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Autore: bibrilove98    14/02/2014    1 recensioni
Matt è un ragazzo spensierato che ama fare il menefreghista e vivere la sua vita senza problemi. Cerca di allontanarsi dalla scuola e odia il fatto che i suoi genitori lo vogliono far studiare per diventare un "pezzo grosso" del commercio. Matt incomincia a non andare più a scuola e a fare tardi la sera quando, proprio una di queste, si imbatte in delle strane persone intente ad uccidere una vecchietta e il suo cagnolino. Una parte di Matt vuole scappare, l'altra parte, prende il sopravvento e lo spinge a correre in soccorso della signora. Poi diventa tutto buio. Matt si sveglia nel suo letto stanco e con forti giramenti di testa. Quando va in bagno per darsi una sciacquata scopre di avere una strana cicatrice sulla clavicola. Sarà proprio per colpa di questa strana ferita che si ritroverà ad imbattersi in un mondo diverso, un mondo nuovo e pronto ad ucciderlo ogni giorno ad ogni ora. Scoprirà di avere le doti per essere un perfetto Cacciatore e con l'aiuto di Runa, Peter, Andrea e Chris percorrerà quelli che sono le prove per un Ascendente.
Ma il mondo degli Shadowhunters è pericoloso e i demoni si nascondono dietro ogni angolo.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Sicuri di volermi portare con voi? –chiese per la terza volta Matt.
-Vuoi veramente la verità? –chiese Runa esasperata. Peter fece spallucce e continuò a camminare ridacchiando.
-Quindi stiamo andando a caccia? –chiese nuovamente Matt. I tre ragazzi erano usciti dall’Istituto e avevano lasciato Andrea e Chris a casa. I due bambini avevano incominciato a fare i capricci perché anche loro volevano venire a caccia, ma Izzy li aveva mandati subito a letto.
-Se ci va lui, perché non possiamo venire pure noi? –si era lamentato Chris.
-Lui ha l’età per farlo, tu no. –aveva risposto Runa con calma.
-Ma non è allenato! –aveva insistito il ragazzo.
-Lo abbiamo deciso noi. Adesso basta. –e i due se n’erano andati lamentandosi nelle proprie stanze. In realtà Matt non era molto convinto che quella fosse stata una buona idea, ma non si era lamentato.
-Si! È la terza volta che te lo dico. E vedi di non ucciderti. –rispose Runa camminando dietro di lui. Per proteggerlo avevano deciso di seguire una specie di schema: Peter avanti e Runa dietro. Per quello che gli avevano detto stavano cercando dei demoni Oni, delle specie di umanoidi con delle corna sulla testa e delle squame al posto della pelle. Matt aveva letto qualcosina su di loro nel Codex che Peter gli aveva regalato, ma il manuale non diceva granché su questi demoni.
Percorsero nell’ombra la 423 East 106th Street e non trovarono niente di anomalo. Si addentrarono per dei vicoli e cercarono in tutti i posti possibili per cercare delle informazioni o degli indizi.
-Niente. –disse Runa esasperata.
-Con calma e perseveranza ce la faremo. –aggiunse Peter cercando di dare un tocco di ottimismo.
-Fatemi capire –disse Matt. –state cercando dei demoni che hanno ucciso un vecchietto perché uno sconosciuto ha avvertito Izzy?
-Prestiamo ascolto anche a delle lettere anonime, sfortunatamente, soprattutto se si rivelano fondate. –commentò la ragazza.
Matt si fece pensieroso. –Secondo me i demoni non attaccano perché non hanno una preda, in giro non passa nemmeno un cane…
-E con questo cosa vorresti dire? –chiese Peter.
-I demoni percepiscono l’odore dei Cacciatori giusto? –continuò, invece, il ragazzo.
-Si, ma…
-Io non sono un Cacciatore, per la cronaca sono ancora un mondano, potrei fare da cavia…
-No. –scattò Runa. –Abbiamo promesso ad Izzy che ti avremmo protetto, non possiamo mandarti in giro per la strada sapendo che dei demoni uccidono delle persone.
-Andiamo, Runa, ho la mia tenuta da combattimento. –fece notare Matt colpendosi il petto con un pugno. –E poi sono ben armato. –continuò portando la mano sulla sua cintura piena di coltelli e spade semplici.
-Si, peccato che i demoni si rigenerano se vengono colpiti da un metallo che non è angelico e tu non puoi maneggiare spade di adamas, e hai la mira di un cecchino cieco. –continuò la ragazza.
-Ma pur sempre di un cecchino. –ribatté il ragazzo. Peter scoppiò a ridere mentre Runa fulminò Matt con lo sguardo.
-Non è una brutta idea. –disse Peter dopo che la ridarella si fu placata.
-Peter! –disse Runa esasperata.
-Due contro uno, hai perso. –la schernì Matt con un occhiolino.
-Si, è pericoloso, ma noi lo seguiremo e se noteremo qualcosa di strano, annulleremo tutto. –continuò il moro.
-Qualcosa mi dice che oggi lo perdiamo. –commentò Runa incrociando le braccia sul petto e spostando lo sguardo.
-Ehi! –disse Matt offeso.
-Smettetela voi due, è, Matt, stai attento.
 
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Camminare per quella strada non era molto bello. Era buia e faceva freddo. Matt si sentiva solo anche se, in teoria, non lo era. Sapeva che Peter e Runa erano a qualche metro di distanza da lui, nascosti dietro ad un cassonetto o nell’ombra di un vicolo buio, ma il suo istinto continuava a dire che qualcosa di brutto sarebbe accaduto ben presto.
Era lì, in mezzo alla strana mentre qualcosa di oscuro e mortale lo stava seguendo. È la tua prima missione Matt, non rovinare tutto. Continuò a camminare per quella interminabile strada finché non iniziò a calare una fitta nebbia. Da quando aveva incominciato a camminare da solo, la cicatrice sotto la tenuta da combattimento aveva incominciato a pulsare dolorosamente.
Matt ebbe solo il tempo di udire Runa che urlava di spostarsi prima che uno strano coltello lo colpisse. Poi divenne tutto nero.

 
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Era partita. Peter non riuscì a bloccare Runa per tanto tempo. Appena la ragazza aveva visto avvicinarsi la Nebbia Infernale aveva urlato a Matt di levarsi ed era partita verso di lui. Poi Peter aveva sentito un urlo ed era partito dietro di lei. I due parabatai avevano sfoderato le spade angeliche e adesso si trovavano spalla contro spalla nella fitta nebbia.
-Matt dove sei? –urlò Peter.
-Qui! –disse una voce che proveniva da un punto non ben definito della nebbia. –Attenti, c’è qualcosa!
-Sei ferito?
Nessuna risposta.
-Matt! –disse Runa.
Matt non rispose, si sentì soltanto il sordo rumore del metallo contro il metallo, poi un gemito di dolore.
-Matt! –urlarono i due amici nello stesso tempo. Bastò uno sguardo e i due si capirono al volo. Runa scattò verso destra mentre Peter si diresse verso sinistra. Presto il ragazzo si ritrovò solo in mezzo al nulla più totale. Teneva la sua arma ben in vista mentre ardeva al contatto delle sue mani. Continuava ad urlare il nome dell’amico ma non riusciva a trovarlo.
-Pet! –disse una voce dolce e sottile. Il cuore del ragazzo perse un battito. Non poteva essere lei. Lei era morta. –Pet! Aiutami sono qui! –continuò la voce.
-Astrid! –urlò il ragazzo di istinto. Non poteva essere veramente lei, eppure quella voce era così familiare, così simile alla sua… -Astrid dove sei?
-Qui Pet, aiutami! –senza pensarci Peter scattò. Non sapeva bene dove stesse andando, cercava solo di seguire quella vocina che, tuttavia, si faceva sempre più sottile e lontana. Poi si bloccò. E la vide.
Era una bambina di circa otto anni, seduta per terra con una bambola in mano. Aveva i capelli castano scuro e gli occhi dello stesso colore dei suoi. Verdi come il mare. Lo guardava con le lacrime agli occhi.
-Pet, ho paura. -poi l’immagine cambiò. Adesso la bambina era sparita e al suo posto c’è una casa che bruciava e delle urla di dolore che provenivano dall’interno dell’abitazione. Peter la conosceva bene. Fin troppo bene. Quella era la sua casa. –No –disse piano. –No, no, no!
Quella casa. Nella mente del ragazzo incominciarono a formarsi ricordi lontani. Ricordi tristi e pieni di dolore.
Ricorda chi è il vero nemico. Quella frase gli balenò nella testa. Era la stessa che Astrid gli diceva sempre quando lo guardava allenarsi. Non sapeva nemmeno quale fosse il suo significato, lo aveva letto in un libro e la ripeteva in continuazione. Peter però lo sapeva quale fosse il suo significato.
Strinse forte gli occhi e si allontanò dalla visione di quella casa in fiamme. Non si era nemmeno accorto che le lacrime avevano incominciato a rigargli il volto.
-Peter! –disse una voce molto più nitida. Runa. Il suo legame parabatai incominciò a guidarlo verso l’amica finché non se la trovò davanti. Runa stringeva il corpo esanime di Matt.
L’amica lo guardò un attimo e vedendo gli occhi appannati di lui decise di non fare domande. Lei sapeva tutto.
-Cosa gli è successo?
-L’hanno pugnalato al braccio, due volte. –spiegò la ragazza. Peter impugnò la sua spada angelica e, preso dalla rabbia per ciò che aveva visto nella sua orribile visione, appena sentì un guizzo affondo con forza la spada nel corpo di un demone. Il demone era un diavolo. Era rosso con delle corna nere e una coda biforcuta che usciva dal posteriore. In faccia aveva stampato un ghigno malefico nonostante nel torace fosse conficcata una spada che lo stava letteralmente bruciando.
-Cosa vuoi? –chiese Peter al demone.
-Shadowhunters. –sibilò il demone.
-Si, dimmi cosa hai fatto al nostro amico!
-Io? Niente! –stranamente, nel suo sibilo, non si sentiva traccia di dolore. Peter non si ricordava il nome del demone, ma sapeva che non era molto pericoloso. Era riuscito a colpirlo con molta facilità. Troppa. Il demone incominciò a sparire per effetto della spada angelica di Peter. Prima di scomparire definitivamente, però, il demone lasciò cadere un coltello per terra, poi si dissolse senza emettere alcun lamento.
Peter si inginocchiò e prese il coltello in mano. Aveva un impugnatura decorata con strane rune che lui non conosceva, mentre la lama era di un nero scuro. Il cuore incominciò a martellargli nel petto quando si accorse che era sporco di sangue. Del sangue di Matt.
-Runa! –urlò girandosi verso l’amica. Runa continuava a tenere la testa di Matt che non si muoveva. Il petto del ragazzo si alzava a fatica mentre la tenuta da combattimento era squartata in due punti sullo stesso braccio.
-Lo so. –disse la ragazza con voce spezzata. –Andiamocene da qui, subito! – Peter prese Matt sulle spalle e cercò di muoversi nella nebbia senza allontanarsi dal suo parabatai che gli apriva la strada. Poi una serie di piccoli passi incominciarono a rimbombare per la strada e poco dopo una schiera di diavoletti si riversò per strada.
-Imp –sibilò Runa con la sua spada alta. Ecco come si chiamavano. Imp. Demoni diavoletti, di aspetto molto simile a quello a quello dei diavoli occidentali, non pericolosi da soli, e così si spiegava come mai Peter fosse riuscito ad ucciderne uno in così poco tempo, ma molto pericolosi quando combattevano in gruppo. E quello era un grande gruppo. Il cuore del ragazzo incominciò a battere forte nel petto. Lui era forte, e pure Runa lo era, ma si stava parlando di un centinaio di demoni.
Peter fece cadere Matt ancora privo di sensi e prese l’arco che portava sempre a tracolla insieme ad una faretra di frecce con la punta in adamas. Fece scoccare la prima freccia che si conficcò nel cuore di un demone il quale si dissolse subito. Runa prese i suoi pugnali e li lanciò verso la schiera di demoni abbattendone cinque. Sfortunatamente erano troppi.
E proprio quando le frecce nella faretra di Peter stavano per finire, uno scintillio blu si accese sopra i demoni che in un secondo scomparvero.
Peter rimase a guardare a bocca aperta un uomo che camminava verso di loro. Aveva una lunga giacca di velluto blu e una camicia gialla sopra i pantaloni neri. I capelli erano portati raccolti in alto con glitter che luccicavano da tutte le parti. Ma ciò che incantò di più il ragazzo furono gli occhi. Di un giallo intenso, quasi oro, con l’iride girata di lato. Erano gli occhi di un gatto.
-Salve ragazzi. –disse l’uomo. –Penso che il vostro amico stia per morire. Comunque il mio nome è Magnus, Magnus Bane.

 
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Magnus aveva aperto immediatamente un portale e tutti e quattro si erano ritrovati immediatamente nel giardino dell’Istituto. Isabelle aveva aperto senza fare domande e aveva portato Magnus e Matt nell’infermeria. Runa e Peter erano andati a pulirsi dal sangue e dal sudore e si erano catapultati di fronte all’infermeria.
-Non potete entrare. –Aveva detto Izzy. –Magnus sta lavorando.
-Chi è questo Magnus? –era scattata Runa. –Che gli sta facendo?
-È un amico, stai tranquilla. –l’aveva consolata Isabelle. Ma Runa non si sentiva affatto consolata. Si sentiva stanca e debole, ma non riusciva a seguire il consiglio della direttrice e di andare a letto non se ne parlava proprio. Rimase tutta la notte seduta fuori dall’infermeria finché Magnus non fu uscito.
-Ciao. –disse lo stregone meravigliandosi di trovarla ancora lì. Runa non rispose. Si limitò a fissare lo sguardo da gatto di Magnus.
-Come sta? –chiese.
-Ha preso una bella botta. È stato colpito con un pugnale fabbricato con del metallo demoniaco ed era sul punto di morire, fortunatamente siamo riusciti a prenderlo in tempo.
Runa sentì il cuore alleggerirsi. –Posso entrare? 
-Se vuoi. –disse lo stregone facendo spallucce. Runa si alzò, ma non appena si avvicinò alla porta, Magnus l’afferrò per un braccio e le sussurrò ad un orecchio: -I demoni stanno lavorando per un demone Superiore. Le mie fonti dicono che si tratta di Marbas.
-Marbas?! –disse lei con una voce stridula.
Magnus annuì. –Vuole ritornare dal Vuoto e farà il possibile per farlo.
-E tu come fai a saperlo? Amici di infanzia? –chiese Runa ironica.
-Hai la testardaggine e l’ironia di tuo padre. –commentò lo stregone con un sorriso. Runa non ebbe il tempo di ribattere che Magnus si era allontanato borbottando qualcosa di incomprensibile sugli Herondale.
Una fitta al cuore percorse Runa e si ricordò di ciò che aveva visto quella sera nella nebbia. Aveva visto i suoi genitori che la deridevano e le dicevano che non sarebbe diventata mai una perfetta cacciatrice.
Ad un certo punto devi smetterla di correre e affrontare chi ti vuole morto. Il difficile è trovare il coraggio di farlo. Lei era coraggiosa e avrebbe continuato ad andare avanti indipendentemente da tutto.
Con molta più determinazione di prima, spinse la porta ed entrò nell’infermeria.

 
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Vuoto. Ciò che Matt vedeva era il vuoto più totale. Una folta striscia nera che lo circondava. Questo si provava quando si moriva? Perché, ormai, era morto, giusto?
Matt chiamava una voce. Matt, perché te ne sei andato?
Era una voce candida e pulita. Mi hai lasciata sola, adesso come faccio?
-Mamma? –bisbigliò il ragazzo. Ma quella non poteva essere sua madre. Quella non era la voce di Elena.
-Miri? –cercò di chiamare il ragazzo. Ma non era nemmeno la voce della sua migliore amica. Forse stava per andare all’inferno perché nonostante la voce della donna fosse calma e gentile, lui non riusciva a vedere niente e ogni volta che la sentiva gli si gelava il sangue nelle vene.
Poi una risata stridula incominciò a diffondersi nell’aria. Sembrava quella di un elfo isterico perché era piccola, sottile ma molto tagliente. Non intralciarci più stupido mondano. Incominciò la voce. Matt sentì una fitta dolorosa partirgli dalla clavicola e diffondersi lungo tutto il corpo. Si portò la mano vicino alla cicatrice e la sentì bagnata e calda. Stava sanguinando. Preso dal panico incominciò ad ansimare mentre dai buchi che aveva sulla spalla usciva sangue a non finire. Ormai le sue mani erano completamente ricoperte di quella sostanza viscosa, calda e rossa. Forse stava morendo. Morire per dissanguamento. Che bella cosa! Sentì il battito del proprio cuore accelerare ogni volta che sentiva quella strana voce.
Smettila, o farai del male alle persone a cui vuoi più bene. Continuava a ripetere. Il dolore divenne così forte che Matt cadde sulle ginocchia. Presto sorgerò e quella sarà la fine per tutti i cacciatori. E tu sarai il primo.
Poi divenne tutto buio.
 
 
 
Angolo autrice:
Salve cacciatori!
Come state? Io bene, scusate se non ho aggiornato prima ma non sono stata a casa questi giorni e la lettura mi ha letteralmente rapito *^*
Cosa ne pensate di questo capitolo? Matt sviene, come al solito e si scopre uno stralcio della vita passata di Peter, non preoccupatevi, nel prossimo capitolo si capirà meglio :D
E poi, è apparso Magnus! *^* lui è uno dei miei personaggi preferiti!! ^_^
Che dire, Runa, per la prima volta, si preoccupa per Matt e c’è questo strano demone, Marbas…chissà cosa accadrà dopo… xD mi piace tenervi sulle spine <3
Oggi è
San Valentino, e mi è venuto in mente una nuova coppia. Avete visto Le 5 Leggende e Frozen? Be, che ne pensate di Jack Frost ed Elsa insieme?? *^* li trovo stupendi! Se mi viene l’ispirazione forse scriverò una fan fiction su di loro <3 Peccato che uno sia delle Dreamworks e l’altra è della Disney…. D:
Va be, adesso voglio ringraziare le mie lettrici preferite! Grazie a
Misaki Ayuzawa e a ekky_stranger che hanno recensito lo scorso capitolo *^* e grazie anche ai miei lettori silenziosi! Senza di voi non penso che la storia andrebbe avanti <3
Vi lascio con una foto della
Jelsa (Jack+Elsa)
A presto! <3




-Bibrilove98

Ps:Non li trovate stupendi?? *^*
  
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