Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Dark prince    17/02/2014    3 recensioni
Coppia: Jean/ Marco (Principalmente)
< < Ma no, fotografo altro, no modelli. > >
A quelle parole Jean annuisce, come ad aver capito che tipo di studi facesse Marco.
< < In Germania ci sono cose e luoghi bellissimi da fotografare! > >
E a quel punto... il corvino lo guarda, diventando quasi serio, anche se le sue guance si erano colorate di rosso.
< < Jean.. potrei farti un set fotografico.. nudo? > >
< < ....Che? > >
Ed incredulo il biondo si ritrova ad arrossire, imbarazzato.
Avvertenze:Le immagini alla fine non sono mie.Posterò sempre o la fonte o l'autore.
Buona lettura!
Genere: Fluff, Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, Armin Arlart, Eren Jaeger, Jean Kirshtein, Marco Bodt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Le sue mani tremavano, tremavano senza che lui le potesse controllarle e non era a causa del freddo anzi, aveva alzato i riscaldamento apposta, proprio per quello che stavano per fare.
Marco mentalmente si dà dello stupido, titubante e pauroso di aver fatto quella proposta che sembrava quasi indecente.
Forse era stato troppo presto.
Forse Jean l'avrebbe preso per un maniaco.
Forse...
No basta, se si torturava la mente in questo mondo non sarebbe mai arrivato a nulla.
Inspira profondamente, mentre cercava di sistemare le luci per le foto, oltre che il letto della stanza, in modo da renderlo più consono a quel'improvviso set fotografico; Quelle foto gli sarebbe servite per la mostra, ma non avrebbe fatto scatti troppo.. audaci, e non c'entrava solo il suo imbarazzo. La questione era anche perchè a dirla tutta... era geloso all'idea che qualcuno potesse osservare e guardare il corpo nudo del tedesco, anche se era solo tramite una foto, qualcosa che non si può toccare, ma lo stesso lo infastidiva.
Per alcuni secondi si perde a fissare dei fiori che erano in camera, fiori che lui stesso aveva messo perchè adorava avere una stanza colorata ma soprattutto, amava la natura e circondarsi di essa.Questo era uno dei motivi per cui aveva scelto la Germania.
Per un'istante aveva pensato di cospargere il letto di fiori Marco, ma subito dopo pensa che era l'idea più ridicola del mondo e che Jean sarebbe scoppiato dal ridere...
... E a proposito di lui.
Il tedesco era già da dieci minuti in piedi dietro il corvino, con la sola asciugamano a coprirgli la vita, solo quel misero pezzo di stoffa, e oltre ad aver le guance adorabilmente imporporate; Ma oltre l'imbarazzo c'era anche il nervoso, e lui si era portato le braccia al petto, stringendole e facendo risaltare anche gli addominali scolpiti grazie ad assidui allenamenti a cui si sottoponeva.
Marco si accorge del compagno solo quando... sente un piede sbattere ritmicamente sul legno chiaro del parquet, e questa cosa fa salire un brivido di freddo al povero tedesco che era nudo in fondo, e se anche il riscaldamento era messo al massimo, il suo corpo ancora non si era abituato a restare senza abiti.
Ma quando... i loro sguardi si incrociano, imbarazzati entrambi subito lo distolgono, si alza dalla sedia, avvicinandosi al grande mobile dove sopra di esso, appeso alla parete era posto un grande specchio quadrato.
Con un veloce gesto il ragazzone dal viso ricoperto di lentiggini, prende la fotocamera, prendendo e montando anche l'obbiettivo ideale... ma lui prima aveva dato uno sguardo al corpo dell'altro, ovvio che l'aveva dato, contento anche di aver avuto la certezza che nessuna cicatrice o segno avesse sfigurato quella pelle dopo l'incidente con il fucile.

Jean... Jean resta lì in piedi, guardandosi intorno, notando le luci poste in modo quasi strategico e l'idea che fra poco si doveva adagiare sul letto e denudarsi... lo faceva quasi impazzire per il disagio.
Di tanto in tanto Marco si volta, come a spiare le sue reazioni, notando che con nervosismo si stava torturando le mani,e lui era nella sua stessa e identica situazione ma doveva muoversi altrimenti non si sarebbero smossi!

- Puoi incominciare a toglierti l'asciugamano e distenderti..

Per poco non si blocca il respiro del biondo, che si volta lentamente, come se avesse udito un qualche tipo di eresia, ma alla fine era lì per quello.
Con gesti impacciati si avvicina al letto, salendoci sopra senza difficoltà, almeno quello, ma la parte difficile era quando Marco incominciò ad osservarlo, forse per trovare una posizione adatta e in quel momento... non sembrava il ragazzo imbarazzato di poco fa, a parte le gote rosse.
Il tedesco ancora non si era tolto nulla, si era solo disteso posizionando il cuscino sotto al capo per stare un minimo comodo, ma quella posizione viene cambiata da quello che poteva definirsi il proprio ragazzo ormai, che lo fa distendere di lato, scoprendo però prima parte del letto e senza neanche rendersene conto...
Jean era senza l'asciugamano a coprire le sue intimità.
Lui avvampa mentre nota sul viso di Marco un'espressione quasi divertita, e d'istinto di copre con il lenzuolo fino al petto, come fosse una donnicciola alla sua prima volta e per questo si dà dello stupido da solo mille e mille volte.
Il quel momento il più sicuro dei due sembrava proprio il corvino che con un gesto sicuro ma garbato, gli abbassa il lenzuolo fino alla vita, dicendo a Jean come mettersi con le braccia e le gambe, allontanandosi dal letto per prendere la macchina fotografica e poter fare i primi scatti di prova per controllare se la luce andasse bene.
Jean esegue gli ordini, ma una volta che si posiziona come consigliato dall'altro, si ritrova a ridacchiare impacciato, evitandolo di guardare.

- Ci manca solo che ti sussurro "Dipingimi come una delle tue modelle francesi"...
Si, perchè in effetti la posa sembrava vagamente quella, ma decisamente più mascolina; Il biondo si reggeva il capo con un braccio, mentre il petto era completamente scoperto e l'altra mano distesa completamente sul fianco, ma era un pò rigido nelle espressione e nei movimenti, e per questo che il corvino gli dice con... una nota di dolcezza nella voce, di ammorbidire i movimenti e la posizione
Ma quella battuta ridacchia, ma non si lascia scappare quel sorriso sfuggente di Jean, assolutamente; Lo cattura con uno scatto, incominciando a fare quello che più gli piaceva con la persona che ormai... lo faceva impazzire. Dopo un pò tutto quello era quasi normale e divertente, ed Marco voleva che ogni posa e ogni scatto fosse il più naturale possibile, per poter ammirare il sorriso di Jean ancora impacciato, fotografandogli la schiena nuda e scoprendo solo di poco... il sedere, giusto quel poco che poteva far fantasticare le persone...E il biondo tace impacciato.
Ma la situazione cambia quando Jean se lo ritrova seduto a cavalcioni su di lui, con la reflex a pochi centimetri dal suo viso e un corvino che era completamente preso da quello che stava facendo...ma ora il tedesco sembrava un pesce fuor d'acqua che stava cercando di respirare per quella improvvisa e eccessiva vicinanza per quella posa assai inconsueta che stava facendo viaggiare la sua mente, e lui non riesce a fermare la propria mano che si posa sul fianco di Marco, carezzandolo.
Quel gesto riesce finalmente a destare Marco che si volta guardando la mano del biondo e poi il suo viso ed eccolo, che ritorna ad arrossire come sempre faceva.

- Quando lavori sembri un'altra persona...
Queste sono le parole di Jean che sussurra vicino al suo orecchio, alzandosi con il busto per poterlo avere più vicino e con abilità degna di un ladro togliergli la macchina fotografica tra le mani, in modo da poter essere lui a scattare una foto al volto costellato di lentiggini di quel ragazzo.. adorabile.

- Mi sono lasciato un pò andare, scusami...
Pigola come un pulcino Marco, che sorpreso si ritrova a non saper cosa fare o dire, soprattutto a quella fotografia fuori programma, ma quando il sorriso ampio e divertito di Jean si mostra appena scosta l'oggetto che gli copriva il viso, lui si avvicina... baciandolo, semplicemente baciandolo, chiudendo gli occhi e lasciandosi andare a quel gesto tanto audace.
E il biondo resta così, con una mano sul fianco mentre l'altra teneva la fotocamera, ma a questa c'era rimedio visto che alla svelta la posa sul comodino, rischiando anche di farla cadere e fare un gran danno al ragazzo per il costo di quelle cose.
Ma ora c'era qualcosa di decisamente più importante.
Molto più importante. Era così strano quando quella loro timidezza gli impediva anche di fare i gesti più comuni come una carezza o un'innocente bacio, ma quando incominciavano... a compiere quelle effusioni, tutto risultava molto più semplice.
Così.. naturale baciare quelle labbra e carezzare quella pelle.
Jean reputava Marco di sua proprietà ormai..
E Marco reputava Jean della propria.
Si rende conto solo in un secondo momento il corvino che la sua maglia aveva fatto un volo a terra e che il tedesco gli stesse baciando il collo, facendogli sgranare gli occhi, capendo solo adesso ciò che stavano per... fare.
Stava per un sussurrare un'"aspetta" il ragazzo, ma si ritrova sbattuto con la schiena contro il materasso e quello che sembrava un famelico Jean sopra di lui, che non esita a infilarsi tra le sue gambe, senza permesso, tipico della sua persona.
E stranamente al corvino gli spunta un sorriso, guardandolo e sfiorandogli la guancia, tornando a baciarlo poco dopo.
Andiamo, nessuno dei due era vergine, non era la prima volta con una persona.
Ma era la loro prima di volta, e volevano imprimersela nella mente, sulla pelle, come un marchio inciso con il fuoco e indelebile.
Il tedesco si era .. calmato, baciandolo con calma, carezzando premurosamente ogni centimetro di pelle che scopriva di Marco, per prepararlo e.... eccitarlo.
Allo stesso tempo però, trattava l'altro come un cristallo pregiato, mirando a scoprire pian piano tutti i punti più sensibili del compagno, chinandosi a baciargli prima il petto e poi giù... fino al ventre, intenzionato ad andare anche oltre.
Ma.. la scampanellata quasi furente della porta lo fa talmente sobbalzare che si ritrova ad alzarsi con il busto, voltandosi verso il punto dove proveniva il suono del fastidioso campanello, scoprendosi totalmente.E Marco . si gode il corpo nudo, completamente nudo del ragazzo ignaro di questo, restando quasi a bocca aperta per... per tutto.Jean aveva un corpo da mozzare il fiato e non lo diceva per tanto per dire.
Il suono purtroppo continua imperterrito e inizia a infastidire anche Marco oltre a farlo preoccupare; Sembrava che chiunque fosse a bussare, era disperato.
Marco è costretto ad alzarsi, anche perchè era il più vestito dei due, prendendo da terra la maglia e infilandosela alla svelta, oltre che... sistemarsi il pantalone, dirigendosi poi alla porta d'entrata, aprendo senza esitare.
Ma ciò che gli si pone davanti gli fa allargare le pupille oltre ogni misura.
Un rReiner sanguinante, tenuto quasi in braccio da Bert, erano fuori dalla sua porta, tremanti e poteva notare... gli occhi rossi del più alto dei due, oltre che tremava come una foglia.


- Cosa.. è...
- Per favore facci entrare..
Taglia corto Bert, guardandolo e la voce gli era uscita così sottile e incerta da farlo sembrare un bambino e non un ragazzo di 21 anni.
Senza esitare Marco si scosta dalla porta, facendoli entrare, preoccupandosi di scostargli le sedie della cucina per farli sedere, guardando interrogativo e a turno i due.
E Reiner sa che deve spiegazioni, sa che è l'unico che riesce a darle, ecco perchè a parlare era lui mentre il proprio ragazzo... gli stringeva il braccio, affondando il viso contro la sua spalla... ricominciando a singhiozzare.
Ricominciando a piangere silenziosamente. E quel suono di nuovo spezza il cuore del biondo.


- Il... padre di Bertoholdt ha scoperto che io e lui stiamo insieme.Ha scoperto che è gay...
Prende un profondo respiro il ragazzone biondo, voltandosi a guardare il compagno e allunga la mano per potergli sfiorare una guancia in un gesto velato.
-I-io.. conosco la sua famiglia da anni, da quando eravamo poco più che bambini noi due.
Non so come o chi... gli ha detto la verità, ma il padre è venuto dove stavamo lavorando io e Bert... e ha incominciato a prendermi a pugni dicendo che era colpa mia... che fosse diventato.. "deviato, malato."
Non ho...reagito per paura di fargli male...
E appena smette di parlare ecco che il dolore ai fianchi ritorna a tormentarlo ed il proprio ragazzo alza il capo, guardandolo preoccupato.. premurandosi di non farsi guardare da Marco.
Il povero corvino infatti scosta lo sguardo, non sapendo cosa dire, stralunato.Ma un sospiro da Reiner gli fa capire che non ha finito di parlare.

- Ha cacciato fuori di casa Bert...
Ed ora, ora Marco guarda il ragazzo negli occhi, occhi lucidi e pieni di dolore, ma vi era anche traccia di rabbia in essa.
- Può... restare da me.
Soprattutto sono da solo e poi ha un lavoro..
Reiner sorride, sorride sapendo bene che andare da Marco è stata la decisione giusta, sapeva bene che l'altro... avrebbe fatto di tutto per aiutarli, anche solo dandogli conforto.
Il corvino sorride mestamente, guardando Bert che era tornato a "nascondersi" contro la spalla del partner, ancora scosso e tutti... sarebbero nel suo stato dopo il caos che era successo.

Quando Jean finalmente decide di uscire dalla stanza, ovviamente vestito, stava per fare una delle sue battute sarcastiche, soprattutto perchè era stato interrotto sul più bello, consono alla sua grande sfiga che da quando è nato si portava dietro.
Ma decisamente tace e blocca la sua boccaccia.... nel intravedere lo sguardo di Marco, Reiner con alcuni parti di abiti anche strappati e con... macchie di sangue sparse sulla maglia.
Non dice nulla, si avvicina soltanto, a capo chino, posando in modo delicato la mano sulla spalla dell'amico ridotto ad uno straccio, guardandolo.
Le parole erano inutile quel momento, inutile e superflue e anzi, potevano peggiorare solo l'umore dei presenti.
E poi.. li comprendeva benissimo.



Agitati, ansiosi ed eccitati.
Si respirava quell'aria dietro al palcoscenico, dove tutti si stavano preparando per il gran spettacolo che dovevano dare.
E lì, poggiato contro la struttura del palcoscenico, Jean scuoteva il capo non ancora del tutto convinto di quello che stava per fare.
Per calmarsi incomincia a fissare i suoi compagni, alle prese con le cinghie da sistemare, controllandole in modo che a metà ballo non cascasserò giù, e il suo sguardo si posa soprattutto su due di loro; Reiner e Bert.
Avevano posticipato il tutto di due giorni per loro due, per far riprendere soprattutto un Bertholdt che fra poco neanche fuori uscire voleva mettere piede, si era rifiutato ardentemente il primo giorno.... era stato Reiner a convincerlo a partecipare alle prove e allo spettacolo, sussurrando che con "calma e gentilezza" avrebbe allontanato tutti quelli che avrebbero osato allungare le mani. Che fosse Uomo..
.... Donna...
..O bambino.
Probabilmente quest'ultimi neanche sarebbero stati presenti ad un tipo di serata come quella.
Il tedesco sorride alla scena di Berth che ammonisce con lo sguardo Reiner che con la scusante di controllare le cinghie, gli lascia una "carezza" sulle natiche, facendolo avvampare di colpo.
Ma Jean viene distratto da una presenza che ormai aveva imparato a riconoscere, e anche se questa non aveva fiatato, già sapeva chi fosse; Ormai aveva memorizzato il suono dei suoi passi.
Marco lo guarda, inclinando il capo e notando quel sorriso sghembo sul viso del biondo, come se sapesse del perchè lui fosse lì, davanti a lui. Decide di ignorare questa cosa, indicandogli le cosce, indicandogli le cinghie.

- Non riesco a.. stringerle bene in quel punto..
E si, quel sorriso sul volto spigoloso del tedesco si amplia ancora di più, facendo assumere al corvino un'espressione contrariata.
- Ma davvero..?
Quel tono di voce così saccente aveva scosso l'animo calmo di Marco che stava per ribattere, ma Jean si era già chinato per sistemare quelle diaboliche cinghie.
- Fai tante storie.. poi alla fine sei il primo ad aiutare le persone,mh?
Il corvino sapeva bene di aver premuto il tasto giusto, ecco perchè sorride con soddisfazione ma si ritrova a dover stringere gli occhi quando il tedesco stringe con troppa forza quelle diaboliche cose di pelle.
Quando i loro sguardo si incrociano di nuovo... ad entrambi gli scappa un sorriso, complice e divertito, avvicinandosi agli altri quando Connie richiama l'attenzione di tutti, per farli mettere in posizione.
- OOOOK RAGAZZI! Mi raccomando, fate stare me e Armin davanti che siamo i più bassi!
Connie con ono esaltato precisa quelle cose e tutti... volgono lo sguardo al povero Armin che si era ritrovato costretto in quella situazione per sostituire Reiner; Il ragazzo dalla lite con il padre di Bert era uscito con due costole incrinate e nessuno voleva peggiorare la sua salute.
I presenti ovviamente annuirono, muovendosi a prendere i loro posti, inspirando a fondo.
Eren si volta verso Jean che era vicinissimo a lui di posto, guardandolo con un sorriso ampio e divertito.

- Mi raccomando, usa il tuo sensuale e femminile movimento di bacino.
Jeager... con quelle parole aveva firmato la sua condanna a morte. E alla fine il sipario si alza, le luci si accendono e le persone... puntarono lo sguardo sui poveri ragazzi impacciati.
La folla era composta sia da donne che da uomini e in prima fila c'era Reiner che controllava il tutto. I presenti erano lì chi per curiosità, chi per interesse o semplicemente chi era stato attirato dalle ragazze che vestite da conigliette servivano i tavoli. Ymir sorride in direzione dei poverini, mentre preparava un'altro cocktail, decidendo di fermarsi e dare un'occhiata anche lei, ma solo perchè dopo li avrebbe presi in giro come si deve, ma.. non dimentica la sua bunny-Christa che se ne andava in giro vestita in quel modo e sorridendo gentilmente, ed era proprio di quel sorriso che aveva catturato il suo cuore dall'inizio. Ma la musica parte, la musica parte e con loro anche i ragazzi che si muovevano a tempo di musica, e ad ogni abito tolto un urlo ecco che partiva dalle ragazze, ma con loro sorpresa... gli applausi maschili non mancarono. Prima tocca alla giacca che Eren lancia verso il pubblico e subito viene contesa come se fosse un premio da non lasciarsi perdere.Questo gesto fa sbuffare Mikasa che guarda con sufficienza quelle oche, concentrandosi poi sul suo Eren di nuovo.
Il secondo indumento erano proprio le cinghie, e il povero Marco aveva rischiato di cadere al suolo per come... quelle sulla cosce sono state strette, e infatti ha un pochino di difficoltà; Oh no, non per colpa sua doveva rovinarsi tutto!!! non era neanche capace di spogliarsi!!! Agitato guarda i compagni in viso che cercarono di temporeggiare, e l'ultima persona che guarda è proprio Jean, il colpevole indiretto.
E il biondo lo sa, oh certo che sa del perchè quelle maledette cose non volevano aprirsi. Ed interviene, camminando a tempo di musica verso Marco, inginocchiandosi di fronte a lui e con un gesto audace e quasi violento gli divarica di poco le gambe, in modo da slacciargli le cinghie e una volta fatto, sorridendogli in un misto tra il divertito e l'imbarazzato, gli lascia un bacio sulla coscia, alzandosi e tornando al proprio posto per continuare la coreografia.
E.. il pubblico a quella scena applaude perchè si, diciamo il vero; Era stato tutto fottutamente eccitante.

Non sanno con quale miracolo riescono a finire il tutto, ma si ritrovano a fine canzone con solo un paio di box a coprirli, avvertendo sulla pelle il venticello fresco della notte che a molti di loro fa sentire dei brividi di freddo. Ma era stato soddisfacente alla fine, visto che le persone ancora applaudivano e alcune di loro chiedevano invece il nudo integrale, che per tutta risposta viene smorzato da un Reiner che era salito sul palco... e coperto con un lungo mantello Berth.
Jean ridacchia a quella scena, ma non poteva far altro che ammirarli, ammirare il loro modo di essere uniti anche dopo quel fatto; Molte coppie non ci avrebbero pensato su due volte a lasciarsi e a continuare pacificamente le loro vite, separatamente.
No... invece loro no.. e questo... faceva nascere nel tedesco il dovere di doverli prendere un pò come esempio.
Dopo essersi beccati gli ultimi applausi e complimenti, alcuni molto ma molto.... hot, eccoli che scoppiano tutti a ridere dietro al palco, rivestendosi alla svelta per dare una mano alle ragazze a sistemare il locale, ma una Sasha per nulla scandalizzata di vedere degli uomini in mutante eccola che entra, sorridendo ampiamente e saltando come una gazella.
- WWWOOOOOOWW! Ragazzi!! siamo dei riusciti nel nostro intento!!! gloria a noi!!! e alle vostre effusioni in pubblico!!
Effusioni... un momento, cosa voleva dire..?
Jean ha un sospetto ma tace, fino a quando non riceve una pacca sulla spalla, e voltandosi nota che era stata Ymir a dargliela.
- Ma guarda te!!! Grazie a Jean le persone hanno voluto fare una donazione in più!
Marco, io dico di premiarlo stanotte!
Il corvino cerca di rifugiarsi dietro alla maglia, non rispondendo, ma sente il suo tedesco inveire contro Ymir ed Eren che avevano preso a stuzzicarlo.
Alla fine contava che tutto fosse andato per il meglio.


"Non potranno mai comprendere cosa davvero il nostro cuore celi.
Non potranno mai capire cosa davvero mi lega a te.
Non potranno mai... sapere come mai questo legame è così profondo.
E onestamente mi sta bene così....
Questo amore è solo nostro; Sarei geloso se qualcuno comprendesse i tuoi pensieri meglio di me."
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