Capitolo
10.
27
Agosto, 2011.
E’
passata una settimana e sto ancora cercando
di convincermi che il fatto di essere single al momento sia una cosa
buona.. Una
relazione a distanza sarebbe
stata tossica – la distanza porta solo distruzione.
Dovrei essere felice
che Quinn abbia concluso la cosa tra noi prima di affezionarmi ancor di
più.
Sto
bene. Benissimo. Meravigliosamente.
Immagino
che se continuo a dirmi che sto bene,
eventualmente mi sentirò così.. Il dolore dentro
di me che rende tutto pesante
sparirà e vivrò la mia vita come se le state del
2011 non sia mai successa –
come se non avessi mai incontrato lei. I ricordi
scompariranno e così
farà lei.. Lo so che a un certo punto ritornerò a
vivere correttamente, sarò
capace di passare una giornata senza pensare a lei.
Ad
un certo punto andrò avanti.
Vorrei
solo che non facesse così tanto male..
Davvero non capisco perché mi sento così. Lo so
che è tutta colpa mia, okay?
Non c’è nessuno da incolpare tranne me, quindi
dovrei accettare come sono
andate le cose. Onestamente credo che dovrebbe essere molto
più facile di
così.. Il mio cuore si è spezzato due volte
quest’estate, ma cazzo, la seconda
volta è stata ben peggiore – forse
perché non mi sono ancora ripresa dalla
prima botta o forse perché ciò che avevo con
Quinn era diverso.
Non
lo so, vorrei saperlo però…
E’
stupido come così tante cose mi ricordino
lei… Sono nella fottuta Seattle, niente qui dovrebbe
ricordarmela. Non è
giusto, sono così stanca di sentirmi come se stessi
soffocando, o senza
speranze. Non so cosa fare, non so come fare a far smettere di pulsare
il
dolore nel petto. Ogni volta che chiudo gli occhi, la mia mente tenta
di
ricreare la sensazione delle sue braccia attorno a me, il suo profumo,
la sua
voce.
Fanculo
questa merda.
Una
parte di me rifiuta di credere che abbiamo
chiuso. Non so perché ma la mia mente non riesce a pensare
all’idea che io e
Quinn abbiamo rotto per sempre. E’ troppo presto,
l’ho appena avuta.. Non
può essere andata via. Quest’estate
è stata una vera e propria favola ma la
parte incasinata delle favole è che il ‘lieto
fine’ non è garantito
nella vita reale. E una volta che è tutto finito, rimani
appeso a qualcosa che
col passare del tempo verrà strappato.
Vorrei
davvero poter solo volare di nuovo in
Ohio e provarle che ci apparteniamo ma non posso.. Il mio orgoglio
è troppo
forte per quello e le nostre vite stanno andando in diverse direzioni.
Ho
bisogno di stare qui a Seattle e lei di stare a Lima. In più
non vuole
combattere più per noi, non vuole più me…
Avevamo già il destino contro
se lei non è pronta a dare tutta sé stessa allora
è totalmente inutile
provarci.
E’
solo che.. Era così sicura di noi. Il
braccialetto che è ancora intorno al mio polso è
una prova tangibile – credeva
che potessimo farcela e poi sì, ho fatto un casino con
Brooke. Dannazione, è
così frustrante sapere che l’unica ragione per cui
non sei felice è perché tu
hai fatto un errore. Sto lentamente scivolando
nell’autocommiserazione e mi
riconosco a stento.. Questa non sono io.
Fanculo,
estate 2011.
Quello
che è successo con Brooke quest’estate
mi ha spezzato il cuore ma quello che è successo con Quinn
mi ha completamente
disarmata.
E
non ho davvero idea di come rimettermi apposto.
12,
Settembre 2011.
E’
il primo giorno del mio ultimo anno e sto
camminando per il corridoio principale del liceo di Seattle, e ho
letteralmente
gli occhi di tutti addosso.. Bè, nessuno mi ha vista
dall’inizio delle vacanze,
così immagino che i pettegolezzi siano parecchio diffusi.
Stringo i fogli
rilegati più vicini al petto, usandoli come una specie di
inutile e
improvvisato scudo. Faccio finta però che le loro occhiate
non abbiano effetto
su di me camminando al mio armadietto con la testa alta, sembrando
indifferente.
“La
prima apparizione di Santana Lopez in
pubblico dopo la sua scomparsa estiva. Dove sei stata, signorina
Lopez?” Un microfono
blu appare in fronte alla mia faccia e io lancio
un’occhiataccia al giornalista
dai capelli rossi. “Ci sono un sacco di pettegolezzi che
circolano
riguardo te, ma il
più credibile sembra
essere quello secondo il quale stavi partorendo da qualche parte..
Qualche
commento?”
“Vaffanculo, JBI, “ sibilo digrignando i denti,
velocemente apro l’armadietto e
inizio a infilarci i libri, cercando di ignorare il perdente.
“Maschio
o femmina?”
“Ho
detto vaffanculo, sfigato” spingo via il
suo stupido microfono e lo guardo male di nuovo, iniziando a camminare
verso la
mia prima lezione ma ovviamente lui e il suo cameraman mi inseguono.
“Ti darò
due-“ Prima che io possa finire la mia minaccia, JBI
è sul pavimento ricoperto
di granita rossa. Curiosamente guardo ai ragazzi che si stanno dando il
cinque
alle spalle di tutto quel casino finché il suono di qualcuno
che si schiarisce
la gola non mi fa girare di nuovo. “Grazie, “
sussurro e Brooke mi sorride.
“Dovrebbe
saperlo che non si scherza con te,”
alzo le spalle e annuisco prima di camminare di nuovo. Sento la sua
stretta
intorno al mio polso però. Mi giro una volta ancora,
guardando nei suoi occhi
grigi e sospirando appena. “Hai finito di ignorarmi,
S?”
“Non ti sto ignorando.” Lei molla la presa e fa
qualche passo indietro,
ampliando la distanza tra i nostri corpi.
“Davvero?
Sei a casa da più di tre settimane e
non hai mai risposto a uno dei miei messaggi o delle mie chiamate.. Ho
persino
provato a venire a trovarti.” Sento la bolla di colpevolezza
nella cavità del
mio stomaco ma faccio del mio meglio per ignorarla. “Non puoi
solo mollarmi
così, non è giusto.. Preferirei riaverti nella
mia vita come amica che non
averti del tutto. “ Le lacrime che si formano nei suoi occhi
mi lasciano la
gola secca all’improvviso. “Anche se sei con Qu-“
“No,
“ la blocco prima che possa dire quel
nome.. Non mi piace sentirlo. “Abbiamo
chiuso, ci siamo lasciate persino
prima che io lasciassi l’Ohio,” le parole che
stanno uscendo dalla mia bocca mi
stanno causando del reale dolore fisico. Non posso credere di starlo
dicendo a
voce alta.. Fanculo.
Brooke
mi guarda, i suoi occhi leggermente più
ampi del solito. La prima campanella suona e io lascio andare un
sospiro di
sollievo. “Devo andare, “ lei annuisce lentamente e
io inizio a camminare
lontano da lei.
“Santana!”
Urla e io giro la testa. “Ci
vediamo a pranzo?” le rivolgo solo un tristissimo pollice
alzato prima di
camminare fino alla prima lezione di inglese.
-x-x-x
Afferro
stretta il vassoio di plastica blu tra
le mie mani mentre cammino verso il mio solito tavolo per il pranzo
– Brooke mi
saluta e indica lo spazio libero alla sua destra. Mi siedo accanto alla
mia
migliore amica e cerco di fare del mio meglio per non pensare al fatto
che
tutti al tavolo mi stanno fissando. Che palle.
“Darò a tutti voi 3 secondi per
smettere di fissarla, “ Brooke dice in un tono annoiato e i
miei ‘amici’
finalmente si concentrano sul pranzo e le loro conversazioni.
“Come sono andate
le lezioni?”
“Bene,
“ rispondo debolmente prima di prendere
il cibo, non sono nella condizione di parlare con nessuno…
Voglio solo che
questa giornata passi, andare a casa e dormire un po’. La
sento posare il suo
palmo sulla mia coscia e il mio intero corpo si congela, velocemente la
sposta
e si acciglia. “Mi dispiace, volevo-“
“Dopo
che avrai mangiato, possiamo parlare in
privato?”
“Si,
okay. Possiamo andare anche ora.. Non ho
fame comunque, “ prendo un sorso dalla bottiglia
d’acqua e sposto il vassoio
lontano da me. Ci alziamo, dirette fuori dalla mensa e cerchiamo
qualche classe
vuota. Mi siedo su una delle sedie della prima fila e Brooke si poggia
alla
cattedra. Il mio cuore sta martellando, per qualche ragione, stare da
sola con
Brooke mi fa sentire strana.
“Che
succede, S?”
Alzo
un sopracciglio alla domanda estremamente
informale… Apro la bocca ma non ne viene fuori niente. Effettivamente
non so
come risponderle. “Umm- “ prendo un
respiro profondo e sposto lo sguardo
sulla finestra più vicina.
“Che
cosa intendi?”
“Come stai?” Brooke chiede in un soffice,
preoccupato tono e io sento
inaspettatamente le lacrime che tentando di scappare ai miei occhi.
“Si, è un
po’ imbarazzante ma dai.. Siamo migliori amiche, sono ancora
qui se hai bisogno
di parlare.. Lo sai, vero?
“Si,
lo so, “ mormoro e lei chiude la distanza
tra noi e si abbassa verso il pavimento, così che possa
guardarmi negli occhi.
Mi scosta una ciocca di capelli dietro l’orecchio e mi fermo
appena dallo
scappare via. “B, non-“ sospiro con voce rauca, lei
stringe gli occhi e
annuisce.
“Mi dispiace, mi manchi, va bene? E ho bisogno di tornare
alla normalità di
nuovo, ho davvero bisogno di te nella mia vita, San, “
sospira e scaccia via la
lacrima singola che cade sulla sua guancia. “Non voglio fare
niente di
divertente, te lo prometto… Lo so che non sei pronta per
quello ma voglio che
siamo amiche prima, va bene? Dobbiamo cominciare da qualche
parte.”
“Si.
Sicuro, Brooke, migliori amiche, “
metto la mia mano sulla sua e lei mida un debole sorriso. “Mi
dispiace, sono
stata una totale stronza ultimamente.. è solo-
sono stata strana, ma
davvero mi ma-“ mi mordo la lingua prima
che le parole vengano fuori ma
Brooke mi conosce meglio di chiunque altro. “Mi
dispiace.”
“Non
esserlo, ti manca.. Lo capisco, va
bene. Devi sapere una cosa però.. Non ho intenzione di
arrendermi con noi.”
“Brooke-“
“No, solo ascolta prima okay?” io annuisco insicura
e lei continua. “Sono
disposta ad aspettare.. Non importa per quanto temp,
aspetterò per te. Siamo
fatte per stare insieme e lo so che saremo capaci di attraversare tutto
questo.
Lo so che ho fatto un casino, ma ti proverò che ti merito,
giuro che lo farò, “
mi bacia sulla guancia e le lacrime cominciano a cadere dai miei occhi.
“Ma
adesso, voglio essere la tua migliore amica perché
è di questo che hai
bisogno..”
Saltiamo
il resto delle lezioni della gornata
e Brooke essenzialmente mi spinge a dirle cose è successo
con Quinn. E’ stato
imbarazzante da morire perché stavo praticamente piangendo
per la ragazza che
amo con la mia tipo-ex, per la quale ho ancora sentimenti contrastanti
– tra
l’altro. Parlare con Brooke mi ha aiutata, però,
odio sembrare vulnerabile ma
non è salutare tenersi tutto dentro.. E Brooke è
la mia migliore amica, a chi
altro dovrei dirlo?
Si,
lo so, vero? Benvenuti nella mia contorta vita.
19
Settembre, 2011.
Quindi
è passato un mese da quel giorno al
faro. Dannazione, mi sento così patetica perché
non riesco a smettere di
immaginare come le cose sarebbero potute andare se io e Quinn fossimo
ancora
insieme ora. Sarebbe venuta a Seattle per sorprendermi per il nostro
primo mese
insieme? Sembra una cosa che Quinn farebbe.
Merda, perché continuo a torturarmi
così…
L’ho
quasi chiamata un po’ di tempo fa.. Non
so davvero che cosa le avrei detto ma volevo davvero, davvero sentire
la sua
voce per qualche ragione. Oh mio Dio, sono
patetica. Ho persino saltato
la scuola oggi perché il mio corpo si sente così
debole. E’ assurdo come il
dolore sia ancora lì, e non sembra voler andare via per
niente… Qualche volta
sembra anche più intenso di quanto fosse
all’inizio. Ci sono delle volte in cui
la sua orribile mancanza diventa così forte e sono costretta
a stringere quel
fottuto unicorno che mi ha regalato (come se fosse una sorta di ancora)
e
piangere nella sicurezza della mia stanza. Sono così stanca
di sentirmi così –
voglio solo che smetta di fare così male.
Ho bisogno che smetta di fare male.
E’
quasi un mese da quando ho lasciato l’Ohio,
mi chiedo se il fatto che abbiamo chiuso stia uccidendo lei nella
stessa
maniera in cui sta uccidendo me.
Muoio
dalla voglia di sapere se si è già
dimenticata di me..
E
se avesse qualcun altro?
Il
pensiero di Quinn con un'altra persona è
disgustoso. Provo a scuotere via l’immagine di lei con
qualche ragazza o
ragazzo a caso perché sta seriamente causando scossoni di
ingiustificata
gelosia nel mio petto. Inspiro profondamente per calmarmi e per non
piangere.
E’ quasi buffo quanto velocemente le cose relative
a Quinn mi
sconvolgano- provo fottutamente troppo quando si tratta di lei.
E
lo odio, lo odio davvero.
Questa non sono io.. Non sono mai stata il tipo di persona che si
affeziona
alla gente, quindi è incasinato che io sia affezionata a
qualcuno che non
conosco neanche da tanto. E’ un sensazione strana –
la mancanza di qualcuno che
è scomparso prima che tu ti rendessi conto di quanto fosse
importante per te.
Il rimpianto che provi ti soffoca ma non c’è
niente che tu possa fare perché è
troppo tardi, e il tempo non torna indietro per nessuno.
Sono
intontita, e non nel “non sento niente”
senso di intontita perché provo stronzate tipo tristezza e
desiderio. Sono
intontita nel senso che tutto quello che sta succedendo nella mia vita
non mi
riguarda perché sono ancora ferma su come mi sento riguardo
Quinn- sono
bloccata nel passato. Tutte queste emozioni prendono tipo il 97% del
mio tutto
e mi sento come se stessi perdendo me stessa perché una
grande parte di me è
ancora in Ohio.
Con
lei.
Dicono
che i ricordi e i sentimenti scompaiono
nel tempo.. Ma perché sento come se sono io che sto
scomparendo? Tutti i
ricordi sono ancora lì giorno dopo giorno, diventano anche
più forti e io
divento debole e debole. Fa fottutamente schifo e non capisco davvero
cosa mi
sta succedendo perché anche con Brooke o di tutte le mie
precedenti rottura,
nessuna somigliava a questa.
Forse
è perché non c’è stata una
chiusura
reale, forse è perché non posso ancora crederci.
Non lo so, tutto quello che so
è che ad oggi, mi ritrovo rannicchiata ogni volta che un
casuale momento con
Quinn mi salta in testa, lasciandomi senza fiato e dannatamente persa.
E’
che mi manca davvero tanto, va bene? Posso
andare avanti per ore cercando di spiegare come mi
sento dentro ma si
riduce tutto al fatto che mi manca così fottutamente tanto
– nella maniera più
dolorosa.
Mi manca il modo in cui mi faceva sorridere.
Mi
manca il modo in cui mi faceva sentire.
Mi
manca il modo in cui mi amava.
23
Settembre, 2011.
Oggi
inizia l’autunno, ciò significa che
l’estate è ufficialmente finita.
C’è
una festa d’inizio autunno più
tardi a casa di Brooke, è da sfigati ma gli adolescenti non
hanno un motivo
proprio per festeggiare. Onestamente non ho voglia di andare ma devo
presentarmi, ho già dato buca a un paio di feste.. In
più, è la festa di Brooke-
ho bisogno di essere lì per lei.
E’
solo che ogni volta che sento la parola autunno,
il mio cuore si stringe un po’, non lo so – mi
ricorda che la mia estate
perfetta con Quinn è finita. Quindi celebrare
l’inizio dell’autunno è
fottutamente ridicolo… Che palle. L’autunno
è quel periodo dell’anno in cui
tutto va in malora, come le foglie sugli alberi, non lo so, fanculo
tutte
queste emozioni, mi stanno facendo diventare poetica, fa
schifo.
Probabilmente
è sinonimo di decadenza perché è
il periodo in cui le foglie cadono dagli alberi.. Sì,
è probabilmente per
quello ma chissenefrega.
Le
cose tra me e Brooke vanno bene, comunque..
E’ stata la perfetta migliore amica e onestamente sento che
non sta spingendo
per avere altro in questo momento. Lo so che ha ancora sentimenti per
me, è
ovvio ma tipo adesso, sono ancora troppo innamorata di Quinn per
pensare di
uscire con qualcun altro, anche se stavo con Brooke prima. Ho
realizzato che
non riguarda chi arriva prima, riguarda chi ti ha fatto sentire di
più e una
ragazza lì a Lima mi ha fatto sentire decisamente troppo in
un così poco lasso di
tempo.
Sono
grata che Brooke sia in giro comunque
perché quando le cose si fanno troppo dure, mi distrae.
E’ come se fossimo due
ragazzine di undici anni di nuovo che fanno cavolate e si divertono,
niente
sentimenti, niente attrazione, niente sesso – niente
di male. Mi mancava
com’erano le cose tra Brooke e me prima che si complicassero
e sono davvero
grata che le cose stiano funzionando tra noi. Non posso dire che cosa
succederà
in futuro ma se devo essere completamente onesta … lo so che
c’è ancora una
possibilità per noi di tornare insieme –
c’è ancora qualcosa lì,
c’è sempre
stato qualcosa lì. Ma adesso, sto ancora sperando di essere
a duemila miglia da
qui tra le braccia di una certa bionda dagli occhi nocciola.
Dannazione,
voglio stare a casa stasera,
magari studiare per l’ammissione al college o qualcosa del
genere.. Non sono
davvero nella condizione di essere in una casa piena di adolescenti
ubriachi ma
non c’è modo di evitarlo.
La vita fa schifo.
-x-x-x-
Posso
sentire il basso rimbombare all’interno
di casa di Brooke. Saranno tutti ubriachi a quest’ora
perché sono già le 23… Ho
soppesato i pro e i contro di andarmene e scrivere a Brooke qualche
patatetica
scusa sul perché non sono riuscita a passare. Si sarebbe
arrabbiata ma sono
sicura che le sarebbe passato. Stavo iniziando a camminare verso casa
quando
qualcuno ha urlato il mio nome. “Dove credi di
andare?” Brooke mi chiede dal
portico, alzando un sopracciglio nella mia direzione.
“Uhmm,
stavo solo andando-“
“A dare buca alla festa della tua migliore amica?”
chiede in un tono di sfida,
io sospiro prima di camminare verso di lei e schioccarle un bacio sulla
guancia. “Sei già in ritardo… perlomeno
entra, no?” posso sentire l’alchol nel
suo respiro e sospiro di nuovo silenziosamente perché lo so
che anche se sono
in ritardo, sarà comunque una lunga
nottata. Annuisco e lei aggancia il
suo braccio col mio, trascinandomi all’interno della casa
– e, come mi
aspettavo chiunque sia lì ha già passato la fase
da brillo. “Vuoi qualcosa da
bere?
“Si, okay.” Alzo le spalle e mi guida verso una
totalmente piena cucina.
Mischia qualcosa e versa il liquido dentro due bicchieri rossi, me ne
allunga
uno e me lo porto alle labbra buttando giù un quarto del suo
contenuto. Ho
bisogno di alchol nel mio sistema se devo almeno provare a godermi la
festa..
Torniamo nel soggiorno e Brooke dice a un paio di persone di alzarsi
dal divano
così possiamo sederci. Si accoccola vicino a me e io non la
respingo – una
Brooke brilla è sempre stata una Brooke molto fisica.
Stiamo in silenzio
per un po’, bevendo ogni tanto i nostri cocktail e guardando
le altre persone
nella stanza.
“Quindi,
perché eri in ritardo?” guardo alla
mia sinistra e istantaneamente me ne pento, la sua faccia è
così vicina che il
suo dolce respiro impatta la mia pelle. Sposto gli occhi su
qualcos’altro e
provo a fermare il mio corpo dal tendersi.
Non
voglio davvero rendere di nuovo le cose imbarazzanti…
“Mi
sono più o meno addormentata, scusa, “è
una scusa debole ma non sono riuscita a pensare a
nient’altro. Provo
velocemente a cambiare argomento, sapendo che è per il
meglio. “Sono tutti così
andati, in questo momento, è divertente.. Sono sorpresa che
tu non sia del
tutto ubriaca ancora.”
Le
alza le spalle e poggia la testa sul mio
braccio. “Non volevo farmi vedere così da te,
“le sorrido e lei fa lo stesso, i
suoi occhi i suoi occhi stropicciati in maniera adorabile.
“Che cosa hai fatto alla mia super-selvaggia migliore
amica?”
“Non
lo so, immagino che stia cercando di
essere una persona migliore per qualcuno a cui tiene, “ mi
irrigidisco
immediatamente a quello.. E’ ovvio che
Brooke l’abbia notato perché si
ferma e si sposta un po’ più lontano.
“Mi dispiace, sto probabilmente superando
il limite, eh?”
“No, B, va bene, “ tento inutilmente di
rassicurarla ma si sta già alzando.
“Dove vai?”
“Ho
bisogno di un altro drink, torno subito,
“cammina lontano prima che io possa dire qualcosa. Mi prendo
la testa tra le
mani in totale frustrazione. Che diavolo c’è di
sbagliato con me? Sta tentando
così tanto di rimediare a quello che è successo
tra noi e io continuo a
vanificare i suoi sforzi, facendo la strana. Finisco la mia bevanda
prima di
dirigermi in cucina per dare un’occhiata a Brooke. La vedo al
tavolo degli
alcolici, che chiacchiera con un ragazzo a caso. Lancio
un’occhiataccia alla
nuca del ragazzo prima di camminare vicino a loro e gettare un braccio
intorno
alla vita della mia migliore amica. Posso dire che quel gesto quasi
possessivo
l’abbia sorpresa. Mi guarda curiosamente prima di tornare al
giocatore di
football. “Si, ecco – devo
andare.”
“Ma-“
“Ha detto che deve andare, “ taglio corto rudemente
prima che lui possa dire
qualsiasi cosa stesse per dire. Prendo una qualsiasi bottiglia di
alchol prima
di guidare in silenzio Brooke fuori nel giardino sul retro –
la musica dentro
mi stava facendo venire mal di testa e avevo bisogno di capire cosa
stesse
succedendo nella mia testa. Ci sediamo sulle sedie a sdraio vicino alla
piscina
e ci passiamo la bottiglia di vodka silenziosamente. Sto cercando di
capire che
cazzo ho appena fatto – ero gelosa? No..
Non credo. Inconsciamente i
miei occhi tornano su Brooke e posso dire che è persa nei
suoi pensieri, sta
probabilmente cercando di capire il mio atteggiamento di poco fa. Butto
giù un
po’ del turpe liquido, sperando che possa in qualche modo
aiutare la
situazione.
“Che
cazzo era quello, Santana?” Brooke chiede
arrabbiata senza alcun preavviso. Fanculo, questo
rovinerà la mia sbronza. Mi
volto verso di lei e respiro attraverso il naso. “Non ti
capisco.”
“Non
mi capisco neanche io.” Alzo le spalle
senza curarmene e lei stringe gli occhi verso di me. “Che
cosa vuoi che ti
dica?”
“Voglio
che tu mi dica che cosa ti passa in
quella testa.”
Provo a portarmi la bottiglia alle labbra ma Brooke la prende e la
svuota nella
piscina, io la fisso incredula. “Che cosa
c’è di sbagliato con te?”
“Con me? Cosa c’è che non va con
te?” roteo gli occhi e stringo le braccia
intorno al petto. “Non sei tenuta a fare stronzate del
genere, San.”
“Ci
stai pensando troppo, B.. Non ho fatto
niente.”
“Davvero?”
lei alza un sopracciglio
sarcasticamente. “Quindi non ti stavi comportando in maniera
possessiva poco
fa?”
“No”
schicco la lingua alla fine della parola
e gli occhi di Brooke si restringono ancora di più. Si alza
in piedi senza
tante cerimonie e comincia a camminare verso casa, lasciandomi da sola.
“Dove
vai?” urlo.
“A passare del tempo con qualcuno che posso effettivamente
capire.” Corro
dietro di lei e faccio in modo che mi guardi, le lacrime stanno cadendo
giù per
le sue guance e io vorrei solo prendermi a calci per essere stata
così stupida.
“Abbiamo bisogno di smetterla, S.. Non puoi fare cazzate del
genere e
comportarti come se non fosse successo nulla.”
“Lo so, mi dispiace.”
“Ascolta,
sto passando un periodo difficile a
scendere a patti col fatto che sei innamorata di qualcun altro.. Sto
anche
facendo del mio meglio per esserti solo amica in
questo momento e
apprezzerei tantissimo se tu non rendessi le cose ancor più
complicate di
quanto sono.”
“B,
aspetta-“
“Ho
aspettato, San.”
“Non
so davvero cosa voglio che succeda..” le
dico debolmente, sto davvero cercando disperatamente di capire cosa
dire ma la
mia testa è pesante per via di tutto l’alchol.
“Non so nemmeno se posso provare
quelle cose di nuovo, sono successe troppe cose e non lo so
più.”
“Devi dirmelo adesso, S… Abbiamo ancora una
possibilità? Aspetterò tutto il
tempo che ti serve ma devo sapere che sto aspettando
qualcosa.”
Il
mio respiro si ferma nella gola e guardo
nei suoi occhi grigi, cercando di fare del mio meglio per darle una
risposta
sicura. Ce l’abbiamo? “Non sono sicura”
comincia ad allontanarsi ma io le
stringo la mano più forte.
“Non
era la risposta che volevo sentire.”
“Che
cosa esattamente vuoi sentire da
me?” chiedo in un tono frustrato, “Vuoi che ti dica
che ci metteremo insieme
non appena avrò dimenticato Quinn? E’ questo che
vuoi?”
“Lasciami
andare, S.” prova a sciogliere la
mia stretta ma io scuoto la testa, no. “Non so nemmeno io
cosa voglio, okay? So
solo che ti voglio ancora. Anche dopo tutto questo, ti voglio
davvero..”
rilascio la presa e lei scaccia via le lacrime. “Se non pensi
che possa
funzionare potresti dirmelo adesso per favore? Se non riesci a vederti
più
accanto a me.. ti lascerò andare.”
“Non
credo di volere che tu lo faccia, “ dico
sinceramente e le sue spalle si rilassano, strigo il mio braccio
intorno a lei
strettamente. “Non voglio perdere anche te.”
Sprofondo la faccia nell’incavo
del suo collo e lascio che le lacrime cadano sulla sua pelle pallida.
“Ssh, “mi abbraccia stretta e bacia il lato della
mia testa. “Non mi perderai..
Mai.” Mi tiro indietro un po’ e lei strofina il suo
pollice sulle mie guance
bagnate dalle lacrime. “Ma preparati ad innamorarti di nuovo
di me, Lopez
perché sono cosi stanca di vederti scivolare via da me e non
fare niente per
fermarlo, “ si avvicina per baciarmi ma io guardo lontano
così che le sue
labbra sfiorino l’angolo della mia bocca. La sento sospirare,
sta quasi per
scusarmi ma lei scuote la testa. “Sei d’accordo con
quello?”
“D’accordo
con cosa?” chiedo, leggermente
confusa – sta ancora pensando al quasi bacio…
Questo è l’esatto motivo
per il quale Quinn ha chiuso le cose tra di noi, perché
qualsiasi cosa io abbia
con Brooke è totalmente incasinata.
“Innamorati di me di nuovo, “ apro la bocca ma
nessuna parola viene fuori,
quindi decido di abbracciarla di nuovo. Non so cosa dirle
perché non so se sono
d’accordo.. Ma innamorarmi di Brooke di nuovo significherebbe
lasciar andare
Quinn davvero.
E
per ora, non credo di essere d’accordo con quello.
19
Ottobre, 211.
18
anni finalmente – maggiorenne, piccola!
Lo so che non cambia effettivamente niente ma è comunque
piuttosto figo non
essere più un ‘ragazzino’
agli occhi della legge.
Sapete
cos’è divertente – Quinn e io saremmo
state ufficialmente insieme per due mesi oggi ed è anche il
mio compleanno, il
che mi porta a chiedermi quanto fantastica sarebbe stata questa
giornata se lei
fosse ancora la mia ragazza… Fanculo. Ho
davvero bisogno di smetterla di
pensare stronzate del genere.. Ho bisogno di mettermi in testa che
è finita e
che è impossibile tornare indietro.
Vai
avanti, Santana. Vai avanti.
Ho
promesso a me stessa che avrei davvero
provato a dimenticarla.. Specialmente ora che
Brooke è stata niente
fuorché perfetta. E’ stata immensamente dolce con
me queste ultime settimane e
non è carino nei suoi confronti che una parte di me sogni
ancora di essere in
una relazione con Quinn. Davvero per niente carino.
Le cose si sono
incasinate perché non riuscivo a decidere con chi volevo
stare, giusto? Ora che
non c’è effettivamente una scelta… Ho
bisogno di concentrarmi e far funzionare
le cose con Brooke.
Per
sentirmi nella stessa maniera in cui mi sentivo prima di lasciare
Seattle cinque mesi fa.
Non
è così difficile comunque…
C’è stato un
momento nella mia vita doveva avevo occhi solo per Brooke quindi posso
farlo –
posso farmela piacere di nuovo. Devo solo sforzarmi di più
per smettere di
pensare a qualche ragazza con gli occhi nocciola di Lima.
Mettiti
in testa che se n’è andata, Lopez.
La
vita è abbastanza sopportabile in questi
giorni, ci sono persino giorni in cui Quinn non mi passa per la testa
per
niente. Sono rari ma esistono. Ci sono anche giorni in cui i ricordi
tornano
indietro e per qualche ragione respirare diventa più
difficile. Alcuni giorni
sono senza dolore, altri sono estenuanti… Sto combattendo,
però, sto imparando
ad essere felice di nuovo – ad essere felice senza di lei.
Sono
anche terrorizzata, però.
Perché
se lei dovesse scomparire dal mio mondo
allora anche io scomparirei dal suo e il pensiero che Quinn possa
dimenticarmi
è fottutamente spaventoso.
-x-x-x
“Buon
compleanno, piccola!”
Sorrido
imbarazzata e roteo gli occhi.
“Grazie
papà”
“Come stai, Tana?”
“Sto
bene.. Come stai tu – com’è
Lima?”
combatto per buttare fuori l’ultima parte, al momento
qualsiasi cosa che
riguardi Quinn è difficile da dire…
“Ho
effettivamente qualcosa da dirti,
“ il mio cuore comincia a battere più velocemente,
magari riguarda..
“Sto tipo uscendo con qualcuno al momento,
l’ho conosciuta appena sei
partita.”
“Davvero?”
“Si… ti sta bene?” io
alzo le spalle anche se lui non può vedermi,
mormoro un udibile ‘mhmh’. “Tana,
è davvero carina.”
“Sono
sicura che lo sia, papà.”
“Sono
sicuro che ti piacerebbe.”
“Finché ti rende felice.. sono sicura di
sì, “ gli dico in risposta, intendendo
sinceramente ogni parola. Lui è una grande persona, merita
di essere felice.
“Devo andare, farò tardi a scuola.”
“Va
bene, ci sentiamo presto.. Ti voglio bene.”
“Anche io, ciao.”
-x-x-x-
Santana
Lopez
: Dove sei?
Brooke
continua a non
rispondermi… Cazzo. Sto cercando di
contattarla da quando mi sono
svegliata. E’ rimasta a casa fino a tardi l’altra
sera perché mi ha fatto una
sorpresa a mezzanotte esatta con una scatola di 18 cucakes e una
piccola
candelina su ognuno. E’ stato davvero carino.. Guardarla
combattere contro le
luci di tutte le candele nello stesso momento. Come sempre,
è stata la prima ad
augurarmi un ‘buon compleanno’.
Grugnisco annoiata prima di gettare il
telefono nello zaino e scendere dall’auto. Mi avvicino al mio
armadietto e non
appena riesco ad aprire l’economica anta di metallo, un
pallone rosso vola via
– ho avuto appena il tempo ti afferrare la cordicella prima
che volasse via sul
soffitto.
Palestra!:)
Alzo
un sopracciglio in direzione della parola
solitaria scritta sulla superficie, con l’inchiostro
nero… Che sta
combinando? Finisco di sistemare la roba di scuola
nell’armadietto prima di
camminare curiosamente verso la palestra, tenendo ancora stretta la
corda del
palloncino, apro la pesante porta e i miei occhi si spalancano,
arrivando
nell’area quasi vuota. Brooke è seduta
all’interno, in cima alla porzione
centrale della fila più in basso delle gradinate, tenendo un
enorme cartello di
‘buon compleanno’. La mia
attenzione passa sbito sui pezzi di cartone
sparsi sul pavimento, ai suoi pedi.
Il
tuo sorriso.
I
tuoi occhi.
La
tua risata.
Ogni
singolo pezzo ha la parola ‘tuo’
scritto su, seguito da qualcosa a caso – tutti nella
calligrafia incasinata di
Brooke. “Che cos’è questo?”
chiedo stupita, avvicinandomi all’affascinante
sorpresa.
“Cento ragioni per le quali sono ancora
innamorata di te, “ Brooke senza
preoccupazioni scuote le spalle, in piedi con un sorriso timido sulla
faccia.
“Non ho barato okay? Voglio dire-
parola
sbagliata, “ sospira prima di inspirare
profondamente attraverso il naso.
“Voglio dire che ho scritto tutto da sola .. non mi ha
aiutata nessuno.”
Le
sorrido sinceramente, il calore diffuso
sulle guance. “Grazie, B è davvero straordinario,
“ mi chino per raccogliere i
frammenti ma lei mi ferma. “Che
c’è?”
“Ho una domanda..” io annuisco per farla
continuare, e lei inspira
profondamente di nuovo prima di girare il cartello tra le sue mani.
“Vieni
al ballo con me?”
La
mia bocca si spalanca, mentre sbatto le
ciglia confusa. “Sei seria?” Il ballo?
L’intero corpo studentesco sarà lì..
“Mi stai chiedendo di essere il tuo
appuntamento?” chiedo stupidamente,
sapendo già la risposta alla mia inutile domanda.
Lei
annuisce prima di posare il cartello e
camminare verso di me. Brooke prende entrambe le mie mani tra le sue
prima di deglutire
visibilmente- ovviamente si
sente incredibilmente nervosa… “Si, te lo sto
chiedendo.. Ascolta, ti ho detto
che sarei stata coraggiosa stavolta e ho smesso di nascondere quello
che provo
per te.. Sono innamorata di te, S e non mi importa più che
si venga a saperlo.”
“Parleranno
tutti di noi.”
“E?” Brooke inarca una delle sue sopracciglia e
sorride con noncuranza. “Tutti
parlano comunque di noi, “ alza le spalle
e io roteo gli occhi giocosamente
in risposta. “Ti ho detto che ti avrei provato che mi merito
un’altra
possibilità.. Fanculo quello che gli altri pensano. Ho
lasciato una volta che
le loro chiacchiere dettassero le mie azioni e ti ho persa. Non sono
stupida
abbastanza da fare lo stesso errore due volte. Quindi..
Vieni al ballo
con me?”
“Certo, B.” io sorrido immensamente prima di
stringere le mie braccia intorno a
lei per un abbraccio stretto. Lei si tira un po’ indietro e
posso dire che
vuole baciarmi, la conosco troppo bene. Inavvertitamente inizio ad
andare in
panico e accidentalmente lascio andare il pallone dalla mia mano
sinistra..
“Merda,” esclamo mentre respiro, guardando il
pallone volare in alto.
“Va bene.” Sappiamo entrambe che non sta parlando solo
del palloncino…
Lo sa che non sono ancora pronta per la roba di coppia, che ovviamente
include
il ‘baciarsi’. Sto per chinarmi a raccogliere le
note dal pavimento ma di nuovo
lei mi ferma. “Non preoccuparti per quelli, li
farò mettere da qualcuno in una
busta o qualcosa del genere,” annuisco e usciamo entrambe
dalla palestra – non
la fermo dall’intrecciare le nostre dita mentre usciamo.
Sono
felice in questo momento. Lo sono davvero.
Brooke
cammina con me verso la mia prima
lezione e io la bacio sulla guancia ringraziandola prima di entranre in
classe.
“Grazie, B” mi rivolge uno sguardo brillante prima
di correre verso la sua
lezione. Il mio telefono squilla non appena mi siedo nella mia sedia e
lo
prendo dallo zaino, leggendo il nuovo messaggio.
Numero
sconosciuto:
Ehi.. Buon compleanno, Santana. :)
Un
nodo invisibile mi si forma in gola e il
mio stomaco diventa così pesante che potrebbe toccare il
pavimento. Riconosco
le ultime tre cifre del numero..
E’ di Quinn, lo so che è suo.
Ed
esattamente così… dimentico come respirare
correttamente di nuovo perché sento che qualcosa mi sta
stringendo senza pietà
il cuore.
29
Ottobre, 2011.
“Ci
stanno ancora tutti fissando.. “ sussurro
consciamente all’orecchio di Brooke e lei alza le spalle.
“Non mi interessa, lasciali fare, “ Brooke mi
sorride prima di stringermi ancor
più vicina a lei. “Ai miei occhi, siamo solo io e
te in questa stanza
adesso.. Quindi
smettila di preoccuparti
per loro e balla con me.”
Le
sorrido con affetto.. Ha ragione –
nessun altro ha importanza in questo momento.
Come
ci si aspettava, Brooke è stata la
reginetta del ballo. La parte dei premi è stata abbastanza
carina perché quando
si supponeva che lei ballasse con il ‘Re’
.. ha sorpreso tutti
camminando verso di me, posando la tiara sulla mia testa e
trascinandomi al
centro della stanza per un ballo sotto i riflettori.
E’
ovvio che tutti stiano parlando di noi ma
non potrebbe importarcene meno ormai…
C’è stato un punto nella mia vita, non
troppo tempo fa, in cui questo – essere
libera di stare con Brooke, di
fronte a tutti era ciò che volevo di più.
Quindi se magari provo abbastanza, potrei sentirmi così di
nuovo…
-x-x-x-
“Grazie
per avermi accompagnata stasera, S.”
Il
perfetto sorriso sul suo viso mi dice che è
incredibilmente felice in questo momento e io non posso fare altro che
sorriderle in risposta, imitando il sentimento. “No, grazie a
te, sei tu che
hai reso questa serata meravigliosa.”
“Nah..”
lei riduce la distanza tra di noi un
altro po’ – mi farei un po’ indietro ma
colpirei la porta. Brooke prende il
viso tra le mai e cerco di guardare lontano ma lei mi impedisce di
farlo,
mantenendo fermamente il contatto visivo. “Tu sei
meravigliosa.. Lunedì sarà un
inferno dopo quello che è successo poco fa ma non importa
perché ne è valsa la
pena. Ti amo così tanto, Santana.” Lei si avvicina
per baciarmi ma io guardo
lontano, forzandola a buttare fuori un grugnito frustrato.
“Stasera è stata
perfetta, non vedo perché non possiamo-“
“Non sono pronta per quello,
Brooke,” la spingo lontano per le spalle e
lei sospira ma lo concede, incrementando la distanza tra di noi di una
misura
ragionevole. “Mi dispiace pensavo avessi capito
che-“
“Lo faccio, lo capisco,”
l’espressione sulla sua faccia si rilassa e
lentamente si appoggia per piazzare un bacio delicato sulla mia
guancia. “Mi
dispiace.. Buonanotte, ti amo” comincia a camminare verso la
sua auto, le sue
spalle che si abbassano in percepibile scoraggiamento.
Un
tossico senso di colpa riempie il mio
stomaco mentre la vedo andare via – Brooke si è
sforzata così tanto e io
comunque mi comporto da idiota..
“Scrivimi
quando arrivi a casa così so che sei
sana e salva!” urlo dopo di lei e lei mi sorride da sopra la
spalla prima di
rivolgermi un pollice in su. “Buonanotte, B, grazie
ancora.”