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Autore: darkronin    18/02/2014    2 recensioni
Seguito di Preludio.
Quali tracce ha lasciato Loki dietro di sé? Chi sono i suoi alleati? E fin dove sono arrivate le sue arti magiche e i suoi infiltrati?
Il nuovo ed eterogeneo gruppo di Vendicatori avrà qualche alleato o solo politici pronti a dar la caccia a tutti i superumani? Forse avrete la risposta...
- - - Crossover Avengers-X-men col Marvelverse più in generale (come dovrebbe essere in realtà)
- - Altri personaggi principali rispetto a quelli della fic precedente (in cui erano secondari o appena presentati): Antman, Wasp, i Fantastici4 – nella seconda parte anche Tempesta, Angelo, Namor, T'Challa, gli agenti dell'Atlas (tutti), Visione.
- Altri personaggi secondari aggiuntivi rispetto alla fic precedente: i Guardiani della Galassia, Bucky, Quick Silver, Quentin Quire, Agente Sittwell, Yo-yo, Hellfire, Phobos, Sebastian Druid, Sole Ardente, Agente O'Grady, Gatta Nera, Abigail Brand, Norman Osborne (era ora), Sentry, Dottor Strange, Victor Von Doom, Fratello Voodoo, Hellstorm, Scarlett, Magik, il nuovo Club Infernale (Kilgore, Kensington, Enduque eVon Katzenelnbogen)
+ Riferimenti a: Ultimate Universe, Civil War, Dark Reign, Secret Warriors
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nick Fury, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'ira degli eroi'
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38. Tirando le somme






Nella torre di Stark, dopo appena mezza giornata di convivenza forzata, gli animi erano già fin troppo surriscaldati. Senza nulla a tenerli impegnati o a distrarli, ciò che rimaneva dei Vendicatori era allo sbando. Coulson era sparito, forse troppo impegnato nella ricerca degli eroi dispersi, e Fury non aveva più richiamato.
Era ormai pomeriggio inoltrato quando Visione, solitamente di vedetta all'esterno, sulla lingua di cemento e acciaio che era il ponte d'atterraggio per le armature di Tony, rientrò fluttuando e si avvicinò a Peter che seguiva, rapito, l'intervista di sua moglie in televisione, assieme ai mutanti Alison Blaire e Lila Cheney e l'alieno LongShot. Era anche riuscito a recuperare una copia del magazine per cui scriveva la sua bionda e ficcante collega, andato letteralmente a ruba proprio per il suo interessante articolo su una diversa visione degli avvenimenti occorsi la sera prima al Triskelion. Vanity aveva avuto una grande idea per scalzare il Buggle ed erano stati davvero bravi a mettere insieme il tutto prima della stampa. Nonostante la fretta, tra l'altro, l'articolo era davvero ben scritto e, sbeffeggiando i deliri del Buggle, analizzava i fatti con più acume e lucidità di quanto il giovane si sarebbe mai aspettato.
Wade e Logan, lì vicino, urlavano come due ossessi dopo una piccola scaramuccia sulle letture puerili del mercenario linguacciuto. Alzandosi dal tavolo e sgranchendosi le ossa, Wolverine gli aveva chiesto cosa stesse leggendo.
“Di Ninja Mutanti, addestrati da un altro mutante, che lottano contro un clan Ninja che prende il nome dall'estremità degli arti umani.” aveva risposto quello.
“Hanno fatto un fumetto su Psylocke?” aveva domandato scettico il Logan, per il quale l'unica mutante ninja era la mora ex-fidanzata di Warren.
“No, sono solo le Tartarughe Ninja...” aveva replicato Wade “Ma d'altronde, sempre da lì discendono...1
“Vuoi paragonarci a delle tartarughe?” aveva domandato Logan scatenando il pandemonio.
– Credo ci siano delle visite per Lei... – Annunciò Visione rivolgendosi al reporter con garbo e sovrastando le voci sguaiate dei due reduci di Arma X che avevano improvvisato un duello cappa e spada.
Subito gli animi si quietarono e l'attenzione di tutti si focalizzò sul Ragno. Peter diede un'occhiata veloce all'orologio. “Ha fatto presto...” commentò prima di cacciarsi il suo passamontagna rosso in faccia e lanciarsi fuori dalla finestra.
“Dove cavolo va?” domandò Logan perplesso.
– La signorina Felicia è venuta a trovarlo... – rispose J.A.R.V.I.S. anticipando l'altro sintezoide.
“Felicia, eh?... non mi dice nulla!” commentò il canadese che, scansando di malo modo Wade, riuscì a riguadagnare il frigo.
“A me dice molto invece...” replicò il mercenario che corse, quindi, alla finestra “Spidey!!!!!!! Falla accomodare!!!” gracchiò nel tentativo di mettere in imbarazzo l'amico
“Ma cosa ti comporti come se fosse casa tua?” lo rintuzzò Wolverine
“Felicia ha notizie che potrebbero servirci...” replicò l'altro
“Che genere di notizie?” domandò Thor lasciando cadere i suoi pesi. Da che era mortale aveva cercato di aumentare -o almeno mantenere- la propria prestanza ma con scarsi risultati. Senza poteri era un uomo qualunque. E la cosa era frustrante.
“Dove sono i nostri amici...” rispose Wade pochi istanti prima che due sagome volanti, una rossa e blu e una nera e bianca, attraversassero la sua visuale.
“Ragazzi...” disse Peter togliendosi il cappuccio “Vi presento Felicia...”
“La Gatta!” precisò lei, smorfiosa, porgendo la mano a tutti, esibendo la sua procace scollatura.
“Lei è la mia informatrice. E direi che ha notizie interessanti...” li informò mentre quella si stendeva languidamente per tutta la lunghezza della poltrona.
“Notizie... scottanti!” replicò lei, prendendo la parola “Dunque...” cominciò riprendendo una posizione più consona “Rapimenti, S.H.I.E.L.D. e Osborne... queste le parole chiave. E tutte e tre legate tra loro...”
“Che strano...” replicò Logan divertito
“So cosa sta architettando Norman ma non perché i vostri amici siano spariti nel nulla...” proseguì
“Meglio di nulla...” concordò Thor
Lei lo fissò con aperto interesse e si rivolse proprio a lui, quando parlò “Vuole evocare Loki...” Sganciò quella bomba senza preamboli, senza prepararli. Una bomba che li stordì. “L'amica di cui ti dicevo...” aggiunse rivolta a Peter “... è la fidanzata di uno degli agenti S.H.IE.L.D. recentemente scomparsi misteriosamente. Pensava se la fosse data a gambe come un vigliacco dopo il loro ultimo violento litigio... Nessuno ha fatto caso a queste sparizioni perché lui, come i suoi compagni, sono sempre in viaggio o latitanti o simili... Da lui, Hellstorm, sono arrivata al suo compagno di squadra, Drumm. Squadra creata da Fury e a lui solo fedele, dato che tutti quelli che si sono succeduti al comando dell'agenzia hanno sempre cercato di sciogliere l'Unità di Contenimento Paranormale...”
“Sapere di Loki basta e avanza a muovere un attacco...” cominciò Thor, pronto a scatenarsi. Affrontare Norman voleva dire contrastare l'arrivo di Loki e combattere per la Terra: avrebbe riavuto i suoi poteri, rispettando le clausole che l'avevano rimandato su Midgard.
“No che non basta!” disse la donna rimettendo al suo posto il dio. “Il capo dello S.H.I.E.L.D. è Norman... tecnicamente, detenzione a parte, non c'è alcun appiglio per muoversi contro di lui...”
“E che razza di notizie sono, allora?” protestò Wade “Perché Normie dovrebbe rapire i suoi stessi uomini?”
“Non ho la chiave del problema, ti sto offrendo un cervello per arrivarci...” replicò lei, infastidita “Forse Norman non è a conoscenza dell'esistenza di quell'unità ma, così facendo, sembra che voglia usare due uomini di Fury in un progetto contro di lui e contro la Terra in generale... non solo. Tra le persone riunite... rapite...” concesse “Figurano anche due mutanti...” disse appuntando lo sguardo su Logan. Scandì, quindi le parole che avrebbero fatto scattare la molla “Magik e Scarlett”
“Ma Scarlett è stata rapita dagli U.F.O.” protestò Wade2
“E Magik non è una mutante!”
“Non lo era!” precisò Felicia roteando gli occhi “E con loro c'era uno degli amici di Anthony Stark più quello che viene considerato come il sindaco del crimine locale. Una sorta di doppione di Kingpin”
“Mi sembra un mix un tantino eterogeneo...” commentò Logan
“Lo è!”
“E quindi cosa possiamo fare per impedire che Osborne evochi mio fratello?” domandò Thor, pratico
“Nulla... a meno che non vogliate mettervi a rapire i detenuti di Osborne che, per altro, non sappiamo dove soggiornano. Non alla torre, questo è certo. Ammesso, e non concesso, che non abbiano già sbrigato la loro pratica...”
“Loki sarebbe già qui, seguito da orde di Chitauri” replicò Thor, gelido.
“Forse sì, forse no” rispose la gatta.
“Che vuoi dire?” domandò il biondo, sospettoso
“Che avrei trovato anche questi documenti...” disse facendo scivolare sul tavolino basso in vetro soffiato davanti alle poltrone un plico di documenti cartacei “La chiamano Cabala... ed è una sorta di accordo tra le parti per spartirsi il potere sulla Terra”
All'asgardiano scappò una risata nervosa “Sono degli sciocchi se pensano di poter qualcosa contro mio fratello”
“Non esserne tanto orgoglioso!” lo rimbeccò Wade
“Parla quello che ne voleva la corona” frecciò Wolverine
“Dettagli insignificanti!” protestò
– Avrebbe senso... – cominciò Visione zittendosi quando si accorse di avere attirato l'attenzione di tutti – Credo che i conti tornerebbero unicamente nel caso in cui questa figura mitologica, proveniente da un altro universo, avesse assoggettato queste figure di spicco sulla Terra come propri vassalli. In modo da dominare la Terra in sua vece. –
“Secondo la tua interpretazione, quindi, Loki non vorrebbe consegnare la Terra a Thanos?” domandò Thor perplesso
– Secondo i miei calcoli, no. Questo gruppo di potenti risponderebbero solo a lui. Diversamente, muoverebbero guerra contro l'invasore, tacendo le rispettive rivalità... –
“Non l'avevo mai vista sotto quest'ottica...” commentò Peter “Ma non ha senso!”
“Non vi interessa sapere chi sono i membri della Cabala?” domandò la Gatta con fare ruffiano. Quando tutti gli occhi si furono di nuovo posati su di lei, cominciò la sua enumerazione. “Il sovrano della Latveria punta al dominio dell'Eurasia, Osborne a tutta l'America, Settentrionale e Meridionale; Essex alla popolazione mutante in generale. Non avendo uno stato proprio, pensa di fondarne uno dal nome esotico di Utopia, la sua. Namor mira a proteggere tutte le terre non emerse e a conquistare l'Africa, che, fino ad ora è rimasta sotto l'ala protettiva del Wakanda... Oh, per la cronaca, la portavoce di Essex è Emma Frost!”
“L'ho sempre detto che delle telepati bisogna diffidare!” ringhiò Logan
“Ma se sei innamorato di una di loro...” replicò Wade
“Ma Namor...” stava per protestare Peter che Felicia, sorridendo, lo anticipò
“I membri della Cabala vogliono sbarazzarsi di lui. Motivo per cui ritengo ci sia un nesso col suo rapimento da parte del gruppo Atlas. Ammesso che facciano parte dei buoni, come ormai appurato...”
Interdetto, Peter tacque, cercando di capire come poteva evolvere quella strana situazione.
“Ma perché richiamare Loki, allora?” sbottò Thor
“Forse per comunicargli come la loro tabella di marcia venga rispettata puntualmente...” replicò la Gatta.
– Eliminati i Vendicatori e i mutanti non ci sarebbe più nessuno a proteggere la Terra da un'invasione. Lo S.H.I.E.L.D. si dimostrerebbe inefficace di proposito, visto che l'unico ramo combattivo, quello sotto il controllo di Nick Fury, è stato disperso e i potenti del mondo rimasti ad accogliere gli alieni, fingerebbero di piegarsi al loro potere. – concluse Visione.
La prospettiva era agghiacciante ma molto, troppo, realistica.
“Già. Inoltre, pare che dietro a questi potenti e influenti uomini ci sia il famigerato Club Infernale che ha ramificazioni in tutto il mondo. I veri burattinai in mano a Loki sarebbero proprio loro che sarebbero il suo vero tramite nel tirare le fila sulla Terra. Facendosi richiamare qui da Osborne il vero contatto tra lui e i sovrani occulti resterebbe segreto e il Club Infernale continuerebbe a tessere nell'ombra per essere certi che nessuna delle pedine della Cabala sgarri dal suo ruolo.”
I Vendicatori si scrutarono l'un l'altro: ci mancavano giusto i poteri occulti che governavano mezzo mondo in quel potpourri.

AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV AV

L'immensa città era interamente scavata nella roccia. Le strade, che altro non erano che giganteschi corridoi, erano larghe e le volte scomparivano nel soffitto, ingoiate dal buio che le innumerevoli torce a bitume non riuscivano a sconfiggere. Sembrava l'interno di un castello medievale o della rinomata Petra o, ancora e più semplicemente, un villaggio orientale immerso in una notte perenne. C'erano fontane con splendidi giochi d'acqua, sculture, mercati, orti. Qui c'erano monaci radunati in preghiera, là un plotone di guerrieri intenti in esercizi collettivi più simili al thai-chi che a un allenamento vero e proprio. L'ambiente era caldo e accogliente, completamente in antitesi con lo spartano hangar metallico in cui era alloggiato il disco. Era una città ricca di vita e, al loro passaggio, uomini e donne, con bambini o gravati da bilancieri pieni delle merci più svariate, si scansavano e si chinavano con rispetto reverenziale davanti al biondo in tuta spaziale e al robot silenzioso che marciava al suo fianco.
Alla fine di un lungo, vuoto quanto silenzioso, colonnato, si ritrovarono in una sala ipertecnologica, che strideva con l'ambiente circostante.
“Oh, mio Dio!” gracchiò la voce di Pepper, commossa “Stai bene!” urlò lanciandoglisi al collo.
Tony era ancora frastornato dalla passeggiata che l'aveva portato dal disco a quella stanza per ricordarsi tutte le altre stranezze di quelle poche ore e notare come Pepper riuscisse a stargli appiccicata. Se l'allontanò di dosso, confuso, studiandola con circospezione: qualcosa non quadrava.
“Il reattore, Tony...” lo anticipò lei.
Solo in quel momento si accorse di non avere più il peso ormai familiare del dispositivo incastrato nello sterno che gli pesava all'altezza del petto. Si tastò il torso come ad accertarsi di essere ancora tutto intero. Poi rivolse nuovamente la sua attenzione alla compagna. Stava per mettersi a palparla senza riguardo quando si accorse che, una miniatura del reattore le pendeva al collo, infilato in una collana d'argento.
“Per le armature...” spiegò lei. Le nuove mark erano tutte autonome ma potevano necessitare di una batteria ausiliaria e quella trovata era formidabile. Ci aveva già pensato tempo addietro, ovviamente, ma era già stata un'impresa miniaturizzare e imbrigliare il potere del Tesseract in un reattore grande quanto un pugno... come ci erano riusciti? Ah, già...tecnologia aliena.
Stark sbuffò demoralizzato, sognando di poter avere quei bei gioiellini tecnologici e di potersi sbizzarrire con essi. Lo sguardo basso, cadde sulle gambe nude di Pepper e qualcosa nella sua mente, che faticava ad elaborare le novità, scattò in un lampo di comprensione: non era un abito lungo, quello che aveva quella sera? E non aveva un ferro che girava tutt'attorno?
“Gliel'ho accorciato io...Rescue gliel'aveva danneggiato, così ne ho modificato la foggia” si intromise Janet “Senza generatore non stava più su... ma a proposito di questi gioiellini...che ne dici se lanciassimo una linea di bijou ispirati al tuo generatore? Secondo me andrebbero a ruba...”
Tony era così stordito da non riuscire a zittire quel cinguettio ciarliero. Strizzò gli occhi e cercò di orizzontarsi. Niente generatore voleva dire...
“Niente schegge impazzite, non temere... siete stati rimessi in sesto come nuovi...” disse l'uraniano Bob, quasi leggendogli nel pensiero.
“Ho bisogno di sedermi...” commentò Tony mentre la sua mente già lavorava ad altri progetti. La miniaturizzazione del generatore gli aveva dato l'idea di miniaturizzare l'armatura con le particelle Pym e, se se le fosse sparate in corpo come aveva fatto Henry, avrebbe avuto una sorta di armatura liquida sempre a disposizione. Doveva solo trovare un modo per attivarla senza effetti collaterali sul suo organismo: l'intossicazione da metalli era l'ultima cosa che desiderava.
“Gradisce del tè, Signor Stark?” domandò Temugin, ritornato improvvisamente servizievole.
“Io...sì, grazie...” rispose confuso mentre l'altro faceva cenno a una donna, appostata in un angolo, vestita di un Áo Dài color ecru.
“Si accomodi..” lo invitò anche Woo indicandogli una sedia libera.
C'erano tutti: Cap, Hank, Reed, T'Challa, Namor... anche i mutanti. No... ne mancavano due, di cui una era la più pericolosa.
“Rogue sta dormendo. Bob ha sistemato anche lei e Kurt è al suo capezzale...” lo informò Jimmy Woo, percependo la sua confusione e indicando il biondo alle sue spalle. “Se se la sente, possiamo cominciare...”
“Cosa volete precisamente da noi? Siamo ostaggi?” domandò stanco.
“Oh, niente di tutto ciò!” sorrise Woo “Vorremmo proporvi un'alleanza ma, come dicevamo a cena, l'unico punto a nostro svantaggio per convincervi è che noi abbiamo la classica etichetta dei cattivi attaccata addosso. Non che la cosa ci disturbi più di tanto. Anzi, ci permette di agire ancora più indisturbati...”
“Non capisco...” ammise Tony, sentendosi più idiota di Steve.
“Voi volete salvare questo mondo dalla minaccia dei Chitauri... giusto?” disse il Gorilla prevaricando il suo capo. “Anche noi! Anzi, ci girano fortemente che esista il male, la corruzione, la cattiveria in generale, soprattutto quando è gratuito... ma per combatterlo...”
“Per sconfiggerlo in modo radicale devi esserci invischiato...” commentò anche Namora quasi a giustificarsi o ad accusare il regale cugino che, invece, non fece una piega.
“Questa è la lista di società che usavano impropriamente il nome Atlas e che facevano loro da copertura. Le abbiamo sgominate una a una perché si adoperavano per corrompere la società...” disse Temugin porgendo un tablet con una lista infinita di società; accanto a ciascuna voce c'erano delle annotazioni a margine.
“Camera mortuaria Atlas: riti di stampo satanico – creazione incontrollata di zombie...” lesse Tony, incredulo “Ma dai...che stronzata! Atlas Biotech: riportavano in vita i dinosauri... ma che... Ma pensate che sia così scemo da bermi queste cagate? Atlas Orphanage: esperimenti eugenetici per la creazione in vitro di esseri mutati e/o mutanti. Atlas Records, Atlas Alliance...?”
“Se fai attenzione..” continuò Woo, tranquillo “A ogni nostro intervento è riportato l'immediato arrivo successivo dello S.H.I.E.L.D. che chiamavamo per riportare la situazione sotto controllo: noi facevamo il lavoro sporco e l'agenzia se ne prendeva il merito. Purtroppo, ora che il direttore è Norman Osborne, non possiamo più portare avanti questa cooperazione. Anche se ci abbiamo provato.”
“Nessuno faceva domande sul fatto che un gruppo di delinquenti -che per altro contava al suo attivo ben tre ex agenti S.H.I.E.L.D.- fornisse lavoro all'agenzia?”
“Certo che no! Finché il direttore era Fury. Lui sapeva delle nostre buone intenzioni...” replicò l'agente Khanata “Anzi... Woo era alle sue dirette dipendenze.”
“Il mio partner, Sitwell, è a bordo del suo Helicarrier. Lo uso come una talpa...” replicò Woo facendo spallucce
“Comincio a capire perché han voluto silurarlo...” commentò Rogers, bisbigliando a Natasha che annuì: Fury giocava davvero in modo poco ortodosso ed era lecito che ai piani superiori la cosa non piacesse.
“Dunque, la domanda è, volete il nostro appoggio? Se si scoprisse il nostro legame, però, verreste etichettati come i cattivi della situazione...” propose Woo “Voi siete il tramite pubblico di quel che resta dell'idea di Fury... per questo ci rivolgiamo a voi.”
“Beh... lo S.H.I.E.L.D. collabora con HYDRA, quel pazzo di Osborne gioca la parte del buono e io, dalla sua parte, non starei mai! Se la prendiamo come un'inversione delle etichette...” disse Tony facendo spallucce “Perché no?”
“C'è una cosa che devono spiegarti, però, a proposito di HYDRA, che potrebbe farti cambiare idea...” commentò Natasha
“Cosa può esserci di peggio di avere come alleato il tuo dipendente traditore che è figlio del tuo nemico?” commentò lui folgorando Temugin con lo sguardo.
“Il fatto che ci siamo noi dietro la Mano!” precisò Namora.
“E....?” domandò Tony non vedendo alcun collegamento
“Tanto per cominciare, durante la Seconda Guerra Mondiale, la Mano ha spalleggiato i nazisti...” cominciò Rogers “Rapirono Natasha per farle il lavaggio del cervello e trasformarla in una loro pedina...”
“La Mano era guidata dal Barone Von Strucker. Leggi HYDRA...” precisò Natasha.
“Cioè... qui tutti hanno avuto a che fare con HYDRA? È come il prezzemolo!” sbottò Stark
“E, comunque, ti ricordo che HYDRA era il ponte, sulla Terra, coi Chitauri...” aggiunse Pepper, ripescando ricordi di conversazioni non troppo lontane nel tempo.
“Che casino...” commentò Pym, le lunghe gambe incrociate sul tavolo.
“Dunque... perché dovremmo stringere un'alleanza con voi?” domandò Reed,più pratico.
“Perché è vero che la Mano è infiltrata da HYDRA come è vero che ci siamo dentro anche noi. Ma questo è il primo passo per ripulire l'organizzazione.”
“I Vendicatori alleati della Mano3? Che casino verrebbe fuori?” borbottò Pym
“Noi sappiamo, e vogliamo evitare, che Norman Osborne evochi il responsabile di quanto è successo poche settimane fa...” disse Woo “Immagino sia un'informazione che può farvi comodo. Siete dei nostri?”
“Quel piccolo trovatello!” sibilò Tony “Certo che siamo dei vostri! Giusto?”
“Sapevo che avresti detto così!” sbuffò divertita Janet rivolgendo al marito un'occhiata trionfante. Probabilmente avevano scommesso sulla questione.
Quello sbuffò, risentito “Maria non era così seccante...” replicò lui facendo rabbuiare la moglie che si alzò di scatto dal tavolo e, presa Pepper per mano, chiese alle due donne dell'Atlas di portarle a fare una tour del luogo.
Senza aggiungere una parola, le quattro donne scomparvero nel corridoio da cui Tony aveva fatto il suo ingresso.
“Sei un imbecille!” commentò Ben Grimm fissando la soglia da cui erano scomparse le loro amiche “Potevi risparmiarti la storia della santa-ex-morta!”
“E' vero!” protestò l'interessato “Maria era più condiscendente, non litigavamo mai...”
“Certo... un mese di matrimonio... quando è ancora tutto rosa e fiori, come si fa a litigare? Janet... quanti secoli sono che sopporta i tuoi tiri da bambino viziato? Prima e dopo quel dannato matrimonio... ti è sempre stata dietro, ha sopportato in silenzio. Sei un vero ingrato.” Si scaldò anche Susan, alzandosi, pronta a raggiungere le amiche “Carino, la vita è sacrificio e rinunce per trovare un equilibrio. Si è in due: non sei più da solo e non puoi pensare egoisticamente solo ai tuoi bisogni. E, scusa se te lo dico, ma se siete in crisi forse è perché tu non fai mai la tua parte e, a lungo andare, Janet si è scocciata di dare sempre, di essere accomodante, di venirti in contro, di mettersi in secondo piano!”
“Accomodante? Janet?” alitò Hank, basito.
“Sì!” replicò la bionda “Soprattutto per essere una ricca ereditiera, figlia di un famoso scienziato che la viziava in tutti i suoi capricci. Nemmeno ti rendi conto di quello che lei ha fatto per te, in tutti questi anni”
“Sue...” cercò di calmarla il marito, allungando la mano fino a raggiungere il braccio di lei.
“Oh, lasciami Reed!” sbottò “Qualcuno doveva dirglielo. E tu sei un altro che si nasconde la verità dietro una foglia di fico. O forse, semplicemente, non te ne frega nulla dei problemi dei tuoi amici... Un amico ti dice se sei uno stronzo colossale che compensa l'essere timido e introverso con una facciata da cafone arrogante e presuntuoso. Ricordatelo, Hank! Continua così e nessuno, nemmeno noi, proveremo più pietà nei tuoi confronti. Abbiamo retto abbastanza la solfa della ex-morta a Budapest, del tradimento del tuo capo, dell'indifferenza di tuo padre e di come al lavoro ti sottostimassero. Hai quarant'anni, santoddio, non quindici! Fai pace col passato e renditi conto che stai diventando esattamente come quegli uomini che tanto disprezzavi da giovane. E, oltre questo, stai avvelenando la vita di chi ti circonda!” Detto questo, Sue abbandonò la sala a passo di marcia, lasciando dietro di sé un silenzio imbarazzato.
“Ora capisco da chi hai preso...” commentò Tony rivolto al fratello della donna, la Torcia “Testa calda...”
“Tony...” lo redarguì Natasha, indecisa se seguire il gruppetto o restare nella sala dei bottoni.
Come se niente fosse, Woo si rivolse ai sovrani che presenziavano in sala “Il Wakanda e Atlantide come si pongono in questa vicenda?”
“Mi dispiace, io declino l'offerta. Ho stipulato un patto di non belligeranza con Osborne e la Cabala...” rispose altero Namor.
Jimmy Woo accolse la risposta e si rivolse a T'Challa “Per il bene del Wakanda io accetterei. Ma una trattativa del genere è inammissibile. Dovrebbero essere le Nazioni Unite a garantire la nostra salvaguardia e non un gruppo clandestino...”
“Capisco la vostra posizione ma...” disse il capo dell'Altas facendo cenno al biondo nella tuta da astronauta “Rispondereste ancora così, davanti a queste evidenze?” la parete alle sue spalle si illuminò di un monitor di cui non si vedevano i bordi e su cui cominciarono a comparire stralci di documenti, foto, annotazioni e tanto altro. “Namor McKenzie il Sub-Mariner, membro della Cabala, ha stipulato un patto che prevede l'invasione e la conquista - a prezzo anche dello sterminio degli abitanti - del Wakanda”
“Cosa?” saltò su T'Challa, folgorando il re di Atlantide.
“Namor, come hai potuto?” sibilò anche Ororo, accomunata all'atlantideo dall'appartenenza al seguito di Charles Xavier.
“Ti avrei avvisato, è ovvio! Ma per avere la garanzia che nessuno attaccasse i regni sottomarini ho dovuto piegarmi alle condizioni del gruppo che vuole spartirsi il potere del mondo.”
“I vassalli di Loki, immagino...” commentò Rogers e Namor annuì piano.
“Atlantide prima di tutto, come sempre, non è vero? Imperius Rex!” gli fece il verso T'Challa
“Tu faresti lo stesso per il Wakanda!” replicò Namor “E non accetto che né tu né chiunque altro in questa sala osiate biasimare la mia scelta. Inoltre, sono l'unico atlantideo, insieme a Neptunia, a poter governare entrambi i regni: nessun altro atlantideo può respirare fuori dal mare e ho pensato che, forse, avresti accettato l'aiuto di un amico, che avresti accettato di stare sotto la mia ala protettiva... piuttosto di subire la loro invasione. Ergo, ero l'unico che poteva garantire l'incolumità del Wakanda” La Pantera Nera digrignò i denti, ma tacque: avrebbe protetto il Wakanda a costo della sua vita. Ma non avrebbe mai venduto altri per avere uno sconto. Piuttosto, lui e il suo popolo, si sarebbero battuti come un sol uomo. Namor questo non poteva capirlo, lui che era, per il suo popolo subacqueo, l'esercito di un solo uomo: Namor era il meglio, al di sopra di tutti, il re che elargiva la sua protezione. T'Challa si mescolava alla sua gente, lui era stato scelto per governarli dal Dio Pantera ma non era migliore della sua gente: nel Wakanda tutti avevano pari dignità e responsabilità.
“Credo che il signor McKenzie cambierà idea...” sorrise Woo e la schermata alle sue spalle si modificò ancora “Sapendo che i membri della Cabala complottano per estrometterlo.”
“Sciocchezze!” replicò lui secco, senza pensare.
“Registrazione di mutanti e superumani... ne ha sentito parlare?” domandò sarcastico il gorilla Ken, facendo storcere il bel nasino dritto e affilato del re dei mari “Guarda caso, per quanto anche metà degli altri membri non sia umano al cento per cento... beh, questa è una delle scuse che addurranno per isolarLa, Maestà. Ha pestato i piedi a qualcuno, di recente?”
Namor fissava il monitor come inebetito, incredulo – per quanto uno come lui potesse dar segno di essere colpito da qualcosa–
“A questo punto, credo non ci siano più obiezioni...” commentò Jimmy alzandosi dal tavolo. Suwan accorse a poggiargli un mantello rosso, bordato da una greca dorata, sulle spalle. “Le vostre ferite sono state rimarginate e credo che sia ora, per voi, di rientrare... o potrebbe scatenarsi la caccia agli eroi...” Jimmy si interruppe, vedendo come uno dei suoi compagni stesse fissando, insistentemente e con uno sguardo commiserevole, un membro in particolare di quella strana cricca.
Anche Ken lo notò e cercò di buttarla sul ridere “Bob non guardare altre donne... sai che Venere potrebbe ingelosirsi...” disse giocando sul rapporto cameratesco ma fondamentalmente soltanto amicale che legava i due membri di Atlas.
“Chiedo scusa... me ne accorgo solo ora...” disse il biondo facendo oscillare i ricci dorati mentre scuoteva la testa come per snebbiarsi la mente “Ma la nave non ha riparato tutto...” disse mesto. “Non so nemmeno se sarebbe stato gradito un intervento simile, troppo invasivo...”
“Di che stai parlando?” domandò Woo voltandosi verso l'amico e cercando di focalizzarsi sull'obiettivo dell'uraniano. “Cosa c'è che non va?” domandò a entrambi, mentre anche i Vendicatori tutti si voltavano verso l'obiettivo dell'alieno.
Natasha sbarrò gli occhi, terrorizzata che il suo segreto venisse alla luce a quel modo. Sperava che l'altro non fosse realmente in grado di vedere così in profondità, sperava che nessuno se ne accorgesse. Il suo difetto, la sua paura e la sua menzogna. Sperava che lui avesse visto solo altri danni... più superficiali di quello. Ma quando parlò, l'unica cosa che poté fare, fu chiudere gli occhi e sospirare.
Non esiste segreto che rimanga tale per sempre. Prima o poi viene alla luce. E il suo turno era arrivato.





1 Sì, davvero, le TMNT derivano proprio da una parodia del clan della Mano: leggere per credere

2 Gioca sull'ambivalenza del nome dell'attrice che impersona Natasha e sul nome parziale di Scarlet Witch

3 Durante Dark Reign Devil, che pure era stato un Vendicatore, diventa il capo della Mano

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Buondì ragazzuoli. Oggi tanta carne al fuoco.
Lila e Alison. Due mutanti. LongShot, un alieno. Che ci fa 'sta gente con la rossa moglie di Peter? A breve posterò anche questa intervista. (già fatto) Perché Mary Jane tornerà verso la fine-fine della fic. Aspettate e vedrete.
Poi, ancora, finalmente ho rimosso i dispositivi che tenevano in vita Tony e Pepper così, finalmente (se Tony non fa lo scemo), potranno combinare qualcosa.
Nella seconda parte mi sono ispirata davvero parecchio a Dark Reign. Ma l'avevate notato già nel capitolo scorso in cui facevo un vago riferimento alla famosa lista di Normie. Caro lui...
E per finire... :) l'ennesimo segreto di Natasha. Cosa nasconderà, ancora? una donna come lei è come una matrioska... ù_ù ma d'altronde ha vissuto tanto a lungo -come Wolverine- che non può non avere più cose degli altri da raccontare.
Preparatevi, è un argomento un pò delicatino (narrato nelle collane Max -quindi quelle un pò più crude- dedicate alla Vedova) e, per i più sentimentali, sarà il definitivo crollo di un sogno. (ergo, per certe cose, continuate a leggere altre fic, che non affrontano questo problema XD)
che altro?
:) oh sì, presto avremo visite di personaggi già noti.
Ci si risente presto, bye!!!
   
 
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