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Autore: Merope_Blackbow    12/02/2014    2 recensioni
Una ragazza semplice ma determinata, pronta a offrirsi volontaria per vendicare la morte del fratello. Pronta a uccidere, a sconfiggere, coloro che le hanno portato via il suo eroe.
All'età di soli 13 anni, Chiara conosce tutta la storia della Ghiandaia Imitatrice, colei che ha abolito gli Hunger Games. Sono passati 70 anni dalla vittoria dei ribelli, la capitale è riuscita a riconquistare il comando e ha fatto rinascere gli Hunger Games dalle loro ceneri, come una fenice. Suo fratello è morto alla 15° edizione. Ora Chiara, tributo del Distretto 10 nella 20° edizione dei giochi, vuole vendicare la sua morte e mettere un fermo all'ingiusta carneficina, ripercorrendo le orme di Katniss Everdeen, la Ghiandaia Imitatrice.
Dal testo:
"Mi alzai in silenzio e portai le tre dita centrali della mano sinistra alle labbra, per poi allungarle verso il pubblico. Ecco, l'avevo fatto. Il gesto del distretto 12, quel gesto che, all'inizio, significava ammirazione, rispetto e dire addio ad una persona cara; mentre, durante la rivolta, significava Ribellione."
"[…]…rabbrividii. Non perché mi facesse venire la nausea al solo pensiero di quelle morti, anzi, me ne rallegravo. Erano 6 tributi in meno. Sei possibilità in più di sopravvivere."
Genere: Azione, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Caesar Flickerman, Nuovi Tributi, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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Mi svegliai di soprassalto. Dopo il bacio di James non capivo più nulla, così, quella notte, fu lui a fare la guardia. Purtroppo per me, nei miei sogni era tornato il ricordo della morte di Davide.

Stupidi Hunger Games, dovevate proprio ricrearli, eh?” domandai mentalmente a Capitol City.

Il rumore di un ramo spezzato mi riscosse dai miei pensieri.

Mi alzai di scatto ed estrassi la spada dal fodero posato a terra. Osservai gli alberi intorno a me, niente.

Devo essermelo immaginato. Miseriaccia, un solo giorno qui dentro mi rende paranoica!” pensai abbassando la spada. Poi lo sentii di nuovo, più forte 'sta volta. Alzai di nuovo la spada, pronta a difendermi. I cespugli alla mia sinistra si mossero e mi voltai da quella parte. James entrò nella piccola radura vicino alla quercia, le mani piene di bacche.

-Dimmi che non ne hai mangiata nessuna- dissi raccogliendo il fodero da terra e legandolo alla mia cintura per poi rinfoderare la spada.

-Neanche una, volevo condividerle con te- disse e sorrise.

Scossi la testa e mi avvicinai.

-Se ne avessi mangiata anche una sola, saresti morto- risposi guardandolo male.

-Ti piacciono proprio le bacche, eh?- domandò lanciandone una in aria.

L'afferrai prima che la prendesse con la bocca: -Queste bacche…- cominciai mostrandogli la bacca che avevo in mano -…si chiamano Morsi della Notte. Sono le bacche più velenose al mondo-.

Lui sgranò i suoi strabilianti occhi del color dell'acciaio. Aprì e richiuse la bocca, senza riuscire a proferire parola alcuna.

Alzai un sopracciglio e lo guardai sorpresa: - Vivi nel Giacimento e non sai riconoscere i Morsi della Notte? Eppure ci sono tanti cespugli di queste bacche nel Prato…-

Smisi di guardarlo per osservare meglio la bacca: era piccola, di un colore indefinibile tra il blu e il viola.

Guardando la bacca mi venne un'idea geniale.

-Dammi le bacche- ordinai tendendo una mano. Lui me le fece scivolare nella mano chiusa a coppa. Andai a prendere una delle foglie della quercia, su cui avevamo dormito, e un sasso abbastanza tondeggiante.

Poggiai la foglia tra l'erba e posizionai le bacche al centro. Strinsi il sasso nella mano destra e l'abbassai sulle bacche, schiacciandole. Il loro succo venne fuori a fiotti.

-Passami la spada- ordinai a James -…e le tue frecce-.

Strappai un pezzo di stoffa dalla mia maglia e lo intinsi nel succo velenoso, poi lo spalmai sulla lama della spada.

Feci la stessa cosa con le frecce di James, limitandomi ad intingere la punta nel veleno.

Andai a lavarmi le mani nel ruscello poco più a nord della radura e poi tornai.

Aspettai che si asciugassero spada e frecce(ci vollero dieci minuti) e misi via le armi.

Scavai una buca e sotterrai foglia, sasso e bacche, succo velenoso restante incluso.

 

 

-Dobbiamo muoverci, siamo rimasti qui già troppo- mi avvertì James appena finii.

Il sole era alto nel cielo, forse era quasi mezzogiorno. Annuii e raccolsi il mio zaino, la spada era già nel fodero attaccata alla cintura.

Lui fece lo stesso e c'incamminammo verso est.

 

Era sera ormai e avevamo percorso quattro chilometri, quando sentimmo l'urlo acuto di una ragazza. Era vicina. Il suo assassino poteva essere pericoloso… se fosse stato più di uno. Un cannone sparò.

Estrassi la spada nello stesso momento in cui James incoccava una freccia.

Rimanemmo immobili, aspettando di sentire qualcosa, qualunque cosa.

Il silenzio era opprimente, poi qualcosa lo spezzò: un fruscio.

Il Tributo che aveva ucciso la ragazza stava correndo…proprio verso di noi.

Ci guardammo intorno, schiena contro schiena.

Sentii che correva, per poi fermarsi. Udii un fruscio: una freccia che scoccava.

Mi girai di scatto.

James, l'arco ancora alzato, aveva gli occhi spalancati, la bocca semi-aperta. Mi resi conto che quella era la prima volta che uccideva. Quando l'avevo visto ricoperto di sangue mi aveva detto che neanche una goccia era sua. Capii solo allora che era scivolato sul sangue che ricopriva il terreno.

Gli poggiai lieve la mano sulla spalla. Lui abbassò l'arco, ma non mi guardò. Continuava a fissare davanti a sé, così guardai pure io.

Il Tributo del Distretto 11 era tenuto in piedi solamente dalla freccia scoccata da James, che lo aveva infilzato dritto al cuore e poi aveva colpito l'albero dietro di lui.

Stava già impallidendo. Un rivolo di sangue sul mento; le labbra, già blu a causa del veleno; gli occhi spalancati e ruotati all'indietro, di cui ormai si vedeva solo il bianco…

Il cannone che annunciava la fine della vita di un Tributo sparò.

Angolo autore:

 

Salve, ecco a voi il nuovo capitolo di “Rebellion is coming”.

Scusate se ci ho messo tanto ma ho avuto un piccolo blocco dello scrittore. So che non è un gran che come capitolo, ma spero vi piacerà lo stesso (la speranza è l'ultima a morire…)

  
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