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Autore: icePRINCESS___    16/06/2008    3 recensioni
Titolo cambiato. Prima era "The Red Thread Of Destiny".
Troy Bolton non voleva storia serie. Non dopo che Gabriella Montez - la sua Gabriella Montez, lo aveva lasciato così, in tronco, dopo cinque anni che stavano assieme. Cosa c’era dunque di male se cercava esattamente l’opposto della sua ragazza ideale? Nulla. Peccato che a quei requisiti rispondesse il nome di Sharpay Evans, che non vedeva da due anni e che sembrava seminare zizzania per tutto il Messico, frequentando metà popolazione maschile. Complice un Destino alquanto crudele ed un’inaspettata alchimia, due persone si sarebbero ricongiunte e le loro vite scombussolate per sempre.
Genere: Romantico, Commedia, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chad Danforth, Ryan Evans, Sharpay Evans, Taylor McKessie, Troy Bolton
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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fanfiction



The Read Tread Of Destiny.

Il Filo Rosso Del Destino.

 

 

 

 

 

 

Capitolo Due.

Un nuovo giorno è arrivato. (Parte I)

 

 

 

 

«Ryan, smettila di fare il tenero» commentò acidamente Sharpay Evans, quando Austin e sua mamma si rintanarono nella camera da letto. Alzò lo sguardo, e rabbrividì.

Ryan Evans sospirò e scosse le spalle larghe. Da quando frequentava la Scuola D’Arte era nettamente cresciuto: l’aveva superata in altezza e il suo corpo si era fatto muscoloso. «Sha, non sto facendo il tenero».

Però era rimasto sempre il dolcissimo ragazzo che indossava bizzarri cappelli. «Si, che lo fai. E per di più inconsciamente» si addolcì un po’ «Non devi essere gentile con la mamma, non ne ha certamente bisogno» poi grugnì «anzi».

Gli occhi azzurri di Ryan incontrarono i suoi. «Sha…» sussurrò, comprensivo.

«No Ryan!» sbottò, portando le mani avanti in segno di difesa. Gli occhi fiammeggiavano. «Non ti rendi conto che così è come se accettassi il suo comportamento?!».

«Ma io lo accetto, difatti» fu il suo tranquillo commento.

Il respiro di Sharpay si mozzò. «C-cosa?» balbettò.

Lo sguardo di Ryan si fece pensieroso. «Si. Sono stufo di litigare con mia mamma per una cosa che non cambierà mai» spiegò «può decidere da sola della sua vita. E se vuole essere infelice, peggio per lei».

La bionda lo guardò, sconvolta. «Ryan! Non puoi lavartene le mani!».

«Io non me ne sto lavando le mani» esordì, serio «abbiamo già tentato di spingerla a tornare con papà, ma non è servito a niente. Anzi, si è intestardita ancora di più» poi guardò in alto, immaginando sua mamma e Austin in dolci effusioni «quindi, che faccia ciò che vuole».

Sharpay abbassò il capo, sconvolta e pensosa. Allora era tutto perduto. La sua famiglia, sua mamma… suo papà. Il suo caro papà. Quando rialzò lo sguardo, i suoi occhi brillavano e il labbro inferiore tremava leggermente. Ryan le sorrise dolcemente e la avvolse in un abbraccio protettivo. La bionda si lasciò cullare amorevolmente, sfogando qualche lacrima sulla camicia di lui.

 

 

 

 

 

***

 

 

 

 

«Troy, potresti dimostrare almeno un minimo di interessamento» borbottò Chad, guardandosi attorno. C’erano un sacco di belle ragazze.

Il moro sbuffò, portandosi una mano fra i capelli, nervoso. «Sono un po’ fuori gioco» ammise, debolmente. «Anzi, non sono mai stato nel gioco».

Chad scosse i capelli e lo guardò. Negli occhi azzurrini del suo migliore amico vi era una tristezza immensa, e ciò lo faceva stare male. «Su dai! Non esagerare» disse, ridacchiando «non so se lo hai notato, ma parecchie ragazze ti stanno facendo la radiografia».

A quelle parole un accenno di sorriso sorvolò le labbra di Troy Bolton, e si guardò attorno, guardingo. “Accipicchia!” esclamò, scioccato. Chad aveva ragione: molte ragazze, alcune particolarmente carine, lo stavano guardando sorridendo maliziose. Arrossì debolmente.

«Troy!» esclamò il ricciolino, scoppiando poi a ridere furiosamente. «Sei proprio fuori gioco».

Lui rialzò il capo, ed i suoi occhi sembravano sorridere. «Beh… cosa devo fare?» domandò, incerto.

Chad aggrottò le sopracciglia. «Devi scegliere quella che ti piace di più» fu la risposta.

Troy si guardò attorno. Non ne voleva una mora. No di certo. Non le voleva nemmeno grassottelle… ma neanche più alte di lui. “Non come Gabri…” si ritrovò a pensare, nostalgico.

«Che ne dici di quella?» domandò dun tratto Chad, indicando una ragazza mora appoggiata al bancone. Il profilo ne rivelava una bocca carnosa e gli occhi scuri.

Scosse il capo ferocemente. «No, no» mormorò, quasi spaventato.

Il ricciolino lo osservò e comprese il suo pensiero. Si alzò quasi sulle punte, ed in un angolo individuò una ragazza biondissima e formosa parlare con un uomo che pareva molto importante. La ragazza si voltò verso di lui, rivelando il volto ovale, gli zigomi alti, gli occhi color caramello e la bocca rossa. Aveva un che di peccaminoso, nei gesti e nei movimenti. «Troy, ho trovato quella giusta» esordì, orgoglioso di se stesso.

Troy seguì il lungo dito del ragazzo, che indicava il privè del locale. Con sua somma gioia, vide una ragazza decisamente diversa da Gabriella. Bionda, magra, formosa, vestita d’oro e alquanto sexy. L’opposto. «Carina» sussurrò.

Chad sorrise, da quel complimento stentato. «Se non amassi Taylor con tutto il cuore, definirei quella ragazza qualcos’altro» soffiò, malizioso.

Troy si decise a fare un inventario più carnale della ragazza. Aveva i capelli biondissimi, indubbiamente tinti. Erano lunghi fino a metà schiena, lucenti e sembravano molto morbidi. Erano abboccolati sulle punte, e sul volto cadeva un filo di frangia. Il volto era ovale, abbronzato, gli zigomi alti, la pelle perlacea. Aveva gli occhi color castano chiaro, color sabbia quasi, allungati e con le ciglia molto lunghe. Le sopracciglia erano abbastanza arcuate e davano al volto un’aria sensuale. Il naso era ben dritto, proporzionato, mentre la bocca era rossa e carnosa, morbida. Aveva il collo lungo ed elegante, le spalle sottili e la schiena dritta. Indossava un vestitino molto corto, color oro, che sembrava luccicare ancor di più, sormontato da quella massa platinata di capelli. Era delicatamente allacciato dietro il collo, e non aveva maniche. Giungeva libero fino a metà coscia, lasciando una buona dose di gambe in evidenza. Aveva un generoso decolté ed il vestito metteva in evidenza il suo fisico a clessidra e le gambe sode e tornite. Ai piedi aveva un paio di scarpe dorate col tacco decisamente alto.

Si ritrovò a deglutire. Non era alla sua altezza.

«Dai Troy, fai un tentativo» borbottò quello, con un sorrisone. Si appoggiarono al bancone. «Sei abbastanza ben vestito e disperato per farle buona impressione» fu il commento sarcastico del ricciolino.

Il moro alzò un sopracciglio. «Grazie, davvero» sbottò, acido.

 

 

 

 

 

***

 

 

 

 

 

«Ryan, ti prego, non stasera» fu l’esule commento di Sharpay Evans, bellamente sdraiata su un divano imperiale del privè. Suo fratello gemello stava adocchiando il dj con sguardo deciso, pronto a farsi mettere una base e far cantare sua sorella.

«Eddai Sha… ti prego…» sussurrò, dolce, sbattendo gli occhioni azzurri.

La bionda assottigliò gli occhi. «Ti odio».

Il ragazzo lanciò un gridolino gioioso e con poche falcate raggiunse il dj, chiedendogli il solito. Il locale abitualmente metteva musica house, ma molto spesso si concedeva alla voce straordinaria di Sharpay ed era molto conosciuto per il karaoke del sabato sera. Non fu dunque una sorpresa quando la bionda salì sul piccolo palchetto e le fu dato in mano un microfono.

«Ed ora un piccolo regalo, ragazzi» esclamò il dj, indicando Sharpay «Per chi già la conosce, sa che ci incanterà con la sua voce… per chi invece la vede per la prima volta…» aumentò di tono, plateale «…Sharpay Evans! A new day has come».

La bionda sorrise debolmente, mentre le luci scendevano e rimaneva una delicata luce giallognola su di lei. Non aveva mai avuto problemi a mostrarsi in pubblico, ma il buio facilitò notevolmente le cose. Le note deboli della canzone invasero il locale.

Davanti a lei, si accese lo schermo del karaoke e cominciarono a comparire le prime parole.

 

 

A new day has... come

 

Fece un profondo respiro, pronta a cantare. Non aveva allenato la voce, quel giorno, ma era certa che sarebbe andato tutto bene. Cantare era una liberazione, un volo libero oltre le catene della prigionia… era energia pura. Perfetta.

 

 

I was waiting for so long
For a miracle to come
Everyone told me to be strong
Hold on and don't shed a tear

 

 

Nell’angolo del locale, Troy percepì perfettamente il tonfo sordo del suo cuore.

 

 

 

 

 

 

 

// Hello XD Ecco il secondo capitolo, abbastanza corto e abbastanza veloce! All’inizio non sapevo come farli incontrare… senza farli riconoscere subito, per lo meno. Poi mano a mano è venuto fuori tutto… e voilà. Far cantare Sharpay è stato un segno del destino, perchè mi sono messa casualmente ad ascoltare questa splendida canzone e mi son detta: perchè no? Voilà dunque.

 

Ovviamente il capitolo è diviso a metà. Un po’ perchè volevo postarlo, un po’ perchè sono impegnata e non posso scrivere il seguito. Spero vi piaccia. <3

 

Grazie mille per le vostre recensioni, mi hanno fatto un grandissimo piacere ^^ Soprattutto quella di Sinfony, che non è una fan delle Tropay ma che ha deciso di avventurarsi con me nella fanfic. Grazie mille! Mille ringraziamenti anche a WalkingDisaster_, Jud_91 e Tay_.

 

Spero recensiate ancora e che il capitolo, per quanto semplice, non vi abbia annoiato.

Ice Princess, xoxo.

 

P.S. Sto cercando di descrivere al meglio tutti i personaggi. Intendo caratterialmente. Come vedete do molto spazio anche a Ryan, anche se purtroppo per me, non credo diventerà una Ryella, per quanto le adori ç_ç

 

P.S. (x2) Nel mio profilo trovate i miei personaggi ideali. Non ci sono tutti, ma buona parte si. Chad era insostituibile, ma Troy no! Ecco come li immagino da adulti, diciamo.

 

P.S. (x3) Ma quanti cacchio di P.S. uso?!? Scusate. Ecco il link per vedere il vestito di Pay, lo aveva messo a “non so quale” premiere Vanessa. Non posso direttamente linkarlo, dunque dovrete fare copia incolla. (http://www.hollyscoop.com/BlogImages/76577475---vanessa_hudgens.jpg)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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