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Autore: Ari Youngstairs    18/02/2014    8 recensioni
Raccolta di one shot su Jace ed Alec, piccoli Missing Moments, Slice of Lives, che trattano di momenti della loro infanzia. Abbiamo già trovato un'Isabelle molto tosta, un talentuoso Jace e un Alec innamorato del proprio Parabatai. Ma vi siete mai chiesti...come sia successo? Come hanno fatto due anime così diverse, a volersi unire indissolubilmente per tutta la vita?
[Ogni OS racconta un avvenimento accaduto in ordine cronologico, dalla cerimonia Parabatai fino a quella fatidica notte al Pandemonium | Accenni Jalec ]
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alec Lightwood, Altri, Izzy Lightwood, Jace Lightwood
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Izzy's Specialty

~ 7 anni prima del Pandemonium ~


Regnava il silenzio più assoluto all'istituto di New York, avvolto nel mantello stellato della notte.
Quell'atmosfera surreale venne interrotta dal cigolio di una porta che si apriva lentamente su uno dei tanti corridoi dell'edificio.
Una chioma bionda fece capolino dalla porta, illuminata dal raggio di luce etereo della luna.
Sotto quel bagliore, i capelli del ragazzo Nephilim sembravamo argentati e le rune che gli si intravedevano da sotto il pigiama bianco sembravano più scure che mai.
Attraversò in punta di piedi il corridoio, per poi andare a bussare alla porta di fronte: subito questa si aprì, come se aspettasse soltanto che le sue nocche battessero sul suo legno scuro.
A spalancare la porta era stato un ragazzo moro, con due grandi occhi celesti e un' altezza notevole. 
«Pronto alla missione, fratello?»
«Contaci, fratello»
I due si avviarono lungo il corridoio, cercando di fare meno rumore possibile.
L'oscurità era interrotta ogni tanto dalla luce lunare che penetrava dalle grandi finestre: da quelle, si potevano vedere i palazzi illuminati della grande metropoli. 
Quando passarono davanti ad una stanza apparentemente identica a tutte le altre, si bloccarono di colpo, rischiando addirittura di inciampare l'uno sull'altro.
«Vai piano, Jace. Lei potrebbe sentirci...» bisbigliò Alec all'orecchio dell'amico, che, talmente spaventato all'idea, trattenne per un attimo il respiro prima di passare oltre.
Se lei si fosse svegliata, sarebbe andata a monte l'intera missione.
Ma forse, sarebbe meglio raccontare cosa successe soltanto poche ore prima...



«Ragazzi, la cena è pronta!» una voce femminile chiamò i Parabatai dalla cucina.
«Un secondo Izzy, qui ci stiamo allenando!» rispose uno dei due dalla sala degli allenamenti, situata al piano sottostante.
«Un attimo un corno, Jace! Muovete quelle chiappe e venite in cucina! ADESSO!»
Per tutta risposta, i due Nephilim scoppiarono a ridere, facendo arrabbiare ancora di più Isabelle. In effetti, per l'età che aveva Izzy era davvero una ragazza tutta pepe.
Erano impegnati in un esercizio piuttosto complicato per un mondano, ma per due cacciatori di quell'età era quasi un gioco.
Sicuramente, di tutti gli altri esercizi, quello era il loro preferito: consisteva nel camminare su una trave sospesa a sei metri da terra, legati con una "fune elastica" di sicurezza intorno alla vita. L'equilibrio era essenziale, per uno Shadowhunter.
Jace sembrava molto a suo agio lassù, camminava disinvolto e sicuro con le braccia incrociate sul petto.
Suo fratello Alec, al contrario, barcollava e avanzava lentamente lungo l'asse con le braccia spalancate a mo' di ali.
«Jace...mi...aiuti...a...scendere?» Balbettò.
«Ai suoi ordini, maestà»
Il biondo percorse sicuro il tratto che li separava, per poi dargli un energica spinta da dietro che lo fece cadere tragicamente dalla trave.
«JACE!» 
Quest'ultimo rise divertito vedendo Alec urlare di terrore, per poi buttarsi anche lui nel vuoto, come se dovesse fare un tranquillo tuffo in piscina.
Non era affatto preoccupato, e riusciva ignorare il trambusto che gli scombussolava lo stomaco senza difficoltà.
La corda che teneva i due si tese, bloccandoli a meno di mezzo metro dal pavimento di marmo. Avevano l'aspetto di due enormi ragni coi capelli sparati da tutte le parti.
«Allora, ti sei divertito?» Gli chiese sorridente mentre slegava la corda che lo teneva sospeso.
Il moro prese Jace per il colletto della polo rigorosamente nera, e lo spinse contro il muro, schiacciandolo con tutto il suo peso. I loro nasi si sfioravano, gli occhi azzurri di Alec non erano mai stati inondati in quel modo dal risentimento. Avrebbe voluto...voluto fare chissà cosa, per cancellare quell'espressione di arroganza e menefreghismo che calcava quotidianamente il volto dell'amico.
Il biondo sorrise divertito, sfilandosi poi con facilità dalla presa del giovane Ligthwood, fattasi meno forte non appena aveva sentito il calore del suo sorriso. E mentre Alec pensava con tutto l'odio del mondo a quanto il suo Parabatai fosse bravo a cavarsela sempre, Jace strinse le spalle al ragazzo furibondo con un braccio, scompigliandogli i già incasinati capelli corvini. 
«Sarà meglio andare da Izzy, oppure ci da in pasto ai demoni»
Scherzò Jace trascinando su per le scale il fratello, che, ancora un po' stordito, inciampò qualche volta mentre saliva.
«Lo sai che ne è capace, vero?» Entrambi risero.
«Si, lo so. Ma tranquillo, i demoni non ci mangerebbero mai...o meglio, io sono troppo carino per essere divorato da quei cosi.»
Alec strabuzzò gli occhi prima di tirargli un leggero schiaffo. Sapeva che la modestia di Jace era pari alla capacità di volo di una scimmia. Ovvero nulla.
«Oh, era ora cavolo! Pensavate di restare là in eterno?!»
Gridò Izzy costringendoli a sedersi sul lungo tavolo della cucina, con davanti due grandi piatti fumanti di...
«E COS'È QUESTA ROBA!?» Strillò Jace con orrore, dopo essersi reso conto di cosa stesse fumando all'interno del suo piatto: era una bizzarra poltiglia verdognola, dall'odore indescrivibile. Al suo interno c'erano dei mix di verdure spezzettate, probabilmente andate a male.
«È la vostra cena, cretino. L'ho cucinata io.»
«Ma Izzy...»Interruppe Alec guardando con disgusto la poltiglia «Non era rimasto un po' di cibo cinese in frigo?»
«Già, c'era» rispose lei con un sorriso beffardo mentre si sistemava una ciocca mora dietro l'orecchio «Era delizioso. Adesso mangiate, non avrete altro per stasera. Allora? Forza, voglio sapere che ne pensate»
I due si guardarono perplessi, terrorizzati all'idea di mettere in bocca quell'impasto sinistro e dall'aspetto poco invitante. Jace si avvicinò al fratello per far in modo che Isabelle non potesse sentire ciò che stava per sussurrargli: 
«Non ce la faccio, Alec. Questa roba sembra...»
«Sembra vomito di demone» Terminò l'altro, infilzando il cucchiaio nell'impasto melmoso. A quel punto entrambi ne presero una cucchiaiata e, dopo aver chiuso ermeticamente naso e occhi, l'assaggiarono.
In effetti, forse il vomito di demone sarebbe stato più gustoso: aveva il sapore di purè andato a male con scaglie di verdure marce, e, tanto per completare l'opera,  Izzy aveva messo lo zucchero al posto del sale.
Entrambi resistettero all'incessante impulso di vomitare tutto addosso alla sorella, ma mandarono giù quello che ormai consideravano un inferno.
«È...buono. Brava Izzy, hai talento» Mentì Alec facendo l'occhiolino a Jace, che annuì con il pollice alzato.
«Che bello sono felice che vi sia piaciuto!» Diede ad entrambi un bacio sulla guancia, e con un sorriso a illuminarle il volto se ne andò.
Non appena i suoi passi non furono più udibili, Jace cominciò a strofinarsi la lingua con la maglietta per mandare via quell'orrido sapore di marcio, mentre Alec scelse un approccio più pratico: prese la spazzola che sua madre usava per pulire i piatti, la immerse sotto l'acqua del lavandino per poi ficcarsela in bocca come se fosse un comune spazzolino. Ammali estremi, estremi rimedi.
Il moro notò uno strano luccichio negli occhi dorati del compagno, che passavano dal piatto al soffitto, percorrendo con lo sguardo una linea invisibile. La linea dei suoi pensieri, che, come purtroppo Alec aveva ormai constatato, non promettevano mai nulla di buono.
«Stanotte» mormorò «Stanotte, senza rischiare di incontrare Izzy, ci alzeremo e cercheremo qualcosa di commestibile in frigo. Non vorrei che adesso ci beccasse con le mani nel sacco...altrimenti qui moriremo di fame.»
«Ci sto» rispose immediatamente Alec, contento all'idea di una missione segreta «Tutto, pur di mettere qualcosa sotto i denti»



Finalmente arrivarono in cucina, dove ancora giaceva il cosiddetto "vomito di demone", e subito aprirono il frigo vedendo la loro salvezza: la torta al cioccolato di Maryse, avanzata dalla sera prima.
«Siamo salvi, Jace» Esultò Alec prendendo una fetta di torta. 
Jace lo imitò e cominciarono ad abbuffarsi, sporcandosi entrambi di cioccolata le labbra e i piccoli nasi. E pensare che quel dolce era stato cucinato da Maryse...evidentemente Isabelle non aveva ereditato il suo talento!
«Jace...»
«Si?»
I due si fissarono per qualche secondo, facendo incatenare i loro sguardi.
«Noi...» Alec abbandonò per un attimo gli occhi dorati di Jace, imbarazzato «Noi resteremo insieme per sempre, vero?»
Il biondo sorrise e lo abbracciò forte, scompigliandogli la chioma corvina e selvaggia.
« Certo, anche io ti...» si bloccò, come se avesse dimenticato le parole, o forse, non riusciva semplicemente a pronunciarle. 
«Tu mi...?» aspettò con impazienza che terminasse la frase, anche se sapeva che forse non l'avrebbe mai fatto. Jace aveva un grande cuore, però aveva difficoltà a mostrarlo agli altri nascondendolo con una finta faccia di ironia e sarcasmo.
«IO TI UCCIDO ALEXANDER, ANZI, VI UCCIDO ENTRAMBI!»
I due sobbalzarono due volte: la prima nel sentire la voce infuriata proveniente dalla soglia della cucina, la seconda nel riconoscere chi era l'artefice di quell'urlo: Isabelle, che con ancora il pigiama indosso e le braccia esili incrociate sul petto, sembrava una specie di killer pronta farli fuori con la più truce e dolorosa delle torture.
«Ehm, Izzy...noi...»
«Correte, se tenete alle vostre facce»
Obbedirono subito, senza farselo ripetere due volte.








Angolo Autrice
Salve a tutti! Questo pomeriggio non potrò aggiornare, perciò aggiorno adesso che ne ho la possibilità (eh già, la prof. sta interrogando e mi sono salvata, EVVAI!). Ho terminato da poco la verifica di matematica e spero mi sia andata bene, fatemi gli auguri ✌️.
Mi ha sempre divertita il fatto che Izzy non sapesse cucinare e che Jace e Alec non potessero sopportare la sua cucina. Perciò mi sono detta..."perché non scrivere come lo hanno scoperto?".
E perciò ho scritto questa..cosa. Spero vi sia piaciuta e che lasciate una recensione 💖. Anche piccolissima, ma ve ne sarei comunque grata. Critiche accettatissime, perciò se qualcosa non vi quadra ditemelo.
Grazie a coloro che hanno letto/recensito! 
Ps. Per chi lo avesse,👉 qui 👈 potrete seguirmi su We Hearth It: è un luogo in cui potrete trovare le più belle immagini (anche animate) di tutte le cose che amate e dove iniziare a costruire una galleria delle vostre ispirazioni preferite, assieme a milioni di persone da ogni parte del mondo! Naturalmente se cercate belle immagini di SH, non sarete delusi!
   
 
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