Capitolo 30: Il primo appuntamento!
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abato
mattina, ore 7,30. Ancora una volta, il prode Alan Daiki Asuka (al secolo Asuka
Junior) si trovava nei pressi della villetta degli Haneoka. Oramai quel terreno
gli bruciava veramente sotto i piedi e Gus Chandler non osava nemmeno immaginare
cosa sarebbe accaduto quando il loro assistito - un giorno ormai forse non
troppo lontano - avrebbe varcato quella soglia per chiedere a un certo
prestigiatore la mano della sua unica figliola!
“Se
quell’individuo viene a sapere quello che stiamo per fare, come minimo lo
trasformerà in un coniglio rosa…!” commentò Watson, non del tutto sarcastico.
“Oppure
in un riccio, visto che piacciono tanto a Lisa!” aggiunse Chandler.
“Maschio,
si spera! Te li immagini i salti di gioia della piccola Ruby?”[1]
“Spade,
non è divertente!!” lo riprese A1, con severa perentorietà.
“Pardon,
signore…!” rispose, mortificato, il capo della Genetica.
I
membri del Consiglio Organico del giovane investigatore erano ancora abbastanza
nervosi, nonostante il ragazzo avesse passato in completo riposo l’intero
venerdì precedente.
Non
appena uscito dall’edificio scolastico, reduce da quel pressing spaventoso subito
dalle sue pretendenti (nonché dalle attenzioni di quel reporter rompiscatole), Alan
telefonò in centrale per chiedere una macchina che lo riportasse a casa. Informato
della cosa, suo padre venne a penderlo di persona e il ragazzo dovette sorbirsi
durante l’intero percorso la sua ramanzina per essersi ostinato a tornare a
scuola prima del dovuto.
“Sei
sempre il solito testardo… lo sapevo che avresti avuto una ricaduta!”
Una
volta a casa, il buon Heiji ingiunse al figlio di mettersi a letto, dopo
avergli dato un’aspirina; poi gli raccomandò di non alzarsi prima del suo
ritorno e rientrò al lavoro. Il capo dell’Immunitaria disse allora ad Harper
che la miglior cosa da fare per rimetterlo in sesto era una bella dormita,
possibilmente senza riunioni d’emergenza contemporanee, in modo da recuperare
più calorie che si poteva.
“D’accordo,
Eddy: aspetteremo fino a stasera. Lo faccia riposare bene!”
Parker
non se lo fece ripetere e dispose affinché tutte le sezioni funzionassero a
regime minimo, ordinando inoltre a Tracy di ridurre la pressione del sangue.
Alan cadde così in un sonno di piombo, durato fino alle sei del pomeriggio.
Rialzatosi e sentendosi discretamente bene, pensò, come prima cosa, di
adempiere alla promessa fatta alle “sue” tre ragazze!
Marlowe
tentò di farlo recedere, ma Watson fu inflessibile, al riguardo: quando Asuka
Jr. diceva una cosa, quella era. Mai avrebbe parlato a vanvera!
Alan
chiamò quindi per prima Sayaka, ritenendo che sarebbe stata la telefonata più
facile. Non fu propriamente così, in quanto la dolce kohay[2] non voleva più smettere di
parlargli e risultò anche molto arduo respingere le sue “disinteressate” offerte,
del tipo “Vuoi che venga a prepararti la
cena?”. Fu poi la volta di miss Takamya, la conversazione con la quale avrebbe
anche potuto svolgersi abbastanza morbidamente… purtroppo, all’apparecchio venne
rispondere il suo caro fratellone, che subito cominciò a tempestarlo dei soliti
frizzi: “Eccoti qua, marpione d’uno sbirro! Lo sapevo che eri cotto di mia
sorella!! Il tuo vecchio se li è poi tagliati, i baffetti?”[3]
Tale
inaspettato colloquio con l’“aspirante cognato” - davvero un’inquietante
prospettiva! - gli scombussolò abbastanza i nervi e questo implicò che la sua
sorellina, messa in sospetto dal tono nervoso, si rivelasse più insistente di
quanto si fosse ripromessa e anche abbastanza inquisitoria! Solo dopo che Alan riuscì
con fatica a convincerla che la rivale non era in casa sua e nemmeno vi sarebbe
venuta, poté scambiare con lei un’affettuosa buonanotte. Dopodiché, fu finalmente
la volta di Lisa…
“Pronto…
casa Haneoka…?”
“Sì,
pronto! Sono Genichiro, chi parla…?”
*Oggi
non è proprio giornata!* imprecò mentalmente Alan “Ehm… buonasera… sono Alan
Asuka… c’è Lisa, per favore…?”
“Ah…
sì, un momento solo… Lisa…? Vieni, c’è il tuo compagno di classe!”
Compagno di classe…! Dalla Metabolica, Blackie Wolfe accusò un discreto
formicolio nello stomaco. Ogni volta che il signor Haneoka pronunciava quelle parole,
Quella
risultò comunque la telefonata migliore. Il tono, dolce e tranquillo, che l’abile
Serena Seducy riuscì ad imprimere alla voce di Lisa, fu un vero toccasana per i
neuroni del povero Marlowe, specialmente la gioiosa impressione nell’apprendere
che il ragazzo stava di nuovo bene.
“Mi
raccomando: ricoricati presto, stasera. E non tornare a scuola, domattina, se
non te la senti!”
“Sì,
sta’ tranquilla. Buonanotte… e grazie!”
“Buonanotte…”
arrivò lo schiocco d’un bacino “…ti amo…!”
Rapida
deglutizione da parte di Wolfe e libera saturazione dei capillari da parte di
Tracy (tanto, almeno stavolta, non lo vedeva nessuno)!
“Anch’io…”
gli fece sussurrare la Neuro “…buonanotte!”
***
“Ciao,
mamma…!”
“Ciao,
tesoro. Buona scuola!”
Quando
Lisa varcò il cancello del giardino, mancò poco le venisse un coccolone, non
appena scorse Alan appoggiato al muretto, dietro la siepe.
“Buongiorno!”
“A…
Alan…!! Cosa ci fai, qui…?!”
“Nulla
di che. Ho solo pensato di passare a prenderti!”
Alla
fanciulla tremarono discretamente le ginocchia: “Da… davvero? E come mai…?”
“Beh,
così…” il giovane estrasse le mani dalle tasche “…diciamo che mi faceva piacere!”
“Mi
raccomando, Tim: mantieni sempre l’adrenalina al minimo!” prescrisse Marlowe al
suo fidato collaboratore.
“Agli
ordini, capo!”
“E
tu, Dick, abbassa la pressione di un’altra tacca!” comunicò quindi al capo
della Cardiaca.
“Ricevuto!”
rispose questi *Purché non ci caschi per terra…!* pensò poi.
Né
la Breed, né la Clambert pensarono di prendere in concerto le suddette
precauzioni, tanto che le gote della loro assistita diventarono subito rubiconde.
“Ti…
ti ringrazio…!” gli rispose allora lei, non sapendo che altro dire.
“Figurati”
ribatté lui, con tono basso e gradevole. Quindi le si accostò e le porse il
braccio “andiamo?”
La
ragazza si stranizzò alquanto… quell’atteggiamento era veramente insolito!
Tuttavia non replicò e glielo prese. Fu solo dopo qualche decina di passi che la
sua Neuro riuscì a farla parlare di nuovo: “Sei… sei strano, stamattina!”
Lui
la fissò, con la bocca leggermente incurvata all’insù: “In che senso?”
“Cioè…
insomma… sei gentile!”
“Essere
gentili è essere strani?” rimpallò il giovanotto, tornando a guardare davanti a
sé.
“N…
no…! Non volevo dire questo, ma…”
“Allora,
vuoi forse dire che la gentilezza è insolita per me?”
La
povera Virginia sussultò, precipitandosi sui comandi neuronali, ma senza riuscire
ad evitare che un fiotto potente di adrenalina investisse la sezione della sua
collega Melody!
“Ti
venisse un colpo, Marlowe…!” imprecò.
“Ma
no, Alan” protestò Lisa, con le guance in fiamme “io…”
“Non
preoccuparti: hai ragione!”
La
ragazza tornò a guardarlo: sul volto del detective era stampato il sorriso più
caldo che mai avesse visto da che lo conosceva e che per poco non la fece
vacillare.
“So
bene di non essere un tipo romantico… i miei atteggiamenti mortificano spesso
le mie intenzioni. Del resto non è facile cambiare la propria natura!”
“S…
sì, immagino!” commentò lei, cercando di respirare normalmente.
“Tuttavia
si può imparare a crescere” continuò lui, col viso tornato serio “e, quando si prova
veramente qualcosa per qualcuno, tutto diventa più facile!”
“È
vero” rispose ancora Lisa, stringendo macchinalmente il braccio del ragazzo “comunque…
beh, mi hai veramente sorpreso!”
“Sai,
Lisa, ho riflettuto. È giusto fare le proprie scelte… è bello essere convinti e
determinati. Ma è anche bene, ogni tanto, mettersi in discussione. Pensare che,
forse, ci sono anche altri modi per raggiungere ciò che si vuole ottenere!”
L’ex-avversaria
lo guardò, sbalordita. Ma che gli succedeva? Alan Asuka che si metteva in discussione?!
“Non…
non capisco, Alan! Di cosa stai parlando?”
Il
giovane fece un sospirone. Per un istante sembrò esitare a proseguire. Ma poi
Marlowe lasciò partire una scarichetta di adrenalina e Alan continuò: “Parlo
del nostro rapporto, Lisa… vedi, forse abbiamo sbagliato a metterci quelle
maschere per tutto quel tempo: tu, la ladra che scappava, io lo sbirro che ti inseguiva…
era bello, non lo nego. Era… intrigante! Però…”
“Però…?”
Alan
sorrise e scosse la testa: “…però credo che ci stessimo cercando nel modo sbagliato!”
Lisa
rifletté profondamente sul significato di quelle parole. Tuttavia, benché le
apparissero piuttosto chiare e le condividesse in pieno, preferì fosse il suo
amico ad esporre il concetto fino in fondo.
“Che
cosa vuoi dire…?!”
“Che
forse, per ciò che mi riguarda… avevo capito da tempo che Seya eri tu. E di
sicuro, prima che col cervello, lo avevo capito con il cuore!”
“QUESTA
È UNA BOIATA PAZZESCA, MARLOWE…!!” protestò Watson, con veemenza.
“Stia
zitto, lei…!” lo richiamò all’ordine A1.
“E…
per quanto riguarda te… ritengo avessi capito che la mia strenua volontà di
catturarti non derivava da una semplice fame di gloria! E, al tempo stesso, il
tuo desiderio di continuare ad essere inseguita da me, non scaturiva dalla
semplice voluttà di bagnarmi il naso” la fissò di nuovo “mi sbaglio?”
Lei
scosse la testa, sorridendogli con tenerezza.
“Vedi
bene” continuò lui, incoraggiato “come le nostre sfide notturne a guardie e ladri fossero, in realtà, il
nostro modo di comunicare fra noi” Alan volse gli occhi al cielo e continuò “Già…
era come se… ci parlassimo… come se…”
“…come
se facessimo all’amore…!”
La
frase era stata sussurrata in un semplice soffio… ma fu sufficiente affinché
gli ultrasensibili sensori uditivi di Chandler la captassero. E proprio su
questo, contava Serena Seducy!
“Che
cos’è che ha detto??!” sobbalzò il direttore emotivo, guardando poi il coadiutore,
sgomento: “Ha detto proprio…?”
Murdock
annuì, deciso: “Ha detto proprio così, signore!”
“Ferma,
Motoria…!” comunicò Marlowe a Kirby.
“Forse
sarà più facile del previsto!” commentò il capo della Genetica.
“Quando
lei imparerà ad attendere che i pareri le vengano richiesti, sarà sempre troppo
tardi, Spade…!” osservò A1.
“Signore”
chiamò il capo della Neuro, con accento preoccupato “che risposta mi consiglia
di dare…?”
L’Organic Coordinator soffiò a lungo,
mentre rifletteva. Poi scosse la testa: “Faccia finta di niente e continui,
Phil!”
Constatato
che il livello del C.R. di Lisa stava arrivando a 1250 punti, Marlowe tornò a
concentrarsi sul comunicatore vocale.
Dopo
essere rimasto fermo davanti a lei, apparentemente soprapensiero, Alan sospirò ancora
e le disse: “Forse, però… sarebbe stato meno doloroso se fossimo riusciti a
comunicare come Lisa e Alan, piuttosto che come Saint Tail e Asuka Jr. Non lo credi?”
La
ragazza lasciò che la brezza mattutina scompigliasse i suoi bellissimi capelli
ramati e poi gli rispose: “Sì… forse lo sarebbe stato! Ma sarebbe stato così bello?”
Alan
si lasciò affondare in quegli stupendi occhioni azzurri…
“No…”
sussurrò a sua volta “…credo proprio di no…!”
Un
attimo dopo si stavano scambiando un bacio che, sebbene fornisse un incremento
relazionale di soli 120 punti, fu comunque il più dolce che i due si fossero
mai scambiati.[4]
***
“1370”
mormorò Marlowe, sfregandosi le mani “bene, molto bene!!”
“Non
si distragga, signore” gli disse Murdock “il ferro va battuto finché è caldo!”
“Hai
ragione, vecchio mio: avanti così!”
Le
labbra di Alan si staccarono a malincuore da quelle di Lisa.
“Senti…
oggi è sabato!” le disse, tenendole le mani sulle spalle.
“E
allora?”
“Ecco…
stasera, tu… cosa fai, di bello?”
Lisa
rimase interdetta per qualche secondo. Poi rimpallò con la domanda: “E tu?”
“Io?
Beh, io…” mano alla nuca, Alan arrossì lievemente, nonostante gli sforzi di Dick
Tracy “…pensavo che… mi piacerebbe molto uscire… con una ragazza fantastica!”
Il
visetto di lei si fece di porpora, ora a dispetto degli sforzi di Melody
Clambert! Dal canto suo, Virginia Breed si rivolse alla collega della
Sensitiva: “Mi raccomando, Serena: per la risposta, voglio la voce più suadente
che puoi!!”
“Conta
su di me!” rispose miss Seducy.
“E
dove pensi di trovarla, questa ragazza fantastica…?” gli chiese lei, inclinando
maliziosamente il capo.
Alan
stette al gioco: “Beh, vediamo…” si grattò pensosamente il mento “…ce n’è una proprio
qui…!!” disse infine, afferrandole decisamente il polso.
Lisa
rabbrividì suo malgrado, facendo imprecare la responsabile della sua Neuro…
“Abbia
pazienza, signora” le disse un’assistente “in fondo, è la prima volta che le
chiede un appuntamento…!”
“Mi
rendo conto” rispose la buona Virginia, tergendosi la fronte “beh, forse sarà
più facile del previsto! Non rimane che accettare, a questo punto!”[5]
“Possiamo
rispondere?” chiesero, dalla Sensitiva.
“Vai
e colpisci, Serena!” confermò la Breed.
“Uhm…
la sai una cosa, mio dolcissimo sbirro? Era più o meno la mia idea! A che ora
ci vediamo…?”
Per
poco, Marlowe non cascò dalla seggiola: quella era una risposta da Rina
Takamya, più che da Lisa Haneoka! Per quanto, la parola sbirro…
“Santi
Numi” mormorò, sconcertato, il responsabile dell’Emotiva “che diavolo ne ha fatto
della sua timidezza congenita?!”
“Deve
averla lasciata a casa, assieme al resto del suo carattere!” rispose Murdock.
“Dici?”
“Ne
sono certo! Credo anzi, signore, che in questo momento le nostre controparti,
più che dirigere Lisa, stiano dirigendo Seya! Non ha sentito come lo ha chiamato?”
“Ho
sentito, ho sentito” sospirò “mah, speriamo in bene…!” Marlowe si terse la
fronte e diede voce alla Sensitiva: “Puoi rispondere, Gus!”
“Ehm…
uhm… sss… sì…! Va… va bene alle otto?”
farfugliò il detective. Per quanto Chandler avesse fatto del suo meglio, il suo
tono non sembrava propriamente “vissuto”!
Come
d’incanto, la malizia presente sul volto della diurna gemella di Seya, si
stemperò in un dolcissimo sorriso: “Alle otto va bene, tesoro!”
Detto
ciò, la fanciulla tornò a prendergli il braccio e la coppietta riprese il
cammino verso la scuola.
[1] Ormai, anche l’identità (e il relativo sesso) del fantomatico peluche
non erano più un mistero!
[2] Sarebbe l’opposto di sempai,
come
[3] La domanda è “simbolicamente” riferita agli avvenimenti narrati nel capitolo 11 delle Fiamme del destino, di Lord Martiya.
[4] Come aveva detto Marlowe nel capitolo precedente, i baci della coppia erano ormai meno “sentimentalmente fruttiferi”, in quanto meno “atipici” rispetto al passato.
[5] È curioso vedere come il sentire di Virginia Breed
(direttrice della Neuro saintelliana) sia abbastanza concorde con quello di Sam
Spade (direttore della Genetica asukiana), mentre il sentire di Calamity Trapps
(l’omologa di Spade) sia invece più concorde col sentire di Philip Marlowe!