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Autore: kakashina93    16/06/2008    3 recensioni
Un destino diverso per Kakashi. Una verità chiusa nel suo cuore da 5 anni. La morte di una ragazza che ha cambiato tutto... Una ragazza, Shinami. La Sua ragazza. Una verità troppo scomoda da accettare e un nemico che trama nell'ombra.
Se vi piacciono le storie romantiche questo è l'ideale. Il copia-ninja non è mai stato solo in verità.[KakashixShinami] brevi accenni di altri paring [AsumaxKurenai]
FICTION SOSPESA FINO A DATA DA DESTINARSI
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Kakashi Hatake, Sorpresa
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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“Fatto? Le hai dato l’ampolla?”

 

“Sì, le ho dato tutto. Ora è nelle sue mani.”

 

Shinami si era sbrigata  a tornare al suo posto, seduta vicino a Kurenai. Era tanto lontana da non poter essere localizzata, ma lei riusciva a  vedere bene  quello che succedeva nel gruppetto dei ragazzi.  Fissò la sua attenzione su Sakura. Kakashi aveva ragione? La Haruno era in grado di portare a termine un compito del genere? Ma sì, in fondo c’era anche la possibilità che la piccola non venisse chiamata in causa.

 

Guardò i capelli rosa muoversi nel vento tranquilli. Ondeggiavano ritmicamente, scossi dalla brezza di quell’estate torrida. E improvvisamente Shina sentì una fitta in mezzo agli occhi. Si portò l’indice e il pollice sul viso e cominciò a strusciarseli.

 

“Stai bene?” chiese preoccupata Kurenai quando la vide toccarsi gli occhi con tanta insistenza. Era preoccupatissima per l’amica.

 

“Sto benissimo. Mi fa solo male la testa e con lei, gli occhi. Non ho bisogno d’aiuto, ho solo dormito pochissimo stanotte.”

 

Kurenai tornò calma. Shinami aveva detto quelle parole con una tale serenità…  La ragazza dagli occhi scarlatti non intuiva che dire le bugie non era poi così tanto difficile per una persona che aveva vissuto cinque  anni sola e con l’angoscia di morire da un momento all’altro.

 

Shinami si rimise a fissare la testolina rosa. Vedeva tutto sfocato. Poi, come era venuto, in dolore se ne andò all’improvviso e gli occhi non le diedero più fastidio.

 

-Ma cosa mi sta prendendo? Sarà davvero la stanchezza?-

 

Improvvisamente si sentì un grande tonfo e si spalancarono le porte. Una mandria di tori imbufaliti si fece largo nell’arena mentre un piccoletto vestito di arancione ne cavalcava uno con difficoltà.

 

“Ma quello lì non è Uzumaki?” una voce generale che passava di bocca in bocca su tutti gli spalti.

 

Neji si portò una mano al viso, sconsolato dal fatto che avrebbe dovuto combattere con un tipo del genere. Lo stesso fecero tutti gli altri.

 

“Quello è Naruto, vero?” chiese Shinami guardando incuriosita la scena.

 

“Sì, quello è la pecora nera del team7.” Aveva parlato una bassa voce maschile.

 

“ ’Giorno Asuma. Alzataccia stamattina?” e Shinami si lasciò scappare un sorriso. Sapeva bene quale era stato in compito assegnatogli da Jiraya. Il ragazzo le rispose con sarcasmo.

 

“Se è una presa per il culo non sei stata divertente. Non è stato un bel lavoro farsi il giro del villaggio e controllare la situazione. Fammi sedere và.”

 

Shinami scalò di un posto e il ragazzo si sedette tra le due ragazze.

 

“Comunque secondo me non è una pecora nera… - disse la bionda guardando il pavimento- Secondo me ha solo bisogno di farsi notare. E poi è di un’originalità disarmante, senza contare che è potente. Molto potente. Il solo pensiero che sia il custode del Kyubi me lo fa… temere!”

 

“Fidati, di lui hai da temere solo che faccia una stramberia delle sue- disse Asuma sconsolato –Uh guarda, stanno cominciando!  E Sasuke?”

 

Shinami lo guardò interdetta, mancava Sasuke. Nemmeno se lo ricordava. Kakashi aveva deciso di allenarlo fino all’ultimo momento e lei lo avrebbe dovuto aspettare per parecchio, da sola! Si era scordata che forse sarebbe successo l’irreparabile quel giorno. Per un attimo aveva dimenticato ogni preoccupazione.

 

“Sasuke è con Kakashi.” Disse apatica, fredda, priva di emozioni.

 

“Stai bene Shina?” i due jonin avevano parlato in coro.

 

“Mai stata meglio.” Ancora una fitta, più dolorosa di quella precedente. Sì, aveva avuto dolori agli occhi e alla testa da quando si era ripresa, ma non ci aveva mai badato troppo. Poteva essere la convalescenza! Le doleva davvero tanto.

 

“Shinami? Cosa hai?” chiese Kurenai alzando la voce più del dovuto. Tre persone si girarono e videro la bionda che si stringeva le tempie.

 

“Io chiamo un medico.” Disse il più giovane dei tre.

 

“Non ti azzardare- la voce di Shina era strozzata- adesso mi passa”

 

“Signorina ma…”

 

“Se ti muovi giuro che ti fermo con le maniere forti.” E indico i sai incrociati dietro la schiena.

 

“Ok, ok, non c’è bisogno di essere così aggressivi.”

La ragazza aveva gli occhi chiusi e si teneva la testa dondolandola piano. Provò a canticchiare una canzone per pensare ad altro, ma con scarsi risultati. Si avvicinò al viso dell’amica e le sussurrò all’orecchio:

 

“Kurenai, ho bisogno di una mano, non riesco a vedere bene.  Accompagnami al bagno.”

 

La sensei si alzò seguita dalla ‘malata’, mentre nell’arena era cominciata la battaglia tra Neji e Naruto. Asuma seguì ogni loro movimento, in cerca di qualche persona sospetta. Poi vide che in fondo alla scalinata c’era uno della squadra ANBU. Invece di tranquillizzarsi si fece venire duemila dubbi.

 

La ANBU non era di ricognizione nell’arena ma bensì nel bosco e all’entrata del Villaggio. E poi era solo, senza nessun altro personaggio mascherato in giro.

 

Intanto nel bagno Shinami si sciacquava gli occhi con insistenza. Aveva provato ad aprirli ma con scarsi risultati, lo specchio le rifletteva un immagine sfocata e non  riusciva a vedere assolutamente niente.

 

“Cos’hai?” chiese Kurenai guardandola mentre si lavava il viso.

 

“Non ne ho la più pallida idea cara mia. Ma se intendevi i sintomi, beh, non vedo niente e mi fa male la testa insieme agli occhi.”

 

Provò di nuovo a guardare lo specchio. Ancora zero. Eppure quando aveva guardato Sakura la vista le era tornata normale in breve!

 

-Riproviamo… No, niente.-

 

“Shina, fammi vedere.”

 

“Cosa?”

 

“Gli occhi!”

 

“Ma non sei un ninja medico tu! Qui il ninja medico sono io. Sono io che dovrei essere capace a curare gli altri e a curare me stessa. Io ti giuro che ieri non mi sono allenata e che non ho fatto sforzi. Non voglio che proprio oggi mi succeda qualcosa. Ora più che mai ho bisogno di essere… Viva!”

 

Aprì gli occhi di scatto e improvvisamente le parve di essere diventata pazza. Vedeva tutto benissimo, ma i movimenti erano lenti e confusi. I colori si scambiavano di posto e le orecchie le fischiavano quasi dolorosamente.

 

“Shi… tu ha… gli oc… ahh.” si sentì indistintamente un rumore sordo e di frammenti che cadono in tutte le direzioni.

 

Chiuse gli occhi e si precipitò verso il gabinetto, rimettendo quelle due povere mele che aveva mangiato la mattina. Ebbe paura ad aprire gli occhi ma si fece coraggio. Vide le mattonelle bianche del bagno, nella loro perfezione.

 

Per la prima volta in vita sua, ebbe la sensazione di essersi innamorata di un oggetto, di  una piastrella lucida e deliziosamente perfetta. Era ancora estasiata da quella figura quando Kurenai le arrivò dietro. La bionda era inginocchiata sul pavimento.

 

“Shina, tieni gli occhi chiusi. Non aprirli per nessun motivo.”

 

“Ma io ci vedo benissimo Kurenai, non ho più problemi!”

 

“Vuoi dire che hai gli occhi aperti?- piccolo accenno con la testa –Ok, non ti girare a fissarmi.”

 

“Ma perché? E poi cos’è stato quello schianto?” il suo tono era più preoccupato ora.

 

“Tu… non ricordi?”

 

“Cosa?” molto preoccupato.

 

“Beh, ti sei moltiplicata, e una delle copie si è fiondata verso il muro urtandolo con violenza e facendo cadere un vaso dalla mensola.”

 

“E perché io non me lo ricordo? E perché non posso guardarti?”

 

“Perché prima non eri normale Shina, e sul fatto che tu non te lo ricordi… credo sia dovuto al fatto che per un momento mi sei sembrata… diversa?”

 

“Diversa? Spiegati… fammi girare.”

 

“Sì, ma fallo piano!”

 

“Hai paura di me ora? Cosa ho fatto?!” La ragazza si voltò lentamente e tirò lo sciacquone del bagno. Kurenai poté constatare che gli occhi erano del solito colore azzurro cielo.

 

“Per un attimo ho visto nei tuo occhi una strana scintilla; c’era un barlume di pazzia nel tuo sguardo ragazza. Qualcosa che ho visto di rado nella mia vita e che mi spaventa moltissimo.”

 

Shinami si rabbuiò in viso. La domanda che decise di fare a Kurenai le costava caro, ma soprattutto dubbi e preoccupazioni.

 

“Kurenai, credi che tutto questo centri qualcosa con i miei valori sballati? Insomma, so che è uno dei sintomi non ricordarsi nulla.” Strinse i pugni per farsi coraggio

 

“Probabile! Ma torniamo fuori, potrebbero insospettirsi.”

 

Le due si mossero piano tra gli spalti cercando di dare nell’occhio il meno possibile. Quando si sedettero ai loro posti, nell’arena c’era già un altro scontro. Asuma le informò che il primo duello era stato vinto da Naruto che aveva battuto Neji con una vittoria schiacciante. Ora si stavano scontrando il giovane Shikamaru, allievo di Asuma, e Sabaku no Temari, ninja della sabbia.

 

Lo scontro finì in poco tempo, decretando la vittoria di Temari per resa di Nara.

 

“Dove sarà finito Sasuke? Se lui e Kakashi non arrivano subito credo che il piccolo Uchiha verrà squalificato!”

 

Kurenai aveva pronunciato queste parole con un lieve di tono di agitazione, non tanto per l’eventuale squalifica di Sasuke, ma per la preoccupazione che aveva per Shinami se non avesse avuto il ragazzo al suo fianco nel momento del bisogno.

 

Proprio mentre finiva di pensare a tutto ciò, nel centro dell’arena spuntò un turbinio di foglie e la bionda sorrise soddisfatta sotto i baffi. Un quasi scocciato Genma guardò i due individui che gli si erano parati davanti senza troppe cerimonie.

 

“Saaaaalve, scusate il ritardo”

 

Genma sorrise e guardò prima il sensei poi l’allievo.

 

“Il tuo nome?”

 

“Mi chiamo Sasuke, Sasuke Uchiha.”

 

Un boato esplose tra la folla e Shinami serrò le braccia.

 

“Non capisco cosa si urlano, in fondo è il mio ragazzo… Intendo quello bello e tenebroso, non il piccoletto che è con lui.”

 

Kurenai le diede una bella gomitata tra le costole rise fragorosamente seguita a ruota dalla biondina.

 

Da lontano qualcuno osservava la scena soddisfatto.

 

-Goditi i tuoi ultimi momenti di felicità cara mia.- tirò fuori un kunai e lo leccò per tutta la lunghezza della lama. –È giunta la tua ora! Hahahahaha!-

 

______________________________

Ok ok, ennesimo capitolo di transizione. Abbastanza lunghetto però dai! Mi mancava l’ispirazione e non aggiornavo più per il semplice fatto che la sottoscritta sfacchinava sui libri. E si è anche presa (con grosse probabilità) il debito a greco. Vi prometto che da adesso in poi gli aggiornamenti saranno estremamente più veloci visto che ho del tempo a disposizione (oserei aggiungere un bel finalmente). Scusate gli eventuali errori di grammatica ma non mi va di rileggere tutto… recensite per favore che ho bisogno di leggere tanti bei commentucci! Beso

 

                                                                                                                                                                                        KK93

  
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