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Autore: Danger_stay    16/02/2014    1 recensioni
Questa è la storia di una principessa, questa è la storia di un segreto,
questa è la storia di un terribile incubo,
Questa è la sua storia.
Una principessa, per niente normale
Un segreto diverso dagli altri
Non lo conosce nessuno, che glielo possa rivelare..
Questa è la storia di Alexis.
I sogni perduti, gli incubi che ti tormentano, la nuova scuola e i nuovi amici, buoni e cattivi..
Poi c'è lui, Harry.
Si incontrano per caso, o forse no? Destino o sfortuna? Buono o cattivo? Luce o buio? Lei non lo sá, e per tutta la sua vita ha vissuto bendata. Protetta e nascosta, ma quando uscirá sarà diverso, la vita la sorprenderà e l'amore la farà vivere come non mai, e poi la farà soffrire molto di più di quanto abbia già sofferto, o forse no?
Della sua infanzia solo vuoto. Solo incubi, e sua madre. Tanti indizi che porteranno ad una sola persona: Lei stessa.
Alexis.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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"We are each our own devil, and we make this world our hell." 
The Duchess of Padua 

INSIDE.

'Grazie per la visita del tuo amichetto, hai trovato la persona giusta per te a quanto pare' 

Che voleva dire? Io non ho mandato nessuno.. .. 
Che confusione, giuro. Non ci capivo più nulla..!
Così feci per tornare al dormitorio, ma poggiato su una panchina del parco, c'era Harry, con un fazzoletto sporco di sangue. 

Non sapevo cosa fare, ero rimasta per un secondo paralizzata. Ma alla fine decisi di avvicinarmi a lui.
-Che ti è successo?- gli chiesi preoccupata, mentre lui alzò lo sguardo verso di me. Mi guardò per un paio di secondi interminabili, per poi abbassare lo sguardo.
-Sono caduto- disse a bassa voce. Ovviamente era una bugia, lo notai dal modo in cui evitava il mio sguardo.
-Ti crederei.. se non fossi una principessa. Nel mio mondo mentono quasi tutti, sai. Saprei riconoscere una bugia a chilometri di distanza, e sono poche le volte in cui mi sono sbagliata.- dissi sorridendo leggermente, mentre mi sedevo sulla panchina accanto ad Harry. 
-La verità è che sono appena uscito dalla palestra, faccio box. E stamattina non è andata molto bene..- disse concludendo la frase con una piccola risata amara.
-Certo- risposi fredda.. non era quella la verità, potrei anche sbagliarmi ma mi fidavo del mio istinto.
-Ora andiamo, il preside deve fare il suo stupido discorso.- disse alzandosi. 
-Se è stupido perchè vai ad ascoltarlo?- gli chiesi curiosa.
-Perchè altrimenti ci saranno delle conseguenze.- rispose iniziando ad avviarsi verso scuola, ed io lo imitai. Era vero. A volte facevamo delle cose soltanto per paura delle possibili conseguenze nel caso non le avremmo fatte.

UNA SETTIMANA DOPO

Mentre finivo di prendere i libri che mi servivano per il primo giorno di lezioni, notai che Harry stava ancora dormendo. Niente da fare, nemmeno un terremoto lo sveglierebbe.. forse io si.
Pensai a qualcosa di originale, ma non mi venne nulla in mente. Così presi un bicchiere e lo riempii d'acqua.. era una cosa comune.
Mi avvicinai al suo letto, e tentai di svegliarlo dolcemente come già avevo provato un milione di volte, ma niente. Ce l'ha voluta lui.
Presi il bicchiere con l'acqua e glielo lanciai sul viso. 
Aprì gli occhi di scatto, spaventato. 
-SEI FUORI DI TESTA?!- mi urlò contro. Wow che caratterino, peggio del mio eh.
-Calmati playboy guarda che oggi cominciano le lezioni, altrimenti non avrei mai osato svegliare il super permaloso- dissi ridendo, mentre ritornavo in bagno.
-Resti comunque una stupida bambina - concluse alzandosi dal letto, finalmente.
Questa settimana era passata davvero velocemente, e più o meno io ed Harry ci eravamo abituati a condividere la stanza e andavamo molto d'accordo. Per quanto riguarda Zayn, era rimasto tutto come prima.. diciamo che era un po strano. Bipolare, ecco. A volte mi trattava male, ma era raro. Mentre a volte parlavamo tranquillamente, a volte mi chiedeva consigli e lui mi aiutava un pò a non perdermi nella scuola. Invece con gli altri ragazzi non ho avuto alcun tipo di problema, erano tutti fantastici! Inoltre ho conosciuto una ragazza molto simpatica, Myriam, e conosceva anche gli altri ragazzi. Diciamo che mi stavo abituando a stare in una scuola. 
Di mio padre? Nessuna traccia. Forse si starà godendo il tempo senza me fra i piedi.. o chi lo sa.

Dopo vari minuti finalmente Harry era pulito e sistemato, così iniziammo ad avviarci verso la nostra prima classe.
Prima Ora: Fisica.
Una materia davvero orribile, giuro. La odiavo più di qualunque altra cosa, non c'era niente da fare.
Appena entrammo nell'aula, c'erano soltanto alcuni degli alunni.. mentre del professore/professoressa nessuna traccia, ma vabbè.
-Vieni siediti accanto a me - disse Harry andando verso un banco vicino la finestra. Cioé.. prima mi assegnano il letto vicino la finestra, ora il banco. Ma dico, non è che volete buttarmi giù? No, era solo una domanda tanto per sapere eh.

Nel frattempo non me ne ero nemmeno resa conto che il professore era già arrivato. Così voltai lo sguardo verso di lui, e .. non ci potevo credere.. era il ragazzo della discoteca.
-Buongiorno ragazzi, io sono il vostro professore di fisica.. Mi chiamo Mark, Mark Bintels.- disse lui sorridendo, mentre io restavo sempre più 'scioccata' in un certo senso.
Lo guardai insistentemente per un paio di minuti, finchè Harry non mosse il mio braccio.
-Che c'è?- gli chiesi a bassa voce, senza farci sentire.
-Sei strana, sembri imbambolata- rispose lui. Ma ormai non lo stavo ascoltando. Per prima cosa, allora, quel giorno non era Harry che avevo 'mandato' da lui. Altrimenti se ne sarebbe accorto. E secondo.. non aveva segni di lividi o cose del genere, quindi non era stato picchiato. Quindi Harry non era stato. Allora di che amichetto parlava?
-Signorina qualche problema forse?- mi chiese il professore.
-No- risposi abbassando lo sguardo. Era tutto così strano.. fin troppo.

Per tutta la lezione non ascoltai una sola parola di quello che disse, ma lo osservavo. Non ci potevo credere..
Così, appena suonò la campanella che segnava il termine della prima ora, mi avvicinai a lui.
-Che ci fai qui?- gli chiesi a bassa voce. Lo guardai negli occhi, ma quello che ottenni fù soltanto una stupida risata,
-Beh, chiedilo al tuo amichetto- rispose prima di lasciarmi da sola in quella classe ormai vuota. Non riuscivo a capire ancora chi fosse il 'mio amichetto' visto che Harry era stato cancellato dalla lista dei sospettai. Per ora.

Uscita dall'aula, mi diressi verso la prossima.. avevamo Filosofia. Amavo quella materia nonostante fosse leggermente noiosa. Appena entrai nell'aula mi sedetti al primo banco, non volevo essere la prima della classe.. ma se sarei stata dietro non sarei riuscita a seguire la lezione, ne ero sicura.

*** *** ***

Nonostante tutti i miei tentativi di seguire le lezioni di quella giornata, non ci riuscì. Le immagini di quel ragazzo si facevano pian piano spazio nella mia mente, perchè si trovava qui? Odiavo pormi domande sapendo che non troverò presto una risposta.

Così, visto che le lezioni erano terminate per quella giornata, decisi di andare in sala professori. Magari lo avrei trovato lì, magari.
Ma le mie preghiere non erano state ascoltate a quanto pareva. Non c'era assolutamente nessuno lì dentro. Ma in compenso trovai il suo armadietto.. aperto. Quindi era qui intorno.
Lo aprì per  vedere se trovavo qualcosa di importante, non so qualche indizio. Ma trovai soltanto lo stesso giornale che aveva fra le mani quell'uomo in quell'auto fuori dal mio Palazzo.
Se prima ero confusa, ora era peggio. 
Ricordavo benissimo il viso dell'uomo in quell'auto, e non era lui. Allora perchè aveva lo stesso giornale? E poi da dove lo avevano preso? Ormai questi giornali erano spariti dalla circolazione sotto l'ordine di mio padre. Riuscivo soltanto a pormi domande, ma le risposte? Niente.
Presi il giornale fra le mani e notai alcuni appunti infondo alla prima pagina, quella che parlava della scomparsa di mia madre.

'Parigi, 7 Dicembre 1995 inizio'
poi più giù
'Londra, 2 Novembre 2013 fine'

La prima data era quella del mio compleanno, mentre la seconda ancora doveva nemmeno arrivare. Che significava? 

Girai ancora la pagina, ma il giornale mi venne strappato dalle mani, era lui.
-Che ci fai qui dentro? E perchè hai le mie cose?- chiese arrabbiato.
-Nulla, volevo soltanto sapere che significavano quelle scritte, e perchè avevi quel giornale.- dissi abbassando lo sguardo. Non rispose per qualche minuto.
-Dietro quelle date c'è molto più di quanto credi Lex- disse sorridendo dolcemente.
-Perchè mi chiami Lex?- gli chiesi spazientita.
-Perchè l'ho sempre fatto- disse prima di andare via. No, quello riusciva a confondermi ogni volta peggio. E i frequenti mal di testa non aiutavano affatto. Tornai in camera sfinita da quella situazione, e mi stesi sul mio letto. Cercai di prendere sonno ma non ci riuscì. Volevo pensare, ne avevo bisogno. 
Ormai era tanto che non avevo i miei soliti incubi, almeno non andavo a dormire con la preoccupazione di parlare nel sonno, o ancora, di fare qualcosa.
Mentre ero immersa nei miei pensieri, nella mia mente apparve un immagine. Un simbolo almeno credo. Presi subito un foglio e iniziai a disegnare, dovevo farlo altrimenti lo avrei dimenticato.
Era strano come simbolo, sembrava una specie di fulmine..
Non capivo cosa significasse, così accesi il mio computer per fare delle ricerche. Cercai di scrivere su google tutte le caratteristiche del disegno, in  modo da riuscire a trovare quello giusto.
E per fortuna lo trovai. Raku. Così si chiamava, allora cominciai a leggere la sua definizione.

"Raku libera dall'illusione della materia, è guarigione totale con il distacco dalla medesima; è anche Vajra ( diamante) del Buddhismo Vajrayana, rappresenta la saggezza profonda, dura come il diamante che porta al risveglio. "

Che cavolo voleva dire?
La saggezza profonda, dura come il diamante che porta al risveglio... 
Quella frase mi piaceva, infondo. Ma non riuscivo a capirne il significato. Non so se è così importante saperlo, forse l'ho immaginato così. Ma nulla accade senza un motivo, giusto? Almeno così pensavo. E ne ero convinta.
Supponendo che io dovei risvegliarmi da qualcosa. Il Raku mi porterebbe al risveglio. Ma di quale risveglio stiamo parlando? 

Così, non capendoci niente, cercai il significato di risveglio.

'Risveglio
 Ridestarci, risvegliarci, significa uscire dalla prigionia della mente razionale che ci condiziona e ci imprigiona: significa tornare a sintonizzarci sulla consapevolezza... non più immaginare, non pensare, ma semplicemente... essere.'

Uscire dalla prigionia della mente razionale che ci condiziona e imprigiona..niente da fare, non ci capivo nulla, da quale prigionia dovrei liberarmi? Forse stavo sbagliando tutto. Ma all'improvviso mi arrivò una mail con un messaggio vocale.. così la aprii.

"Brava, sei sulla buona strada.. magari se ti aiutassi, potresti anche andare avanti. mi raccomando continua così principessa. Una, cosa: risvegliati dalla tua -
Era una voce metallica, non potevo riconoscerla. Ma non riuscì a finire di ascoltare la frase, poichè il computer si spense. Così all'improvviso. Mi guardai attorno, forse il riccio mi voleva fare uno dei suoi soliti scherzi.. ma non c'era.
Riprovai ad accendere il computer ma niente, era partito ormai. Eppure ero sicura che non avesse problemi.
Uscii dalla mia stanza, per andare in segreteria. Magari mi avrebbero aiutata a risolvere questo piccolo problema. Ma nemmeno lì c'era nessuno, così feci per girarmi e andarmene, ma andai a sbattere contro Mark. Benissimo.
-Di nuovo qui? Qualche problema?- chiese lui preoccupato. Aveva lo sguardo strano, come se avesse appena visto un fantasma.
-Il mio portatile, si è spento all'improvviso- dissi lentamente, mentre lo osservavo.
-Posso occuparmene io se vuoi- chiese gentilmente lui, così annuii.. doveva soltanto riparare il mio computer, no?

Appena glielo diedi, se ne andò. Spero lo ripari presto, ho bisogno di continuare ad ascoltare quella mail. 
Se prima credevo che quel simbolo non significasse niente, adesso invece devo assolutamente sapere da cosa dovrei risvegliarmi. 


ANGOLO AUTRICE
Beeene.. siete aumentaate *^* e questo mi fa daavvero piacere, tanto. Coomunque ritornando al capitolo, ho tre domande da farvi:
1)Secondo voi chi è l' amichetto di cui parla Mark (il ragazzo della discoteca)?
2)Avrà fatto bene a dare il computer a lui?
3)Chi è che gli ha mandato la mail con il messaggio vocale?

Fatemi sapere cosa ne pensate in una recensione.. e ditemi se ho fatto degli errori , o per meglio dire, orrori.
Il simbolo di cui si parlava è questo:
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Ora scaappo al prossimo! 
-Sweetie.
  
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