Anime & Manga > Lisa e Seya
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Autore: Andy Grim    18/06/2008    2 recensioni
Mi ero ripromesso di non pubblicare questa storia finché non ne avessi ultimato la pubblicazione su MANGANET... ma leggendo la recensione di Kitthex sulla mia one-shot "Le dimissioni di Asuka Junior" (ispirata a questa stessa serie) è scattato qualcosa che mi ha spinto ad esaudire il suo desiderio di leggere qualcos'altro di mio e dunque rieccomi qui! Può darsi che Kitthex non bramasse affatto di leggere un secondo racconto su Saint Tail e ancora meno una storia come questa! Ho già pubblicato su EFP un lavoro analogo basato su Lamù e non so se abbia incontrato molto successo (ho avuto solo 12 recensioni abbastanza lusinghiere, ma un numero di letture in calando nella sequenza dei capitoli). Per carità, il lettore è giudice e mi rendo anche conto che si tratta di un genere forse troppo originale (ho infatti già deciso di NON pubblicare altre demenzialità di questo tipo)! Chi preferisse qualcosa di più "normale", può entrare nella sezione su Candy Candy e leggersi "Un compagno per Flanny Hamilton". Per ora non vi è altro, ma spero, nel prossimo futuro, di potervi offrire altre opere (le idee non mi mancano, lo sbuzzo un po' di più)! Riguardo alla storia qui presente, si propone di illustrare le lotte interne del co-protagonista di KST nella sua perpetua caccia alla coduta ladruncola di Seika, nonché le continue schermaglie amorose con le rivali in amore di quest'ultima. Ai lettori che fossero contemporaneamente dei fan di Uruseiatsura e di Kaitou Saint Tail potrebbe interessare il confronto diretto fra le equipes organiche di due esemplari umani (Ataru Moroboshi e Alan Daiki Asuka) che più diversi di così non avrebbero potuto essere. Buon divertimento... o almeno me lo auguro!
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 30: Il primo appuntamento

Capitolo 30: Il primo appuntamento!

 

S

abato mattina, ore 7,30. Ancora una volta, il prode Alan Daiki Asuka (al secolo Asuka Junior) si trovava nei pressi della villetta degli Haneoka. Oramai quel terreno gli bruciava veramente sotto i piedi e Gus Chandler non osava nemmeno immaginare cosa sarebbe accaduto quando il loro assistito - un giorno ormai forse non troppo lontano - avrebbe varcato quella soglia per chiedere a un certo prestigiatore la mano della sua unica figliola!

“Se quell’individuo viene a sapere quello che stiamo per fare, come minimo lo trasformerà in un coniglio rosa…!” commentò Watson, non del tutto sarcastico.

“Oppure in un riccio, visto che piacciono tanto a Lisa!” aggiunse Chandler.

“Maschio, si spera! Te li immagini i salti di gioia della piccola Ruby?”[1]

“Spade, non è divertente!!” lo riprese A1, con severa perentorietà.

“Pardon, signore…!” rispose, mortificato, il capo della Genetica.

I membri del Consiglio Organico del giovane investigatore erano ancora abbastanza nervosi, nonostante il ragazzo avesse passato in completo riposo l’intero venerdì precedente.

 

***

Non appena uscito dall’edificio scolastico, reduce da quel pressing spaventoso subito dalle sue pretendenti (nonché dalle attenzioni di quel reporter rompiscatole), Alan telefonò in centrale per chiedere una macchina che lo riportasse a casa. Informato della cosa, suo padre venne a penderlo di persona e il ragazzo dovette sorbirsi durante l’intero percorso la sua ramanzina per essersi ostinato a tornare a scuola prima del dovuto.

“Sei sempre il solito testardo… lo sapevo che avresti avuto una ricaduta!”

Una volta a casa, il buon Heiji ingiunse al figlio di mettersi a letto, dopo avergli dato un’aspirina; poi gli raccomandò di non alzarsi prima del suo ritorno e rientrò al lavoro. Il capo dell’Immunitaria disse allora ad Harper che la miglior cosa da fare per rimetterlo in sesto era una bella dormita, possibilmente senza riunioni d’emergenza contemporanee, in modo da recuperare più calorie che si poteva.

“D’accordo, Eddy: aspetteremo fino a stasera. Lo faccia riposare bene!”

Parker non se lo fece ripetere e dispose affinché tutte le sezioni funzionassero a regime minimo, ordinando inoltre a Tracy di ridurre la pressione del sangue. Alan cadde così in un sonno di piombo, durato fino alle sei del pomeriggio. Rialzatosi e sentendosi discretamente bene, pensò, come prima cosa, di adempiere alla promessa fatta alle “sue” tre ragazze!

Marlowe tentò di farlo recedere, ma Watson fu inflessibile, al riguardo: quando Asuka Jr. diceva una cosa, quella era. Mai avrebbe parlato a vanvera!

Alan chiamò quindi per prima Sayaka, ritenendo che sarebbe stata la telefonata più facile. Non fu propriamente così, in quanto la dolce kohay[2] non voleva più smettere di parlargli e risultò anche molto arduo respingere le sue “disinteressate” offerte, del tipo “Vuoi che venga a prepararti la cena?”. Fu poi la volta di miss Takamya, la conversazione con la quale avrebbe anche potuto svolgersi abbastanza morbidamente… purtroppo, all’apparecchio venne rispondere il suo caro fratellone, che subito cominciò a tempestarlo dei soliti frizzi: “Eccoti qua, marpione d’uno sbirro! Lo sapevo che eri cotto di mia sorella!! Il tuo vecchio se li è poi tagliati, i baffetti?”[3]

Tale inaspettato colloquio con l’“aspirante cognato” - davvero un’inquietante prospettiva! - gli scombussolò abbastanza i nervi e questo implicò che la sua sorellina, messa in sospetto dal tono nervoso, si rivelasse più insistente di quanto si fosse ripromessa e anche abbastanza inquisitoria! Solo dopo che Alan riuscì con fatica a convincerla che la rivale non era in casa sua e nemmeno vi sarebbe venuta, poté scambiare con lei un’affettuosa buonanotte. Dopodiché, fu finalmente la volta di Lisa…

“Pronto… casa Haneoka…?”

“Sì, pronto! Sono Genichiro, chi parla…?”

*Oggi non è proprio giornata!* imprecò mentalmente Alan “Ehm… buonasera… sono Alan Asuka… c’è Lisa, per favore…?”

“Ah… sì, un momento solo… Lisa…? Vieni, c’è il tuo compagno di classe!”

Compagno di classe…! Dalla Metabolica, Blackie Wolfe accusò un discreto formicolio nello stomaco. Ogni volta che il signor Haneoka pronunciava quelle parole, la Sensitiva aveva sempre l’impressione che fossero in qualche modo calcate, come ad esprimere l’inconscio desiderio che il loro assistito non rimanesse mai niente di più che un collega di studi!

Quella risultò comunque la telefonata migliore. Il tono, dolce e tranquillo, che l’abile Serena Seducy riuscì ad imprimere alla voce di Lisa, fu un vero toccasana per i neuroni del povero Marlowe, specialmente la gioiosa impressione nell’apprendere che il ragazzo stava di nuovo bene.

“Mi raccomando: ricoricati presto, stasera. E non tornare a scuola, domattina, se non te la senti!”

“Sì, sta’ tranquilla. Buonanotte… e grazie!”

“Buonanotte…” arrivò lo schiocco d’un bacino “…ti amo…!”

Rapida deglutizione da parte di Wolfe e libera saturazione dei capillari da parte di Tracy (tanto, almeno stavolta, non lo vedeva nessuno)!

“Anch’io…” gli fece sussurrare la Neuro “…buonanotte!”

***

“Ciao, mamma…!”

“Ciao, tesoro. Buona scuola!”

Quando Lisa varcò il cancello del giardino, mancò poco le venisse un coccolone, non appena scorse Alan appoggiato al muretto, dietro la siepe.

“Buongiorno!”

“A… Alan…!! Cosa ci fai, qui…?!”

“Nulla di che. Ho solo pensato di passare a prenderti!”

Alla fanciulla tremarono discretamente le ginocchia: “Da… davvero? E come mai…?”

“Beh, così…” il giovane estrasse le mani dalle tasche “…diciamo che mi faceva piacere!”

“Mi raccomando, Tim: mantieni sempre l’adrenalina al minimo!” prescrisse Marlowe al suo fidato collaboratore.

“Agli ordini, capo!”

“E tu, Dick, abbassa la pressione di un’altra tacca!” comunicò quindi al capo della Cardiaca.

“Ricevuto!” rispose questi *Purché non ci caschi per terra…!* pensò poi.

Né la Breed, né la Clambert pensarono di prendere in concerto le suddette precauzioni, tanto che le gote della loro assistita diventarono subito rubiconde.

“Ti… ti ringrazio…!” gli rispose allora lei, non sapendo che altro dire.

“Figurati” ribatté lui, con tono basso e gradevole. Quindi le si accostò e le porse il braccio “andiamo?”

La ragazza si stranizzò alquanto… quell’atteggiamento era veramente insolito! Tuttavia non replicò e glielo prese. Fu solo dopo qualche decina di passi che la sua Neuro riuscì a farla parlare di nuovo: “Sei… sei strano, stamattina!”

Lui la fissò, con la bocca leggermente incurvata all’insù: “In che senso?”

“Cioè… insomma… sei gentile!”

“Essere gentili è essere strani?” rimpallò il giovanotto, tornando a guardare davanti a sé.

“N… no…! Non volevo dire questo, ma…”

“Allora, vuoi forse dire che la gentilezza è insolita per me?”

La povera Virginia sussultò, precipitandosi sui comandi neuronali, ma senza riuscire ad evitare che un fiotto potente di adrenalina investisse la sezione della sua collega Melody!

“Ti venisse un colpo, Marlowe…!” imprecò.

“Ma no, Alan” protestò Lisa, con le guance in fiamme “io…”

“Non preoccuparti: hai ragione!”

La ragazza tornò a guardarlo: sul volto del detective era stampato il sorriso più caldo che mai avesse visto da che lo conosceva e che per poco non la fece vacillare.

“So bene di non essere un tipo romantico… i miei atteggiamenti mortificano spesso le mie intenzioni. Del resto non è facile cambiare la propria natura!”

“S… sì, immagino!” commentò lei, cercando di respirare normalmente.

“Tuttavia si può imparare a crescere” continuò lui, col viso tornato serio “e, quando si prova veramente qualcosa per qualcuno, tutto diventa più facile!”

“È vero” rispose ancora Lisa, stringendo macchinalmente il braccio del ragazzo “comunque… beh, mi hai veramente sorpreso!”

“Sai, Lisa, ho riflettuto. È giusto fare le proprie scelte… è bello essere convinti e determinati. Ma è anche bene, ogni tanto, mettersi in discussione. Pensare che, forse, ci sono anche altri modi per raggiungere ciò che si vuole ottenere!”

L’ex-avversaria lo guardò, sbalordita. Ma che gli succedeva? Alan Asuka che si metteva in discussione?!

“Non… non capisco, Alan! Di cosa stai parlando?”

Il giovane fece un sospirone. Per un istante sembrò esitare a proseguire. Ma poi Marlowe lasciò partire una scarichetta di adrenalina e Alan continuò: “Parlo del nostro rapporto, Lisa… vedi, forse abbiamo sbagliato a metterci quelle maschere per tutto quel tempo: tu, la ladra che scappava, io lo sbirro che ti inseguiva… era bello, non lo nego. Era… intrigante! Però…”

“Però…?”

Alan sorrise e scosse la testa: “…però credo che ci stessimo cercando nel modo sbagliato!”

Lisa rifletté profondamente sul significato di quelle parole. Tuttavia, benché le apparissero piuttosto chiare e le condividesse in pieno, preferì fosse il suo amico ad esporre il concetto fino in fondo.

“Che cosa vuoi dire…?!”

“Che forse, per ciò che mi riguarda… avevo capito da tempo che Seya eri tu. E di sicuro, prima che col cervello, lo avevo capito con il cuore!”

“QUESTA È UNA BOIATA PAZZESCA, MARLOWE…!!” protestò Watson, con veemenza.

“Stia zitto, lei…!” lo richiamò all’ordine A1.

“E… per quanto riguarda te… ritengo avessi capito che la mia strenua volontà di catturarti non derivava da una semplice fame di gloria! E, al tempo stesso, il tuo desiderio di continuare ad essere inseguita da me, non scaturiva dalla semplice voluttà di bagnarmi il naso” la fissò di nuovo “mi sbaglio?”

Lei scosse la testa, sorridendogli con tenerezza.

“Vedi bene” continuò lui, incoraggiato “come le nostre sfide notturne a guardie e ladri fossero, in realtà, il nostro modo di comunicare fra noi” Alan volse gli occhi al cielo e continuò “Già… era come se… ci parlassimo… come se…”

“…come se facessimo all’amore…!”

La frase era stata sussurrata in un semplice soffio… ma fu sufficiente affinché gli ultrasensibili sensori uditivi di Chandler la captassero. E proprio su questo, contava Serena Seducy!

“Che cos’è che ha detto??!” sobbalzò il direttore emotivo, guardando poi il coadiutore, sgomento: “Ha detto proprio…?”

Murdock annuì, deciso: “Ha detto proprio così, signore!”

“Ferma, Motoria…!” comunicò Marlowe a Kirby.

“Forse sarà più facile del previsto!” commentò il capo della Genetica.

“Quando lei imparerà ad attendere che i pareri le vengano richiesti, sarà sempre troppo tardi, Spade…!” osservò A1.

“Signore” chiamò il capo della Neuro, con accento preoccupato “che risposta mi consiglia di dare…?”

L’Organic Coordinator soffiò a lungo, mentre rifletteva. Poi scosse la testa: “Faccia finta di niente e continui, Phil!”

Constatato che il livello del C.R. di Lisa stava arrivando a 1250 punti, Marlowe tornò a concentrarsi sul comunicatore vocale.

Dopo essere rimasto fermo davanti a lei, apparentemente soprapensiero, Alan sospirò ancora e le disse: “Forse, però… sarebbe stato meno doloroso se fossimo riusciti a comunicare come Lisa e Alan, piuttosto che come Saint Tail e Asuka Jr. Non lo credi?”

La ragazza lasciò che la brezza mattutina scompigliasse i suoi bellissimi capelli ramati e poi gli rispose: “Sì… forse lo sarebbe stato! Ma sarebbe stato così bello?”

Alan si lasciò affondare in quegli stupendi occhioni azzurri…

“No…” sussurrò a sua volta “…credo proprio di no…!”

Un attimo dopo si stavano scambiando un bacio che, sebbene fornisse un incremento relazionale di soli 120 punti, fu comunque il più dolce che i due si fossero mai scambiati.[4]

 

***

“1370” mormorò Marlowe, sfregandosi le mani “bene, molto bene!!”

“Non si distragga, signore” gli disse Murdock “il ferro va battuto finché è caldo!”

“Hai ragione, vecchio mio: avanti così!”

Le labbra di Alan si staccarono a malincuore da quelle di Lisa.

“Senti… oggi è sabato!” le disse, tenendole le mani sulle spalle.

“E allora?”

“Ecco… stasera, tu… cosa fai, di bello?”

Lisa rimase interdetta per qualche secondo. Poi rimpallò con la domanda: “E tu?”

“Io? Beh, io…” mano alla nuca, Alan arrossì lievemente, nonostante gli sforzi di Dick Tracy “…pensavo che… mi piacerebbe molto uscire… con una ragazza fantastica!”

Il visetto di lei si fece di porpora, ora a dispetto degli sforzi di Melody Clambert! Dal canto suo, Virginia Breed si rivolse alla collega della Sensitiva: “Mi raccomando, Serena: per la risposta, voglio la voce più suadente che puoi!!”

“Conta su di me!” rispose miss Seducy.

“E dove pensi di trovarla, questa ragazza fantastica…?” gli chiese lei, inclinando maliziosamente il capo.

Alan stette al gioco: “Beh, vediamo…” si grattò pensosamente il mento “…ce n’è una proprio qui…!!” disse infine, afferrandole decisamente il polso.

Lisa rabbrividì suo malgrado, facendo imprecare la responsabile della sua Neuro…

“Abbia pazienza, signora” le disse un’assistente “in fondo, è la prima volta che le chiede un appuntamento…!”

“Mi rendo conto” rispose la buona Virginia, tergendosi la fronte “beh, forse sarà più facile del previsto! Non rimane che accettare, a questo punto!”[5]

“Possiamo rispondere?” chiesero, dalla Sensitiva.

“Vai e colpisci, Serena!” confermò la Breed.

“Uhm… la sai una cosa, mio dolcissimo sbirro? Era più o meno la mia idea! A che ora ci vediamo…?”

Per poco, Marlowe non cascò dalla seggiola: quella era una risposta da Rina Takamya, più che da Lisa Haneoka! Per quanto, la parola sbirro

“Santi Numi” mormorò, sconcertato, il responsabile dell’Emotiva “che diavolo ne ha fatto della sua timidezza congenita?!”

“Deve averla lasciata a casa, assieme al resto del suo carattere!” rispose Murdock.

“Dici?”

“Ne sono certo! Credo anzi, signore, che in questo momento le nostre controparti, più che dirigere Lisa, stiano dirigendo Seya! Non ha sentito come lo ha chiamato?”

“Ho sentito, ho sentito” sospirò “mah, speriamo in bene…!” Marlowe si terse la fronte e diede voce alla Sensitiva: “Puoi rispondere, Gus!”

“Ehm… uhm… sss… sì…!  Va… va bene alle otto?” farfugliò il detective. Per quanto Chandler avesse fatto del suo meglio, il suo tono non sembrava propriamente “vissuto”!

Come d’incanto, la malizia presente sul volto della diurna gemella di Seya, si stemperò in un dolcissimo sorriso: “Alle otto va bene, tesoro!”

Detto ciò, la fanciulla tornò a prendergli il braccio e la coppietta riprese il cammino verso la scuola.

 



[1] Ormai, anche l’identità (e il relativo sesso) del fantomatico peluche non erano più un mistero!

[2] Sarebbe l’opposto di sempai, come la Shinomya è solita chiamare Asuka Jr.

[3] La domanda è “simbolicamente” riferita agli avvenimenti narrati nel capitolo 11 delle Fiamme del destino, di Lord Martiya.

[4] Come aveva detto Marlowe nel capitolo precedente, i baci della coppia erano ormai meno “sentimentalmente fruttiferi”, in quanto meno “atipici” rispetto al passato.

[5] È curioso vedere come il sentire di Virginia Breed (direttrice della Neuro saintelliana) sia abbastanza concorde con quello di Sam Spade (direttore della Genetica asukiana), mentre il sentire di Calamity Trapps (l’omologa di Spade) sia invece più concorde col sentire di Philip Marlowe!

  
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