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Autore: Firnen bjartskular    17/02/2014    3 recensioni
Un punto verde baluginó all'orizzonte.
Non poteva essere lei, non poteva essere tornata cosģ, senza preavviso per rompere la pace e il debole equilibrio che si erano formati negli anni in cui avevano perso il contatto, eppure il suo amore per lei restava immutato, un sentimento profondo e sincero, un ardore forse anche aumentato nel corso degli anni con il desiderio di vederla
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arya, Eragon, Murtagh, Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Eragon/Arya
Note: Lime | Avvertimenti: Bondage
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- Questa storia fa parte della serie 'Breoal'
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Al chiaro di luna
Appena aprģ gli occhi fu costretta a richiuderli per la troppa luce. Quando riuscģ a mettere a fuoco le immagini, la prima cosa che vide fu Eragon
- buon giorno dormigliona!
Arategh e Jalika quasi caddero dalle sedie quando sentirono l'appellativo: dormigliona?! Come si permetteva il maestro a chiamare cosģ la loro regina?
- Giorno... per quanto tempo...
- quasi due giorni
La interruppe Eragon
- Fir... 
- Firnen! 
Urló lei e tentó di alzarsi, ma se ne pentģ quando una fitta lancinante al fianco la fece ricadere sul materasso
- come sta?? Ha avuto paura??
- dicevo che era un po' preoccupato, ora sta volando con Saphira, tornerą a breve. 
- Ho fame
Il cavaliere le porse una ciotola con dentro del minestrone e una tazza fumante con infuso alle erbe
- Arategh, Jalika, andate ad allenarvi nel campo centrale, oggi non ci saró
- sģ Eragon - elda
I due allievi si inchinarono alla regina e uscirono dalla stanza
- ti va di vedere Komsos?
-Con piacere 
rispose Arya che intanto aveva finito di mangiare
- cosa ti piacerebbe vedere per primo?
- ti sarei grata se mi facessi fare un giro del palazzo
- come desidera drottning
Rispose Eragon con una punta di ironia. L'elfa gli porse la mano, lui si inchinó con in una profonda riverenza buffa oltre ogni dire e la bació; entrambi si misero a ridere fragorosamente. Poi finalmente si decisero ad uscire, il corridoio era gią un capolavoro di per se, decorato con enormi affreschi e largo abbastanza che un qualsiasi drago avrebbe potuto volarci liberamente
- qui ci sono le camere degli ospiti
Spiegó Eragon.
Dopo aver percorso tutto il corridoio passarono in una sala circolare sulla quale erano affacciate una ventina di porte, 
- questo č il dormitorio, qui ci sono le camere degli allievi che ancora non sono pronti a possedere un drago.
Salirono una piccola, ma sontuosa, scalinata in legno che portava ad una stanza identica alla precedente, solo grande e alta il doppio
- qui, come avrai intuito dalle dimensioni, ci sono le camere dei cavalieri. 
Attraversarono un balcone che si affacciava sulla prima sala circolare per sbucare in un largo corridoio, al centro del quale si affacciava una sola, mastodontica porta in legno decorata con bassorilievi raffiguranti piante rampicanti che si congiungevano formando un chiavistello, Eragon mormoró delle parole nell'antica lingua e la porta si spalancó rivelando un enorme sala da ballo a pianta rettangolare, sui muri si aprivano ampie finestre, incorniciate da drappi di velluto rosso, che illuminavano la stanza e agli angoli vi erano delle sculture in marmo rosa che raffiguravano quattro draghi in posizioni differenti. 

A tardo pomeriggio non avevano ancora finito di visitare tutto il palazzo, perció decisero di congedarsi e continuare la " gita " un altro giorno. 

Quella notte per Arya non c'era verso di addormentarsi, continuava a girarsi e rigirarsi nel letto da ore e ore, cosģ si alzó, indossó una tunica verde e uscģ. Per quasi un'ora girovagó senza meta per le stanze del palazzo, inizió a correre tra i fiori dei giardini finchč non trovó una piccola radura, si sedette stringendo le ginocchia al petto e si mise a osservare la volta celeste: la luna era perfettamente piena e la sua figura spiccava sulle miriadi di stelle che affollavano il cielo. 
Qualcuno le si avvicino e poggió una mano sulla sua spalla
- anche io vengo qui quando non riesco a dormire
Disse Eragon, poi la fissó intensamente, lei si perse nei suoi occhi azzurri e profondi come l'oceano
- Arya io l'altro giorno ti ho divinato: stavi parlando con un elfo di nome Gunnash, ti ha chiesto di fare una passeggiata, ma tu lo hai respinto dicendo che il tuo cuore appartiene a un altro. Ecco... io devo capire perchč hai aperto il tuo cuore a questo...  elfo e non a me.
- Ma č possibile che tu non comprenda? Quell'elfo sei tu.
Disse arya
- Eragon, io ti amo e ti ho sempre amato, ma me ne sono resa conto         solo quando ti ho perso. Tu mi ami ancora?
Aggiunse l'elfa nell'antica lingua. 
Il cavaliere non sapeva cosa fare, era rimasto spiazzato davanti a quella tanto sperata dichiarazione, poi si fece coraggio e poggió le sue labbra su quelle di Arya
- ti sta bene come risposta?
Appena ebbe finito di pronunciare quella frase l'elfa lo bació con pił trspprto, con pił passione.
Eragon temette di svegliarsi di soprassalto, madido di sudore, non gli sembrava vero; era come se si fosse tolto un macigno dal petto, per la prima volta dopo l'addio sulla Talita, si sentiva tranquillo e in pace con se stesso.

Angolo dell'autrice
Eccoci qui finalmente Arya ed Eragon si dichiarano il loro amore suggellando il momento con un bacio (sugellando?? Ma da dove le pesco io certe cose?). Tornando a noi: non vedevo l'ora di scrivere questo capitolo perchč lo trovo molto intrigante e romantico, fatemi sapere il vostro parere, ci conto!!!^^
Se onr sveddar stija jvass
  
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