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Autore: monsieur Bordeaux    16/02/2014    0 recensioni
Anno 2030. Il mondo è scosso dallo scontro di due fazioni che lottano per il predominio globale. Da una parte l'Esercito Regolare, formato da soldati di diversa nazionalità e ben organizzato, che cerca la supremazia sulla Ribellione, divisa in piccole cellule di lotta sparse un po' ovunque. La guerra tra le due fazioni prosegue da molti anni, ma nessuna delle due riesce a spuntarla e per questo motivo viene allestita una squadra d'elite, detta "Falchi Pellegrini", il cui compito sarà quello di risolvere una volta per tutte le sorti del conflitto.
Come avrete intuito dal titolo, è una mia personale rivisitazione di questa saga.
Genere: Avventura, Comico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2 - Arrivano i rinforzi!


Piccola introduzione: per scrivere questo capitolo mi sono ispirato ad una puntata della prima serie di Black Lagoon. Se non ricordo male, era la sesta.

 

A pochi chilometri da dove Marco e Tarma avevano combattuto, il resto dei Falchi Pellegrini era appostato lungo la costa thailandese, nascosto tra la fitta vegetazione. Erano due ragazze e i loro nomi in codice erano Eri e Fio.
La prima era di nazionalità giapponese e aveva i capelli lunghi e biondi, che teneva raccolti sotto una bandana verde, a parte un vistoso ciuffo sulla fronte. Il suo abbigliamento era composto da gilet senza maniche verde scuro, maglietta bianca, pantaloncini corti color verde militare, ginocchiere e scarponcini grigi.
Fio, invece, era di origine italiana e teneva i suoi lunghi capelli marroni nascosti sotto un berretto da baseball color sabbia, da cui usciva una piccola coda di cavallo. Indossava un paio di occhiali da vista e il resto dell'abbigliamento era simile a quello di Eri, a parte il gilet color sabbia e i pantaloncini marroni.
Alle due ragazze era stato assegnato un compito ben preciso: intercettare qualsiasi mezzo dei ribelli diretto verso la zona in cui Marco e Tarma aveva combattuto poche ore prima. Per questo motivo Eri si era procurata un potente fucile da cecchino ed era pronta a sparare a qualsiasi cosa fosse entrata nel suo mirino. Nel frattempo Fio puntava il suo sguardo verso l'entroterra, in modo da coprire le spalle alla compagna d'armi.
«Niente all'orizzonte, Eri?»
«Neanche una barchetta!» rispose la giapponese, mostrando un certo nervosismo.
«Ma siamo sicuri che questo sia il luogo giusto?»
«Ora non iniziamo a dire...»
All'improvviso Eri si fermò, aveva sentito uno strano rumore provenire dalla boscaglia alle sue spalle. Velocemente si alzò da terra e si voltò, impugnando la pistola che aveva nella fondina.
«Venite fuori!!!»
«Lentamente!» sottolineò Fio, anche lei con la pistola in mano.
«Non sparate!» urlò una voce femminile dall'altra parte della boscaglia, un po' spaventata. «Sono io! Non mi riconoscete?»
Fio ripose la sua arma, aveva capito fin da subito chi era quella misteriosa ragazza. Appena la vide spuntare da dietro un cespuglio, Fio le andò incontro abbracciandola calorosamente: era Martha Egan, una spia che da molto tempo collaborava con il Boss. Il suo compito principale era informare costantemente i soldati dei Falchi Pellegrini sui movimenti nemici. (Lei è Westlife, una delle amministratrici del forum. Non è la prima volta che appare in una mia fan-fiction! N.d.A.)
Martha era una ragazza dai capelli marroni, con colpi di sole rossi, e gli occhi scuri. Abbastanza alta di statura, portava gli occhiali da vista e indossava una maglietta bianca, giacca e pantaloni blu e un paio di scarponi marroni. Sulle spalle portava un grosso e pesante zaino azzurro e al collo portava un particolare ciondolo, raffigurante un gufo grigio. Era di origine irlandese, ma curiosamente era diventata amica di Fio perché quest'ultima era di Genova. (Secondo alcune mie ricerche, la sede segreta dei Falchi Pellegrini, gestita dal Boss, si trova da qualche parte in Liguria. N.d.A.)
«Ciao Fiolina! E' bello rivederti...» commentò Martha abbracciandola.
«Per piacere, chiamami con il mio nome in codice!» ribatté Fio, chiaramente imbarazzata.
«Oh, che sorpresa! Non pensavo che avresti fatto in tempo a trovarle!» affermò il Boss, collegandosi improvvisamente via radio.
«Io sono una ragazza piena di risorse, Boss!» spiegò simpaticamente Martha.
«E sei anche piena di cose nello zaino!» ribatté il Boss, osservando un'immagine satellitare su un monitor.
«Come mai da queste parti, Martha?» domandò Fio.
«Purtroppo Tarma si era dimenticato la tenda e sono andata a prenderne una!»
«I maschi sono sempre inaffidabili...» mormorò malignamente Eri, che nel frattempo si era rimessa in posizione, sdraiata e con lo sguardo puntato verso il mare.
«Ehi! Potrei anche offendermi!» ribatté il Boss. Poi aggiunse: «Cambiando discorso, com'è la vostra situazione attuale?»
«Direi pessima!» rispose Fio. «Sta iniziando a tramontare e tra pochi minuti sarà completamente buio!»
«Senza contare che tra poco ci sarà un bel po' di casino!» commentò Martha. «Di notte, quando le tipiche piogge tropicale sono terminate, in tutta la giungla riecheggiano i versi dei numerosi animali locali. Inoltre questa è la stagione degli amori e...»
«Basta!!! Mi hai rotto le palle con questo documentario alla Piero Angela!» urlò Eri, interrompendo il discorso di Martha. La mercenaria aveva uno sguardo veramente arrabbiato e per questo motivo la spia si scusò.
«Prima di assumerla, lavorava per un ente turistico...» spiegò il Boss.

Le tre ragazze rimasero nascoste per molto tempo, finché non videro all'orizzonte una grossa barca a motore che stava puntando verso la costa. Eri la fissò attentamente col mirino e notò alcuni soldati con divise verdi: senza alcun dubbio, erano i ribelli che stava aspettando.
«Ci siamo! Sono loro!»
«Quanti ne riesci a vedere?» domandò Fio.
«Solo sul ponte ce ne saranno almeno trenta! Sono tutti miei...» affermò Eri, con un tono di voce alquanto minaccioso.
«Io sono pronta!»
«Ragazze, contate anche su di me!» annunciò Martha, prendendo di sorpresa Fio perché anche lei impugnava una pistola.
«Ma tu che ci fai con quella in mano?!?»
«In questo periodo di crisi, una ragazza deve sapersi difendere... ma stai tranquilla, questa spara solo proiettili soporiferi!» spiegò Martha.
«Cosa stanno facendo sul ponte?» domandò il Boss.
«Stanno cantando in coro!» rispose prontamente Martha. «E sembra un canto minaccioso!»


La canzone citata è "Eins Zwei Polizei Remix" dei MoDo.

Eins Zwei Polizei
Drei Vier Grenadier
Funf Sechs Alte Hex
Sieben Acht Gute Nacht (2 volte)

Ja Ja Ja Was ist los? Was ist das? (4 volte)

Ja Ja Ja Was ist los?

Ja Ja Ja Was ist das?

Ja Ja Ja Was ist los?

Ja Ja Ja Was ist los? Was ist das?

(Traduzione: "Uno, due, polizia; tre, quattro, fante; cinque, sei, vecchio stregone; sette, otto, buona notte. Sì sì sì, che succede? che cos'è?". In poche parole, è una filastrocca... N.d.A.)


«Ma sono completamente ubriachi?!?» commentò Eri.
«Sembra di assistere ad un ballo in discoteca!» affermò Fio.
«Altro che canto minaccioso...» mormorò Martha, cercando di non farsi nuovamente rimproverare.
Nel frattempo l'imbarcazione dei ribelli si stava lentamente avvicinando alla costa, mostrando il suo minaccioso scafo colorato di grigio. Eri e Fio erano ansiose di entrare in azione, ma all'improvviso notarono una seconda barca spuntare all'orizzonte, anch'essa dipinta di grigio. Era più piccola e scattante della precedente, e da come si muoveva sul pelo dell'acqua, sembrava voler ostacolare il viaggio dei ribelli.
«Boss, c'è qualcosa che non va...» avvisò Fio via radio, leggermente allarmata.
«Dettagli, please!»
«Una seconda imbarcazione ha fermato la nave dei ribelli, e di sicuro non è la guardia costiera! Ora cosa facciamo?»
Il Boss non rispose, decise di prendersi una breve pausa per riflettere. Cercando di rimanere calmo, osservò attentamente quello che stava succedendo attraverso uno dei monitor, mentre pensava ad una soluzione.
«Boss, ci sono problemi?» domandò Fio.
«Quanto siete distanti dalla nave ribelle?»
«Parecchio! Da qui non possiamo fare niente... merda!» rispose Eri con rabbia.
«Ti capisco Eri» commentò il Boss, con tono desolato. «A questo punto, l'unica cosa che potete fare è aspettare...»

Eri e le sue compagne rimasero ad osservare la situazione per molto tempo, ma solo quando ormai era scesa la notte videro un po' di movimento sulle due barche. Nel mirino di Eri, sempre puntato sul ponte della nave ribelle, comparvero due persone terribilmente incazzate, armate fino ai denti e pronte a fronteggiare chiunque fosse capitato a tiro. La prima era un omone palestrato dalla pelle scura e da come urlava, sembrava essere il capo. Era pelato, portava un paio di occhialini scuri, indossava un giubbotto verde militare ed in mano teneva un potente fucile a pompa.
Al suo fianco c'era una ragazza dai capelli marroni, tenuti fermi da una coda di cavallo, indossava una maglietta nera e un paio di jeans molto corti. Inoltre sulla spalla destra aveva un vistoso tribale nero, che correva fino a metà braccio. Quando Eri la inquadrò nel suo mirino, notò subito le due pistole che teneva in mano e lo sguardo quasi spiritato della ragazza, sembrava posseduta da un demone.
«Quella tizia devo conoscerla a tutti i costi...» mormorò Eri, come se fosse rimasta incantata da quello sguardo.
«Credo di aver capito chi sono!» annunciò Martha. «Devono essere dei mercenari, ce ne sono molti in questa zona!»
«Non mi aspettavo una svolta del genere!» commentò il Boss, sempre tenendo sott'occhio il monitor. «Stai a vedere che alla fine ci saranno utili?»
Pochi attimi dopo sulla nave dei ribelli si scatenò l'inferno. Il rumore delle raffiche era assordante, quei due mercenari stavano facendo una strage tra i ribelli, incapaci di rispondere adeguatamente all'attacco. Eri rimase colpita dallo stile della ragazza con le due pistole, voleva conoscerla a tutti i costi!
Ad un certo punto sulla nave scese un silenzio inquietante, nell'aria non si udivano più né raffiche di proiettili, né urla disperate. Le uniche persone che uscirono nuovamente sul ponte della nave erano i due mercenari visti prima, ed erano completamente illesi.
«Impressionante!» si lasciò sfuggire Fio.
«Ora non esageriamo...» commentò Eri. «I loro avversari erano ridicoli! Era una strage annunciata!»
«Vero, ma potrebbero esserci utili in futuro!» affermò il Boss.
«In che senso?»
«Dobbiamo metterci in contatto con quei mercenari! D'altro canto, più siamo, più possibilità abbiamo di vincere. Non credi, Eri?» disse il Boss con tono persuasivo.

Poco tempo dopo la barca dei mercenari, mentre stava seguendo una virata per tornare indietro, passò accanto al nascondiglio delle tre ragazze. In un lampo Eri uscì dalla boscaglia e puntò il suo fucile di precisione contro i due mercenari presenti sul ponte, che rimasero stupiti vedendola sbucare all'improvviso. Subito dopo uscirono allo scoperto anche Fio e Martha, che si posizionarono ai lati della loro amica giapponese, entrambe armate di pistola. Rispetto ai loro avversari, le tre ragazze si trovavano in una posizione leggermente rialzata.
«Fermate subito quella barca!» ordinò Eri alzando la voce.
«Ma chi cazzo sono queste?» esclamò la ragazza, impugnando nuovamente le pistole.
«Ora cosa vogliono queste tre?» domandò il mercenario di colore.
La tensione era molto alta, ma per fortuna intervenne il Boss per calmare gli animi. Voleva parlare di persona con il capo dei mercenari, e per questo motivo Fio lanciò la sua radio verso l'uomo di colore, che la prese al volo.
«Salve! Lei deve essere il capo...» ironizzò il capo dei mercenari.
«Esatto. Mi chiami Boss, mentre lei chi sarebbe?»
«Mi chiamo Dutch, e sono a capo della "Lagoon Company"!»
«E la sua compagna d'armi?»
«Revy, ma da queste parti la chiamano "Two Hands"!»
«Direi che rispecchia il suo stile! Sei grande, sorella!» urlò Eri, dimostrando un'ammirazione che Revy quasi subito ricambiò.
«Ehilà! Sembri una tosta... sorella!»
«Tornando a noi, Boss, come mai questa sua chiamata?» domandò Dutch.
«Volevo solo ringraziarla per lo spettacolo di poco fa. Ci avete veramente aiutati!»
«Quei dannati bastardi!» mormorò Revy visibilmente arrabbiata. «Si credevano dei soldati con quelle uniformi, ma in realtà era solo un branco di coglioni...»
In quel preciso momento un terzo elemento della Lagoon Company fece la sua comparsa sul ponte. Era un giapponese dai capelli neri, vestito in maniera strana per essere su una barca di mercenari: indossava una camicia bianca, una cravatta verde e un paio di pantaloni neri. Sembrava un impiegato appena uscito dal suo ufficio!
«Ehi, Dutch! Benny mi ha chiesto perché ci siamo fermati di colpo...» domandò il giapponese, ma appena si voltò vide Eri e Fio, si agitò come se avesse un infarto!
«Ma cosa gli è preso a questo?» domandò Fio. «Ma soprattutto perché è vestito in quella maniera?»
«E' una lunga storia, lascia perdere!» rispose Revy, che poi sussurrò qualcosa al nuovo arrivato: «Rock, sei il solito imbecille!!!»
«Lo avete rapito per un riscatto o cosa?» insistette Fio.
«Beh, più o meno...» ammise Rock.

Il piano del Boss aveva funzionato alla perfezione. Dopo una lunga discussione con Dutch, aveva ottenuto la sua fiducia e ora i Falchi Pellegrini potevano puntare su una squadra di supporto, composta da ottimi elementi, o quasi. Con il morale alle stelle, il Boss chiuse ogni collegamento, lasciando una notte di riposo ai suoi sottoposti.


Continua...
  
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