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Autore: Inathia Len    17/02/2014    2 recensioni
Mia seconda Ten/Rose (questa coppia mi fa impazzire), questa volta in due capitoli: uno dal punto di vista del Dottore, uno da quello di Rose, post Doomsday.
*Bruciare una supernova solo per dirti addio. L’età mi ha reso melodrammatico, non lo avrei mai creduto.
Ma per te… per la tua voce… per i tuoi occhi…
Potrei bruciare l’intero universo.*
Genere: Avventura, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 10, Rose Tyler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tell her not to go

I ain't holding on no more

Tell her something in my mind

freezes up from time to time

 

Bruciare una supernova solo per dirti addio. L’età mi ha reso melodrammatico, non lo avrei mai creduto.

Ma per te… per la tua voce… per i tuoi occhi…

Potrei bruciare l’intero universo.

Qui e ora.

Ma non c’è più tanto tempo, solo due minuti e tu ridi nervosa.

La mia splendida, coraggiosa, testarda e bellissima Rosie che, pur di non farmi vedere le sue lacrime, le piangerà tutte questa notte, soffocandole nel cuscino.

-Quanto tempo?- sussurri, spostandoti i capelli dal volto.

Come vorrei poterlo fare io, sfiorarti e avvicinarmi lentamente…

-Due minuti- dico, fingendo una voce salda. Mi scappa persino una smorfia e tu sorridi, mentre gli occhi ti si fanno sempre più lucidi.

-Potrò mai rivederti?-

-Non puoi.-

-E tu cosa farai?-

Mi darò del cretino per non aver fatto di più per tenerti con me.

Mi darò del cretino perché ci sono ancora tante cose che vorrei fare, posti dove vorrei portarti…

-Di nuovo al TARDIS. Stessa vita di sempre.-

Senza di te, e quindi farà schifo.

Ma questo non lo dico anzi, cerco di sorriderle fiducioso. Perché se crollo anche io, è finita. Potrei fregarmene di tutto, per una volta, tirarti vicina e baciarti. Ma sì, facciamoli collassare quei due universi, chissene frega!

-Da solo?-

Piccola, gelosa Rosie, sempre lei.

Ancora non l’ha capito?

Anche quando ho invitato Mickey a venire con noi… non c’era attimo in cui non pensassi al volerti tutta per me.

-Sì.-

Sospiri e ingoi a vuoto, mentre io ti scruto attentamente, l’apprensione negli occhi.

Manca poco, i due minuti si sono quasi esauriti, ma continuo a non trovare nulla da dire. È sempre così con te, mi si blocca la testa, smetto di pensare e il tuo sorriso occupa tutto quanto.

-Io ti… Io ti amo- dici, ridendo e piangendo insieme, abbracciando te stessa.

-Piuttosto giusto- è il mio commento, mentre sorridere si fa sempre più difficile. –E credo, se è la mia ultima occasione per dirlo, Rose Tyler…-

Ma il contatto si interrompe e il “ti amo anche io” lo dico solo a me stesso.

 

 

Tell her not to cry

I just got scared that's all

Tell her I'll be by her side,

all she has to do is call

 

Il TARDIS è vuoto senza di te, vuoto e silenzioso.

Donna è andata, tornata a casa sua.

Non so cosa mi sia passato per la testa a invitarla insieme a me. Non sono pronto, forse non lo sarò mai.

Ogni cosa che faccio, ogni singolo minuto… lo immagino con te.

Ma chi sto prendendo in giro.

Ci fosse una crepa in questo cavolo di universo, mi ci infilerei seduta stante, fanculo a tutto e tutti. Tu vali mille vite e mille avventure.

Lascio il TARDIS in orbita intorno a Plutone, sentendomi proprio come questo pianetuccolo.

Troppo grande per essere un asteroide, troppo piccolo per essere un pianeta.

Troppo grande per essere umano, troppo piccolo per meritare te.

Ti sogno, ogni tanto.

Erano anni che non sognavo.

Ora, invece, quasi ogni notte sono su quella maledetta spiaggia e ti guardo piangere, stretta a Mickey, e non posso farci nulla. Non posso toccarti, non posso parlarti… non posso fare nulla.

E tu piange, Rosie piangi, consolata da un altro.

Stretta, tra le braccia di un altro.

E mi sveglio urlando il tuo nome.

La tua giacca è qui, perché non torni a prenderla? Perché non può finire come tutte la altre volte, quando ci andava bene anche quando ci andava male? Perché non apri quella porta, mostrandomi sorridente le chiavi e sgridandomi perché ti ho lasciata indietro?

Chiamami, Rose, dì il mio nome.

Ho bisogno di sentirti.

 

 

Tell her the chips are down

I drank too much and shouted it aloud

Tell her something in my heart

Needs her more than even clowns

need the laughter of the crowd

 

Martha è ok, simpatica e anche piuttosto sveglia. Non mi aspettavo nient’altro, da una studentessa di medicina prossima alla specializzazione.

Ma non è te, Rosie.

Non posso farne a meno, ma ti paragono continuamente a lei.

Martha se n’è accorta, ma non ci posso fare niente. Ne è scocciata, ha ragione, ma lei non sarà mai te, meglio che si rassegni.

Ecco, magari potrei smetterla di portarla nei posti dove sono stato con te, o sottolineare il fatto che tu alcune cose le avresti risolte in un certo modo, più in fretta, meglio… Quello sì che è piuttosto indelicato, persino per uno come me.

Ma è difficile, dannatamente difficile senza di te.

Per quello ho bisogno di Martha, perdonami Rosie. Ma solo non ci so stare.

Se sto solo, il TARDIS mi restituisce solo l’eco della mia voce.

Se c’è Martha, posso fingere che i rumori di là siano i tuoi…

Però… l’altra sera l’ho fatta davvero grossa, Rosie, Martha si è incavolata nera e ha perfettamente ragione. Immagino già le tue sopracciglia aggrottarsi e la bocca stringersi in una linea dura mentre ti racconto cosa è successo.

Bè, te la faccio breve.

Eravamo andati a farci un giro a Nuova Parigi anzi, Nouveaux Paris, come la chiamano qui e… ho bevuto un po’ troppo. Ma che ci potevo fare? Ero nella città più romantica di tutto l’universo, l’amore era nell’aria… e tu non c’eri, Rosie, non c’eri. E, nella mia testa, continuavo a sentire le sue parole, l’ultima volta alla spiaggia.

E allora mi sono messo a cantare, ballando in bilico sul marciapiede della Senna… pardon, Nouveaux Senna, mente Martha mi urlava di scendere, perché sarei potuto cadere.

E io non potevo fare a meno di pensare che tu saresti salita insieme a me e avremmo ballato insieme.

Così, pieno di vino e rimpianti, malinconia, ho afferrato Martha e l’ho trascinata con me.

Era tutto perfetto, ci stavamo quasi divertendo…

Poi ho rovinato tutto, oppure lo ha rovinato lei, non essendo te.

L’ho baciata.

L’ho chiamata Rose.

Ora Martha si è chiusa nel TARDIS e io sono qua fuori sotto la pioggia, sperando che le lacrime si confondano con le gocce.

 

Tell her what was wrong

I sometimes think too much

But say nothing at all

And tell her from this high terrain,

I am ready now to fall

 

Ma l’ho capito il problema, Rosie, finalmente ci sono arrivato.

Non ho potuto dirti che ti amo anche io.

Per quello non esci dalla mia testa, per quello ti cerco in ogni ragazza che incontro.

Pensa, mi mancano persino tua madre e Mickey!

Quella volta alla spiaggia… è stato troppo veloce, troppo confuso. E la mia testa, come al solito, è andata avanti per la sua strada, non collegandosi alla bocca. E miei due cuori si sono scontrati, mandandomi completamente nel pallone.

Perché anche io ti amo, Rose Tyler, ma ora lo posso dire al muro.

O a Martha. Che santa di ragazza, tra parentesi.

Ma ora sarei pronto.

Vorrei solo tornare indietro su quella spiaggia, tagliare corto le chiacchiere e dirtelo, prima ancora che tu possa aprire bocca.

Mi piacerebbe vederti sorridere, tra le lacrime, dirmi il tuo “anche io” e poi…

No, non potrei fartelo.

Dirti quello che provo e poi lasciarti per sempre. No, non ce la farei.

Testa, testa mia… dovrei sbatterti contro quel famoso muro. Ma sospetto che si romperebbe.

Il muro, ovviamente.

E Martha ascolta i miei sproloqui su mondi lontani, scrutandomi l’anima.

Lo sa che non sono felice e non lo è nemmeno lei.

Mi chiedo perché ancora viaggiamo insieme, perché ci mentiamo a vicenda, sorridendoci.

L’altro giorno ha trovato la tua giacca. Voleva metterla a lavare e io le ho gridato contro.

Mi ha guardato smarrita, persa e confusa. Mi è bastato un nome, il tuo, e si è arrabbiata.

Credo che una litigata come quella il TARDIS se la ricorderà per un bel po’.

Mi ha urlato contro per una mezz’ora buona, mi ha gettato contro il tuo giubbotto, ha minacciato di buttarlo fuori nello spazio… poi è scoppiata in lacrime, ancora incavolata nera, e se n’è andata.

Per fortuna eravamo a Londra e non è finita chissà dove, aprendo la porta.

Ma, alla fine di tutto, sai solo a cosa sono riuscito a pensare?

Al fatto che anche tu, dopo una litigata, te n’eri andata sbattendo la porta. O almeno ci avevi provato, perché ti avevo fermato in tempo. Altrimenti avresti fatto la fine di Icaro e Dedalo.

Capisci?

Anche se è di Martha che si parla, se è lei a soffrire, io continuo solo a pensare a te.

 

Tell her not to go

I ain't holding on no more

Tell her nothing if not this;

all I want to do is kiss her

 

Di nuovo la spiaggia, di nuovo la Baia del Lupo Cattivo.

Ti prendo tra le braccia.

Sì, è un sogno. E uno di quelli buoni, a quanto pare.

La spiaggia è deserta, nessun Mickey-boy all’orizzonte o Martha gelosa.

-Ti amo, Rose Tyler.-

Ti volti radiosa, regalandomi un leggero bacio sulla guancia.

È decisamente un sogno, ma non svegliatemi.

-Piuttosto corretto, Dottore- mi prende in giro lei, mentre le mie labbra si posano sul suo naso e Rose arrossisce.

-Rosie…-

-Mi piace quando mi chiami così. Non lo hai mai fatto, perché?-

-Perché sono un cretino.-

-Piuttosto corretto anche quest…- ma ora non fai in tempo a finire la frase che ti bacio sul serio, ti bacio come ho sempre voluto.

È tutto perfetto.

La sabbia sotto di noi, i gabbiani, il rumore delle onde… le tue labbra sulla mie, il mio corpo abbracciato al tuo.

Non voglio andarmene. Ditemi dove devo firmare che rimango qui.

Al diavolo i Dalek, i Cybermen, le varie fini del mondo…

Dieci vite non valgono Rose Tyler.

 

Tell her something in my mind

Freezes up from time to time.

 

Ogni volta che mi sveglio è peggiore della precedente, soprattutto se ho fatto un “buon” sogno.

Martha se ne accorge, Martha sa tutto.

Martha che ormai mi parla a stento. È una questione di giorni e se ne andrà, mi sembra giusto.

E, nel dimenticare tutto e tutti, torno al sogno, alla sensazione delle tue labbra sulle mie.

 

Perché la prima volta che ci siamo baciati, tu non lo hai ricordato.

La seconda volta, non eri te stessa.

L’ultima, non era reale.

 

 

 

 

 

Inathia's nook:

Bene, salve gente *saluta vistosamente il nulla davanti a lei*. Innanzitutto, spero che qualcuno di voi sia sopravvissuto fin qui. Lo so, è piuttosto lunga, ma ogni strofa mi ispirava qualcosa di nuovo... Quindi, ecco qua. Spero che non vi siate addormentati :)

Ah, prima che mi dimentichi, la canzone si intitola "Telle her this" ed è malinconica al punto giusto...

Il prossimo capitolo (e conclusivo) sarà tutto per Rose...

A domani, o al massimo dopodomani.

Bacisss

  
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