Partecipa alla fanfiction challenge II:
Personaggi:Elsa, Pitch Black
Prompt: congelerà anche le lacrime che non verserai davanti a lei.
Cap.3
Pitch
Black
Elsa
si affacciò e accarezzò il cavallo di polvere
dorata, lo osservò
saltellare davanti al suo viso.
“Perché Jack ci mette tanto? Deve solo controllare
che bei sogni sta facendo
Anna” sussurrò la regina.
<
Non dovrei temere di rimanere da sola, in fondo era la mia
scelta… ho
solo fretta di imparare in fretta a controllare i miei poteri >
si rincuorò.
Il cavallo di polvere dorata si tinse di nero, il muso si
allungò, i bordi si
fecero più frastagliati e l’animale
s’imbizzarrì. Nitrì, si alzò
su due zampe e
scalciò, la criniera oscillava.
S’ingigantì diventando grande quanto un cavallo
normale, le narici erano dilatate e da esse si alzava del fumo
nerastro.
Elsa
si portò una mano alla bocca, sgranò gli occhi e
indietreggiò. Alzò la
mano e da essa si dipartirono una serie di stalattiti di ghiaccio che
attraversarono la creatura. La giovane donna digrignò i
denti, la lunga treccia
bionda le oscillò dietro le spalle. Alzò le mani
evocando una palla di neve
grande tre volte lei e la lanciò contro la creatura,
travolgendola. La sfera di
neve alzò un capo con una bocca di ghiaccio dai denti
aguzzi, dal suo corpo
tondeggiante uscirono braccia e gambe nerborute di neve e la bestia
ruggì.
“Niente male davvero. Il mio signore del gelo ha trovato una
degna amante”
sussurrò una voce.
Elsa
si voltò nella sua direzione e rimase con la schiena piegata
in
avanti, proteggendosi il volto un braccio.
“Chi sei?” domandò.
Pitch
sorrise, si passò una mano tra i corti capelli neri e
avanzò in una nebbiolina
nerastra.
“Gl’incubi e l’oscurità mi
accompagnano. Io sono la paura, l’unico vero
compagno del ghiaccio. Io sono Pitch Black” si
presentò. Si passò una mano
sulla pelle grigiastra delle gote scavate e la fece scendere fino al
mento
sporgente.
Elsa
indietreggiò lasciando la sala del palazzo, fino ad arrivare
al
balcone di ghiaccio.
Pitch
le apparve alle spalle e le accarezzò la pelle nuda e nivea
della
spalla, lasciata scoperta dal vestito azzurro.
“È solo un ragazzino. Non consolerà il
dolore che ti provoca l’essere sola, di
non avere tua sorella” disse roco.
Elsa
dimenò la mano, allontanandolo e si mise a correre.
Rientrò dentro il
palazzo, alzò una barricata di neve davanti alla finestra e
si nascose dietro
la gamba del suo mostro di neve. La creatura fu avvolta da un alone
nerastro e
si trasformò in polvere color inchiostro, che si diffuse
tutt’intorno.
“Congelerà anche le lacrime che non verserai
davanti a lei”. Risuonò la voce di
Pitch all’interno del palazzo, rimbombando. La voce si spense
e la polvere
scomparve, Elsa strofinò le mani tra loro e
aggrottò le sopracciglia.
“Ci mancava il folle” si lamentò.