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Autore: Flami151    13/02/2014    2 recensioni
Preparatevi a leggere un'emozionante rivisitazione di "Harry Potter e il Principe Mezzosangue" da un punto di vista completamente differente.
"Lui la tirò delicatamente a sé e posò le labbra sulle sue. Hermione fu travolta da una valanga di emozioni, mise una mano sul volto di lui, ancora umido per le lacrime asciugate di corsa. Continuavano a baciarsi, spazzando via cosi ogni pensiero negativo, ogni paura, ogni incertezza. Esistevano solo loro due in quel momento, non c’era posto per altro. La sua mente ora era completamente sgombra, il suo viso stretto dalle sue mani, il suo cuore andava a mille. Nulla l’avrebbe convinta a rinunciare a quel bacio."
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Un nuovo alleato


I giorni seguenti furono decisamente faticosi. Hermione e Draco lavoravano al loro piano senza tregua, passando intere notti in bianco alternando lo studio ai baci.
Si vedevano ogni sera nella Stanza delle Necessità entrando uno alla volta, per non correre il rischio di essere visti insieme.
Durante il giorno invece recitavano la parte dei rivali in perenne conflitto. Si scambiavano insulti, battute e frecciatine continuamente. Ma chiunque li avesse osservati attentamente avrebbe letto la complicità nei loro occhi.

Una mattina Harry, Hermione e un Ron finalmente ristabilito si trovavano insieme nella Sala Comune. Lei e il rosso dopo il suo avvelenamento erano tornati a essere amici come prima, senza rancori.
Stavano intrattenendo un acceso dibattito su Piton e sul suo maniacale interesse per le Arti Oscure quando...
Crac.
Davanti a loro si materializzarono due elfi domestici, Dobby e Kreacher per la precisione –Abbiamo informazioni su Draco Malfoy signor Potter!– esordì Dobby con entusiasmo. Il piccolo elfo indossava un paio di grossi calzini e una pila di cappellini di lana.
Hermione rabbrividì –Harry che sta succedendo?–
–Tranquilla Hermione, li ho solo incaricati di tenere d'occhio Malfoy per me. Forse così riuscirò a capire cosa sta tramando– disse con fierezza il ragazzo con la cicatrice.
Ora Hermione era congelata dalla paura. Cosa avranno scoperto i due elfi?
Lo avrebbe saputo presto vista l'impazienza di Harry –Allora, avete notato qualcosa di sospetto?–
Fu l'elfo coperto di cappelli colorati a raccontare le scoperte –Dobby ha sorpreso il signorino Malfoy aggirarsi con aria sospetta intorno al corridoio del sesto piano–Hermione sussultò, ma nessuno vi fece caso –si reca ogni notte nella Stanza delle Necessità– ora i suoi zigomi andavano a fuoco e le sue mani stringevano freneticamente la federa del divano sopra il quale era seduta, poi Dobby aggiunse con imbarazzo -sfortunatamente Dobby non ha visto cosa conteneva la stanza, signore- Hermione si fece scappare un profondo sospiro di sollievo, che i suoi amici non poterono fare a meno di notare.
–È tutto a posto Hermione?– chiese Harry con apprensione.
E ora che avrebbe detto? Doveva inventarsi qualcosa.
–No! Non è per nulla a posto! Come presidentessa del C.R.E.P.A. non posso permettere che siano effettuati certi abusi sugli elfi domestici!–
Ron era esasperato -Suvvia Hermione! Sono stati utili! Perché ti scaldi tanto?-
–Perché mi scaldo tanto? Mi scaldo perché voi state sfruttando due povere creature indifese! Loro non sono al vostro servizio!–
Okay, forse ho esagerato...
Stava per andarsene quando Harry chiese -E Malfoy era da solo?-
Hermione tornò a fissare gli elfi senza battere ciglio.
–Si signor Potter, Dobby non ha mai visto nessun altro…– poi, dopo aver lanciato uno sguardo a Hermione, prese un abat-jour poggiata sul tavolino e fece per darsela in testa. Harry però lo fermò appena in tempo.
–Dobby ma cosa ti salta in mente?– chiese Ron completamente sconvolto
Dobby era nel panico –A Dobby non piace spiare il suo vecchio padrone ...–
Hermione finse di compatirlo -Oh Dobby! Hai già fatto abbastanza, ora puoi tornare nelle cucine! Hai svolto il tuo lavoro alla perfezione!– gli disse con un sorriso forzato.
-Ma che sei impazzita?– intervenne bruscamente Ron –Scopri cosa si trova nella Stanza Dobby!–
L'elfo abbassò il capo -Dobby continuerà il suo lavoro- poi, senza che nessuno lo congedasse, si smaterializzò con un sonoro Crac.
Hermione a quel punto si finse offesa per lo sfruttamento del piccolo elfo, così corse in camera sbattendo la porta.
Appena fu certa di essere sola prese una piccola pergamena e un calamaio e vi scrisse sopra poche parole.
S.d.N. tra poco.
Legò il messaggio alla zampetta di un piccolo gufo, sperando che Draco avrebbe capito. Stava per correre all'appuntamento quando...
Crac.
Dobby e la sua pila di cappellini colorati ricomparve davanti a lei.
Hermione era basita –Dobby! Cosa ci fai qui?–
L'elfo si prostrò in un profondo inchino –Dobby ha visto la signorina Granger entrare nella Stanza del sesto piano insieme al signorino Malfoy. Dobby non ha detto nulla perché si fida del giudizio della signorina Granger. Ma Dobby vuole essere sicuro che lei sappia cosa sta facendo– si morse il labbro per l'eccessiva irriverenza.
Hermione era ammutolita.
Possibile che quel piccolo elfo avesse riposto tutta quella fiducia in lei?
–Grazie Dobby, non ti deluderò–
Lui si inchinò nuovamente in segno di salutò, poi sparì.

Hermione, rimasta sola, corse al sesto piano. Quando arrivò lui era già lì. Si avvicinò a lei, la prese con delicatezza per i fianchi e la baciò.
Poi la guardò dritto nei suoi occhi color nocciola –Cosa è successo?–
–Harry ha chiesto a Dobby di seguirti, voleva scoprire cosa stavi nascondendo– Draco strinse i pugni con forza, ma lei fece finta di non notarlo –Lui ti ha visto, e ha visto anche me. Non sa cosa stiamo facendo, ma ha deciso di fidarsi di me e di non indagare ulteriormente–
Il Serpeverde sembrò decisamente più rilassato, tanto che tentò di cimentarsi in un sorriso –Bene! Abbiamo un nuovo alleato!–

***


Ma quella di Dobby non era la sola notizia della Grifondoro –Ho pensato al luogo perfetto dove condurre i Mangiamorte una volta entrati nella scuola... – fece una pausa che diede un effetto teatrale alle sue parole –La Torre di Astronomia!–
Draco fece un sorriso. Aveva ragione: era il luogo perfetto! Piccolo, con una sola via di fuga e piuttosto lontano dal salone di ingresso. Guardando la ragazza di fronte a lui, non poteva fare altro che pensare che fosse lei, quella perfetta.
Non riuscì a domare l'impulso di afferrarla con forza e di baciarla, senza lasciarle la possibilità di opporsi. Le cinse i fianchi con un braccio e posò la mano libera sulla sua nuca.
Adesso anche lei ricambiava il suo bacio con foga lasciando che il Serpeverde la trascinasse contro una parete. Draco fece scivolare lo sguardo nell'incavo dei suoi seni: erano perfettamente tondi e non troppo prosperosi.
Desiderava quella ragazza con tutto se stesso e non fece in tempo a formulare questo pensiero che le sue mani erano già scese al di sotto dei fianchi e saggiavano tutte le forme della giovane donna.

***


Hermione non si era mai sentita così prima d'ora. Era travolta da emozioni per lei del tutto nuove: passione, desiderio, eccitazione.
Sentiva le mani di Draco scivolarle lungo i fianchi percorrendo col suo tocco leggero tutte le sue curve. Bramava i suoi baci e le sue carezze come se fossero la sola cosa a tenerla in vita. Ma non le bastavano, voleva di più, voleva toccare la sua pelle, sentire il calore del suo corpo sulle dita. Gli sfilò la camicia dai pantaloni e iniziò ad accarezzarlo con dolcezza: anni e anni di allenamento di Quidditch avevano formato il suo corpo, rendendolo vigoroso e ben scolpito. Portò le mani su fino al petto e sentì il suo cuore battere ad un ritmo frenetico.
Fu in quel momento che si rese conto di ciò che realmente stava per accadere e, lentamente, la paura si sostituì all'eccitazione.
Lei era Hermione Granger, il topo da biblioteca, la goffa saputella, perché si ostinava a recitare la parte della ragazza senza freni inibitori?
Iniziò ad allentare la presa su Draco, lui se ne accorse perché si staccò e la guardò dritto negli occhi –Che succede Hermione?–
Non sono pronta, ecco che succede.
–Mi dispiace Draco– e dette queste ultime parole si allontanò da lui, prima di uscire dal portone però disse –ci vediamo domani alla solita ora–

Ora si ritrovava a girare per i corridoi senza una meta, ripensando all'accaduto. Perché aveva così paura di rischiare? Insomma, stava mettendo in gioco la sua vita aiutando Draco, eppure non riusciva a mettere in gioco il suo cuore. Ripensava a Ron: se una piccola fiamma come quella era riuscita a spezzarle il cuore, cosa sarebbe successo a lei se si fosse abbandonata completamente a Draco?

I giorni trascorsero, le notti si susseguirono lente e i due ragazzi si scambiarono baci di rado: nessuno dei due aveva voglia di ripetere la stessa scena vissuta qualche giorno prima.
Hermione aveva la testa altrove: dormiva poco e studiava tanto. Aveva grosse occhiaie che le solcavano gli occhi e il suo viso era molto sciupato.
Ciò che la sorprese di più fu che i suoi amici nemmeno se ne resero conto: erano troppo occupati a pensare al ricordo che Harry era finalmente riuscito a sottrarre a Lumacorno. Gli raccontò la sua impresa durante la lezione di Incantesimi. La sera del funerale di Aragog, la gigantesca Acromantula che Hagrid teneva segretamente nascosta nella Foresta Proibita, Harry aveva assunto buona parte della Felix Felicis e, sotto la guida di questa, era riuscito a convincere il professore di Pozioni a lasciargli il ricordo.
–Pensavo...– disse il ragazzo sopravvissuto –Che potrei usare la Felix Felicis anche per entrare nella Stanza delle Necessità insieme a Malfoy–
Hermione si girò di scatto –No Harry! Non funzionerebbe... Sarebbe uno spreco! La Stanza delle Necessità non si farebbe ingannare da una pozione qualsiasi–
Harry la guardò con un pizzico di sospetto, poi scrollò le spalle –Hai ragione Hermione, la sprecherei e basta–
Lei sorrise.

Quando scesero nella Sala Grande trovarono una sorpresa ad aspettarli.
–Katie!– Harry le corse incontro, raggiante, Hermione lanciò istintivamente lo sguardo al tavolo dei Serpeverde e scorse un Malfoy non poco allarmato.
–Katie sei in splendida forma!– disse Ron.
La cacciatrice arrossì – Grazie Ron! Sono entusiasta di essere tornata!– rispose raggiante.
Harry però interruppe la conversazione –Senti Katie, non sapresti per caso chi....–
–No Harry, mi spiace– probabilmente non era la prima persona a chiederle dell'aggressione.
Hermione la salutò con cortesia e portò i suoi amici al tavolo.
Una volta seduta al tavolo ammiccò impercettibilmente al suo socio segreto.
 
 
Spazio Autore:
Ciao ragazzi!
Finalmente il rapporto tra Draco ed Hermione si è consolidato e i due iniziano ad avere i loro primi incontri… ravvicinati!
So che il capitolo é un po' corto ma spero comunque che la storia vi stia coinvolgendo! Ho già in mente un paio di nuove idee e le leggerete lunedì come sempre.
Vi ringrazio molto per le recensioni! Continuate a darmi i vostri suggerimenti che come al solito sono sempre graditi! Grazie di cuore e ci vediamo la prossima settimana!
  
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