Serie TV > Una mamma per amica
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Autore: ki_ra    17/02/2014    1 recensioni
Due ragazzi, un milione di sogni e di interessi in comune,
un amore incosciente delle difficoltà e noncurante dei conflitti,
una fuga per trovare la propria strada, altrove da lei,
e gli occhi sempre puntati gli uni nell’anima dell’altro.
Anni di distacco, di lavoro, per arrivare ciascuno ai propri desideri,
e di dolore per i sogni spezzati.
E poi un uomo ed una donna,
gli stessi occhi e le stesse anime …
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jess Mariano, Lorelai Gilmore, Luke Danes, Rory Gilmore
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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18 – Back to Stars Hollow

 

Il viaggio da New York a Stars Hollow gli sembrò interminabile, più insopportabile della prima volta.
Allora, a diciassette anni, sapeva solo cosa stava lasciando: una madre distratta, una città feroce, che però non l’aveva domato, e decine di ragazzi come lui, ai margini, abituati solo a combattere.
Adesso, invece, sapeva esattamente a cosa andava incontro: un luogo surreale, abitato da ficcanaso autorizzati che l’avevano giudicato e respinto fin dal suo arrivo.
Eppure Taylor o Babette non erano il vero motivo della sua insofferenza per quel luogo: era sempre riuscito a tenerli a bada, si era anche divertito nel prendersi gioco del loro ottuso perbenismo.
Quella che lo preoccupava era Lorelai.
Era stato con lei, fin da quella prima sera, maleducato, sfacciato, ”borioso, una nullità”, come lei stessa l’aveva apostrofato, in una delle loro accese discussioni.
L’aveva sfidata con arroganza, poiché solo così sapeva difendersi e sebbene sapesse, allora come adesso, che la maggior parte delle accuse che gli aveva rivolto fossero infondate ed i suoi sentimenti nei confronti di Rory fossero sinceri, aveva commesso il più grande errore: davanti ad una leonessa che difende il suo piccolo, ogni passo falso è letale.
- Ehi, ragazzo triste … - lo richiamò Rory, distogliendolo dai suoi pensieri.
Jess voltò il viso che aveva tenuto fisso sul panorama che scorreva fuori dal finestrino, e le rivolse uno sorriso preoccupato.
- Non sarà così terribile, vedrai! – lo rassicurò.
Il ragazzo le passò l’indice sul dorso della mano salda sul volante.
- Di certo non per te … - le rispose con una smorfia.
- Oh, che tenerezza! Non mi dirai che hai paura della mia dolce mammina … - lo prese in giro.
- Non è per Lorelai … - mentì spudoratamente.
- Ah no? – chiese, fingendosi stupita. – E per cosa, allora? –
- Pensavo che dopo essere stato costretto ad affrontare la “strana coppia” … - disse riferendosi a Luke e a Lorelai, - … finiremo anche col dormire tu nella tua vecchia stanza ed io nel polveroso appartamento sul locale! – continuò con una battuta per alleggerire la preoccupazione che gli stringeva lo stomaco.
- Scherzi? – si allarmò, – Dormiremo insieme, invece, e nella migliore stanza del Dragon Fly! – rivelò, quasi fosse sconvolta dalla possibilità che fossero separati.
- Mamma mia! – esclamò Jess, – Vuoi offrire a tua madre l’ennesimo pretesto per uccidermi? – si finse terrorizzato.
- Non lo farebbe mai … - stette al gioco, - Piuttosto lo ordinerebbe ad una delle cameriere: il servizio alla locanda è impeccabile! –
Risero, come solo insieme riuscivano a fare, e Jess le riservò un tenero sguardo d’intesa, mentre Rory parcheggiava proprio fuori dal locale di Luke.
 

§§§§§§§§
 

- Io e Jess dobbiamo fare un annuncio! – proclamò solenne, bevuto il secondo caffè.
- Oh, Signore! – esclamò Lorelai, portando una mano al petto, inscenando magistralmente una crisi di iperventilazione.
- Jess ha vinto il premio come miglior scrittore emergente di Philadelphia! – annunciò fiera, alzandosi in piedi, ignorando la pantomima che sua madre stava mettendo in scena.
- Oh, Signore! – ripeté la donna, portando al petto anche l’altra mano. – Temevo voleste sposarvi! – terminò, espirando rumorosamente.
- E togliere al mio amato zietto l’onore di portare all’altare una Gilmore per primo? – ironizzò, imbarazzato, giocherellando col tubetto del ketchup al centro del tavolo.
- E’ magnifico! – esultò Luke, alzandosi di scatto per abbracciare il nipote. – Dobbiamo festeggiare … - continuò, dandogli goffamente una pacca sulla spalla. – Cesar … - chiamò, avviandosi verso il magazzino.
- Ce l’hai una bottiglia di champagne? – chiese ironica Lorelai, che manteneva lo sguardo fisso su Jess.
- Ma certo! – le rispose, facendole il verso, Luke, come se ne avesse non una, ma un’intera cassa conservata proprio per un’occasione come quella.
- Altrimenti Jess poteva andare a prenderla da Doosie’s … - continuò rivolgendosi a lui, senza neanche considerare la risposta del compagno.
- Come no! – intervenne, finalmente il ragazzo, mentre Rory intrecciava sorridendo le proprie dita alle sue, sotto il naso della madre. – Sono certo che Taylor me l’avrebbe regalata per la gioia di rivedermi … - l’assecondò.
Rory sorrise ripensando a Taylor, alla sagoma di gesso davanti al suo negozio; all’esilarante, surreale assemblea cittadina, nella quale Luke aveva difeso il nipote a spada tratta e alla prima discussione che lei stessa aveva avuto con Jess.
Il suo telefono squillò, riportandola al presente, e la ragazza, per non incorrere nelle invettive di Luke, lo afferrò e corse fuori, annunciando che era Lane. La felicità di parlare con la sua amica le fece trascurare il fatto che stesse lasciando Jess solo nella fossa dei leoni.
- Sei cresciuto … - esclamò Lorelai, appena furono soli.
- Se lo dici tu … - le rispose già sulla difensiva.
- E’ una bella cosa, sai? - continuò, - E Luke è così fiero di te … Credo che si sia commosso, anche se non lo ammetterebbe mai! – spiegò, mentre sfogliava nervosamente il menù che conosceva a memoria.
- Beh, neanche io lo ammetterei mai, ma … è anche merito suo, di quello che mi ha insegnato … - rispose sincero, tirando su gli occhi per guardarla.
- Uh, allora sei proprio cambiato … - esultò, con una punta di acida ironia, affilando le unghie.
- Questo no! – ribatté, - Sono cresciuto forse, ma sono sempre io … - la contraddisse, scivolando sulla scomoda seduta della sedia.
- Devo ricominciare a preoccuparmi, allora? –
- Se ti riferisci a Rory, non è necessario. Non lo era neanche sette anni fa …  - concluse con lo stesso sguardo spavaldo di sfida che una sera aveva fatto desiderare a Lorelai una torta di panna da spiaccicargli sulla faccia.
- Questo lo dici perché tu sei andato via ed io sono rimasta a vederla soffrire! – rispose velenosa.
- So di aver sbagliato … Non sai quante volte mi sono maledetto per quella scelta. – le confidò, espirando l’aria che gli si era incastrata nei polmoni. - Ma le persone crescono, Lorelai … si guardano dentro, scoprono parti di sé stesse che non avrebbero mai neanche immaginato. Comprendono la forza dei propri sentimenti ed imparano che davanti ad essi non serve a nulla fuggire. - cercò di spiegarle. – Questo io l’ho imparato, che tu ci creda o no, ed a mia spese, giocandomi tutto! Se allora non fossi andato via, non sarei mai diventato ciò che sono! – concluse, lasciando uscire, insieme alle parole, anche la tensione per quell’incontro.
- Oh, certo … - lo irrise, - Sei un uomo adesso! –
- Certo che no. – la corresse deciso, - Ce ne vuole ancora di tempo per quello. Sono solo cresciuto, come hai detto tu e … non ho più paura! – affermò, tanto determinato da far vacillare per un istante l’intento di Lorelai.
- Tu l’ami? – chiese di getto, come se le parole non dipendessero dalla sua volontà.
Jess scosse il capo, sorridendo nervosamente e puntò gli occhi sul bordo della tazza di caffè, che Rory aveva lasciato incustodita.
- Cosa c’è, Lorelai, stai cercando di sapere se puoi cominciare a chiamarmi figliolo? – la sfidò con un sorrisetto provocatore.
- Non credere di cavartela così, ragazzo! Non siamo mai stati amici, è vero, ma almeno ci siamo sempre parlati con franchezza. – insistette.
- Oh, sì, ricordo la franchezza con cui mi hai parlato l’ultima volta al distributore di Gipsy! – precisò, risentito al ricordo di un altro suo ritorno a Stars Hollow di qualche anno prima.
- Devo ammettere che sono stata … cattiva … - si lasciò sfuggire, tra i denti.
- Hai detto solo la verità … - quasi la scusò, cogliendo la sfumatura più dolce con cui Lorelai aveva stranamente colorato l’affermazione.
- Ci sono tanti modi per dire la verità, però … - precisò.
- Io ne conosco solo uno! – sospirò il ragazzo, avvertendo la tensione affievolirsi.
- Allora, rispondi! – lo incalzò, poggiando i palmi delle mani sul tavolo e sporgendosi in avanti più vicino al viso di lui.
Sapeva che da quella donna doveva aspettarsi di tutto, conosceva l’istinto di protezione con cui difendeva sua figlia, il desiderio che avesse il meglio, per questo aveva paventato quell’incontro a lungo. Sapeva pure che, prima o poi, si sarebbe trovato di fronte alle sue domande. Ma la maniera così diretta con cui  gliela aveva posta, non gli lasciava alcuna via di fuga, nessuna battuta sarcastica, nessuna arma con cui ribattere se non la pura, sacrosanta verità.
Lorelai era forte, forte e determinata, la felicità di sua figlia era sempre stata sopra ogni cosa, non si sarebbe arresa finché non avesse ottenuto la risposta che voleva.
- Più di me stesso … - si decise a confessare.
Jess si grattò la nuca visibilmente in imbarazzo: si sentiva, in quel momento, lo sdolcinato protagonista di una commedia romantica di terz’ordine. Ma le parole erano uscite da sole, come se la parte più intima di sé si fosse resa indipendente, chiamata in causa, desiderosa di non nascondersi più.
- Bene! – replicò Lorelai, un po’ stupita per la facilità con cui aveva ottenuto la risposta che voleva.
- Bene! – le fece eco Jess, che sperava, con quella confessione, di porre fine alle ostilità.
- Del resto, se mia figlia ti ha scelto per la seconda volta … ci sarà un motivo! – concluse, rimettendosi composta a sedere.
- Wow, Lorelai, molli la presa? – la punzecchiò, rinvigorito da quella specie di tregua.
- Non ci sperare … - ghignò minacciosa. – Ti starò addosso, e se la farai soffrire ancora … picchierò così duro che non potrai più rialzarti! – gli promise, con un bagliore sadico negli occhi.
- Ti credo … - sorrise Jess, alzando le mani in segno di resa, - … E ti ammiro  per la forza con cui proteggi tua figlia … - si lasciò sfuggire, serio.
- Non sarà che cominciamo a piacerci? – domandò di rimando la donna, distendendo i tratti induriti del volto.
- Questa sì che sarebbe la fine del mondo! – fu  la risposta del ragazzo, mentre le sue labbra si aprivano in un sorriso contagioso.
Anche Lorelai sorrise rassegnata.
Sapeva di aver sprecato tempo ed energie nel tentativo di non farli mettere insieme da ragazzi.
Allora non ci era riuscita, come avrebbe potuto adesso che sua figlia era una donna e Jess, finalmente, un uomo?
 

  
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