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Autore: Okimar    15/02/2014    3 recensioni
Camilla e un uomo divorziato senza figli. Gaetano e l'ex che gli lascia un messaggio disperato in segreteria.
Claudia e una bambina innocente che le richiama alla mente ricordi dolorosi. Paolo e un conducente di tram quasi in pensione.
La prof e il vicequestore si ritroveranno dalla parte sbagliata della giustizia. Al loro posto indagheranno una vecchia conoscenza di Camilla e il capitano dei carabinieri, uniti in un caso che sembra richiamarsi a altri. Dove amore e sangue si tingono entrambi di rosso. Fino alla lotta finale contro il Male.
A furia di gridare al lupo...
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Camilla Baudino, Gaetano Berardi, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Tornare alle vecchie abitudini romane non é facile a Torino. Eppure, ne é convinto da quando l'ha rivista, questo cambio di città per entrambi, deve significare anche uno di prospettiva. Dovrei pensare al lavoro, non perennemente a lei! si rimprovera, ma lasciare che la mente scorra fino alla prof é un po' come pensare anche al suo mestiere, visti gli aiuti efficaci che da. Mi fará impazzire quella donna e non si può dire che io non abbia fatto tutto il possibile per aiutarla! Non potevo certo costringerla con la forza, anche se mi sarebbe piaciuto, farle la violenza di obbligarla... ma non é così che voglio stare con lei. Voglio una donna che mi ami e desidero lei, le due cose ho da poco l'impressione che coincidano maggiormente...se solo fosse qui io la bacerei, no, le direi l'unica cosa che non le ho detto fin'ora, ma non credo cambierebbe granché per questo.. Ma attenzione, i sogni son desideri.. e prima di diventare disincanti, alcuni si realizzano.
-Gaetano!-
-Ohi! Che ci fai qui?-
-Potrei farti la stessa domanda, ma entrambi conosciamo la risposta...- la donna sorride e si siede al suo tavolo con nonchalance. È bello avere un posto dove sai che sarai accettato per quello che sei, senza pregiudizi.
-Avevo voglia di bere qualcosa e stare lontano dal commissariato. Tocca a te.- Gaetano ridacchia.
-Avrei voluto stare un po' di tempo da sola.- dice seccamente, facendo non del tutto volontariamente sentire, nel posto sbagliato. Ma é stata lei a sedersi al suo tavolo. -Peró la compagnia non è male..- si sorridono a vicenda restando a guardarsi fino a quando non arriva una cameriera.
-Cosa vi porto?- ultimo sguardo, lei annuisce.
-Due vermuth, grazie.- la ragazza si allontana pensando che anche lei vorrebbe vivere l'amore intenso che é palese ci sia tra quei due, ai suoi occhi, sposi.
-Come mai fuggire dal commissariato, vicequestore?-
-Come mai scappare di casa, professoressa?- le risponde. È una sfida di fioretto, ma già persa in partenza o meglio invalidata: entrambi sono stati trafitti al cuore. -...mi sentivo addosso troppa pressione e avevo bisogno di cambiare aria- le fa un cenno, questo senza mai staccare gli occhi da quelli di Camilla, che solitamente riusciva a sgusciare via, ma questa volta é troppo magnetico.
-Non so, ogni tanto anche una donna ha bisogno di evadere.- risposta evasiva per l'appunto, c'era d'aspettarselo. Lui nei suoi occhi però, nel suo modo di fare e di porsi ha ormai imparato a leggere tutti i sottotitoli o sottotesti.  Stavolta vede una donna annoiata dalla vita che non conosce le ragioni di questo suo sentire, che vorrebbe lasciarsi andare nel baratro della passiva angoscia ma resta aggrappata alle spine. Annoiata anche da lui? si chiede.
-Camilla...- lei scuote la testa. Non ce n'é bisogno. -Io vorrei..- canonico, non finisce la frase che viene interrotta da un telefono. Cazzo, dovevamo nascere nel medioevo!

Renzo si aggira tra quella miriade di scatolette varie, alcune con nomi sconosciuti, ridicoli o anche sconci. Ridacchia tra sé, pensando a perché gli sia venuta questa stupida idea di andare lui al supermercato e non lasciare che fosse la moglie a svolgere quel compito. Cucinare, Jago, tu devi solo cu..ci..na..re! E proprio per questo si trova in quel supermercato, per cucinarle qualcosa di nuovo e strepitoso, per conquistarla per la gola... Mi serve... com'é che si chiamava? la memoria comincia a fare i suoi scherzi. Si aggira tra gli scaffali e poi la vede: quell'unica confezione di pasta, lì da sola. A distanza, con la coda dell'occhio vede sopraggiungere una signorina. Si appresta e si ritrovano a tenerla tra le mani in due. Come nella più epica delle sfide, eccoli lì a fronteggiarsi. Ma cade a entrambi quando si accolgono di un dettaglio in più.
-Renzo!-
-Pamela!- l'uomo le sorride e si ritrovano a un bar, a parlare delle novità. -Sono passati un bel po' di anni, sai, ora Livietta fa il liceo.- la bionda ci ripensa e l'ennesimo segno di felicità compare sul suo volto.
-E le cose con tua moglie come vanno?- scandaglia lei per prima cosa.

-...ma perché mi hai mandato quel messaggio?- domanda la riccia, sorseggiando il suo alcolico. Che non é mai stato abbastanza forte per spingerli a dichiararsi, a essere più espliciti, diretti.
-Perché era vero- le sorride ma poi diventa serio e la fissa attentamente in ogni dettaglio -Stavo mettendo a posto le carte e mi sei venuta in mente... quando ci siamo conosciuti e qualche altro momento... avevi lezione?- scuote la testa.
-Era appena finita.-
-E cosa hai spiegato questa mattina?- é davvero interessato o lo fa per cortesia, perché la conversazione langue?
-Pirandello.- dice senza tono.
-...mh... non è un autore che ti sta particolarmente a genio, vero?- Camilla fa spallucce.
-Non saprei, lo trovo strano ma non ne nego le capacità... solo che gli studenti si perdono quando ti metti a spiegare di quello che credono morto e allora rinasce ma non può essere vivo perché bloccato dalla mancanza di contatti con la società, burocratici e non solo..- Gaetano spalanca la bocca per dire qualcosa ma poi ci ripensa, le accarezza una guancia, poi ritrae la mano.
-Sí, me lo ricordo dal liceo.- si sistema la cravatta fastidiosa che lo costringe e soffoca. -Però, dal basso della mia ignoranza, l'ho trovato affascinante e non solo quello, anche altre opere, per esempio quella di quel regista pazzo che tratta gli attori come uno dei suoi tanti codici o il romanzo della donna creduta adultera che solo dopo lo diventa...- Camilla lo osserva stupita, sorpresa, esterrefatta.
-E da quando sei diventato critico letterario?- ride e si avvicina al suo viso come fa di solito per sottolineare le parole che dirà.
-Sono stato con una maniaca di Pirandello che mi portava a tutti gli spettacoli e mi raccontava tutti i libri e qualcuno me lo sono anche letto.- la donna lo applaude.
-Complimenti, ma più a lei che é riuscita a quanto pare a non fartene venire la nausea! Deve proprio essere una persona speciale...- gli occhi di Camilla si posano sul bicchiere vuoto.
-Mai quanto te- si limita a sottolineare lui avvicinandosi di più. Camilla resta immobile, né fugge né gli va incontro. -Tu sei molto speciale- le sussurra quasi direttamente sulle labbra.  Sente il suo fiato sul suo collo solleticarla. -A cosa pensi?- lei sussulta all'opera pirandelliana che hai citato per ultima, l'Esclusa.. l'ho letta anch'io... quanto mi colpisce che lui abbia letto così tante cose, non ne sembra il tipo! fa un sorriso che non lo tranquillizza affatto la trama potrebbe quasi adattarsi alla nostra storia... per la prima parte almeno e poi io e Marta siamo colleghe: lei maestra e io prof. Entrambe accusate più volte di aver tradito... con la differenza che Renzo non é Rocco, non mi ha sbattuto fuori e mio padre é già morto  -Ohi, ci sei?-
-Sí, cioè, volevo dire no.-
-L'ho notato... come mai? Qualcosa ti preoccupa?- la donna nega. -Per qualsiasi cosa tu avrai bisogno, io sarò qui...- le alza il mento con una mano, l'altra la accarezza, preparandosi al suggellarsi dell'atto finale: il bacio. Il campanello di fine spettacolo rompe però l'ennesimo incantesimo.

Torre avrebbe preferito morire che dover recare questo annuncio al suo capo. Incredibile pensarci, ma il vicequestore Gaetano Berardi era in pole position per essere iscritto nella lista degli indagati, per il rapimento di Roberta Marsigli e conseguentemente sospeso temporaneamente dal servizio.
-Comissà... intendevo vicequestore... perdonatemi!-

-Non é colpa tua. Sì, dopo arrivo- Camilla pensa che dovrebbe andarsene, ma l'espressione dell'uomo la trattiene. Sembra sul punto di prendere a testate il tavolino.
-Che succede, Gaetano?-
-...sono stato sospeso dal servizio...- si prende la testa tra le mani, poi si riscuote ricordando chi sia lui. Demoralizzarsi non serve a niente. Deve pensare a qualcun altro... ops, qualcos'altro da fare per occupare le giornate. -Perdonami ma non ho voglia ora di parlarne. Voglio solo stare ancora qualche minuto in silenzio con te.- serio e risoluto. Io però me ne dovrei andare a casa... ma non lo posso abbandonare in questo stato dopo tutto quello che ha fatto per me Gaetano la guarda negli occhi poi le prende la mano e se l'appoggia sulla guancia. Vuol farle capire quanto ha bisogno di lei in questo momento.

-Ah ah! Non ci credo!- la donna ride di gusto e allo stesso modo addenta la sua pietanza. Lui la guarda provando qualcosa di non solo sentimentale ma puramente fisico. É così bella e dannatamente sexy... Lui non sa cosa fare, sa che deve trattenersi come ha sempre fatto, neanche più di tanto bene, pensa, ricordando quel bacio così intenso che si sono scambiati, e le cene e gli sguardi, le allusioni anche da parte di lei che era la maggior colpevole... lei aveva iniziato tutto, lui si era solo ritrovato incasinato. Doveva andare a casa sua, da solo. Doveva alzarsi e dirle "Grazie di tutto ma ora io ho una specie di famiglia a cui badare" ma sollevarsi da quella sedia sembrava impossibile e lei così innocente mentre mangiava in silenzio senza pressarlo con domande e ansie varie.
-..senti Renzo.. mi ha fatto piacere vederti, ma se non hai intenzioni più serie, questa volta non mi chiamare, ok?- diretta come sempre. Pamela scrive qualcosa su una carta e gli sorride prima di andarsene e lasciargli la sua parte di conto sul tavolo.

-Ti amo, ti amo, ti amo!- risuona come una cantilena sulle labbra di quel ragazzo che solo qualche giorno fa non immaginava sarebbe stato così importante nella sua vita. A ogni sillaba lei lo bacia, contribuendo a creare quel loro ritmo di battiti impazziti e scomposti, spesso fuori tempo, come una relazione adolescenziale. Non sanno se le parole che dicono siano vere, se avranno un senso tra qualche mese né se in quella data loro saranno ancora insieme, però in questo momento, oggi valgono. Sarebbe sicuramente più appropriato un ti voglio bene ma non renderebbe l'idea. Sono entrati in quella fase per cui c'é una netta distinzione dallo scrivere tvb, un cuoricino o TI AMO.
-Cacchio Greg! É tardissimo!- dice lei con enfasi, un po' troppa, ma anche questo rientra nei canoni. Lui la prende per mano e insieme camminano allontanandosi da quell'edificio che li ha fatti conoscere, non troppo velocemente e ridono, spensierati. Forse un domani questo sarà solo un ricordo sfumato ma é bello per ora illudersi che possa durare per sempre.
...convinti che quell'istante durerà, di lì all'eternità...

-...Gaetano...- lo nomina lei con una voce che racchiude tutto il dolore del mondo, quello che lei prova vedendolo così sofferente e disperato.  La sua mano ancora sulla sua guancia, non se l'é sentita di toglierla anche se erano in un luogo pubblico.
-Camilla..- quegli occhi così belli sono sul punto di straripare ma un unico zampillo fugge. Un attimo, solo una frazione di secondo e poi non c'é più. Se l'é sognata o l'ha vista davvero? Vorrebbe stringerlo a sé forte, coccolarlo, cullarlo teneramente tra le sue braccia, rassicurarlo che tutto andrà bene e lui recupererà il suo lavoro.. ma non fa niente di questo, si limita a guardarlo con l'amore che prova, ma lui ha la vista troppo annebbiata per cogliere qualcosa.
-Gaetano ora io...- dovrei andare -...credo proprio che tu abbia bisogno di qualcosa di caldo- Tipo stare tra le tue braccia, o le tue labbra, o la profondità del tuo corpo, pensa soltanto lui, in una catena automatica di associazioni mentali.
-Non ce la faccio, Camilla- il suo dolore si scontra con la solita ingenuità di lei.
-Cosa? A ordinare?- lui scuote la testa.
-Ma no! A affrontare tutto questo da solo!- e lei a questo risponde in modo inaspettato per entrambi.
-Tu non sei solo- dice Camilla con decisione prendendogli le mani e fissandolo negli occhi. Lui fa un debole sorriso e le bacia la mano, chiude gli occhi per un secondo, o forse di più. Quando li riapre al posto della sua amata trova una cioccolata fumante e un bigliettino su cui cade un'unica gemma salata.
"Quando avrai bisogno di aiuto, supporto o anche solo una cioccolata ma fatta in casa, sai dove guardare. Dovevo proprio andare o mi linciavano! Scusa!"

Le lezioni sono finite da un pezzo, la campanella é ormai suonata e il suo eco svanito dai corridoi. Il ragazzo si aggira in quel negozio stranito e schiaffeggiato da numeri un po' troppo alti accanto a un simbolo ben conosciuto. Poi é sul punto di andarsene, deluso e amareggiato, ha perso tutta la sua convinzione nella sua missione E’ stata una cazzata fin dall'inizio e il fato me l'ha voluto dire così quando un'ultima visione lo blocca. Possibile? possibilissimo e così si ritrova l'ingombrante pacchettino in tasca a compensare il peso alleggerito del suo portafoglio nell'altra.

È un momento tragico quando il vice questore consegna il distintivo in totale silenzio, davanti ai suoi colleghi che incolpevoli vengono accusati dai suoi occhi azzurro ghiaccio. Torre non trova il coraggio neanche di guardarlo e Gaetano esce da quel posto che stava cominciando a sentire come casa sua. Ma ora c'è una sola persona, un solo posto dove potrebbe sentire di stare bene ed è tra la sue braccia. Come si dice però, non c'è limite al peggio e infatti la segreteria lampeggia rosso come un sonar nelle profondità dell'oceano. Lo ascolta quasi inconsapevolmente, disattento e per questo deve sentirlo più volte per esserne certo. Quindi si ritrova a parlare senza aver neanche fatto il numero, preso il telefono.
-Ho bisogno di te, Camilla-

Non avere il suo dottó al fianco é brutto ma Torre deve ancora scoprire che al peggio non c'è mai fine. Non che gli stia antipatico ma proprio il commissario Paolo De Matteis dovevano mandare? Sente che succederà qualcosa di brutto a breve. Ma ora deve concentrarsi sulle indagini. Per fortuna che c'é la Lucianona a ricordarglielo tra un manicaretto e l'altro, col suo accento torinese doc. Chi mai ci avrebbe scommesso che proprio un così fiero napoletano sarebbe crollato ai piedi di una polentona?
-Le indagini!-
-Sí sí, mi scusi dottó.- ma lui non era Gaetano. Non c'erano professoresse a ronzargli attorno. Non gli permetteva di mangiarsi i suoi panini, né ci finiva a cucinare insieme o lo ospitava per un'ingiusta accusa. In cosa vi siete inguaiato, stavolta, dottò pensa con amarezza prendendo quelle carte che Paolo gli ha chiesto.

Non sa ancora bene di preciso le ragioni che lo hanno spinto a dirle quella cosa ma ora è consapevole soltanto che lui ha bisogno di lei e dopo tutto quello che aveva sopportato, dopo tutto il dolore che gli aveva inflitto, si meritava almeno questo.
-Pronto Renzo?- si accorge che per la fretta e l'ansia non ha nemmeno lasciato lo spazio aereo per la virgola. -No...- recupera -Non pranzerò a casa, ho un impegno... dopo ti spiego- e ora finalmente può accorrere da lui, solo quando Eva aveva minacciato di portare via Tommy lo aveva sentito così disperato anche se era riuscito a mantenere la sua compostezza solita.
Ma questa volta era diverso. Lo era lui, lo era la situazione, lo era il problema.
-Gaetano!- esclama quando lui le apre la porta, uno zombie; gli occhi incavati, scavati come se non dormisse da mesi, la bocca viola come i funghi che crescono il giorno dei morti, il naso rosso e lo sguardo febbricitante di chi non é affatto nel pieno delle proprie facoltà mentali. Ha quasi paura e per un attimo è tentata di scappare, l'ha fatto quando lui era dolce e totalmente innamorato, perché non ora che sembra un mostro di rabbia?-Ci sei? Mi senti? Stai male?-
-Secondo te???- grida lui e sembra rianimarsi, la vede, le si avvicina e la scuote tanto forte da farle male. Lei però tace, un condannato al quale non è concesso un ultimo desiderio. Sarà propria quel suo totale abbandono a spingerlo a smettere e guardarla fisso senza riuscire a chiedere scusa, ma con occhi disperati, questa volta in un senso positivo.
-Raccontami- dice lei e lui sembra sciogliersi.
-Mi hanno accusato di sequestro di persona… non una qualsiasi… Roberta... la mia ex te la ricordi? ...non so non ricordo bene di preciso ma sono tornato a casa dopo aver consegnato le mie cose, quindi ufficialmente ora non sono più un cazzo- lei non sa se rimanere colpita in positivo o negativo di quella parola che poche volte ha sentito uscire da quella bocca, ma che lo rende macho e vero, non volgare. -arrivo a casa dicevo e trovo un fottuto messaggio sulla segreteria, lei- la trafigge e pronuncia quella parola con odio -che mi chiede aiuto eccetera. Non so perché ti ho chiamata ma so che non ho sbagliato- ora sorride quasi sereno, ma è uno spiraglio di luce nelle tenebre. Tra le cose che più la colpiscono di lui c'è sicuramente il suo modo spontaneo, sincero e pulito di dire cose pesanti che solitamente le persone occultano, con l'innocenza di un bambino.. di un..
-Il fanciulletto di Pascoli!- esclama davanti allo straniamento dell'uomo che non comprende. -Scusa, roba da prof- sorride e lo incinta a proseguire ma Gaetano non sa se ha ancora qualcosa da dire.
-Camilla, non so come cavarmela questa volta. L'indagine per ora é nelle mani di Torre ma presto scopriranno il nostro legame e quindi passeranno il caso a chissà chi. Sono disperato, non ho modo di difendermi e non ho un alibi...- lei guarda per un attimo altrove per poi concentrarsi su quello sguardo.
-Mi stai chiedendo di indagare per te?- ricorda bene gli esiti dell'ultima indagine che lo vedeva coinvolto dall'altra parte delle sbarre e non le erano affatto dispiaciuti.
-No!- scatto verso la donna, l'afferra per le spalle ma questa volta con più delicatezza. -Non voglio che tu sia coinvolta in questa faccenda. Te l'ho detto bene già una volta, l'unica cosa che puoi fare per me è starmi vicina.- le accarezza una guancia ma poi lo sguardo passa al collo, alle spalle che la maglietta che indossa lascia intravedere... e vede quei segni e sa di essere stato lui a provocarli. Non può guardarsi specchiato nel vetro di un tavolino senza provare imbarazzo, no, vergogna. Non è mai stato un uomo violento perché cominciare ora?
-Tranquillo, non è niente- intuisce il motivo dello sbiancare dell'uomo; vede affacciarsi qualche piccola gocciolina e per questo lo stringe con la forza che lui ora non ha, con quella che lei necessita per dimostrargli il suo amore. Quell'abbraccio è tutto ciò di cui ha bisogno lui, è casa sua, è la protezione, mamma che lo veste da cowboy e gli prepara i biscotti, corrisponde alle rare volte che ha sfiorato le labbra di quella donna che ora lo tiene tra le braccia come se fosse suo figlio.  Si separano e gli sembra di non essere mai stato in nessun altro luogo in vita sua. Non è una divisione netta ma graduale, per un po’ Camilla resta con la testa tra le spalle e il petto di Gaetano quasi fosse lei quella alla quale occorreva supporto. Poi lui le alza il mento con la mano verso il suo viso e le lascia un solo bacio a stampo. Lei non si ritrae né ricambia, neanche volendo avrebbe potuto, in un attimo è lì di nuovo sola, distante da lui qualche centimetro ma in questo momento troppo. Non trova la forza di sollevarsi e reagire, poi alza gli occhi e incontra quelli di un perfetto emulatore di Potti che vogliono dire in pochi secondi "scusa, ne avevo bisogno, ma non me ne pento, non ho rovinato tutto vero?". Gaetano sospira ma poi riparte all'attacco dopo minuti interi di silenzi:
-Camilla io non ce la faccio più davvero, vorrei però... sono disperato... ti adoro da lontano da troppo... tempo- sembra far fatica a parlare, l'emozione o altro? -però voglio stare con te anche solo come amico... no... amico no... Renzo!- nel pronunciare quel nome grida come un pazzo scappato dal manicomio. -tu... hai lui... Livietta... hai una famiglia... hai un marito dal quale tornare... dopo che finisce il nostro teatrino... quando rimetti la maschera... tu hai qualcuno! ...io... Io ora ho Tommy, per fortuna! Grazie a te!- sorride ebete e le bacia la fronte come a una bambina sotto lo sguardo a metà tra il comprensivo e lo sconvolto di lei. Camilla si fa forza e avvicina una mano alla sua fronte ma lui male interpreta; vuole verificare se sia, come teme, una scena deja vu e così è.
-Ma tu... sei bollente! Hai la febbre...- lui sembra per un attimo capire e quel poco di sensato che è rimasto in Gaetano esce fuori e vuole approfittarsi della situazione corrente.
-Sìsì scotto tremendamente, mi curi tu Camilla? Ti prego!-

-Bene, ricapitolando, per quando é prevista l'interrogazione del teste?- l'agente non poteva farcela a svolgere il suo compito questa volta, ma era obbligato perché era l'unico dalla parte del commissá. Se il temporaneo sostituto del vicequestore se ne fosse accorto lo avrebbe seduta stante dimesso dal caso e lui non avrebbe più potuto combinare niente.
-Mercoledí alle 9.30.- risponde al suo posto l'agente Lucianona.
-Bene, potete andare.- li invita non troppo gentilmente De Matteis, mentre tempera un mozzicone di matita per poi buttarlo nel cestino e sotto lo sguardo stranito dei suoi sottoposti, ma non quello di Torre, che  è piuttosto divertito, guarda per qualche secondo di troppo e recupera, pensando qualcosa tipo puoi ancora servire.

   Spazio autrice:

Citazioni:
-opere di Pirandello (nell'ordine): Il fu Mattia Pascal, Questa sera si recita a soggetto, l'Esclusa
(questa specialmente mi è venuta subito in mente e aiuta, per chi conosce anche solo la trama, a capire la scelta del titolo della storia xD)
-Lo strano percorso, Max Pezzali


Bene, sono felice che il mio "secondo" battesimo sia andato bene... erano anni che non scrivevo più niente! Ringrazio Cinzia_72 e Soul of Paper per i bellissimi complimenti, mi fa piacere che il mio modo di scrivere crei delle immagini mentali... :) poi complimenti dall'autrice migliore di questa sezione, hanno ancora più valore! continua a seguirla se vorrai :)

Come avevo anticipato, da questo capitolo in poi vedrete un Gaetano con qualche caratteristica in più rispetto a quelle del personaggio originale, (per esempio il fatto che abbia letto alcuni libri) ho cercato di approfondire il personaggio, ma non so se ci sono riuscita senza renderlo totalmente diverso! Fatemi sapere il vostro parere ^^ e ecco che ha preso avvio la seconda storia (quella sul mistero) e sono ricomparse alcune nostre vecchie conoscenze...
al prossimo capitolo,
*Angy*

  
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