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Autore: Silvie_Marie    13/02/2014    1 recensioni
«Tu sei più potente di quello che credi, Caroline! Non buttare via il tuo potere.»
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando Sam mi lascia andare  mi precipito subito verso l’ufficio della preside. Arrivata, noto un ragazzo seduto sulla panchina, chiamata  dalla preside stessa “la panchina del terrore” dove gli alunni devono aspettare anche per alcune ore prima di entrare nel suo ufficio.
Io devo dire la verità, non ci trovo niente di pauroso, forse perchè non ci sono mai stata.  Mi comporto sempre bene, anche se sono spesso presa in giro dai bulli della classe. Vi spiego, nella classe abbiamo i classici snob delle scuole americane, come Sam, Adaline, che si crede la più bella della scuola, però secondo me non ci vede, visto che non si accorge che ogni volta che passa, tutti si mettono a ridere per l’enorme brufulo sulla fronte. Questi sono intoccabili e possono , anzi devono fare scherzi orribili ai secchioni cioè noi: io, Kyle, Amanda.
Comunque il ragazzo, si accorge di me quando mi siedo . Se devo aspettare, almeno voglio farlo nei migliori dei modi: parlando. Sì, è vero, parlare non è mai stata la mia specialità, però ci provo, anche se mi sorprende il fatto che comincia lui il discorso.
«Ehi, anche tu dalla preside…. Cosa hai fatto per finire qui?»
Lo osservo attentamente per alcuni minuti. E’ strano, ma io l’ho già visto.
Scuoto la testa prima di rispondere. «No, io sto aspettando un amico… ma tu perché sei qui?»
Lui alza le spalle. «Il boss , mi ha picchiato.»
Quando qualcuno dice “il boss” tutti sappiamo che ci si riferisce a Sam. Lui è famoso  perché si mette a picchiare la gente se non obbidisce ai suoi ordini.
«Perché?»
Lui alza le spalle ancora. «Voleva una matita e io ho rifiutato.»
«E’ un classico. Ma svelami una curiosità… mi sembra di averti già.. visto. Sei della 4 liceo?»
«No, sono un nuovo studente. Oggi è il mio primo giorno… e non me lo immaginavo così…»
Sento la porta cigolare. Vedo il viso contratto in una smorfia di Kyle  mentre esce, poi quando mi nota mi guarda triste. Cosa è successo lì dentro?  
Mentre Kyle viene verso di me,  vedo il ragazzo entrare nell’ufficio della preside, guardandomi con un sorriso.
«Caroline io non potr…. Aspetta chi è quello??»
Io lo guardo. E’ seduto vicino a me, con una faccia perplessa.
«Nessuno… continua la frase…»
«Come nessuno?? Ti ha guardato o sbaglio?»
Lo guardo con un sorriso. «Ah ha, qualcuno qui è geloso…»
Lui scuote la testa. «Non sono geloso!»
«A me sembra di sì.»
«Sono tuo amico, voglio solo proteggerti…»
«Allora continua la frase. — dico sospirando.»
«Per punizione non potrò venire in Scozia.»
«Cosa??» sbotto. «Ma questo non è giusto! Hanno controllato le telecamere?? Non sei stato tu.»
Lui sospira. «Le hanno controllate, ma il ladro ha coperto le telecamere con un telo e visto che io ho la refurtiva… be’ per la preside  sono stato io…»
«Ma non è vero!»
«Caroline, lo so, ma purtroppo non posso fare niente e nemmeno tu.»
«Ma…»
Lui mi blocca. «No, Carol, tu non devi fare niente. Accetterò la mia punizione e ci sentiremo, promesso.»
Io vorrei rispondergli  che dobbiamo pensare a un piano per scagionarlo , ma lui improvvisamente cambia discorso.
«La preside mi ha detto che il giorno della partenza è anticipato.»
Io sono confusa. Perché si dovrebbe anticipare un volo?
«A quando?»
Lui mi guarda. «A domani.»
Io rimango perplessa. Non so cosa dire. Sono molto confusa. Rimango stupita per un po’, quando noto lo stesso ragazzo di prima, dietro il muro del corridoio che porta alle scale antincendio. Ma che ci fa lui lì? Non era entrato nell’ufficio della preside?
«Lo vedi?»
Indico la figura del ragazzo a Kyle e poi lo guardo. Lui mi guarda confuso.
«Caroline, sei sicura di stare bene?»
«Quindi tu non lo vedi?»
«Chi dovrei vedere?»
«Il ragazzo che mi ha sorriso prima….»
«Io non vedo nessuno.»
Perché io lo vedo e lui no? Cosa mi sta succedendo?
 
Ora di cena. Sono a casa. Ho dedicato tutto il pomeriggio a  scegliere i vestiti e le scarpe da mettere in valigia. Che lavoro difficile! Alla fine ho scelto di mettere una camicia bianca con pizzo blu, un giubbotto molto pesante, 3 paia di pantaloni attillati neri,  due magliette e due felpe, oltre al mio beauty-case e al caricabatterie del mio telefono.
Sto scendendo dalle scale quando ricevo un messaggio da Amanda.
EHI CLARISSA, COME VA? HAI GIA’ PRONTA LA VALIGIA O DEVI FARTI CONSIGLIARE DAL TUO AMICO? AH GIA’ LUI NON VIENE… AHHAHAHA
Certe volte mi domando se sa il mio nome! Perché continua a confondermi per una di 2 liceo?? Oltre ad essere arrogante, è pure stupida.
Mentre i miei apparecchiano la tavola,  mi sdraio sul divano rosso e verde e messsaggio a Kyle.
EHI KYLE, COME VA? LO SO CHE SEI OCCUPATO CON I COMPITI, MA HO VOGLIA DI PARLARTI.
Spero  mi risponda . In famiglia siamo  in quattro: io, mia mamma, papà e mio fratello PJ, il classico belloccio, ma che prende solo 4 –se gli va bene- a scuola. Molte volte lui e mamma discutono per i voti, ma mio fratello sembra fregarsene di tutti. Lui ha un anno in più di me. Sì sente il più importante della famiglia perché ha già una ragazza e un lavoro . Devo dire che le ragazze se le sceglie carine, ma veramente stupide. Lei, Ashley, non sa neanche come si usa Facebook.
Mi siedo a tavola e mi squilla il telefono. Mi alzo e mi allontano.
Sento dei rumori strani e poi un urlo.
«Kyle, Kyle ci sei??  Stai bene?? Kyle mi senti? Kyle…»
Dopo alcuni minuti sento la stridula e orripilante risata di Sam. Che ci fa a casa di Kyle?
«Piaciuto lo scherzo, Jonson?!»
«Dov’è Kyle?»
Lui ride. «Mi chiedi solo quello? Ah già… voi due… state insime..»
«La smetti? Lo sai, noi siamo solo amici. Ora, visto che hai finito di fare il cretino, puoi passarmi Kyle?!»
«Emm.. veramente ho appena incominicato a fare il cretino..»
«Senti, che ci fai lì?»
«Lì dove?»
«A casa di Kyle, cretino.»
«Niente, ho portato qualcosa a sua mamma…»
«Dov’è Kyle??»
Lui ride. «Calmati Jonson, mica l’ho ucciso..»
No, lui non è capace di uccidere, ma di picchiare sì!!!
«Senti, riattacca, questa Caroline, mi ha rotto…»
Riconosco la vocina arrogante con in bocca una cicca di Amanda. Ma che ci fanno tutti a casa di Kyle? E dov’è Kyle?
Sono confusa.  Decido di correre a casa sua.
Mamma, che fino a pochi minuti prima parlava con PJ, ora mi guarda confusa, mentre prendo il giubbino.
«Cosa credi di fare, signorina?»
«Devo andare da Kyle.» taglio corto.
Mio padre mi guarda confuso. «Ma proprio ora.. magari disturbi i suoi genitori.. non puoi andarci dopo?....»
«Per favore pa’ è una cosa importante..»
Lui mi guarda e poi mi lancia qualcosa.  Apro la mano e noto che mi ha dato le  chiavi della macchina.
«Grazie mille pa’!»
Lui mi guarda serio. «Stai attenta però!!!!!»  
 Apro la porta e poi gli sorrido. Mi dirigo verso la macchina, nera e rossa. E’ una Mercedes molto vecchia, ma basterà per raggiungere la casa di Kyle, a un isolato da qui.
Inserisco la chiave, metto in moto la macchina e con un  debole rombo di motori , parto. Sì, devo dire la verità  non va velocissima, ma per questa volta basterà.
Mentre attraverso l’isolato dove si trova la casa di Kyle, noto una macchina bianca parcheggiata davanti a casa sua. I suoi genitori non hanno quella macchina. Qui sta succedendo qualcosa di strano.. o peggio di pericoloso..
Parcheggio la macchina con cautela, spegnendo i fari per non farmi notare. Scendo dalla macchina silenziosamente . Mi sto dirigendo verso la finestra quando sento un urlo, provenire dal retro.
Mi batte fortissimo il cuore. Sono spaventata, sia per me che per Kyle e la sua famiglia.
Mi sembra di ricordare che c’è un piccolo vicolo che porta al retro. Lo intravedo e ci entro. Finalmente riesco a vedere Kyle, è nella piscina, immobile. L’impulso di salvarlo è troppo forte. Mi tolgo la giacca e mi tuffo dentro la vasca. L’acqua è gelata, ma non mi importa. Riesco a vedere Kyle sul fondo. Ha gli occhi chiusi. Quando lo raggiungo, cerco di scuoterlo. Niente. E’ incosciente. Ci mancava pure questo. Lo sollevo con fatica, verso il bordo, poi esco dalla piscina. L’aria è gelida all’impatto.
Kyle è ancora senza coscienza. Cosa faccio? Disperata lo schiaffeggio. Niente. Ma che cosa gli hanno fatto??
L’unica cosa da fare è chiamare l’ambulanza, ma il mio telefono l’ho lasciato in macchina, quindi devo entrare in casa…..
Mi faccio coraggio mi sto muovendo per andare in cucina, quando qualcuno mi afferra il polso e mi mette una mano sulla bocca.
L’aggressore mi sussura. «Ora ti lascio andare ma non urlare!»
Quando mi volto, vedo il viso del ragazzo nuovo.Sono sorpresa e chiedo  «Che ci fai qui?»
«Ho sentito delle urla, e sono accorso…..»
«Va bene, ora devo andare in cucina….»
«No» lui mi ferma.
«Perché?»
«E’ una trappola. Loro vogliono ucciderti.»
Sono confusa. «Loro chi? Amanda e Sam, non ne sarebbero capaci…»
«Non sono loro il problema. Per loro intendo altre persone molto potenti..»
«Ma di che parli? Ti sei bevuto il cervello?»
«Ci sono molte persone che ti vorrebbero morta.. per il tuo potere… tra cui gli stregoni.»
«Cosa? Stregoni? Ma sei sicuro di stare bene?»
Lui mi guarda confuso, anche se quella confusa dovrei essere io. «Non te l’hanno detto?»
«Detto cosa?»

«Che sei una figlia della luce.»
   
 
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