Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Juuri    16/02/2014    4 recensioni
Un fascio di lettere - di lui, di lei, di entrambi.
Gestite come pagine di diario, custodite nei cassetti, nei bagagli, sotto il cuscino, tra le pagine di libri ingialliti dal tempo.
Nascoste agli occhi indiscreti del destinatario, e custodi silenziosi dei pensieri che mai sarebbero stati detti.
Ma le frasi contenute su quella vecchia pergamena esprimono molto più delle parole, e James e Lily lo sanno.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Bucaneve.

12 marzo, 1977.

Ehi, Evans.
Fuori si sente la guerra, come mai è stata prima.
Si sentono le urla, sui giornali pullulano i visi di conoscenti, sconosciuti, caduti. Come le foglie autunnali, i fiocchi di neve, la pioggia.
La gente muore tutti i giorni, sotto la bacchetta di un folle che ha perso la cognizione di se stesso, di seguaci che non sono più uomini.
La gente cade, resta immobile, e in un momento ti accorgi di come la vita sia presente negli occhi degli altri. Perché quando cadono, quegli occhi sono spenti, con una durezza tale da diventare indimenticabili nella mente di chi li ha visti.
Nei miei incubi ci sei tu, che cadi, che diventi una di quelle foglie, di quei fiocchi, di quelle gocce. E mi sveglio nel peggiore dei modi, in una stanza che, in un primo momento, fatico a riconoscere come mia.
Ma il russare di Sirius mi riporta alla realtà, tranquillizzandomi, ricordandomi che qui c'è ancora chi dorme sogni tranquilli.
Ho paura della tua paura, Evans. Ho paura di ciò che potrebbe spaventarti, di non essere lì quando accadrà.
Ma mi ripeto che ci sarò, e rimarrò al tuo fianco. In questa guerra, in quelle a venire, in tutte quelle in cui tu vorrai combattere.

Quindi ricorda.
​Ricorda qual è il mondo da cui sei voluta scappare, quello che non ti faceva sentire capita, quando le giornate diventano troppo scure per il tuo sorriso troppo chiaro.
Sai che me ne sono accorto.
Ti ho vista mentre scrivevi le lettere ai tuoi genitori, trovando parole che facessero felici loro; ti ho vista guardare i tuoi libri babbani con la nostalgia dell'infanzia, e con la tenerezza che ti caratterizza, perdendoti in ricordi che non saranno mai miei.
E va bene così. Conservali, i tuoi ricordi.
Ti ho vista tutte quelle volte che hai messo la felicità degli altri prima della tua, che hai vissuto per loro prima di vivere per te stessa.
Ti ho vista piangere, Lily. Nelle serate di un cielo troppo buio per una luna troppo spenta.
Eri nel corridoio dell'Ala Nord - ricordi, vero? Credevi che non ci sarebbe passato nessuno?
La tua figura era indistinta, resa piccola dalle gambe strette al petto con forza, come se volessi sparire su te stessa.
Ma il rosso te lo impediva, ti rendeva impossibile nasconderti.
Era il colore con cui ti definivo – con cui ti definisco tutt'ora.
Perché tu sei rossa, Lily. E il rosso è un colore forte.
É il colore dei Grifondoro, il colore delle fiamme, il tuo.
Perché tu sei forte, Lily.
E saremo forti insieme, quando la guerra penetrerà nelle mura di Hogwarts.

Non perderti nell'illusione che questo non è più il luogo dove vorresti essere, quando il buio trasforma i paesaggi in quelli dei tuoi ricordi, con un soffitto della Sala Grande dipinto delle stelle che i temporali, fin troppo familiari, hanno ormai sostituito.
Guarda la neve, Lily.
È la stessa di sempre, lì dove il sangue e la morte non l'hanno contaminata. È bianca, candida, pura.
È intaccata dai Bucaneve, i "fiori latte", le "Stelle del mattino". Ti sono sempre piaciuti, quei fiori.
"Sono la speranza di vita dove vita non c'è", mi avevi detto, in una di quelle giornate invernali, quando ero riuscito - chissà come - a convincerti nel passeggiare con me, nei pressi della Foresta Proibita. 
Ti ricordo alla perfezione, sai? 
Con il tuo mantello scuro, la sciarpa dei Grifondoro, le guance arrossate dal freddo e le labbra che si incurvavano all'insù senza che tu te ne rendessi conto, causando quegli invisibili accenni di fossette, agli angoli delle tue labbra.
"Chi ti dice che non c'è vita?", ti avevo chiesto, più per sentirti parlare che per vero interesse. Ma mi sbagliavo, perché ho scoperto che mi piaceva conversare con te, immaginare ciò che pensavi, perdermi in ciò che dicevi.
"La neve non porta vita, Potter. È fredda." avevi ribattuto, con quel tuo essere saccente, alzando il mento in quell'aria altezzosa che usi ancora, quando sei convinta delle tue idee.
Avevo sorriso, e usato quel tono che tu ancora insisti nel dire di odiare. "Ma tu sei qui, Evans. Sei viva, eppure eri fredda."
Ricordo il rossore delle tue guance, e il tuo "Taci" proferito in quel tono indispettito, mentre regalavi il tuo sguardo al paesaggio.



Angolo.
"La gente muore tutti i giorni", Neville Longbottom, J.K. Rowling. (lo so, è inutile, ma seguiamo la procedura e bla, bla, bla.)
L'altra volta ho, ovviamente, dimenticato di dirvelo: se avete nelle vostre belle testoline qualche avvenimento che vorreste leggere nelle lettere, io son qua, più che felice di accontentarvi.
Juuri.

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Juuri