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Autore: Sweet black    15/02/2014    3 recensioni
La mia prima vera fan-fiction!
Storia ambientata dopo la sconfitta di Majin Bu: Gohan e Videl sono amici o forse qualcosa di più?
Finalmente lui si è deciso a invitare la ragazza ad uscire, ma cosa succederà?
***
-01. Videl se ne stava chiusa in camera sua ormai da ore e ancora non aveva raggiunto una conclusione al suo grande problema, si insomma… per lei questa era una cosa parecchio imbarazzante. Non era esperta in certe cose e non sapeva assolutamente che fare.
-02. Alla fine si ritrovavano sempre l’uno con gli occhi puntati in quelli dell’altra… e quello già era un piccolo, ma indelebile segno che c’era forse qualcosa… qualcosa di grande e impossibile da nascondere!
-03. -Chiedevo, come mai mi hai portato qui… cioè, se questo è il posto segreto della tua famiglia, perché me lo hai mostrato?-
-Perché io ti amo Videl… per me sei la cosa più importante di questo mondo...-
-04./05. Videl si avvicinò ancora di più a lui, poi delicatamente appoggiò la testa sulla sua spalla.
-06. - Vorrchiedsetivadivenrelamiacopagnanelalottlcrieinctà!
Epoisemagritivavuiesechelamaragza?-
-Cosa cosa cosa? Non ci ho capito nulla!- si lamentò lei.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gohan, Videl | Coppie: Gohan/Videl
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Videl corse verso le scale per raggiungere il piano di sopra, ma Chichi la bloccò dalla cucina:-Videl, sicura che vada tutto bene?-
-Sicurissima, grazie!- si affrettò a rispondere lei correndo su, in camera di Gohan.
Prese lo zaino e iniziò a riordinare le sue cose.
-Che fai?- chiese Gohan, che l’aveva seguita.
-Rimetto a posto le mie cose…- continuò indaffarata, senza neanche voltarsi.
-E perché?-
-Vado via, non voglio crearti altri problemi!- affermò secca.
Gohan si passo una mano tra i capelli in segno di disperazione:-No, tu non vai via!-
-Si invece, non voglio creare ulteriori problemi…- Videl si girò verso di lui e lo guardò gelidamente, facendolo rabbrividire: accidenti, era proprio arrabbiata!
“Ma un attimo fa non stava piangendo? Possibile che cambia umore così facilmente?!” si chiese il ragazzo.
Detto ciò continuò a sistemare la roba.
-Videl, Videl, Videl… quando la smetterai di dire che disturbi?- Gohan incominciava ad essere stufo di come la ragazza si etichettava.
-Mai probabilmente… non sono buona a niente e dò solo fastidio!- fini di mettere a posto, chiuse lo zaino, ma non si girò.
-Non dire così dai…- le si avvicinò cercando di metterle una mano sulla spalla, ma lei si scostò.
-E invece lo dico: non sono buona a nulla! Dò solo fastidio e sono capace solo di disturbare… - una lacrima sfuggi dagli occhi azzurro ghiaccio della ragazza.
-M-ma…- Gohan non sapeva che dire: perché Videl si comportava così? Non aveva senso piangere solo perché non voleva tornare a casa da suo padre… e poi perché diceva quelle cose? Lui la capiva… cioè, quasi sempre… e teneva molto a lei!
Videl si mise lo zaino in spalla e fece per passare la porta, ma fu bloccata dal ragazzo.
-Gohan, io non sto scherzando… spostati!-
-N-no…- esitò lui.
-Gohan…- ripeté con calma –Spostati!-
Gohan incrociò le braccia al petto e piantò bene i piedi per terra, facendole capire che neanche una Kamehameha lo avrebbe spostato.
-Bene, fantastico… vuol dire che uscirò dalla finestra!- affermò dirigendosi verso la parete opposta.
-Ti ringraziò per l’ospitalità, e saluta la tua famiglia da parte mia…- aprì la finestra e uscì levitando sotto lo sguardo sbigottito del ragazzo.
Gohan si precipitò immediatamente fuori dalla finestra e seguì Videl; questa, che si era accorta di essere seguita, accelerò più che poté, pur essendo consapevole di non poter lasciarsi alle spalle il saiyan.
 
Rallentò fino a fermarsi, in modo da chiarire con Gohan.
-Perché mi segui?- fece secca lei.
-Ma perché tu sei scappata così? Oggi mi sembri strana Videl!-.
-Non sono strana… e solo che… insomma…-
-Si?-
-Non voglio assolutamente creare problemi alla tua famiglia! Mio padre vi romperà per sempre, se resto a casa vostra!-
-Pfui! Figurati… ed è per questo che fai così?-
Sospirò.
-No, non è solo per questo… io sto approfittando di voi… non sto dando niente in cambio, se non preoccupazioni di ogni genere… capisci?-
-No, non capisco… di quali preoccupazioni parli? A me fa piacere averti vicino…-.
-Gohan… lo sai anche te di cosa parlo! Ci hanno beccati di mattina presto soli nella tua camera! E tu hai raccontato che abbiamo anche dormito insieme… per non parlare poi di cosa è successo quella fatidica notte…-.
-Ehm… si forse abbiamo fatto il passo più lungo della gamba… ma non è colpa tua! Non c’è bisogno che tu te ne vada!- la interruppe lui.
-Allora non riesci proprio a capire? –in quel momento Gohan le stava facendo saltare i nervi.
 
Un altro sospiro.
 –Torno a casa per prendermi qualche vestito pulito: non posso sopravvivere un altro giorno solo con questi abiti addosso!-.
-Vuol dire che verrò con te!- si offrì subito lui.
-No, non ce né bisogno grazie!- si girò dall’altra parte e fece per andarsene.
-E invece si! Dove dormirai questa notte?- insistette.
-Mi cercherò un posto fuori città… ciao!- salutò e riprese il volo.
Gohan la superò in velocità e le si parò subito davanti: -Ti sembra sensato dormire fuori città quando qualcuno ti può ospitare?-.
-Si è sensatissimo!- si innervosì ancora di più lei.
-Vì… fai come vuoi, ma io ti seguo!-.
A volte anche Gohan se ci si metteva sapeva essere testardo quanto lei.
 
Raggiunsero in breve tempo Satan City senza parlarsi, e si diressero subito a casa Satan.
Non entrarono dalla porta principale per evitare di incrociare Mr. Satan, ma passarono dalla finestra della stanza di Videl, che era aperta.
Forse era aperta proprio per permettere a Videl di tornare in camera sua… e forse era stato proprio Mr. Satan a ordinare di non chiuderla.
-Fai piano altrimenti mio padre potrebbe sentirci…- sussurrò Videl.
SBAM!
 
-Come non detto…-
Gohan era inciampato nella sedia ed era caduto per terra portandosi dietro tre o quattro libri che prima si trovavano sulla scrivania.
-Scusami, scusami! Non l’ho fatto a posta…- cercò di giustificarsi lui.
Proprio in quel momento si senti un rumore insistente di passi, come se qualcuno corresse.
La porta si spalancò violentemente e Mr. Satan fece capolinea dalla porta.
-Videl! Videl, tesoro sei tornata!- si precipitò ad abbracciarla, ma lei fu più svelta e lo schivò abilmente.
-Papà, lasciami stare! Non sono venuta qui per te- non incrociò il suo sguardo.
-Dai farfallina mia, non fare così!- supplicò lui.
-Odio quel soprannome…- sibilò lei, in preda all’ira e alla vergogna.
–Ehi! Ma cosa ci fa qui questo ragazzo?!- si accorse poi di Gohan.
-Ehm… beh….io ho voluto accompagnare Videl e…- non sapeva come spiegarsi.
-Papà puoi anche andare via, tanto io non ho intenzione di rimanere qui- si intromise Videl.
-Bambina mia non fare così, perché non ne parliamo, eh?- cercò di addolcirsi seppur la presenza del giovane lo infastidisse parecchio.
-NO! Ne abbiamo già parlato, e non tentare di farmi cambiare idea- si irrigidì.
-Videl, ora basta! Stai veramente superando il limite…-
-Sei tu che non capisci niente…- bisbigliò lei. –E adesso esci che mi devo cambiare!- e lo spinse fuori dalla stanza chiudendo la porta a chiave.
-Non avrai esagerato?- azzardò Gohan, rimasto di stucco.
-No!- si buttò sul suo letto e sbuffò.
-Mh….-.
-Dai ora girati dall’altra parte che mi devo veramente cambiare!- lo fece voltare dalla parte opposta.
*Bam bam bam*
Mr. Satan picchiava violentemente contro la porta.
-Videl! Ma il ragazzo non lo fai uscire?- si lamentò Mr. Satan da fuori.
-SMETTILA DI ROMPERE!- fu la risposta pronta della ragazza, che aveva assunto uno sguardo più omicida del solito.
L’uomo si sciolse contro la porta e fu preso da un impeto di disperazione.
-Ehm… forse è meglio che esca… o tuo padre ce l’avrà con me a vita…- propose Gohan.
-Fai come vuoi… basta che non ti fai spellare da lui- rise all’idea impossibile, mentre apriva l’armadio e tirava fuori dei vestiti.
Gohan girò la chiave, aprì la porta e Mr. Satan scivolò ai suoi piedi.
-Abbi pietà!- piagnucolò l’uomo.
-Ehm… veramente io…- Gohan si sentì non poco a disagio.
-Videl mi manca, falla rimanere qui!-
-Certo, ma non dipende da me: io sarei disposto sia ad ospitarla a casa mia sia a farla rimanere qui… ma lei si rifiuta!-Gohan si richiuse la porta alle spalle, consapevole che avrebbe dovuto discutere con il padre della sua ragazza.
-Convincila allora!- esclamò Mr.Satan, in preda ad una imminente crisi.
-Lo farei ma… lei conosce sua figlia, non è facile da convincere…-cercò di far capire come stavano veramente le cose.
-Solo tu puoi farlo, ti scongiuro-.
 
-ALLORA! Avete finito di blaterare?- Videl aprì la porta, stizzita.
-Videl, tesoro mio… possiamo parlare civilmente di questa questione?- chiese implorante il “campione del mondo”.
-Ma certamente…- fece con tono antipatico lei.
Le dispiaceva trattare male suo padre e doveva ammettere che gli faceva un po’ pena, vederlo così angosciato… ma non poteva cedere, questo se lo era prefisso e avrebbe portato avanti ugualmente il suo obbiettivo.
-Andiamo in soggiorno…- disse poi facendo strada, sempre con il suo atteggiamento testardo.
Dopo essersi accomodati sulle poltrone lussuose del soggiorno, e aver fatto uscire dalla stanza tutto il personale presente cominciarono a discutere:-Allora, cos’altro c’è? Pensavo che avessi capito le mie intenzioni… oppure sei stupido proprio come sembri?-disse Videl, rivolta al padre.
Le sue parole furono un duro colpo per l’uomo, che non riuscì a risponderle… bloccato dai sensi di colpa: dopotutto era colpa sua se Videl era così arrabbiata, no?
-Videl! Non puoi parlare così a tuo padre…-la rimproverò Gohan, lasciandola leggermente sorpresa.
 -Capisco che tu sia arrabbiata, ma dovresti dargli una seconda possibilità: credo che abbia capito quello che provi… cioè… non è così signor Satan?-aggiunse.
-S-si… certamente! Bambina mia, ho capito che ho sbagliato… ma ti prego, puoi perdonare il tuo vecchio? I-io ti prometto che non mi lamenterò più se stai con questo ragazzo, dopotutto non mi sembra così male come pensavo…-disse, per poi girarsi a guardare Gohan, che aveva un leggero sorriso sulle labbra.
-Non mi basta…-fece lei.
-C-come non ti basta? Cos’altro devo fare per farmi perdonare?-chiese preoccupato.
-Devi dimostrarmi di aver capito bene i tuoi errori…-
-E come…?-
-Se vuoi che io torni a vivere qui devi dare un assegno di mantenimento alla famiglia di Gohan…- fece, sfiorando con lo sguardo il ragazzo.
-U-un assegno di mantenimento?- Mr. Satan sgranò gli occhi, sotto l’espressione allibita del mezzo saiyan.






Angolo autrice:
Hei, ci sono ci sono!
Finalmente dopo un mese riesco ad aggiornare, accidenti.
Durante questa mia assenza ne sono successe di cose...
Sto proseguendo la mia raccolta come un treno, in confronto a questa long... forse perchè è più impegnativa ed è meno facile da scrivere su questo computer "di fortuna" con cui mi ritrovo... perchè il mio ho paura di accenderlo! *^* Mica che poi si brucia...
Oh, beh... ringrazio i recensori e spero che questo breve capitolo sia abbastanza decente... so che posso fare di meglio e cercherò di impegnarmi!
Alla prossima!

Sweet Black

 
  
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