Anime & Manga > Kinnikuman
Segui la storia  |       
Autore: _Cthylla_    14/02/2014    1 recensioni
Due "misteriose" ragazze arrivano non si sa come nel mondo di Ultimate Muscle, e...ne combineranno di tutti i colori!
I Avviso: sono presenti elementi dell'universo Transformers: Prime. Non abbastanza da giustificare il tag "crossover", trattasi di citazioni.
II Avviso: essendo una raccolta di one-shots non ha una vera e propria continuità. E nemmeno una vera e propria trama. Sono solo...due pazze che fanno un sacco di danni e relative descrizioni! xD
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kid Muscle, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Deviant Team: Madness is Everywhere!'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
«siete due pazze!!! Due combinaguai!!! Per fortuna che eravate brave ragazze e che non avreste fatto casini!!!» urlava Meat ormai da ore.
«ma non abbiamo mica fatto apposta a rompere l’idrante, mandarti in orbita, far svenire il signor Urbano...» si mise ad elencare Mintaka.
«ma di conciarlo come uno spaventapasseri per occultarne il “cadavere” l’avete fatto apposta!!!» urlò ancora il piccoletto «quel pover’uomo era traumatizzato!!! Ma vi rendete conto del disastro che avete fatto?»
«disastro quello?» Deathstar era sinceramente stupita «ma quello non era mica un disastro».
«ah no?! e voi due quello come lo chiamate, sentiamo!»
Kid Muscle, anche lui presente alla ramanzina pur non essendo stato ancora direttamente coinvolto -così valeva anche per tutti gli altri ragazzi- cercò di defilarsi. Gli venne impedito da Dik Dik Van Dik che se si trattava di lottare era un’autentica nullità, ma quanto all’impedire le fughe a Kid non lo batteva nessuno.
«come lo chiamiamo Mintà?»
«boh! Come dovremmo chiamarlo?»
«qualcosa tipo “normale amministrazione” penso…»
Meat cadde all’indietro, per poi rialzarsi subito. «allora dovete cambiare il vostro concetto di normale amministrazione! Forse da dove venite voi, ovunque sia, lo è…ma qui no! va bene?!!»
Inutile dire che non venne preso minimamente sul serio dalle due ragazze. Deathstar gli pizzicò le guance tirandole verso l’esterno per poi invece premerle per schiacciarle.
«ma quant’è dolce quando cerca di fare il duro! Di’ cioppi cioppi!»
«cioppi cioppi un corno!!!» urlò il piccoletto sentendo Kid, Wally e Dik Dik ridere come matti «da oggi in poi basta disastri altrimenti vi caccio di casa, sono stato chiaro?!»
«ma dai, non possiamo lasciare due povere ragazze indifese fuori al freddo e al gelo in queste terribili notti invernali…» disse subito Kid che non voleva veder sfumare l’occasione di divertirsi con una qualsiasi delle due, possibilmente Mintaka che rispetto a Deathstar aveva il seno più grosso.
«Kid, guarda che siamo in primavera inoltrata» gli fece notare Jeager.
«è uguale!!!»
«spero che ci siamo capiti» continuò Meat «non dovet-»
«o, una cosa, ma dove stanno di casa Soundwave e il tizio che non mi piace?» domandò ai ragazzi Deathstar che ormai, come Mintaka, non degnava più Meat della sua attenzione.
«stanno giusto ad un isolato da qui, nemmeno troppo lontani, purtroppo» sospirò Terry «…ma perché chiami Flash “Soundwave”?»
«in realtà si chiama Warsman veramente» gli ricordò Wally.
«ma perché lui è  Soundwave! Avete visto anche voi che non ha detto una parola per tutto il tempo, può essere solo lui, e poi la faccia praticamente non gli si vede quindi…dai, dai, è lui per forza» concluse Mintaka «forse trova il modo di farci tornare di là».
«io ne dubito» disse Checkmate «ma quindi voi da dove venite?»
«da una realtà alternativa a questa nella quale siamo due robot di sette metri e passa!» lo informò Deathstar con un sorriso, che divenne un’espressione perplessa quando vide comparire un grosso gocciolone sulla testa di ognuno. Evidentemente non le credevano. O beh, fatti loro, lei gli aveva detto la verità.
«oook…una realtà alternativa, ma certo» diede loro corda Kid, proprio come si fa con i pazzi «adesso che ne dite di uscire tutti insieme?»
«VOI DOVETE ALLENARVI, ALTRO CHE USCIRE!!!» riprese a sbraitare Meat, con l’unico effetto che i ragazzi si diedero alla fuga trascinando ‘Star&’Taka con loro. Kid Muscle peraltro, per trascinarla via, aveva proprio preso Deathstar per mano. Ad occuparsi di Mintaka invece era stato Checkmate, che aveva fatto lo stesso.
«ma perché corriamo?!» strillò la ragazza allo scacco vivente.
«perché se ci prende è la fine!»
«cioè vi fate spaventare da Cioppi Cioppi?» domandò loro Deathstar mentre correva. Poteva ancora sentire distintamente le urla di Meat che li tallonava pronto a picchiarli con la scopa.
«IIIIIH IHIHIHIH Cioppi Cioppi!» rise quasi istericamente il kinniku mentre voltavano l’angolo «guarda che picchia duro!»
«se lo dici tu…»
Correvano come forsennati, tanto da non accorgersi della presenza di Roxanne, Trixie e Chichi sulla strada, arrivando quasi ad investirle.
Ma Roxanne, del fatto che Kid Muscle stava correndo tenendo per mano una ragazza sconosciuta, si accorse più che bene.
Come anche Chichi si accorse che Checkmate teneva per mano un’altra ragazza ancora.
«ehi, guardate dove andate!» sbottò Trixie, un po’irritata per il fatto che Terry non l’avesse calcolata minimamente.
«Kid Muscle!!!» strillò Roxanne, inascoltata.
Chichi rimase in silenzio.
«anf…anf…se corressero così anche quando ci alleniamo davvero…» ansimò Meat fermandosi davanti alle ragazze «e invece no, lo fanno solo quando c’è da divertirsi!»
«si, scusa ma…chi sono quelle due che erano con loro?»  gli chiese Roxanne in tono secco.
«Deathstar e Mintaka, due che avrei fatto meglio a non fare mai entrare in casa, mi sa! Sono sbucate dal nulla ieri notte col dire che non avevano un posto dove stare, una cosa tira l’altra e alla fine sono rimaste da Kid e me…mi ero illuso che fossero davvero a posto, ma non vi dico quel che hanno combinato stamattina!»
«che hanno fatto?» gli chiese Trixie.
«beh per farla breve mi sono ritrovato con l’idrante rotto che sembrava un geyser ed un vigile urbano svenuto conciato come uno spaventapasseri!»
«che cosa?!» strillarono le ragazze.
«eh già…roba da non credere, eh?»
«ma dai, è assurdo…»
«ma…quindi…quelle due che tipo di rapporto hanno con Kid?» indagò Roxanne.
«amicizia. Credo. Come ti ho detto, sono sbucate fuori dal nulla ieri sera» guardò lungo la via «spero solo che non combinino troppi disastri…»
 
 
 
«ecco, quella è casa di Kevin. Per quanto ne sappiamo adesso però non dovrebbe esserci nessuno, lui e Warsman se ne stanno in palestra fino a sera tardi» illustrò Jeager alle ragazze, continuando a correre.
«ah, quindi si chiama Kevin» registrò Mintaka. Deathstar attaccò a ridere come una matta.
«Gavino!!! In italiano Gavino, si chiama! Com’è che fa di cognome…?»
«M-Mask» stentò a dire Terry trattenendo una grassa risata.
«GAVINO MASCHERA!!!» strillò Deathstar tirando fuori un pennarello indelebile dalle tasche dei pantaloncini «scusate ‘na cosa» disse poi, facendo fermare il gruppo -dopo essersi sincerata di aver seminato Meat- per cancellare dal campanello “Kevin Mask” e scrivere “Sor Gavino Maschera & Soundwave” «alé, andiamo!»
«ehm…eventualmente noi non c’entriamo niente, ok?» puntualizzò Dik Dik «non che abbiamo paura di Kevin…»
«oh, si lo riempiremmo di mazzate» concordò Terry «però sai, meglio evitare…vabbè, riprendiamo a correre prima che Meat rispunti fuori da qualche angolo!»
Tutti quanti seguirono il consiglio di Terry, riprendendo la folle corsa fino alla fermata del bus, che presero appena in tempo.
«ho sentito che sono arrivati i baracconi in un quartiere a qualche chilometro da questo» disse Kid «che facciamo, ci andiamo?»
«che domande!!! Voglio lo zucchero filato!» esclamò Wally.
«che cavolo è lo zucchero filato?» domandò loro Mintaka.
«ma come, non lo conoscete?» si stupì il tricheco «zucchero filato, croccanti, lecca lecca…»
«ah, mi sa che lo abbiamo visto in uno dei film…che diavlo è, un coso rosa languginoso su un bastoncino?»
«eh già, Deathstar, è proprio quello» disse Checkmate «ma non l’hai mai mangiato davvero?»
«no! Noi ci alimentavamo con l’energon, non potevamo mangiare i cibi degli umani» ricordò loro Mintaka, al che i ragazzi fecero la solita faccia da “ok diamo corda alle due pazze, tanto sono carine”.
«ok, ok» minimizzò Kid.
Circa mezz’ora dopo arrivarono finalmente a destinazione, ed i ragazzi fecero scoprire alle due ragazze le meraviglie dei parchi giochi umani.
«MINTA’! la casa degli specchi! Pure loro ce l’hanno!!!» strillò Deathstar.
«io le odio» disse la ragazza con una smorfia «se ci entro dentro poi non ne esco più».
«andiamo nel tunnel dell’orrore?» propose Terry.
«NOOO IO HO PAURAAAAAAAAAAA» strillò e piagnucolò Kid Muscle.
«allora andiamo sull’ottovolante…»
«NOOOOOOOO di quello ho paura io!!!» strillò Deathstar, che odiava l’altezza.
«e allora andiamo su…»
«i giochi gonfiabili!» urlò Mintaka.
Tutti quanti si guardarono.
E giochi gonfiabili furono.
 
 
Passarono un pomeriggio decisamente divertente, a mangiare, bere, trascinare Kid sui giochi sui quali non voleva salire…
E poi accadde il primo di un’altra lunga serie di danni.
Non si può dire che stavolta sia stata tutta colpa di Deathstar e Mintaka…no, ok, non è vero. Fu proprio colpa loro, o meglio di Mintaka.
«dai che in fondo l’ottovolante è divertente!!!»
«ma manco per niente!!!» urlò Deathstar tenendo gli occhi ostinatamente chiusi.
«ma dai, che siamo anche le uniche a fare il giro! E poi, guarda, mi alzo pure in pied-»
Mintaka aveva comprato una bottiglietta dell’acqua.
Questa cadde direttamente sul pannello di controllo dell’ottovolante, facendolo andare in corto.
I vagoncini iniziarono a girare ad una velocità pazzesca, tanto che Mintaka urlò di gioia non capendo ancora di trovarsi in un grosso guaio…
«le ragazze sono nei guai!» esclamò Dik Dik «dobbiamo aiutar-»
Troppo tardi.
Il vagoncino di Deathstar e Mintaka arrivato sul punto più alto lasciò i binari e volò via. Le due ragazze urlarono come pazze quando la spinta le sbalzò fuori dal vagoncino ed anche fuori dal parco.
Il vagoncino invece cadde addosso alle tazzine rotanti. Due di queste si staccarono ed andarono a colpire la giostra dei cavallini, che cadendo andò a colpire l’autoscontro, che cadendo andò a colpire e distruggere totalmente la casa degli specchi, i frammenti dei quali fecero esplodere i vicini giochi gonfiabili le cui parti dure finirono a colpire il calcinculo, le cui altalene partirono come proiettili all’indirizzo del tunnel degli orrori, distruggendolo.
La gente urlava, si spingeva, sembrava l’Apocalisse.
E tutto per colpa di una bottiglia d’acqua!
Fu una fortuna che in tutto quell’immenso disastro per qualche oscuro motivo -questione di fortuna?- nessuno si fosse fatto male.
Nemmeno Deathstar e Mintaka.
 
 
Kevin si chiese se la decisione del suo allenatore di passare vicino al parco nella loro corsa fosse casuale o fosse piuttosto una maniera di metterlo alla prova, per vedere se avrebbe ceduto al richiamo del parco giochi -nel quale da piccolo non aveva mai potuto andare- lasciando perdere la corsa. Fosse come fosse, test o casualità, Kevin Mask continuò a correre come se l’odore di zucchero filato non gli arrivasse alle narici ben celate sotto la maschera.
«più veloce!» gli ordinò Flash. Lui obbedì senza discutere. Se si trattava di allenamenti, era raro che si opponesse quando il russo gli diceva di fare qualcosa.
Poi accadde.
Le urla di gioia all’interno del parco si trasformarono in grida di paura, la gente iniziò a riversarsi fuori, si sentirono dei botti, delle esplosioni…
«ma che diamine succede?» si chiese Warsman, fermandosi come Kevin «che succede lì dentro?!»
Altri botti, altre esplosioni, sembrava che all’interno del parco fosse scoppiata la Terza Guerra Mondiale.
E poi ci furono le urla.
Provenienti dall’alto.
Vicine.
Sempre più vicine.
«MORIREEEEEEEEEEEEEEEEEMOOOOOOOOOOO!!!»
E infine l’urto.
Si trovò schiantato a terra, vide un mare di stelline rosse, poi il buio. Sentiva qualcosa premergli sul petto.
«…’Taka…forse non moriamo nemmeno stavolta».
Al russo iniziava a tornare la vista. Socchiuse gli occhi, giusto in tempo per vedere Deathstar -era stata lei a piombargli addosso, mentre Mintaka era finita addosso al povero Kevin, al momento faccia a terra contro il fango- voltarsi verso di lui.
«che…SOUNDWAVE!!!» strillò la ragazza acchiappandolo per la giacchetta blu e scuotendolo «Minta’!!! guarda!!! Soundwave!!! Lo abbiamo ritrovato!»
Non si poteva dire che Warsman fosse nuovo ad affrontare demoni maligni di sorta. Ma iniziava a temere che quelle due ragazze, delle quali non sapeva nemmeno il nome, fossero qualcosa di peggio che semplici “demoni maligni”. Quelle due erano delle demonesse regine. Demoni padroni. La reincarnazione sdoppiata di Satana in persona, o vattelapesca cosa.
E quella continuava pure a chiamarlo Soundwave…!
«Soundwave!!!» strillava infatti l’indemoniata «come mai siamo qui? Tu ne sai qualcosa?!»
“no, ma so per certo che chiunque vi ci abbia fatte finire andrebbe lapidato a morte” pensò il russo, che non riusciva a dire una parola che fosse una, cosa che avvalorava la tesi di Deathstar sul fatto che il tizio che stavano cercando fosse proprio lui!
«mmmmrgh!» iniziò a ringhiare Kevin, ancora faccia nel fango.
«scusa che hai detto?» gli chiese Mintaka, non pensando che se non gli si fosse tolta da sopra la testa Kevin non avrebbe potuto dire granché.
«mmrgh!!!»
«’Star, ma che ha detto?»
Lei fece spallucce. «ne so un cazzo, che ha detto!» disse con poca eleganza per poi tornare a tormentare Lord Flash «e dai Soundwave, spiccica parola almeno stavolta! E dai! E dai!»
Con la pura e semplice forza dell’ira Kevin, che aveva un’altra maschera di fango sopra la propria -e meglio non parlare delle condizioni in cui versavano i capelli!- riuscì a rialzarsi con un mezzo urlo belluino modello barbaro del nord, agitando i pugni.
Non gli piaceva l’idea di picchiare delle ragazze ma…ma era davvero troppo.
«bastaaaaaaaaaaaaaaaaaahhh!!!»
Alle due non ci volle molto per capire che conveniva mettersi a correre. E così fecero, con quello che le tallonava con tutto l’intento di triturarle.
«CORRIIIIIIIIIIIIIIIII» urlò Deathstar a Mintaka.
«…le cose da un mondo all’altro non sono poi cambiate tanto».
«effettivamente…»
Correndo correndo finirono per arrivare sul palco che, se non avessero fatto tutto quel disastro, la sera sarebbe stato destinato ad esibire -dentro apposite gabbie in vetro- alcuni dei rettili del rettilario cittadino.
Strada chiusa. Niente più vie di fuga.
«io non sono uno che picchia le donne…ma voi due…voi due…io non so nemmeno come vi chiamate ma voi due…siete dei demoni infernali!»
Deathstar lo guardò malissimo, come aveva fatto quella mattina.
«e tu sei un coglione infernale, e non mi piaci per nient-EEEEEEEEEH» strillò vedendolo avvicinarsi «potere della botta di culo aiutaci!!!»
«potere della botta di culo, ma per fav-»
Una delle sedie del calcinculo venne lanciata fuori dal parco e come un proiettile colpì il palo della luce vicino, che cadde proprio sopra al palco e, per una sorta di “effetto bilico” per il quale se un lato di una lastra di metallo sale l’altro scende -e se c’è un oggetto sopra la parte che sale son cavoli suoi perché viene lanciato via- Kevin Mask venne lanciato verso il cielo alla velocità della luce. Con un po’ di allenamento avrebbe potuto entrare a far parte del Team Rocket.
«ecco, VATTELAPPIANNELCU…hai capito!!!»  urlò Deathstar «fiù. L’abbiamo scampata bella mi sa».
«già già…ma Soundwave?»
«SOUNDWAVE!» strillò Deathstar, correndo verso il punto dove avevano lasciato Flash, che però aveva deciso saggiamente di defilarsi «nooooo è andato via…però è lui, è ufficiale, anche stavolta non ha detto una parola!»
Proprio in quel momento un camion si fece largo nel disastro, e l’autista scese.
«ma che è successo qui? Dovevo consegnare questi rettili…li avevamo pure sedati per cinque ore…ed ora il parco è distrutto…o beh» disse tra sé e sé non essendosi accorto della presenza delle due «li riporterò indiet-»
Non fece in tempo a finire la frase che venne tramortito da una Deathstar che aveva appena avuto un’idea luminosa.
«’Taka, tu ‘sto coso lo sai guidare? In fondo di là eri una terrena, ti trasformavi in una moto».
«mh…penso di si…insomma, sempre in terra sta, non ci sarà poi tanta differenza. Ma che vuoi fare?»
Deathstar salì nel furgone, sul posto del passeggero. «mica possiamo sprecare delle bestie sedate. Dovranno pure stare da qualche parte».
Mintaka salì sul lato del guidatore. «non ti seguo…»
«voglio regalare al Sor Gavino Maschera degli animali domestici!»
«aaaaaaaaah ho capito!!!» rise forte Mintaka «ook…adesso cerco di mettere in moto quest’affare…»
E dopo svariati tentativi, ed aver finalmente compreso che per accendere il motore bisognava innanzitutto girare la chiave, sbandando, inchiodando e buttando giù alberi, pali della luce e bancarelle Mintaka e Deathstar si diressero verso la dimora del Sor Gavino Maschera…
 
 
 
Né Kevin né Warsman, ricongiuntisi, avevano voglia di spiccicare parola.
Che giornata stressante.
Pesante.
Orrenda e basta, via.
«mi auguro solo di non incontrare mai più quelle due» disse cupo l’inglese.
«siamo in due. Io potessi capire perché quella si ostina a chiamarmi Soundwave» borbottò, aprendo lui la porta di casa. Kevin entrò dopo di lui, richiuse la porta, tolse l’impermeabile e si diressero entrambi in salotto.
«non darmi del pigro ma oggi non vedo l’ora di rilassarmi sul diva-ALLIGATORI!!! TRE ALLIGATORI IN SALOTTO!!!» urlò Kevin vedendo quei tre bestioni di quattro metri e mezzo l’uno guardarli con aria decisamente arrabbiata.
«sta’ calmo compagno…» farfugliò il russo indietreggiando con lui «magari se stiamo fermi non ci fanno nientEEEH ritiro quello che ho detto!!!» urlò il russo quando una di quelle adorabili bestiole cercò di staccargli una gamba a morsi, e lui e Kevin corsero su per le scale.
«ma che diavolo ci fanno tre alligatori nel salotto?!!» urlò il ragazzo mentre si chiudevano in bagno e Flash tirava fuori il cellulare per chiamare qualcuno che portasse via quegli animali.
«e a me lo chiedi, non-SERPENTEEEE, un serpente nella vasca!!!» urlò.
Ed il cellulare gli cadde proprio lì.
Ed il serpentone non tardò ad inghiottirlo.
«NO! Il mio è nell’impermeabile!» si disperò Kevin. Entrambi si lanciarono fuori dal bagno sperando di trovare rifugio in camera da letto, ma…
Ranocchiette. Piccole ranocchiette rosa e viola.
«oh, queste sono inn-»
«fermo lì! Sono rane delle fragole!» lo bloccò il russo.
«e allora?!»
«sono velenose!!! MORTALI!»
Uscirono dalla stanza appena prima che le ranocchiette decidessero di saltare loro addosso tutte assieme, decidendo infine di tentare di uscire da una finestra e chiedere ad un vicino di far fare loro una telefonata.
«ma chi può aver messo questi animali in casa nostra, CHI?»
L’occhio gli cadde sul campanello.
“Sor Gavino Maschera e Soundwave”.
Ok, ora un’idea ce l’aveva.
 
 
 
«ci avete fatti preoccupare!» Jeager stava rimproverando Deathstar e Mintaka, ricomparse solo a tarda sera «per fortuna state bene, ma…si può sapere che avete fatto per tutto questo tempo?»
Le due si guardarono.
«mah…niente!» dissero in coro con un sorrisone.
Già, proprio niente…
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Kinnikuman / Vai alla pagina dell'autore: _Cthylla_