****Il
Cigno e la bambina****
Capitolo
3
Hyoga
e Shun
Il
ragazzo, alzò la testa e sorrise.
“Finalmente!!
Era ora!!!” lo salutò lui con un sorriso sollevato, “Scendi, devo
parlarti!”.
Il
biondo non se lo fece ripetere due volte.
Agguantò
le chiavi di casa e un maglione e scese a precipizio le scale, sbucando in
strada: “Tieni, metti questo o prenderai un malanno.”, e detto ciò lanciò il
maglione al fratellino, che lui afferrò al volo.
Gli
sembrava fosse passata un eternità dal loro ultimo
incontro.
Quei
pochi giorni erano stati così intensi da oscurare il
resto.
Poi,
vide gli occhi lucidi di Shun.
E
si spaventò.
“Ehi,
che ti prende? Perché quella faccia?” chiese preoccupato, avvicinandosi, “Come
dovrei stare? Come dovremmo stare tutti? Sono giorni che sei sparito nel nulla,
non ti fai più vedere al Manor… Ci eviti….”, sussurrò il ragazzo a capo
chino.
Hyoga,
a quelle parole, si morse il labbro inferiore: “Shun-kun, ti prego… Non fare
così.. Non è come pensi.. la situazione è molto più complicata e…”, ma Hyoga non
potè terminare di parlare perché un urlo e un pianto di neonato ruppero il
silenzio della notte, facendolo impallidire.
Subito,
il ragazzo corse su per le scale, seguito a breve distanza da uno sconvolto
Shun, e rientrò in casa, correndo in camera da letto.
Quando
il bruno Saint fece il suo ingresso nel piccolo appartamento, si stupì nel
vedere una bambinetta, avvolta in abitini familiari, essere cullata dal fratello
maggiore; con timore, s’avvicinò al fagottino, e le carezzò delicatamente una
guanciotta.
La
piccola, al contatto con il Saint d’Andromeda, si calmò subito, addormentandosi
tranquilla.
Shun
fissò il fratello: “Quindi era questo il tuo segreto…” mormorò, stupito, non
aveva parole, “Si… Mi dispiace, avrei dovuto dirvelo, è solo che..” cercò di
spiegare il biondo, “è solo che cosa? Che non hai avuto tempo? Hyoga, ci
conosciamo da tanti anni, siamo fratelli, perché nasconderci una cosa così!
Avremmo capito!” sbottò piccato il bruno, incrociando le braccia al petto,
detestava quando il fratello si comportava in quel modo, “Come avrei potuto
spiegarvelo? È già strano il fatto che io tenga e allevi una bambina, una
neonata, ammetti che è una situazione delicata.. Per di più, è una trovatella,
qualcuno l’aveva abbandonata sulla spiaggia, non la potevo lasciare lì.”
replicò, poggiandola sul divano e coprendola con un
plaid.
Shun
non rispose, restò lì a guardarlo, gli occhioni smeraldini lucidi, “Forza,
andiamo di là a parlare..” affermò Hyoga, conducendolo nella piccola cucina e
facendogli cenno di sedersi.
Mentre
il biondo armeggiava coi fornelli per preparare un caffè, il bruno sbadigliava
profondamente, gli occhi gli si chiudevano dal sonno.
Poggiò
il capo sul tavolo e li chiuse.
“Ecco!
Finalmente il caffè è pronto!” esclamò Hyoga, voltandosi, ma il fratello era
crollato addormentato.
Intenerito,
Cygnus sospirò, e poggiò le due tazze fumanti sul tavolo. Dopodichè, lo
sollevò.
Lo
portò fuori da lì, conducendolo nella sua stanza e mettendolo a
letto.
Poi,
ritornò in cucina, e prese a sorseggiare la calda
bevanda.
Lo
aspettava una lunga notte di veglia.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Il
mattino dopo, Seiya sfrecciava come un razzo nei corridoi della Villa,
dirigendosi verso la stanza di Shun.
Era
piuttosto tardi, e non era da Shun non essere in piedi fin dal mattino
presto.
Seiya
era preoccupato.
Finalmente,
raggiunse la stanza.
Bussò.
“Shun,
ci sei? Avanti, rispondi, non è divertente!”.
Ma
nessuno rispose.
Preoccupato,
aprì la porta.
Il
letto intonso.
La
finestra aperta.
Veloce,
si sporse dalla finestra.
E
lo vide.
Un
lenzuolo usato come corda.
Trucchetto
da film.
“Ma
che diavolo..?” esclamò Pegasus, correndo in sala da pranzo, “Prima Hyoga, ora
Shun, che diavolo sta succedendo?”.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Quando
il più giovane dei Saint aprì gli occhi, s’accorse di non essere nella sua
stanza, e immediatamente, i ricordi della notte appena trascorsa riemersero
dalle nebbie del sonno.
Velocemente,
si rizzò a sedere sul materasso, scostò le lenzuola, e si diresse verso la
cucina, guidato da un penetrante odore di caffè; sbucò nel salotto inondato
dall’ultimo sole autunnale e si raggiunse la cucina con un sonoro sbadiglio;
trovò il fratello che armeggiava attorno ai fornelli, mentre la piccola era
seduta sul tavolo, tranquilla, con un coniglietto di peluche tra le braccia:
“Buongiorno!” esclamò il minore, andandosi a sedere al tavolo, e prendendo in
braccio la piccolina, felice di quelle attenzioni; Hyoga si voltò, “Ciao Shun,
dormito bene?” chiese il ragazzo, sbadigliando profondamente, “Si, benissimo, ma
tu dove hai dormito? Dai piccola, così, vieni di qua…” domandò, giocando con la
bambina, che gattonava sul tavolo, “Di notte non dormo… Di solito, al mattino
viene qui Miho e la tiene d’occhio lei, e io dormo.. Ci sai fare coi bambini
fratellino! Io ci ho messo tre giorni a farmi accettare..” spiegò il biondo,
sedendosi accanto a lui, “Chiamo Miho, per oggi ci sto io qui con te!” affermò
improvvisamente Andromeda con un sorriso, “Sarà divertente badare a lei!”
esclamò.
Hyoga
lo guardò stupito: “Sei sicuro?”, “Certo! Forza! Va a chiamarla.” rispose
semplicemente lui, tenendo la neonata in braccio, “D’accordo, allora!”
sorrise.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
La
mattina passò tranquilla.
Dopo
pranzo, i due ragazzi decisero di andare a fare una passeggiata con la
piccolina.
Così,
mentre Hyoga preparava la piccola, Shun si faceva una doccia
veloce.
Improvvisamente,
mentre Cygnus terminava di vestire la piccola, che proprio non ne voleva sapere
di tenere le scarpine, cominciò a suonare il telefono.
Rapido,
rispose, nel momento esatto in cui Shun, con indosso solo l’accappatoio del
fratello, usciva dal bagno: “Pronto?” interloquì lui; la voce penetrante di
Seiya gli trapanò i timpani con un urlo udibilissimo anche a discreta distanza,
seguito dalle risate di Shun, “Hyoga! Finalmente!! Shun è sparito nel nulla!!”
strillò Pegasus.
L’interessato
del discorso rise, mentre si asciugava i capelli: “Dai, passamelo, faccio io!”,
e prese la cornetta dalle mani del biondo, “Seiya-chan, cosa è successo?”
interloquì lui con voce innocente, “SHUN!! MA DOVE DIAVOLO SEI??” strillò il
ragazzo all’altro capo del telefono, “Sono rimasto da Hyoga tutta la notte.”
rispose tranquillo, terminando di asciugarsi i capelli, “Abbiamo alcune faccende
da sbrigare, ci vediamo tutti insieme stasera a cena.” continuò, “Ci vediamo?
Viene anche Hyoga?” chiese stupito Pegasus, “Certo, chi altri? Ora andiamo, a
dopo!” tagliò corto, poi chiuse la comunicazione.
Il
pomeriggio passò tranquillamente.
Hyoga
e Shun passeggiavano per Tokyo tenendo la piccola in braccio a turno, che si
guardava attorno come folgorata da quella nuova, strana e splendida realtà a lei
sconosciuta.
C’era
un caldo sole, quasi fosse tornata l’estate, era una splendida
giornata.
Tranquillamente,
i due fratelli giocherellavano con la piccola, seduti su una panchina del parco,
tra le risatine sdentate della neonata.
Sembrava
tutto tranquillo.
Ma
si sa, la tranquillità dura molto poco.
E
presto, ne avrebbero avuto la conferma.
BUONASERA
A TUTTI! SCUSATEMI PER IL RITARDO!
Perdonate
la lunga attesa, ma presto l’identità della piccola verrà
svelata!
Vi
ringrazio per il vostro supporto, e spero che questo capitolo sia stato di
vostro gradimento! GRAZIE A ENGEL88, LILY88, SESSHY94 e
ALTEA80!!
GRAZIE
A TUTTI!!
UN
BACIONE
VI
DEDICO QUESTO CAPITOLO!!
SHUN