CAPITOLO 38
-Lily, mettimi giù.
-Ma non ci penso proprio.
-Lily! Mettimi subito giù, faccio tardi!
Mary, rientrata nel dormitorio, si diresse verso Evans tranquillamente.
-Lily, James ti sta dando per dispersa, non è ora che tu...- si bloccò, vedendo Eithel a testa in giù con le braccia conserte -perché è a piedi all'aria?
Evans sbuffò, non accennando minimamente a desistere.
-Ma lo sai che vuole fare questa qua oggi?
-Ehm... andare a Hogsmeade, forse, visto che è prevista l'uscita?
-No: vuole uscire con Black.
-E allora?
-Allora? Dopo che l'ha trattata a quel modo lei ci vuole pure uscire! Ma ti rendi conto?
-Lily, mettila giù.
-No.
-Lily!
La ragazza desistette: Eithel cadde rovinosamente a terra.
-Ahia!- sbottò massaggiandosi una spalla, per poi alzarsi e mettersi la giacca.
Mary, scuotendo la testa, tornò in Sala Comune della altre, mentre Evans ancora guardava con disappunto l'amica.
-Non capisco proprio come diavolo ti è saltato in mente di invitarlo ad uscire...
-Non l'ho invitato io: è lui che me l'ha chiesto.
-E tu hai accettato! Anche dopo che ti ha detto che 'ti rivuole come amica'...
-Che c'è di male scusa?
-Che amica e fidanzata sono due cose ben distinte.
Cominciarono a scendere e Witch rispose:
-Questi sono solo luoghi comuni.
-Beh, se si chiamano luoghi comuni vorrà dire che comunemente è così!
-E questo dove lo hai letto?
-Eithel non scherzare!
Continuarono a bisticciare fino al portone del castello, dove i Malandrini le stavando aspettando.
Lily non sapeva più che inventrasi per trattenerla.
-Se va tutto a bolidi dopo non venire a piangere da me!
-Ok- rispose tranquillamente l'altra avvicinandosi a Black e salutandolo con un bacio sulla guancia -ci vediamo stasera a cena.
-Ma...
Niente: era partita.
La moto atterrò poco bruscamente sul prato imbrinato d'autunno.
Sirius smontò e aiutò la ragazza a scendere.
Due minuti dopo erano seduti su una coperta a strafogarsi di schifezze.
Non avevano parlato che di sciocchezze fino allora.
-Whisky incendiario o burrobirra?- chiese lui frugando in una sacca.
-Santo gramo... non è che hai l'idromele? Non reggo più tanto bene l'alcool...
Black tirò fuori una bottiglia di idromele.
-Lo immaginavo- disse versandoglielo -è per quella cosa che ti fa prendere la pozione ricostituente?
-Diciamo di sì.
Seguì un infinito attimo di silenzio.
Era assurdo: dopo anni di amicizia e non solo, non sapevano spiccicare una parola...
Continuarono a mangiare e a guardare l'orizzonte... fino a che Sirius mormorò, quasi si vergognasse.
-Era una cavolata.
Eithel si voltò verso di lui.
-Che cosa?
-La storia delle corna: ero solo arrabbiato, ho sputato solo veleno...
-Ok, tranquillo, è tutto a posto.
Silenzio, ancora.
-Però...- ricominciò lui titubante -ancora non mi hai detto cosa avete fatto tu e Woof nella Foresta Proibita.
-Sta sicuro che la pomiciata non c'è scappata. Dovevamo... dovevo fargli vedere una cosa.
-Che cosa?
La ragazza distolse un sguardo, come imbarazzata.
-Niente di importante, una sciocchezza...
-Eithel!- la prese per un braccio -Che cosa doveva vedere?
Quella sospirò, per poi alzarsi e voltarsi.
Si afferrò l'orlo dei pantaloni con una mano e quello della maglietta con l'altra e si scoprì la schiena.
L.Y.S.E.
-Ch... che vuol dire?- chiese il ragazzo fissando le spesse linee scure che s'intrecciavano indelebili sulla pelle scoperta.
-Quello che mi sono lasciata scappare quest'estate: l'avevo inciso su una quercia e gliel'ho mostrato.
Si rivoltò con lo sguardo basso.
-Quando Silente mi ha accompagnato al San Mungo, gli ho chiesto di passare in un negozio che conoscevo e ne sono uscita con questo tatuaggio.
Black la fissò esterrefatto per un po'.
-Ma sei scema?!
L'aveva detto con una tale faccia che scoppiarono entrambi a ridere.
-Devo essermi comportato da vero bastardo se sei arrivata a fare una cosa del genere...
-Sì, un gesto di disperazione- rispose lei rimettendosi a sedere -è che mi mancavi.
Nessuno dei due rideva più.
La ragazza continuò.
-Evidentemente mi sembrava un modo per sentirti vicino, anche se mi fulminavi con lo sguardo ogni volta che passavi.
-Mi dispiace. Ma lo sai come sono fatto...
-Sì, ormai lo so.
Rimasero tutti e due a guardarsi un po' intorno, poi Sirius si alzò.
-Dai, vieni.
-Torniamo di già a Hogwarts?
Le tese la mano.
-No, andiamo a fare un giro.
Quasi non credendo alle sue orecchie, Eithel afferrò la mano e si tirò su, sentendosi subito trascinare via.
Non passò molto perché si ritrovassero a passeggiare abbracciati l'uno all'altra, come un tempo.
continua...
N.d.A.: Chiedo immensamente perdono per il ritardo! Un po' per la mancanza d'ispirazione, un po' per la miriade di concorsi a cui stavo partecipando, non sono riuscita a postare prima! Richiedo umilmente perdono!
Lily Black 90: Carissimi ultima fedele lettrice!! Innazitutto ancora perdono! Poi non è che mi abbandoni pure tu? Comunque sì, fanno patire, eh? Spero che questo capitolo ti sia piaciuto! Baci!
V@le
-Ma non ci penso proprio.
-Lily! Mettimi subito giù, faccio tardi!
Mary, rientrata nel dormitorio, si diresse verso Evans tranquillamente.
-Lily, James ti sta dando per dispersa, non è ora che tu...- si bloccò, vedendo Eithel a testa in giù con le braccia conserte -perché è a piedi all'aria?
Evans sbuffò, non accennando minimamente a desistere.
-Ma lo sai che vuole fare questa qua oggi?
-Ehm... andare a Hogsmeade, forse, visto che è prevista l'uscita?
-No: vuole uscire con Black.
-E allora?
-Allora? Dopo che l'ha trattata a quel modo lei ci vuole pure uscire! Ma ti rendi conto?
-Lily, mettila giù.
-No.
-Lily!
La ragazza desistette: Eithel cadde rovinosamente a terra.
-Ahia!- sbottò massaggiandosi una spalla, per poi alzarsi e mettersi la giacca.
Mary, scuotendo la testa, tornò in Sala Comune della altre, mentre Evans ancora guardava con disappunto l'amica.
-Non capisco proprio come diavolo ti è saltato in mente di invitarlo ad uscire...
-Non l'ho invitato io: è lui che me l'ha chiesto.
-E tu hai accettato! Anche dopo che ti ha detto che 'ti rivuole come amica'...
-Che c'è di male scusa?
-Che amica e fidanzata sono due cose ben distinte.
Cominciarono a scendere e Witch rispose:
-Questi sono solo luoghi comuni.
-Beh, se si chiamano luoghi comuni vorrà dire che comunemente è così!
-E questo dove lo hai letto?
-Eithel non scherzare!
Continuarono a bisticciare fino al portone del castello, dove i Malandrini le stavando aspettando.
Lily non sapeva più che inventrasi per trattenerla.
-Se va tutto a bolidi dopo non venire a piangere da me!
-Ok- rispose tranquillamente l'altra avvicinandosi a Black e salutandolo con un bacio sulla guancia -ci vediamo stasera a cena.
-Ma...
Niente: era partita.
La moto atterrò poco bruscamente sul prato imbrinato d'autunno.
Sirius smontò e aiutò la ragazza a scendere.
Due minuti dopo erano seduti su una coperta a strafogarsi di schifezze.
Non avevano parlato che di sciocchezze fino allora.
-Whisky incendiario o burrobirra?- chiese lui frugando in una sacca.
-Santo gramo... non è che hai l'idromele? Non reggo più tanto bene l'alcool...
Black tirò fuori una bottiglia di idromele.
-Lo immaginavo- disse versandoglielo -è per quella cosa che ti fa prendere la pozione ricostituente?
-Diciamo di sì.
Seguì un infinito attimo di silenzio.
Era assurdo: dopo anni di amicizia e non solo, non sapevano spiccicare una parola...
Continuarono a mangiare e a guardare l'orizzonte... fino a che Sirius mormorò, quasi si vergognasse.
-Era una cavolata.
Eithel si voltò verso di lui.
-Che cosa?
-La storia delle corna: ero solo arrabbiato, ho sputato solo veleno...
-Ok, tranquillo, è tutto a posto.
Silenzio, ancora.
-Però...- ricominciò lui titubante -ancora non mi hai detto cosa avete fatto tu e Woof nella Foresta Proibita.
-Sta sicuro che la pomiciata non c'è scappata. Dovevamo... dovevo fargli vedere una cosa.
-Che cosa?
La ragazza distolse un sguardo, come imbarazzata.
-Niente di importante, una sciocchezza...
-Eithel!- la prese per un braccio -Che cosa doveva vedere?
Quella sospirò, per poi alzarsi e voltarsi.
Si afferrò l'orlo dei pantaloni con una mano e quello della maglietta con l'altra e si scoprì la schiena.
L.Y.S.E.
-Ch... che vuol dire?- chiese il ragazzo fissando le spesse linee scure che s'intrecciavano indelebili sulla pelle scoperta.
-Quello che mi sono lasciata scappare quest'estate: l'avevo inciso su una quercia e gliel'ho mostrato.
Si rivoltò con lo sguardo basso.
-Quando Silente mi ha accompagnato al San Mungo, gli ho chiesto di passare in un negozio che conoscevo e ne sono uscita con questo tatuaggio.
Black la fissò esterrefatto per un po'.
-Ma sei scema?!
L'aveva detto con una tale faccia che scoppiarono entrambi a ridere.
-Devo essermi comportato da vero bastardo se sei arrivata a fare una cosa del genere...
-Sì, un gesto di disperazione- rispose lei rimettendosi a sedere -è che mi mancavi.
Nessuno dei due rideva più.
La ragazza continuò.
-Evidentemente mi sembrava un modo per sentirti vicino, anche se mi fulminavi con lo sguardo ogni volta che passavi.
-Mi dispiace. Ma lo sai come sono fatto...
-Sì, ormai lo so.
Rimasero tutti e due a guardarsi un po' intorno, poi Sirius si alzò.
-Dai, vieni.
-Torniamo di già a Hogwarts?
Le tese la mano.
-No, andiamo a fare un giro.
Quasi non credendo alle sue orecchie, Eithel afferrò la mano e si tirò su, sentendosi subito trascinare via.
Non passò molto perché si ritrovassero a passeggiare abbracciati l'uno all'altra, come un tempo.
continua...
N.d.A.: Chiedo immensamente perdono per il ritardo! Un po' per la mancanza d'ispirazione, un po' per la miriade di concorsi a cui stavo partecipando, non sono riuscita a postare prima! Richiedo umilmente perdono!
Lily Black 90: Carissimi ultima fedele lettrice!! Innazitutto ancora perdono! Poi non è che mi abbandoni pure tu? Comunque sì, fanno patire, eh? Spero che questo capitolo ti sia piaciuto! Baci!
V@le