Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11
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Autore: Maty66    18/02/2014    1 recensioni
L'amicizia è un sentiero che scompare nella sabbia se non lo si rifà senza posa (proverbio africano).
E’ passato quasi un anno e mezzo da quando Ben ha lasciato il Distretto. Semir ha una nuova collega e Ben una nuova vita, lontano, lontanissimo da Colonia. Ma episodi drammatici ed inaspettati sconvolgeranno i nostri due eroi, mettendo in pericolo le loro vite e quelle di molte altre persone. Riusciranno i due amici a ricostruire il sentiero della loro amicizia per salvare il loro mondo? E quanto conteranno in questa storia antichi sentimenti mai sopiti?
Questa fan fiction costituisce il seguito di “Gioco mortale"; come sempre è consigliabile, ma non strettamente indispensabile, aver letto la prima parte.
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Storie d'amore e di amicizia'
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Il rosso ed il nero

Semir, Hartmut e Jenny arrivarono  trafelati al magazzino del BMZ.
Appena vide Ben dall’altra parte della porta a vetri che separava il laboratorio dal resto del locale Semir si precipitò verso l’amico.
“Ben, ora ti facciamo uscire…” disse provando a forzare la porta, ma subito vide che i  fili di collegamento del display di apertura erano stati tagliati.
“E’ inutile Semir, da qui non si esce e non si entra… dov’è Hartmut? Non c’è molto tempo…” Ormai i  numeri sul  timer della valigetta segnavano 18 minuti e scendevano rapidamente
Hartmut arrivò trafelato e impallidì nel vedere la situazione.
“Coraggio Einstein, come faccio a fermare questo aggeggio?” chiese ansioso Ben mostrandogli la valigetta metallica.
“Maledizione…” sussurrò Hartmut
“Beh che c’è?  Non si può fermare il conto alla rovescia?” chiese sempre più pallido Semir
“No è che….”
“Cosa?? Parla l!!” Semir stava per perdere la pazienza.
“Per fermare il timer bisogna aprire il meccanismo dall’interno…” sussurrò con un filo di voce il tecnico.
 “E quindi?”
“E quindi Ben si troverà esposto alle radiazioni del nucleo…”
 
 
Kim e Dieter erano ancora nella torre di controllo a verificare la situazione.
“Maledizione, dove saranno finiti gli altri?” chiese mentre chiudeva il cellulare dopo l’ennesima telefonata a vuoto sul numero di Semir.
“Commissario…”
L’attenzione della Kruger fu richiamata dalla voce preoccupata di un controllore di volo.
“Un aereo privato è sulla pista e ha acceso i motori per il decollo, anche se non gli abbiamo dato il via libera…” la informò.
“Maledizione, sono loro, stanno tentando di scappare…” disse Dieter guardando sulle piste.
“Eh no!! Se dobbiamo morire tutti,  loro non se la caveranno di certo!!” esclamò Kim precipitandosi fuori.
 

Nel magazzino erano rimasti tutti senza fiato
“Coraggio Hartmut dimmi che devo fare…” lo incitò Ben
“Ma Ben   le radiazioni sono pericolose, se rimani esposto per molto tempo senza protezione…” mormorò un sempre più spaventato Hartmut
 “Non mi pare che abbiamo molta scelta, no??”
“Ben…” provò a richiamarlo Semir.
“Avanti Hartmut coraggio, dimmi cosa devo fare e lo faccio nel più breve tempo possibile. Apro e richiudo nel più breve tempo possibile”
Ma nessuno  ebbe il coraggio di fare nulla
“Hartmut!!” gli urlò contro Ben mostrandogli il timer che ormai segnava solo 10 minuti allo scoppio
“Ok ok… allora trova qualcosa per aprire il fondo…”
Hartmut iniziò a dare le istruzioni a Ben mentre gli altri lo stavano a guardare impauriti.
“Harty non sarebbe meglio se facessi allontanare gli altri?” chiese ad un certo punto Ben
“Non ti preoccupare, la porta è a tenuta stagna da questo lato siamo al sicuro…”
“Ok ci siamo…” disse Ben dopo aver svitato l’ultimo bullone
“Ok Ben ora è di vitale importanza essere veloci…. devi aprire, tagliare i fili e richiudere nel più breve tempo possibile… più tempo rimani esposto alle radiazioni…” Hartmut non riuscì a completare la frase.
Semir e Jenny non avevano neppure il coraggio di respirare.
“Ok che filo devo tagliare?”
“Quello rosso, per convenzione è sempre quello che regola l’innesco”
“Ok…” Ben prese un respiro e sollevò il coperchio.
Ma rimase immobile.
“Coraggio Ben taglia!!” lo incitò Harmut
“Harty qui non c’è nessun filo rosso…” gli disse Ben spaventato.
 

Kim e Dieter uscirono sulla pista e in lontananza videro il piccolo aereo che già rullava  per il decollo.
“Maledizione…” imprecò Kim.
Con la coda dell’occhio vide una piccola autovettura di servizio parcheggiata poco distante.
“Dieter  venga con me, dobbiamo fermare quei bastardi…” lo incitò mentre saliva a bordo.
Poi sgommando si diresse verso la pista.
 
“Più veloce, devi partire subito altrimenti l’esplosione ci investirà in pieno….” Urlò Levi al pilota.
I tre passeggeri erano seduti sui loro sedili sempre più nervosi e guardavano  esasperati l’orologio sulla parete di fronte.
“Ci sto provando signore… ma c’è una autovettura che ci insegue…” gli disse di rimando i pilota.
“Maledizione, decolla, investila se necessario…”
Il pilota cercò di dare gas ai motori, ma la  spinta era comunque troppo corta per fargli prendere quota.
Dai finestrini Levi vide l’autovettura prima affiancare l’aereo  e poi superarlo e piazzarsi davanti e fermarsi al centro della pista.
“Vai avanti, non ti fermare…”  Levi incitò il pilota
“Ma ci schianteremo….”
 
 Dall’interno della autovettura Kim e Dieter vedevano l’aereo farsi sempre più vicino…
“Scenda faccia presto…” urlò Kim al suo poliziotto.
Ma era troppo tardi per allontanarsi
L’aereo era sempre più vicino.
 

 
 “Allora che faccio?? Ci sono solo fili neri qui!!” urlò Ben.
 Già sentiva la testa girargli e il senso di nausea aumentare. L’effetto delle radiazioni del nucleo.
Harty era come congelato.
“Hartmut!!”” lo richiamò Semir, assolutamente disperato.
Il timer segnava ormai  meno di quattro minuti.
“Il primo a destra…” disse alla fine il tecnico.
“Sicuro??” chiese Ben sempre più debole
“No…. ma tanto uno vale l’altro…”
Tutti si guardarono spaventati. Quelli potevano essere gli ultimi istanti della loro vita
“Ok…” Ben prese un bel respiro e tagliò il filo.
 
 
Capitolo breve… per creare suspence ;)
Stasera o domani l’altra parte…
  
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