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Autore: Klaineinlove    17/02/2014    3 recensioni
Un timido e impacciato Blaine Anderson trova il coraggio di dare un biglietto di San Valentino al popolare Kurt Hummel
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Dopo che Blaine aveva letto quel bigliettino, Kurt si era avvicinato a lui e gli aveva chiesto se volessero andare a cena insieme per il giorno di San Valentino. Blaine cercò di mantenere la calma, ma l’eccitazione ebbe la meglio su di lui: saltellò su sé stesso, dando una testata alla porta del suo armadietto, Kurt rise e lui arrossì ma ha accettò l’invito.

 

Ora Blaine è nella sua camera cercando l’abbigliamento perfetto. Perfetto è una parola troppo grossa, ha già scartato due volte tutti i suoi completi e anche se suo padre gli ha anticipato la paghetta non può comprarsi dei vestiti visto che dovrà pagarsi la cena di questa sera.

C’è un momento in cui Blaine va nel panico: e se dovesse offrire tutto lui? Insomma è stato lui il primo a dare il bigliettino a Kurt.

Blaine guarda tristemente il suo portafoglio, anche se Kurt dovesse prendere un pasto su circa i dieci dollari, forse lui se la può cavare con un solo primo piatto, non vuole chiedere altri soldi a suo padre e l’ultima paghetta l’ha spesa per quella nuova serie fantasy che stava seguendo in streaming.

“Blaine per cena ti andrebbe carne con-oh stai risistemando l’armadio?”

Blaine abbassa lo sguardo su tutti i vestiti sistemati sul letto “No. Uhm ricordi quel ragazzo a cui dovevo dare il biglietto di San Valentino? Ecco mi ha chiesto di uscire…”

Sua madre saltella e poi lo abbraccia “Che bella cosa! Dovrò dire a papà di andare a fare un pieno e di prestarti l’auto per questa sera…”

“Non preoccuparti, passa a prendermi lui.”

Blaine riesce a vedere gli occhi a cuoricino di sua madre.

“Posso conoscerlo?”

“Mamma!” La richiama suo figlio.

“Almeno vederlo, ti prego.”

“Mamma dai, devo trovare il vestito adatto!”

 

Così Blaine e sua madre si misero alla ricerca di un completo carino, non troppo appariscente ma allo stesso tempo elegante per la serata; mentre la madre decise di passare il ferro da stiro sui vestiti scelti, Blaine andò a lavarsi i capelli quando tragicamente si accorse di aver finito il gel. Cercò nel cassetto dove teneva le scorte ma era vuoto. Sta per annullare tutto, dire a Kurt che ha la febbre e che non può parlare a causa del raffreddore, ha le lacrime agli occhi perché lui ci sperava tanto e non può presentarsi ad un appuntamento con i capelli che sembrano tanti broccoli marci. E’ troppo tardi per uscire e comprare il gel visto che Kurt arriverà a casa sua tra circa

mezz’ora, abbattuto Blaine prova a sistemarli con l’acqua e la lacca di sua madre sperando che tengano almeno per un paio d’ore.

Indossa la camicia e il cardigan che la madre gli ha sistemato sulla sedia e i jeans che arrivano alla caviglia, i mocassini sembrano adatti per la serata.

Mancano ancora dieci minuti ma suonano alla porta di casa e Blaine non può saltare la rampa di scale e impedire alla madre di aprire la porta, perché lei in realtà ha già aperto e sta parlando con Kurt.

Quando Blaine scende le scale, Kurt lo fissa con uno dei suoi meravigliosi sorrisi che fanno battere il suo cuore a mille.

“Ciao, sei pronto per andare?”

Blaine semplicemente annuisce e sua madre gli dà una pacca sulla spalla (Blaine è grato che non gli abbia baciato la fronte).

“Divertitevi!” Urla la donna prima di chiudere la porta alle sue spalle, Kurt sorride ancora ed entra in macchina seguito da Blaine.

“Stai molto bene…” Gli dice e Blaine prende tempo allacciandosi la cintura di sicurezza.

“Grazie. Anche tu, sempre.” Si morde il labbro “voglio dire tu, uhm, ecco… vesti sempre bene.”

Bene, cominciano le prime figuracce, per fortuna Kurt ride forte e parte. Durante il tragitto è sempre Kurt a fare domande e Blaine risponde con monosillabi perché quando comincia a fare discorsi molto lunghi ed è imbarazzato comincia a balbettare.

Arrivano ad un ristorante italiano e Blaine nota che Kurt aveva provveduto a prenotare un tavolo, dall’aspetto il locale sembra normale, non troppo elegante e quindi nemmeno troppo costoso. C’è un momento di panico in cui Blaine pensa di aver dimenticato il portafoglio a casa, ma poi infila la mano nella tasca interna della giacca e lo trova lì.

Viene offerto a loro un tavolo per due e Kurt sembra così tranquillo mentre sfoglia il menù.

“Allora Blaine, come sono i tuoi voti a scuola?” Domanda Kurt per rompere la tensione che è palesemente chiara sul volto di Blaine.

“Uh, bene. Voglio dire… ho buoni voti in tutte le materie.” Risponde Blaine come se stesse facendo in quello stesso momento un interrogazione.

“E cosa fai nel tempo libero?” Domanda Kurt chiudendo il menù e concentrandosi solo su Blaine.

“Uhm, ecco io…non molto. Leggo, faccio i miei compiti e guardo qualche serie tv…”

“Non esci nel weekend?” Chiede curioso Kurt.

“No. Direi di no. Non ho molti amici…”

Kurt batte le palpebre, “Scusami, non volevo essere indiscreto.”

Blaine si allarma, “Oh no, no. Hai fatto una domanda tutto qui. Diciamo che i miei migliori amici sono i miei genitori…”

Ecco che Blaine immagina Kurt alzarsi con la scusa di andare in bagno e scappare poi per la finestra, invece Kurt resta lì a fissarlo, un po’ intenerito, ma poi si riprende.

“Cosa scegli?”

Blaine guarda il menù e nota che gli spaghetti non costano poi così tanto e riesce a prendere anche una bibita. Kurt prende del risotto e chiede alla cameriera di portare anche qualche antipasto.

“Allora. Non mi fai nessuna domanda?” chiede Kurt succhiando l’acqua dalla sua cannuccia e Blaine deve distogliere lo sguardo per non fissare quelle labbra morbide e lucide.

“Uh sì, scusa. Hai fratelli o sorelle?” Blaine sa che non è la domanda più originale ma anzi la più scontata ma davvero non sa cosa dire.

“Avevo un fratello. Non era mio fratello di sangue, era il figlio della compagna di mio padre, ma gli volevo un gran bene.”

Blaine si morde la lingua, ovviamente doveva toccare il punto più dolente.

“Mi dispiace…” Sussurra Blaine guardandosi le mani incrociate.

“Non c’è problema, non lo sapevi. Hai mai avuto un fidanzato Blaine?” domanda Kurt cambiando completamente argomento, Blaine scuote la testa.

“No e tu?”

Kurt invece annuisce. Ovvio è così bello e irresistibile come fa a non avere un ragazzo? Probabilmente è fidanzato anche adesso ed è uscito con lui solo per tenerezza.

“Un paio, nessuna storia seria però.”

“Q-quindi non sei fidanzato?”

“Sciocchino, certo che no. Sarei uscito con te lasciando il fidanzato a casa?”

“Uh sì, giusto.” Blaine deglutisce, la cosa non sta andando bene; lui è noioso, non sa introdurre un argomento e ha paura che a momenti Kurt vada via per qualche bel party che lui si gode solo nei film.

“Terra chiama Blaine!” Kurt gli sta muovendo una mano davanti agli occhi.

“Scusa, mi-mi sono perso…”

“L’ho notato” ridacchia Kurt “il tuo cellulare sta squillando.”

Blaine si affretta a prendere il cellulare e nota alcuni messaggi di sua madre.

“Va tutto bene?”

“Sì, sì. Solo mia madre che mi ricorda che non ho preso il medicinale. Sono un po’ raffreddato ma sto bene!”

Kurt ridacchia ancora, “Sei buffo Blaine Anderson!”

I piatti arrivano e cominciano a mangiare e Blaine non vuole essere buffo, vuole essere carino e provare a corteggiare Kurt. E’ quello che succede anche nei film, giusto?

Sta mangiando i suoi spaghetti quando uno di questi gli va di traverso non appena sente il piede di Kurt accarezzare la sua caviglia, sente le orecchie bruciare dal rossore mentre il ragazzo gli sorridere con malizia infilando la forchetta tra le labbra.

Blaine sa che deve far qualcosa se non vuole rendere tutto questo uno schifo, così quando arrivano i dolci, Blaine nota che Kurt sta fissando le sue fragole al cioccolato.

“V-vuoi assaggiare?” chiede educatamente immergendo la fragola nella piccola tazza con il cioccolato.

Annuisce e si allunga verso Blaine non lasciando nemmeno il tempo a quest’ultimo di passargli la fragola che Kurt la mangia direttamente dalle sue dita.

Blaine deglutisce con forza cercando di non far cedere la mano che adesso sta tremando. Kurt torna al suo posto con la soddisfazione sul viso assaporandosi con gioia la sua fragola servita da Blaine.

 

Quando arriva il conto, Blaine vede che è più alto del previsto e ricorda di avere ancora dei dollari sulla sua carta e quindi potrebbe pagare metà in contanti e metà con la carta; non ha nemmeno il tempo di finire il suo ragionamento che Kurt ha già infilato una banconota in mano alla cameriera.

“No aspetta, posso pagare io!” Si allarma in fretta Blaine, ha trasformato questo appuntamento in uno schifo almeno può cercare di miglioralo pagando il conto.

“Non preoccuparti, sono io che ti ho invitato. La prossima volta pagherai tu”

Blaine annuisce e prende la sua giacca e solo allora si rende conto che Kurt gli ha appena detto ‘la prossima volta’, evita di saltellare ed esce fuori dal locale, Kurt lo prende per mano ma Blaine è costretto a ritirarsi.

“Qualcosa non va?”

Solo in quel momento Blaine riesce a vedere Kurt veramente preoccupato.

“Va tutto bene, ecco io…” tira un fazzoletto dalla tasca e si asciuga le mani “ho le mani sudate.”

Kurt scuote la testa ridendo e lo prende per un braccio, camminano in silenzio e anche in auto ascoltano solo la musica, una volta arrivati fuori casa di Blaine restano chiusi in macchina.

“Grazie per la serata.” dice Kurt liberandosi della cintura di sicurezza e voltandosi verso Blaine.

“Grazie a te e per aver pagato la cena. Sei stato molto carino.” Blaine pensa alle parole che ha detto e prova a correggersi “Voglio dire gentile, non carino. Non che tu non sia carino sia chiaro, sei molto carino. Scusami io-“

Blaine non può finire di parlare perché le labbra di Kurt sono sulle sue.

Sta baciando Kurt Hummel!

Dopo un primo momento di panico, Blaine si lascia andare nel bacio poggiando la sua mano dietro al collo di Kurt in modo da avvicinarlo di più a lui, non appena si separano entrambi sorridono.

“Sono stato molto bene e se ti va possiamo vederci domani? Magari a scuola puoi pranzare con me…” gli propone Kurt.

“Mi piacerebbe. Mi piacerebbe tanto.” Risponde eccitato Blaine.

Si scambiano un ultimo bacio, poi Blaine scende dall’auto e Kurt fa retromarcia.

“Buonanotte Blaine.” Gli augura Kurt.

“S-spero di sognarti…” E diamine! Blaine si dimentica che non si trova in un film anni sessanta e che forse queste frasi non sono poi così di moda adesso, Kurt non dice nulla ma i suoi occhi sono illuminati dall’emozione e poi va via.

Blaine saltella nel giardino di casa sua come un bambino che ha appena ricevuto il miglior regalo di compleanno della sua vita; Kurt lo osserva dallo specchietto retrovisore ridendo e pensando a quanto sia adorabile quel ragazzo e che sì, non vede l’ora di uscire di nuovo con lui.
Fine.


Ed eccola qua, non sono riuscita a pubblicarla proprio per San Valentino ma va bene alla fine ci sono riuscita!
Grazie per la lettura e grazie a chi mi lascerà un parere

   
 
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