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Autore: focus_niam    12/02/2014    2 recensioni
La storia di una coppia incredibile.
La loro vita, la loro passione, il loro amore.
Il loro incontro, la loro attrazione, il loro destino.
E il modo in cui affrontano le avversità,
superando anche quello che sembra l'ostacolo più grande.
Il racconto di un sentimento incodizionato,
che implica di conseguenza le decisioni più difficili.
"Il mio Niall non dovrà mai, ripeto mai, venire a conoscenza di tutto ciò".
....................................
Semplicemente Niam.
(Accenni Larry)
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NOTA INTRODUTTIVA
Ciao a tutti! :)
E' la prima volta che scrivo una nota introduttiva; mi serviva per dirvi una cosa riguardo a questo capitolo... :o
Dunque, ci sarà una scena piuttosto piccante... ;) Ma il punto è che qua non è riportata dettagliatamente perché altrimenti avrei dovuto cambiare il bollino da arancione a rosso! XD
Allora ho pubblicato una one shot (che però funziona anche da PWP) che descrive la scena.
Vi invito a leggerla perché non è niente male! ;)
Okaaay, detto questo, buona lettura! :D
 


 

Pov. Louis:
Niall era partito.
Il nostro manager era disperato poichè il tour sarebbe dovuto iniziare domani.
Eravamo tutti e quattro molto nervosi.
Da quello che avevo capito, Niall aveva detto che non era necessario che lo accompagnassimo e, nonostante Liam si fosse opposto, infine era partito per l'Irlanda da solo.
Stavamo proprio aspettando l'ennesima chiamata del nostro manager.
Eravamo a casa di Liam.
Io ero seduto sul divano osservando attentamente gli altri senza muovermi.
Liam stava facendo chissà cosa sul computer seduto sulla poltrona.
Di fianco a me c'era Harry, che giocava distrattamente al cellulare.
Seduto dall'altra parte di Harry c'era Zayn che sfogliava, senza nemmeno leggere gli articoli, una rivista sportiva.
Aleggiava un silenzio ambiguo.
Si sentivano solo i tasti premuti di Liam e le pagine sfogliate di Zayn.
Ad un certo punto squillò quel dannato telefono.
Mi precipitai io a rispondere e misi in vivavoce.
E da quel momento in poi una sola parola. Casino.
"Sentite, che ne dite di fare un paio di concerti prima che torni Niall?" disse il nostro manager.
Rimasi assolutamente scioccato da quella proposta e non seppi proprio come reagire.
"Ci penseremo" subito disse brusco Liam cliccando il tasto per terminare la chiamata.
Di ciò che successe dopo ho un ricordo vago a causa della immediatezza con cui si svolsero i fatti.
Liam che scagliava il computer contro il muro riducendolo a pezzi, una sedia che si schiantava fragorosamente sul pavimento in seguito a un suo calcio, un "gran pezzo di bastardo" urlato con ira e sempre Liam che, sbattendo con violenza la porta, uscì di casa.
Noi tre eravamo stati semplicemente incapaci di reagire. Se ci ripensassi, me ne vergognerei.
Rimenemmo immobili per qualche minuto finchè Zayn si alzò e uscì pure lui senza proferire parola.
Io e Harry ci guardammo negli occhi.
A noi due bastava solo questo gesto per capire lo stato d'animo dell'altro, focalizzarci sul problema e provare a trovare una soluzione.
Intuii che il mio ragazzo si era spaventato per la reazione di Liam e lo abbracciai.
Decidemmo di sistemare un po' il disordine e poi uscimmo anche noi chiudendo il portone con le chiavi di scorta.

 

Pov. Harry:
Miseria! Liam non sapeva che che colpo mi aveva fatto prendere.
Spero di essere riuscito a mascherare il mio timore da Louis, che non volevo far preoccupare ulteriormente.
Ma lui non sapeva.
Non sapeva come Liam si faceva travolgere da forti sentimenti ogni qual volta si mettesse in discussione l'importanza di Niall nel nostro gruppo.
Louis non poteva sapere ciò che era successo alcuni anni fa.
Noi tutti (sfortunatamente anche lo stesso Niall) eravamo a conoscenza delle voci che definivano il biondino il meno atletico, il meno bello e il meno bravo a cantare tra i One Direction.
Mi si stringeva il cuore quando giungevano alle nostre orecchie queste cattiverie. E Liam lo avevo sempre difeso, aveva sempre reagito in modo inaspettato, creando così particolari conseguenze.

 

Quella sera andai a casa per accertarmi delle sue condizioni.
Non sapevo cosa aspettarmi.
Di una cosa però ero certo.
Certe volte può comportarsi in modo avventato, e altre volte può risultare davvero poco reattivo.
In qualunque caso Liam non aveva mai fatto nulla di pericoloso, che potesse nuocere ai suoi amici.
Liam faceva sempre, e dico sempre, la cosa giusta.
Come questa volta, per esempio!
Entrai in casa sua.
Era buia e non c'era nessuno.
La luce del sole che tramontava filtrava attraverso la finestra illuminando un tavolino di vetro.
Sopra vi erano dei foglietti di carta.
Era mai possibile che dei banalissimi pezzi di carta mi abbiano entusiasmato più di un intero libro o film o serie televisiva, tanto per citare qualche esempio?
Erano tre biglietti aereo per l'Irlanda e un foglio con le indicazioni per raggiungere Mullingar con un indirizzo allegato.
C'era un post scriptum.
"Non vi obbligo a seguirmi ma mi farebbe piacere".
Sorrisi divertito.

 

Pov. esterno:
Liam si svegliò a causa dell'intensa luce che ormai inondava la stanza.
Quello non era il suo letto, aveva le lenzuola colorate.
Quelle non erano le sue pareti, c'erano appesi dei poster.
Quella non era un il tipico odore di eucalipto di casa sua, si sentiva invece una traccia di lavanda.
Ma sapeva che in quel momento non poteva essere in un posto migliore.
Allargò il braccio destro e avvolse finalmente un fianco caldo e morbido.
Una fitta di dolore alla pancia gli fece emettere una smorfia.
"Oh scusa non volevo svegliarti..." si precitò a dire al suo Niall, che si stava stiracchiando.
"Non c'è problema" rispose Niall con gli occhi semichiusi "Piuttosto, ti fa ancora male lo stomaco?"
"Beh, sì, da quelle parti. Come ogni mattino del resto".
Niall guardò il suo Liam con uno sguardo misto di tenerezza e preoccupazione.
"Ma non ti preoccupare, tu!" su affrettò ad aggiungere Liam, intuendo i pensiere del suo ragazzo e stampandogli un bacetto sulla fronte.
Niall sorrise e si alzò dal letto.

 

Quando Niall si voltò, Liam si gettò sul cuscino e ripensò a quei due giorni passati a Mullingar insieme al suo amato.
Non si erano parlati tanto. Solo molti abbracci.
Liam aveva evitato di fargli domande personali su questo fratello di cui nessuno nella band ne era a conoscenza; e Niall aveva apprezzato molto questo gesto.
Ripensò alle reazioni dei suoi amici alla notizia.
"Hai un fratello?" chiese Harry rendendosi subito conto della sua insensibilità e ricevendo inoltre una gomitata da Louis.
"Sì..., ecco..., io..." cercò di parlare Niall interrotto improvvisamente da Liam che disse
"Ti va di fare quattro passi?
Niall gli sorrise. Liam sapeva sempre intervenire al momento giusto e nel modo appropriato.
Gironzolarono per una Londra ancora movimentata nonostante l'ora tarda.
Niall ruppe il silenzio.
"Devo ritornare in Irlanda..."
"Vuoi che ti accompagni?"
"Non ce n'è bisogno, grazie..."
"Ti accompagno."
"Davvero Liam, non è necessario."
"Insisto."
"Non insistere."
Liam gli sorrise debolmente ma dolcemente. Nial avrebbe voluto ricambiare il sorriso ma non ci riuscì.
Notò queo bellissimi occhi azzurri come la linea d'orizzonte tra mare e cielo, diventare leggermente lucidi.
Lo abbracciò forte, stringendolo al suo muscoloso petto.

 

Niall intanto stava preparando un caffelatte.
Tirò fuori da uno scaffale due tazze dimenticate. Erano colorate in modo vivace. Una metà rossa e metà verde, l'altra metà blu e metà gialla. Guardò quest'ultima pensieroso.
Era quella che era solito usare suo fratello. Si ricordava ancora di quando erano molto piccoli e litigavano per queste semplicissime tazze.
Il giorno prima c'era stato il funerale.
Non aveva pianto tanto. Aveva la mano di Liam che stringeva forte la sua senza lasciarla mai.
Eh sì. Aveva proprio amato il modo in cui il suo ragazzo si era tenuto distante dalle sue faccende personali limitandosi a stargli accanto e ad abbracciarlo proprio quando servisse.
Mentre versava il liquido nero nelle tazze di pentì di essere stato un po' troppo egoista nei confronti del suo LeeYum.
Ripensò a quando sua madre entrò nella sua stanza e gli annunciò tutta sorridente (era davvero incredibile sua madre, e vederla sorridere in quel periodo riscaldava subito il cuore del biondino) una persona speciale.
"Liam" disse dolcemente Niall appena lo vide entrare nella stanza, sempre con il suo meraviglioso sorriso che concedeva solo al suo amato.
Non c'era foga, non c'era eccessiva sorpresa, non c'era agitazione in quell'unica parola. Come se Niall sapesse che sarebbe venuto.
"Niall" rispose Liam.
Stesso tono, stessa semplicità, stesso sorriso.
Non c'era bisogno di altre parole.
A Niall bastava la presenza di Liam per essere certo del fatto che da quel momento in poi sarebbe andato tutto bene.

 

Pov. Liam:
Niall rientrò nella stanza.
Il profumo del caffelatte mi risvegliò immediatamente. Mi misi seduto sul letto appoggiandomi allo schienale.
Mi porse una simpatica tazza mezza blu e mezza gialla.
Il mio pensiero andò subito al letto. Non era mio ma comunque non volevo si sporcasse. Risi per il mio stesso pensiero.
"Per che si ride?" chiese divertito il mio Nialler e subito aggiunse serio "Ti fa ancora male?"
"No, passato" gli risposi rassicurandolo.
Si accucciò tra le mie gambe appogiando la nuca sulla mia spalla.
Mentre la mia mano destra teneva la tazza, il mio braccio sinistro andò in automatico ad cingere il suo fianco.
"Si chiamava Greg"
"Non devo saperlo per forza"
"E io invece te lo voglio dire"
Mise su un finto broncio troppo tenero per me...
"Dai, continua se vuoi"
"Allora..."
E mi raccontò di come fosse un paio di anni più grande di lui, di come lo ritenesse il proprio eroe, di come sapeva organizzare i loro divertentissimi pomeriggi e di come infine era fuggito di casa lasciandolo solo.
Non seppi cosa dire per tutta la durata del racconto.

Mi sentivo piuttosto impotente e mi si stringeva il cuore al solo pensiero di non riuscire a consolare il mio Niall.
"Sai, credevo fosse colpa mia"
"Non avresti dovuto pensarlo nemmeno"
"Ma ero piccolo..."
Appoggiai la tazza sul comodino e comiciai ad abbracciarlo forte coccolandolo.
"Mi spiace, Nialler"
Si girò e mi sorrise.
"In realtà circa una mese dopo la sua fuga avevo cominciato a metabolizzare l'accaduto. Pensai che probabilmente stava facendo ciò che gli piaceva, probabilmente era felice. Certo, mi dispiaceva ancora ma ormai mi ero quasi abituato. E invece tre giorni fa mi cadde il mondo addosso. Cavoli, preferirei saperlo vivo non vedendolo mai che morto vedendolo in una bara."
Ebbi un sussulto per questa ultima dichiarazione di Niall e decisi che il silenzio sarebbe stata la cosa migliore in quel momento.
Ma Niall continuò
"Tu non mi abbandonerai, vero?"
Rimasi stupito da questa domanda; Niall non si era nemmeno girato verso di me per rivolgermela. Fissava il vuoto.
Lo presi per le spalle e lo feci voltare con forza.
Ci guardammo negli occhi.
Le miei iridi color cioccolato con sfumature dorate incontrarono i suoi due magnifici oceani, ultimamente un po' spenti.
Il mio sguardo era serio, quello di Niall non riuscivo a interpretarlo.
Istintivamente lo baciai.
Fu molto sorpreso dalla mia reazione ma subito si lasciò andare.
Permise alle nostre lingue si unirsi in un vortice di passione.
Con un rapido movimento lo distesi sul letto e mi posizionai sopra di lui.
Ci staccammo solo per riprendere fiato.
Cominciò a spogliarmi con foga e io feci lo stesso a lui.
Eravamo rimasti entrambi in boxer e io comiciai a far scontrare i nostri sessi che indusse il mio Niall a gemere.
"LeeYum, t-ti amo..." sussurrò.
"Non sai quanto io ti ami, Nialler"
Gli baciai, gli morsi, gli leccai il collo. Presi a torturargli i capezzoli, a tastargli il petto.
Niall continuava ad accarezzare i miei capelli, continuando a gemere in un modo che mi eccitava sempre di più. Volevo renderlo felice.
Il cuore mi batteva all'impazzata.
Infilai una mano nei suoi boxer e gli impugnai la sua erezione.
Presi le sue mani e le misi sul mio bacino.
Quel giorno avrebbe approfittato lui di me. Niall capì subito le mie intenzioni e comiciò a prepararmi.
Tutto ad un tratto dissi
"Certo che no! Io non ti abbandonerò mai! Ti ripeto che IO TI AMO! Come hai solo potuto pensare ad una cosa del genere?"
Niall si inclinò verso di me, mostrando nessun segno di sorpresa per l'inaspettata risposta in un momento abbastanza inopportuno.
Mi diede un bacio sulla fronte. Quello che sarebbe stato il bacio più bello della mia giornata.
I nostri corpi si unirono in un solo.
Le sensazioni che raggiungemmo furono divine.
L'apice di quell'amplesso era semplicemente inimmaginabile.
Fu una delle più emozionanti volte della mia intera relazione con Niall; no, anzi, della mia intera vita.
Lo portai all'altezza della mia bocca per baciarlo.
Suonò il campanello.
"Oh cavoli, ma è una congiura!" pensai continuando a gustare le labbra del mio ragazzo.
"Mi sembra di vivere un dejavù!" disse divertito Niall.
"Zitto e continua a baciarmi" gli dissi con finto tono autoritario.
Continuammo per un bel po' lasciando che il campanello suonasse, suonasse e suonasse.
Continuò a suonare anche quando ci diedimo una ripulita e ci mettemmo addosso qualche indumento.
Conoscevo una sola persona che avesse tutta questa insistenza.
Dopo essermi accertato che io e Niall non avessimo lasciato prove dell'amore appena consumato nella stanza da letto, aprii la porta.
"Louis!"

 

Eravamo tutti e cinque nella piccola ma accogliente cucina di Niall.
Avevo trovato tutto l'occorrente per preparare dei muffin al mirtillo, e mi stavo dando da fare.
Intanto chiacchieravamo del più e del meno.
"Ma qui in Irlanda siete davvero tutti rossi?"
"Ma qui in Irlanda posso davvero trovare quadrifogli?"
"Ma qui in Irlanda trovo davvero pentole d'oro sotto gli arcobaleni?"
Il mio Niall rideva come un pazzo per queste domande stereotipo che gli altri tre si divertivano a proporre.
Mi sembrò che si stessero quasi sfidando per trovare la migliore.
Comunque l'importante era che Niall non ci rimanesse male e ridesse.
La sua risata.
Se un giorno non lo rivedrò mai più, voglio almeno essermi gustato un'ultima volta la sua risata.
Una risata non trattenuta; che prevedeva un bocca spalancata, occhi semichiusi e un suono fragoroso e melodioso.
Riguardo a questa cosa, Niall era unico. Era capace di farmi ritornare il buon umore semplicemente ridendo. Non mi serviva nemmeno sapere il motivo della sua ilarità. A me bastava che ridesse...
Ding! I muffin erano pronti e li servii ancora caldi ai miei amici.
Ad un tratto Louis diede inizio ad un nostra strana usanza con la solita domanda sconsiderata:
"Ma qual è la differenza tra un muffin e un cupcake?"
Ed ecco Harry. Harry che scoppiava in automatico a ridere senza una precisata causa. Il solo fatto che il suo ragazzo facesse domande curiose lo divertiva da matti.
Il turno di Zayn. Essendo il mio miglior amico, secondo me non gli mancava di nulla. E per esempio di fantasia ne aveva ad abbondanza.
"Vedi Louis, il concetto è molto semplice..." e iniziava a proporre una delle sue originali e comiche teorie con linguaggio forbito agitando in aria le mani.
E il mio Niall? Niall simulava il più tenero ed esilerante stupore ogni volta. Se ne usciva con un "Ohhh..." alzando le sopracciglia.
Nessuno avrebbe potuto adorare questa scenetta più di me.
Io mi limitavo a sorridere, ma dentro di me ero completo. Mi sentivo parte di un gruppo pazzo e perfetto.
Quei quattro lo sapevano quanto gioia mi donava ogni volta; quindi improvvisavano questo copione ripetutamente.
Risi, pensando a tutti quelli che mi definivano il Daddy Direction.
Cavoli, adoravo quei ragazzi.

 

 



 

NOTA DELL'AUTORE
Ancora ciao a tutti! :)
Mi presento, sono Incoerenza AlloStatoPuro!
Questo capitolo è piuttosto sproporzionato rispetto ai precedenti per lunghezza... -.-"
Cmnq spero vi sia piaciuto... :D
Liam in questo capitolo è semplicemente a-d-o-r-a-b-i-l-e! <3
Per chi non lo sapesse Niall ha davvero un fratello con quel nome! Però sano e salvo; non auguro la morte a nessuno! XD
Pubblicherò il seguito presto!
Ciauuu! :)

  
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