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Autore: Tsu_Chan    17/02/2014    4 recensioni
Negli scacchi la figura della Regina è di vitale importanza. Ha il ruolo di proteggere e annientare chi minaccia il Re. Una regina degli scacchi è diversa da una vera regina; più forte, più subdola, più difficile da trovare... Non sai mai in quali posti potresti trovare la regina adatta alla tua partita. (LokixSygin)
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Sigyn
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Non so quanto tempo sia passato da quando ho incominciato a viaggiare, forse mesi, forse anni... non ne ho tenuto il conto. Prendo una boccata dalla sigaretta che ho in mano e mi butto sdraiata sull'erba a guardare il cielo. Gli umani a volte creano cose pericolose senza rendersene conto. Piccoli bastoncini bastardi le sigarette ma se si fa conto che sugli Asgardiani non hanno alcun effetto mefitico, non sono affatto male. Midgar è stato l'ultimo regno che ho visitato. Oramai li ho girati tutti e Nove ed inizio a sentire mancanza di casa.
Non so cosa mi abbia spinto a prendere la decisione di tornare ad Asgard ma sento dentro di me come una vocina che mi chiama. Finita la sigaretta butto il mozzicone all'interno del pacchetto finito e infilo il pacchetto in una sacca della mia moto. L'idea di doverla abbandonare qui mi schifa, è un mezzo di trasporto molto più veloce di un cavallo, ed è decisamente più divertente. Non pensavo di trovare cose così interessanti a Midgar. Motociclette e sigarette, che bella vita fanno i mortali.
Dietro un cespuglio mi cambio di abiti e mi infilo un completo composto da pantaloni, un bustino corazzato e un corto mantello che ho rubato tempo fa non ricordo dove, sarebbe sconveniente presentarsi ad Asgard con vestiti umani. Stipo anche quelli dentro una sacca e la chiudo con cura. Afferro il telo mimetico che mi sono procurata e lo getto sulla moto completando il camuffamento con qualche rametto e roccia. Se una perso non è proprio in cerca di una motocicletta nel bel mezzo di un bosco non la troverà mai. Tiro fuori il mio gessetto quasi del tutto consumato e disegno una corona affianco alla fenditura che si apre nella roccia. Non sempre i passaggi sono grotte facili da valicare; a volte sono laghetti lucidi e all'apparenza poco profondi, a volte sono situati sul fondo di mari e oceani difficili da raggiungere, a volte sono dentro alberi. Trovare un collegamento che da Midgar porta a un'altro mondo è stato complicato.I mortali non sono avvezzi a questo tipo di 'magie' e per ciò in pochi sanno le storie su questo passaggio e qui pochi non le ritengono altro che queste... storie. Io invece posso sentirlo, il potere che emana questa fenditura.
Mi schiaccio contro la roccia e dopo pochi passi mi ritrovo ad fissare nuovamente il sole di Asgard e il profilo della città. Sono lontana dal punto dove il mio viaggio è iniziato. Mi prendo un minuto per ammirare il profilo splendente della città nel sole del mattino prima di iniziare la scarpinata che mi porterà di nuovo tra le sue vie.
 
Il primo impatto con la città mi lascia delusa, pensavo che qualcosa sarebbe cambiato durante la mia assenza ma tutto è identico a prima. La vita prosegue pacifica e nessuno fa caso a me. Le guardie come al solito se ne stanno a fare nulla.
Un violento gracchiare alle mie spalle mi costringe a voltarmi. Appollaiato su una parapetto di pietra bianco un grosso corvo nero con occhi tondi e brillanti come pietre mi sta fissando e gracchia a pieni polmoni.
-Che diavolo.- quando tento di avvicinarmi l'uccello apre le ali e mi salta addosso. Non sta tentando di farmi del male ma nel tentativo di liberamente attiro l'attenzione di una coppia di guardie le quali mi si fanno subito vicine. Una di loro mi afferra per un braccio e mi obbliga a rialzarmi in piedi da dove sono caduta. L'altra guarda il corvo come in cerca di una conferma prima di sbattermi un paio di grosse manette intorno ai polsi.
-Cosa diavolo state facendo!?- sbraito agitata, non è possibile che abbiano intenzione di ributtarmi in prigione ora dopo tutto questo tempo.
-Esigo che mi diciate che diavolo vuol dire tutto questo!-
Tento di contrastare la guardia che mi tira trattenendomi per un gomito ma non ho abbastanza forza. Nessuna delle due mi vuole dare una risposta.Lungo la strada molte altre guardie ci incrociano ma nessuno sembra fare caso a noi. Le mie urla non sortiscono alcun effetto e non sono abbastanza forte per potermi divincolare e fuggire. Rassegnata mi faccio condurre zitta ma imbronciata. Cosa diavolo mi è saltato in mente di tornare.
 
Un po' spingendomi un po' tirandomi riescono a portarmi fino a palazzo dove vengo presa in consegna da altri. Le manette mi vengono tolte con mio grande sollievo ma ora le guardie che mi scortano sono diventate quattro. Non stiamo andando verso le prigioni ma non mi sento comunque tranquilla perché, se mi ricordo bene dall'ultima volta che sono stata qui dentro, ci stiamo dirigendo direttamente alla sala del trono.Che abbiano deciso di farmi giustiziare di fronte al Padre degli dei per assicurarsi che non scappi più? Non riesco a pensare ad altro.
 
Di fronte alle porte della sala del trono le guardie che mi scortano cambiano nuovamente. vengo scortata attraverso le grandi porte senza una parola e senza un gesto, ogni guardia ad egual distanza ai miei lati, abbastanza vicine da sentirne il respiro e venir trafitta dalle loro spade ma non abbastanza da poterli toccare con le mani.
Quando vedo il Padre degli Dei seduto sul suo trono, il lungo scettro dorato in mano e l'aria pensosa, decido che è decisamente venuto il mio momento. Mi sarebbe piaciuto morire in modo diverso ma questo è pur sempre meglio che morire di freddo.
-Lasciateci soli.- di fronte ai gradini che portano al trono le guardie si allontanano all'ordine di Odino -Uscite tutti.-
Non mi vorrà uccidere con le sue mani vero? Forse crede che sia io ad aver ucciso Lady Frigga... Ma non è così! Forse faccio ancora in tempo a spiegare la mia situazione, ad inventarmi una bugia buona per poter fuggire. Mi inginocchio di fronte ad Odino e chino il capo cercando di sembrare il più remissiva possibile il cervello intento a vagliare ogni possibile sviluppo della situazione. Loki sarebbe fiero di me, sono migliorata molto a scacchi, mi sono esercitata ogni giorno, ho applicato la stessa mentalità alla vita di tutti i giorni. Scommetto che se mi impegno potrei anche batterlo ora.
-Mio Re...- provo a iniziare ma lui mi zittisce scendo gli scalini e mettendosi in piedi di fronte a me. Riesco solo a vedergli la punta degli stivali neri e lucidi riflettersi nel pavimento dorato. -Io...-
Lui mi porge una mano davanti agli occhi e per un attimo rimango interdetta. Studio quella mano. Non è quella di un vecchio come ci si aspetterebbe, senza offesa, da Odino. Ha dita lunghe affusolate con unghie perfette, dorsi nervosi e snelli con poche vene bluastre a pulsare energiche sotto la pelle diafana. Questa non è la mano di Odino.
Quando la afferro per alzarmi sento una scarica di adrenalina scorrermi per il corpo. Non immaginavo al sua mano potesse essere così tanto calda.
-Non è il caso che la mia regina si inginocchi di fronte a me.- senza fatica mi tira verso l'alto e mi obbliga a rimettermi in piedi. Loki è così diverso dall'ultima volta che l'ho visto. Sembra ancora più forte, più regale e potente di prima. Ha i capelli ben pettinati,indossa una lucente armatura oro e verde e sorride con tutta la malizia di cui è capace.
Spalanco la bocca meravigliata. Quando sono entrata era Odino ma ora era Loki. Non lo avevo mai visto cambiare forma, era così strano. Sapevo che ne era in grado perché avevo sentito parecchie storie: su Midgar in particolare si divertivano a raccontare una storia di lui e un cavallo...
-Diavolo...- mi portai una mano ai capelli e me li tirai dietro le orecchie. Li ho sempre portati corti da quando sono partita.
-Sono incredibilmente affascinante da vicino lo so ma...- senza pensarci gli mollo uno schiaffo sulla guancia destra che gli fa mancare il fiato.
-Mi hai fatto spaventare idiota!- lui si afferra la mascella e se la massaggia -Pensavo volessero ammazzarmi. Non pensavo intendessi questo quando mi hai detto che mi avresti chiamato. è stato orribile.-
Non faccio nessun commento sul fatto che Odino non si veda da nessuna parte, non mi interessa minimamente.
-Mi piace vedere che la mia regina non ha perso il suo mordente.- quando si volta di nuovo a guardami sembra soddisfatto come se si fosse aspettato lo schiaffo e sarebbe rimasto deluso dal non riceverlo. -Non avrei potuto scegliere nessuno meglio di te, Sigyn.-
Dopo un paio di minuti passati a studiarci a vicenda, ritrovo il coraggio di parlare. - Che diavolo sta succedendo qui?-
-Te l'ho detto, la mia partita è in corso.-
-Sì ma non mi aspettavo tu finissi per spacciarti per il Padre degli Dei. Non credo esista una mossa simile negli scacchi.- faccio passare un dito distratto sulle decorazioni delle sua armatura, non riesco a decidermi se sembra fatta di piume o di scaglie di pesce.
-Non dirmi che ora mi farai la morale perché ho fatto qualcosa di sbagliato.- lui ride mentre segue i movimenti delle mie dita con gli occhi.
-Ovviamente no. Anzi... posso farti una domanda?-
-Tutto ciò che vuole la mia regina.-
-Come ci si sente ad essere re?- lui sogghigna e scuote la testa.
Mi prende per mano e mi trascina su per gli scalini fino al trono, mi va girare su me stessa e mi fa sedere. Un brivido mi percorre la schiena: non dovrei essere qui, questo posto non è fatto per i malviventi come me.
-Ora immaginati la sala piena di gente che urla il tuo nome, che invoca il tuo favore, una tua buona parola...- con un movimento della mano fa comparire una folla festante ai miei piedi intenta ad urlare a più riprese il mio nome. -Allora ti piace come sensazione?-
Mi sento così imbattibile che il sangue mi ribolle in corpo, stringo con forza le mani sui braccioli del trono e sogghigno -Dio ci puoi giurare.-
-Puoi averlo se vuoi.- La folla scompare ed improvvisamente siamo solo io e Loki di nuovo -Potrai averlo se hai portato a termine il compito che ti ho affidato.-
-Volevi sapere tutto ciò che accade negli altri mondi.- mi volto a guardarlo e sorrido maliziosamente quando incrocio i suoi occhi. -Chiedi, so tutto ciò che si può sapere.-
-Mi interessa una sola cosa...- lui mi accarezza il mento con un dito - Il Tesseract.-
-Lo tiene in custodia un collezionista insieme ad altri manufatti simili.- rabbrividisco quando inizia a torcersi tra le mani una ciocca dei miei capelli -Ma non è tutto...-
-Che altro sai?-
-So di un'altro manufatto che non è ancora in custodia, qualcosa di potente come il Tesseract.-
-Parla mia regina delle spie e dei ladri.-
-Il Tesseract è solo un pezzo di un puzzle, altri pezzi sono sparsi per i nove regni. Purtroppo tutto ora sono sotto custodia di questo collezionista tranne...- mi alzo in piedi -L'ultimo pezzo conservato a Midgar. Nessuno sa dove ma ho parlato con un uomo che si occupò di spedircelo l'ultima e unica volta che venne usato. è lì a Midgar da qualche parte incustodito, potente e pronto per essere preso da chiunque abbia abbastanza coraggio da cercarlo.-
-Come si chiama? Che cosa fa?- la luce ossessiva negli occhi di Loki dovrebbe spaventarmi invece mi sento eccitata quasi quanto lui.
-La chiamano "La coltre", l'uomo non ha voluto dirmi cosa fa ma metà del suo corpo è stato mangiato via dalle fiamme. Puoi scommetterci che è stato il manufatto.-
-Non avrei mai sperato di avere una donna migliore come mia regina.- con mia sorpresa Loki si allunga verso di me e mi cinge in un abbraccio sgraziato.
-Lady Sigyn, sarai un'ottima regina per un re come me.-
Prima che possa oppormi si china su di me e mi bacia con trasporto. Non riesco a capire se faccia sul serio o sia solo una recita ma non riesco a trattenermi dall'emettere un sospiro soddisfatto. Non posso dire di essere innamorata di Loki ma non è nemmeno vero che ne sono del tutto immune al suo fascino... e poi se qualcuno di offre il trono di Asgard di certo non lo ignori. Gli mordicchio le labbra e gli strappo una risatina.
-Ora non ci resta che fare la nostra prossima mossa.- sbattendo con forza lo scettro per terra richiamò un servo che accorse prontamente –Preparate abiti puliti, cibo, vino... tutto ciò che la vostra regina vi chiederà! Portate tutto nelle mie stanze!-
Il servo, prostrandosi fino a terra, si sbrigò a sgusciare via veloce come era arrivato. -Nelle tue stanze?-
-Sei la mia regina, che c'è di strano?-
-Fai sul serio.-
-Non credo ci sia mai stata fortuna più grande che incontrari in quella cella.-
Sorrido soddisfatta di me stessa, forse ancora non lo amavo ma sicuramente avrei imparato a farlo, lo conosco meglio di tutto il resto dei Nove Regni.
-Qual'è la prossima mossa?-
-Trovare il manufatto, manderò uomini sulla terra ad indagare.-
-E se...- iniziai mordicchiandomi un'unghia pensierosa. -E se lo facessimo cercare ai mortali mettendo solo qualcuno a supervisionare i lavori?-
-Cosa hai in mente.-
-Tu li conosci... lo Shield. Sono dei nevrotici, ad ogni minimo accenno di pericolo...- muovo le dita in aria per enfatizzare la parola –Loro corrono subito ad indagare cosa succede. Sono curiosi di natura i mortali. Sfruttiamoli, facciamoli lavorare. Gli diamo solo un'indizio sul fatto che ci possa essere un nuovo Tesseract in giro e guardiamoli mentre si impegnano al posto nostro.-
-Scommetto che ora è difficile batterti a scacchi.- scherza cingendomi la vita con un braccio. -Magari dopo di sfido. Dopo però... prima voglio sapere tutto ciò che hai visto nel tuo, scommetto incredibile, viaggio.-
 
Passiamo tutto il resto della giornata insieme: mangiamo insieme, passeggiamo insieme, chiacchieriamo, dormiamo insieme... Forse finire in quella prigione è stata la mia più grande fortuna.
Prima ero solo una ladruncola di strada ed ora, per motivi che ancora non mi possono spiegare, sono la compagna del Re di Asgard. E sono pronta a combattere per lui.


---

Buongiorno,
Con questo la mia piccola fanfiction è terminata. In realtà ho in mente un continuo ma per ora mi fermerò qui. Tutto dipende dalle vostre reazioni.
Spero vi sia piaciuto il mio lavoro.
Vi auguro una buona giornata.

Tsu-Chan

 
   
 
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