai che sei tutta sporca di farina»
Zoe si diede un’occhiata ai vestiti trovandoli perfettamente puliti e in ordine.
«Dove sono sporca?»
«Qui!» le gridò Louis prima di buttarle addosso un pacchetto di farina ancora intero.
«Louis William Tomlinson» disse socchiudendo gli occhi fino a farli diventare due fessure «Questa me la paghi» continuò prima di buttarsi addosso a lui cospargendolo di farina. Afferrò le poche uova rimaste sul tavolo e gliele tirò addosso. Iniziarono una vera e propria lotta e finiti i rifornimenti si guardarono intorno realizzando il casino che avevano combinato. Iniziarono a mettere in ordine, Johannah si sarebbe arrabbiata se avesse trovato tutto quel macello.
«Direi che adesso ho davvero bisogno di una doccia» disse la ragazza guardandosi allo specchio del salotto.
«Potremo farla insieme, mh?» disse Louis in tono scherzoso e malizioso prima di cingerle i fianchi da dietro.
«Sei un pervertito! Non dormirò mai più con te! Stai lontano almeno dieci metri dal bagno» disse la ragazza salendo le scale e prendendo gli asciugamani dal cassetto di Louis. Erano le sei e mezza del mattino quindi avrebbe avuto tempo di farsi una lunga doccia. Odiava fare le cose di fretta e in fondo non era stata così male l’idea di Louis di svegliarla presto anche se ora si sentiva davvero stanca senza aver fatto niente.
Proprio mentre stava pensando questo e aveva regolato la temperatura dell’acqua qualcuno entrò di scatto in bagno.
«Ciao carotina!».
«Louis che diamine ci fai qui?» gridò la ragazza. In quel momento benedì la tendina della vasca da bagno che la copriva dagli occhi indiscreti di Louis.
«Ho pensato che visto che non posso fare la doccia con te, almeno mi lavo i denti così non perdo tempo. In fondo è il mio bagno» anche se non poteva vederlo Zoe sapeva che stava sorridendo.
«Se solo osi ad avvicinarti a me, giuro che mi metto a gridare» lo avvertì. Si lavò in fretta e afferrò l’asciugamano una volta finito.
«Ora se non ti dispiace dovresti andare».
«Ok, vado di la a vestirmi allora» disse semplicemente il ragazzo uscendo dal bagno.
Mentre finiva di asciugarsi si accorse di aver lasciato i vestiti sul letto di Louis. Non poteva uscire dal bagno con addosso solo un asciugamano, così aprì di poco la porta per vedere se Louis era ancora in camera sua. Proprio mentre abbassava la maniglia notò qualcosa appeso ad essa dall’esterno. Era un pantalone di tuta e una maglia probabilmente di qualche taglia in più ed era sicura che appartenesse a Louis. Lo ringraziò mentalmente e la indossò prima di scendere in cucina. Vi trovò Louis che cercava in tutti i modi di togliere la torta dal forno senza bruciarsi, era davvero buffo. Zoe iniziò a ridere e in quel momento il ragazzo si accorse della sua presenza e la fissò un po’.
«Sei davvero bella con i miei vestiti» «Cioè sei sempre bella ma i miei vestiti ti stanno incredibilmente bene» si corresse Louis.
«Grazie» Zoe arrossì un po’. Solo in quel momento notò la tavola apparecchiata per due.
«Gli altri non fanno colazione con noi?» domandò Zoe aiutandolo con la torta.
«No, è ancora troppo presto per loro» Louis guardò l’orologio che segnava le 7 am.
Iniziarono a fare colazione, prima in silenzio e una volta combattuto l’imbarazzo iniziarono a scherzare e a prendersi in giro come sempre. Dopo mezz’ora erano in macchina diretti verso la casa di Zoe.
«Sono stato bene con te» disse Louis mantenendo lo sguardo fisso sulla strada.
«Anche io, tranne per quando russavi»
«Hey, ma io non russo!» disse lanciandole un’occhiata veloce.
«Io non ne sarei così sicura» Zoe iniziò a ridere.
«Sono migliorato, non ti ho tirato via le coperte durante la notte»
«E’ un buon inizio»
«Direi di si» disse mentre imboccava il sentiero che conduceva alla casa di Zoe «Vestiti e prendi i tuoi libri, ti accompagno a scuola».
«Ok ci metto due secondi» disse prima di lasciargli un bacio sulla guancia.
 
 
 
Meno di dieci minuti dopo si stavano dirigendo verso scuola. Zoe continuava a pensare a come farsi perdonare da Tom per non essere uscita con lui ed avergli dati buca per ben due volte.
«Allora, hai deciso che uscirai con Tom?» la voce di Louis la riportò alla realtà
«Si, oggi ho intenzione di chiedergli scusa e organizzare qualcosa di speciale per lui».
«Non riuscirò a farti cambiare idea su di lui, vero?»
«No, è un ragazzo davvero molto dolce, non capisco cosa tu possa vederci di male in lui».
«Io lo conosco, Zoe. Tutti qui lo conosciamo, solo tu non riesci ad aprire gli occhi su di lui. Non è il ragazzo adatto a te e io non voglio vederti star male più di quanto tu non già stia ora»
«Ho diciotto anni, so prendere le mie decisioni»
«Da quanto vi frequentate? Una settimana? Forse due? Io lo conosco da molto più tempo di te. Se non ti fidi di me chiedi a Lottie che tipo di ragazzo è. Vuoi reputarmi uno stronzo? Fallo, io non cambierò la mia idea».
«Si, hai ragione. Sei proprio uno stronzo» disse Zoe scendendo dalla macchina sbattendo lo sportello e dirigendosi a passo svelto verso scuola asciugandosi le lacrime.








Holaaaaa,
allora inizio a scusarmi perchè trovo questo capitolo davvero orribile, è il più brutto che io abbia mai scritto ma è solo un capitolo di passaggio.
Stanotte non mi sono sentita bene e invece che andare a dormire ho finito di scrivere il capitolo quindi scusate se trovate qualche errore ma non ho ricontrollato (se ne trovate qualcuno voi fatemelo notare).
Ovviamente, stamattina sono dovuta andare a scuola nonostante mi sentissi peggio di straccio e così posto il capitolo solo adesso.
Tralasciando the story of my life (capitela) di cui non vi importa giustamente nulla, volevo avvisarmi che dal prossimo capitolo cambierà tutto!
Ne vedremo delle belle e (purtroppo) anche delle brutte e poi mi sono stufata dei continui litigi di 'sti due, è ora che la smettano un po'!
Non vi anticipo nulla perchè sono cattivaa!
Se riesco pubblico oggi il prossimo capitolo, sennò entro domani dovrei farcela!

Ps: ho visto che sono aumentate le persone che hanno recensito, messo la storia tra le preferite, ricordate e seguite, siete fantastiche!
Un bacio grande!


 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Breathy