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Autore: _Cthylla_    17/02/2014    2 recensioni
Due "misteriose" ragazze arrivano non si sa come nel mondo di Ultimate Muscle, e...ne combineranno di tutti i colori!
I Avviso: sono presenti elementi dell'universo Transformers: Prime. Non abbastanza da giustificare il tag "crossover", trattasi di citazioni.
II Avviso: essendo una raccolta di one-shots non ha una vera e propria continuità. E nemmeno una vera e propria trama. Sono solo...due pazze che fanno un sacco di danni e relative descrizioni! xD
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kid Muscle, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Deviant Team: Madness is Everywhere!'
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Per abituate ai guai che fossero, le due stentavano ancora a crederci.
Lo stadio era in delirio. Le porte si aprivano e si chiudevano da sole, la cupola minacciava di crollare da un momento all’altro, le sirene erano partite tutte assieme con un rumore assordante, l’impianto antincendio sembrava aver preso vita…
«…ma com’è che è successo tutto ciò?» chiese Deathstar a Mintaka.
Il piccolo ed alato nonché fastidiosissimo insetto volò loro davanti, e le due dopo averlo brevemente puntato alzarono i cric e tentarono -senza successo- di abbatterlo su di lui. Colpendo per l’ennesima volta il pannello di controllo, che fece esplodere i grossi schermi al plasma.
«di nuovo l’alieno del pianeta Mosca!!!» esclamò Mintaka «cerca di sfuggirci il maledetto!!!»
Non fecero molto caso che mentre continuavano la caccia stavano calpestando i due poveri addetti al pannello, crollati a terra già da un pezzo.
Ma com’era successo che le due ragazze si fossero trovate proprio lì?...
 
 
«io tifo Wally».
Nulla di straordinario in un’affermazione del genere, considerando che lo scontro di quel giorno sarebbe stato tra Wally Tusket e nientemeno che Kevin Mask -o meglio “Sor Gavino Maschera”, come lo chiamavano in un simil romanesco Deathstar e Mintaka- e che alle due ragazze l’inglese stava notoriamente sulle balle, tanto che volendo aiutare il loro amico erano perfino uscite dalla casupola di Meat alle tre di notte per andare a suonare i bonghi (WTF?!!) sotto la finestra di Kevin, in modo da farlo arrivare all’incontro già stanco per la mancata dormita.
Già, perché non era servito che dopo la vicenda dei rettili Kevin fosse piombato nella casupola minacciando di far fare loro le peggiori morti e con tutta l’intenzione di tener fede alle minacce in questione.
No.
Se mai aveva peggiorato le cose, e tutto quel che l’inglese aveva ottenuto era stato un brutto colpo dato da svariati tronchi d’albero che erano caduti da un camion -caso strano!- proprio nel momento in cui lui gli si era trovato vicino nell’inseguire la Premiata Ditta ‘Star&’Taka…
Comunque, quel giorno dopo avere accompagnato Wally allo stadio insieme a tutti gli altri una delle due aveva avuto la sciagurata idea di andarsi a prendere qualcosa da mangiare.
Anche fin qui non c’era nulla di straordinario.
Peccato che poi, come di consueto, Deathstar e Mintaka si fossero perse grazie al loro senso dell’orientamento del tutto assente.
«…e anche qui non c’è uno straccio di cartello!» protestò Deathstar «posso capire che nell’astronave dei decepticon non ce ne fossero ma qui avrebbero dovuto esserci!»
E c’erano.
Peccato che non capissero nemmeno che erano dei cartelli indicatori, dato che loro quei segni non li conoscevano. Erano abituate a cartelli in cybertroniano, con altri simboli.
E anche di quelli comunque si accorgevano raramente…
«infatti si. Ma Kid l’ha detto che Boccolo Boy è avaro».
Boccolo Boy, alias Ikimon MacMadd.
«eh…ma quel simbolo su quella porta non ti ricorda la facciaccia brutta sua?»
Esattamente. Le due ragazze infatti gira che ti rigira erano andate a finire negli spazi proibiti al pubblico, tra i quali i camerini dei lottatori, dei giudici, dei MacMadd e quant’altro.
«è uguale!» rise Mintaka, per poi notare che la porta era socchiusa «…secondo te che c’è dentro?»
«boh! Guardiamoci!»
Come nei peggiori film di spie le due si misero ad osservare attraverso lo spiraglio, per trovarsi davanti un Ikimon MacMadd -sfiga sua- addormentato. E dire che l’incontro sarebbe iniziato tra circa un’oretta…o beh, forse aveva deciso di farsi un pisolino nell’attesa…
Pessimo errore.
Come attratte da una forza alla quale non potevano resistere le due pazze deviate entrarono silenziosamente nella stanza.
Forbici su una mensola.
Scotch su un’altra mensola.
Si guardarono.
Sorrisero.
Quando circa dieci minuti dopo uscirono dalla stanza Ikimon MacMadd, sempre addormentato, era stato privato dei boccoli che ora giacevano a terra tagliati malamente come a ricordargli di quel che erano stati un tempo e non sarebbero stati mai più; e come se questo fosse stato poco, la sua testa era stata attaccata alla sedia -che sempre sfiga sua aveva lo schienale molto alto- con lo scotch. E non contente, lo avevano pure “truccato” con i pennarelli indelebili.
«bel lavoro, amica deviata» si complimentò Mintaka dandole il cinque mentre correvano per il corridoio.
«altrettanto a te, amica deviata!»
Una volta che giudicarono di essere abbastanza lontane rallentarono, trovandosi davanti ad una porta senza simbolo alcuno.
«e qui dietro secondo te che c’è?»
«non lo so» rimuginò Mintaka «prima dietro la porta col simbolo di Boccolo Boy c’era Boccolo Boy…»
«eh, ma qui di simboli non ce ne stanno. Che facciamo?»
«possiamo guardarci lo stesso» Mintaka girò la maniglia «…è chiuso».
«e sfondiamola no?»
Ma si. Sfondiamola no? che tanto “non era un posto pubblico” e magari “non c’era nemmeno un motivo valido per il quale doveva star chiusa”.
La stanza misteriosa comunque si rivelò essere un semplice ripostiglio con dentro di tutto e di più. Inclusi dei cric. Cosa ci facevano dei cric in un ripostiglio? O beh…
«mh. Niente di interessante» commentò Mintaka «andiamo va’».
Un ronzio.
Un qualcosa di piccolo, nero e veloce volò davanti ai loro occhi.
«ma che diavlo è…?!»
«un alieno del pianeta Mosca!!!» urlò Mintaka.
Nelle sue peregrinazioni, nella realtà dalla quale provenivano, Mintaka e Deathstar insieme al resto del gruppo -il Deviant Team- avevano visto praticamente di tutto. Incluso il pianeta Mosca, un corpo celeste grosso poco più della Luna terrestre nel quale vivevano una sorta di mosche antropomorfizzate gigantesche che nella sua breve sosta lì avevano dato non pochi problemi al Deviant Team.
«dove, dove?!!» strillò Deathstar afferrando uno dei cric, imitata da Mintaka «dimmi dov’è!!!»
«è lì!» esclamò Mintaka indicando la porta.
Entrambe calarono i cric sull’ “alieno del pianeta Mosca”, finendo invece per colpire la porta danneggiandola irreparabilmente.
«l’abbiamo colpito?»
«NO!!! È lì!» urlò Deathstar, indicando la parete.
La parete in questione non era un muro portante, era di cartongesso.
Inutile dire la fine che fece quando i cric vi si abbatterono addosso.
«l’abbiamo preso?» domandò Deathstar.
«no! Sta volando per il corridoio! Non lasciamolo scappare!!!»
Cric alla mano le due ragazze si misero ad inseguire la povera mosca lungo tutto il corridoio, sfondando le pareti ogni volta che essa aveva la disgraziata idea di posarcisi sopra.
«dannato alieno ostinato!» sbottò Deathstar abbattendo per l’ennesima volta il cric contro la parete «fermati!!! Fatti ammazzare!»
«ma che accidenti succede?!» esclamò Sozumi -lì in veste di giudice- affacciandosi in corridoio dal proprio camerino.
La mosca gli si posò sul naso.
«UCCIDIAMO L’ALIENO DEL PIANETA MOSCA!!!»
Dopo aver visto un po’di stelline rosse e blu Sozumi crollò a terra per il colpo brutale che gli era stato inferto. Inutile dire che Deathstar e Mintaka non ci badarono nemmeno, troppo impegnate nella loro caccia. E non badarono nemmeno al fatto che finirono a distruggere l’intero camerino, quando la mosca entrò posandosi su vari oggetti per poi uscire di nuovo in corridoio.
«tanto lo becchiamo prima o poi!» affermò Deathstar con decisione «non ci faremo scappare l’alieno del pianeta Mosca! Potrebbe decidere di deporre le proprie uova dentro un essere umano, e a quel punto la Terra sarebbe invasa!»
Si ecco, le loro intenzioni erano anche buone. Peccato che le conseguenze lo fossero un po’meno.
Correndo correndo, distruggendo distruggendo…
«novemilasettecentosettantasei!...novemilasettecentosettantasette…!»
Le due ragazze al suono di quella voce si fermarono bruscamente davanti alla porta.
«…e chi c’è qui? Il Sor Gavino?»
«eh si…L’ALIENO!!! Sulla porta!!!» urlò Mintaka.
La porta venne abbattuta a colpi di cric, la mosca volò dentro la stanza.
«ma che diavolo sta succedendo?!!» allibì l’inglese sentendo quel caos e vedendo quella distruzione. Le due indemoniate fecero ben poco caso a lui, e anche a Lord Flash che rimase di nuovo senza parole vedendo Deathstar e Mintaka con i cric sollevati.
Deathstar vedendo la mosca posarsi su un punto troppo alto per lei saltò sopra Kevin -che stava facendo le flessioni, povero- usandolo come trampolino.
«DANNATO ALIENO DEL PIANETA MOSCA MUORIIIII!!!» urlò, mentre si abbatteva col cric e con tutto il corpo contro la parete.
Non riuscendo a colpire la mosca nemmeno stavolta.
«muori, muori, muori!!!» strillò Mintaka agitando il cric nell’aria come avrebbe potuto fare qualcuno di normale con un ammazzamosche, appunto.
«Soundwave! Tu sai che gli alieni del pianeta Mosca sono pericolosi, dacci una mano o invaderanno il pianeta!» disse con decisione Deathstar a Warsman.
«invasione un corno, uscite immediatamente di q-» avviò a dire Kevin, interrotto da un colpo di cric che Deathstar gli diede tra capo e collo facendolo crollare a terra privo di sensi.
«…non aveva l’alieno addosso» osservò perplessa Mintaka.
«andava abbattuto lo stesso, è un rompicoglioni. Soundwave!!! Prendi quest…nnngh quando cazzo pesa…» Deathstar tentò senza successo di spostare l’asta con i pesi «insomma prendilo e aiutaci!!!»
Troppo allibito per fare qualunque cosa il russo rimase sia fermo che zitto.
Troppo fermo e troppo zitto, considerata l’emergenza.
«non reagisce!» esclamò Mintaka «…forse ha già le uova dell’alieno dentro di sé!»
«IH! Oh no!» strillò Deathstar «dobbiamo aiutarlo! Com’è che si ammazzano le uova?»
«e chi si ricorda?! Nel dubbio schiacciamole a colpi di cric!»
E peraltro proprio in quel momento la dannata mosca si posò su Flash.
«VUOLE DEPORGLIENE DENTRO ALTRE!!! DOBBIAMO IMPEDIRLO!»
Con delle urla belluine le due fecero piovere addosso al povero Warsman una pioggia di colpi di cric a non finire. Certamente a ‘Star dispiaceva colpire Soundwave, ma in fondo era sia per il suo bene che di quello di tutto il pianeta…
E lui anche in quel caso non fece in tempo a reagire.
Le due interruppero il pestaggio solo quando anche Flash, come il suo pupillo, crollò a terra pieno di bozze dolorose e lividi.
«ok, le uova dovremmo averle schiacciate tutte direi» stabilì Mintaka.
«l’alieno però è ancora vivo! Guarda! È uscito! Dobbiamo impedire che continui la sua opera di devastazione!!!»
……la sua opera?……
Vabbè.
Un danno dopo l’altro le ragazze arrivarono -purtroppo- fino al pannello di controllo dello stadio, dove due addetti si stavano godendo una giornata lavorativa piuttosto tranquilla.
Fino a quel momento.
«MOSCAAAAAAAAA!!!»
In un attimo quei due poveracci vennero abbattuti, rei del fatto che la mosca gli si fosse posata addosso.
Deathstar e Mintaka devastarono tutto il quadro elettrico, la consolle, i vetri a colpi di cric. E la mosca non si fermava.
E non si fermavano nemmeno loro, non rendendosi conto della devastazione che stavano portando, almeno fino a che l’impianto antincendio non spruzzò loro l’acqua addosso.
 
 
«…ah, ecco com’è successo: l’alieno del pianeta Mosca!» ricordò Deathstar.
«è ancora vivo! Prendiamol-»
Fu Meat, sopraggiunto dopo averle viste lassù dallo stadio, a porre fine a quel delirio riuscendo ad uccidere l’alieno del pianeta mosca semplicemente schiacciandolo con un battito di mani.
«invasione sventata!!! Siiiiiiiii» esultarono le due.
«Meat eroe mondiale!»
«ma che diamine vi ha detto il cervello?!!» urlò il piccoletto, rosso come un semaforo dalla gran rabbia «LO SAPEVO CHE DIETRO A TUTTO QUESTO DISASTRO C’ERAVATE VOI DUE!!!»
«Meat, era a fin di bene! se non avessimo cercato di ucciderlo l’alieno del pianeta Mosca avrebbe invaso il vostro mondo!» protestò Mintaka «che dovevamo fare?»
«…l’alieno del…ma era una semplicissima mosca!» guaì Meat «…che vuol dire “l’alieno del pianeta Mosca”? Mintaka! Non esiste un “pianeta Mosca!”»
«…ah no? Da noi si. E gli abitanti sono molto cattivi» specificò Deathstar sgranando gli occhioni rossi «noi lo sappiamo per esperienza».
«ma vi rendete conto che avete distrutto lo stadio?! E che per colpa vostra l’incontro di Wally e Kevin Mask salta?!!»
Le due fecero spallucce.
E Meat ricominciò ad urlare…
   
 
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