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Autore: JJ Novak Gallagher    18/02/2014    1 recensioni
Alyssa è una ragazza di 15 anni, che non si è mai sentita uguale agli altri, be' non lo è. Va a scuola ed è sempre stata derisa da tutti per il suo aspetto.
Ha gli occhi viola e una riga blu in volto che i dottori non si sanno spiegare.
Ha sempre sentito delle voci, ma non sa quello che dicono. Sogna un ragazzo come lei di nome Sean.
LE COSE CAMBIANO.
Genere: Introspettivo, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1. U N  N U O V O  A R R I V A T O




La sveglia suona. Oh che noia! Saranno sicuramente le 7.00 di mattina. Oggi non ho proprio voglia di andare a scuola.
Penso al sogno che ho fatto stanotte, lui mi è apparso di nuovo. Purtroppo mi devo alzare.
La prima cosa che faccio a mettermi le pantofole e guardarmi allo specchio. A volte mi faccio paura da sola. Sembro davvero un mostro. Esco dalla stanza e trovo mia madre e mio padre che discutono.
“Buongiorno tesoro” mi dicono entrambi con un tono di falsa felicità. Staranno pensando:
''Ho il mostro si è svegliato che bello!''
“Buongiorno...” dico io con disinteresse. Oggi nella nostra scuola verranno i ragazzi delle medie, per visitare il liceo.
Conosco una ragazzina che si chiama Nelly lei è molto simpatica. E' bassina e ha gli occhi marroni e i capelli rossicci.

Vado direttamente in bagno e mi faccio una doccia veloce, mentre mi lava i capelli, guardo il mio riflesso nel box doccia e con la mano sinistra cerco di strofinare la cicatrice come al solito per cancellarla. Perché non va via?
Smetto di farmi domande e mi passo il bagnoschiuma e mi risciacquo.

Uscita dalla doccia mi metto l'accappatoio. Mi asciugo i capelli in un lampo.
Torno nella mia camera e metto le prime cose che mi trovo davanti. Non sono mai stata un amante della moda. Tanto so che i vesti fashon non mi servono.
Le persone di solito non guardano come mi vesto mi giudicano per il mio aspetto fisico. Scendo velocemente le scale e mangio qualcosa al volo.
Mia madre sta preparando del caffè per mio padre.
I miei genitori si chiamano Lydia e Steve (Stephen) ma tutti lo chiamano Steve. Sono due persone normalissime, ma, con una figlia strana. In casa non abbiamo foto di quando ero piccola, mia madre le tiene in un album che non fa mai vedere a nessuno.
Ogni tanto mi capita di chiedere a mia madre , come mai non abbiamo foto di me da piccola. Lei di solito cambia discorso. Mica può dirmi ''Perchè facevi impressione''

Prendo lo zaino mi infilo la felpa gialla tutta stropicciata ed esco di casa con gli auricolari.
Caspita sono le 7.40 fra 5 minuti passa il bus, mi conviene andare più veloce. Odio quando da casa mia passa il bus, quasi tutti i ragazzi iniziano a buttare cose dal finestrino per lanciarmele a dosso e a gridare insulti offensivi.
Come non detto ecco il bus guidato da Cease l'autista sessantenne ubriacono.
Non potevano mancare Gabe e la sua banda di fannulloni. Gabe è un ragazzo grasso e basso. E' il bullo della scuola. Tutti quanti lo temono. Non ha mai avuto una ragazza, un paio di mesi fa aveva chiesto a Jessica di mettersi con lui e lei lo ha mandato subito a quel paese.
Gli altri della sua banda sono: T.J., Aaroon e Nev. Sono tutti e tre alti e magri. Credono di essere i più forti della scuola solo perché Gabe gli mostra un briciolo di interesse, ma non sanno che a lui non importa un fico secco di loro.
Giro l'angolo e arrivo davanti scuola, mentre cammino i ragazzi si spostano.
“Fate largo, fate largo! Ragazzi, sta arrivando la ragazza alieno! Accogliamola!” Anthony facendo spazio fra i ragazzi con le mani e ridendo.
Questa battuta non mi è mai nuova. Ogni mattina prego che non venga a scuola perché l'abbia messo sotto un automobile.
“Oh, che ironia! Ahaha...” dico con aria annoiata e a mo' di disinteresse. Lui inizia a guardarmi con una faccia un po' strano, inarcando il sopracciglio destro e piegando la testa da un lato. Per fortuna prima che dica qualcosa suona la campanella.

Entro in classe. Ho due di italiano. Sono seduta all'ultimo banco vicino alla finestra. Adoro quando entra la calda luce del sole.
Sono sempre stata seduta da sola. Credo che soltanto una volta per qualche mese si sia seduta Jess, ma dopo per mia sfortuna l'hanno spostata di classe perchè era arrivata una ragazza nuova. Miss. MacGreyn entra in classe e tutti ci alziamo.
“Buongiorno Miss. MacGreyn” dicono tutti con un finto sorriso in volto.
Tutti quanti staranno pensando ''Brutta befana! Poteva starsi a casa!''
E' bassa capelli scuri e con un naso sproporzionato, porta gli occhiali ed ha sempre delle gonne lunghe e scarpe con il tacco basso.
E' una delle professoresse più fastidiose della scuola.
“Buongiorno ragazzi. Prego potete sedervi.” con aria soddisfatta.
Mentre tutti quanti apriamo il libro di testo, in ritardo probabilmente, dalla porta entra un ragazzo normale, semplice, capelli scuri e occhi grigio ghiaccio.
“E lei sarebbe signor.?” Miss. MacGreyn curiosa e guardando attentamente il nuovo arrivato.
“Jenphersy. Sean Jenphersy.” Oh che bella voce! Che bel nome! Che bell'accento del sud! Aspetta un attimo! Si chiama Sean e mi sta fissando! Si indubbiamente, sarà una concidenza.
Mi starà fissando perchè mi trova starna, come tutti del resto.
“Vediamo un po' signor Jenphersy, vicino la signorina Alyssa c'è posto.”
Inizia ad avviarsi per sedersi vicino a me. Il bidello ha cambiato i posti e da me ha messo un banco unico. Almeno avremo la possibilità di conoscerci meglio!
Mentre sta per sedersi posa lo zaino per terra e dopo sposta la sedia e si siede.
“Hey, ciao Alyssa...” dice con aria simpatica continuando a fissarmi.
“Ciao...” dico io timidamente. E' così carino che mi fa diventare rossa come un peperone.
“Ragazzi aprite il libro a pag. 301” Miss. MacGreyn con aria autoritaria, come al solito.
“Scusami, ma non ho i libri ancora. Potremmo condividerlo magari?” lui dispiaciuto ma con un aria contenta allo stesso tempo.
Io non rispondo do solo una spinta al libro per metterlo in mezzo. Lui sorride subito.

Le due ore di italiano sono volate in un lampo. Ora ho un ora di scienze. Dobbiamo sezionare delle rane. Che schifo! Odio sezionare le rane!
Entro in classe in ritardo, e trovo solo un posto libero e vado a sedermi.
Poco dopo di me in classe entra anche Sean e siede ancora vicino a me
. “Ci rincontriamo di nuovo” Sean con aria felice e sorridendo. Lui è un ragazzo davvero particolare.
Mi chiedo, ma non mi ha ancora visto bene in faccia?
Nel mezzo del pensiero il professore entra in classe e ci invita a sederci.
Mentre il prof spiega lui prende degli appunti e io disegno qualcosa.
“Alyssa! At ier postum drati! Alyssa! Kju sut, iopestraw kniew! Alyssa at ier postum drati! At ier postum drati!”
Oh no! Di nuovo quelle voci! Troppe parole che non capisco. Troppo persone che parlano! Sono troppo confusa! Mi sta scoppiando la testa!
“Alyssa! At ier postum drati! Alyssa! At ier postu drati! Alyssa! At ier postum drati!”
Ma che significa! Non capisco!
“BASTA! BASTA! BASTA!” dico urlando a squarcia gola. Tutti si girano a guardarmi.
“Qualche problemi signorina?” dice il prof innervosito.
Neanche finisce di parlare che io prendo lo zaino e scappo fuori dalla classe mentre tutti ridono.

Vado subito in bagno. Mi chiudo con la chiave.
“Aly, dai che c'è?” Riconosco questa voce è Jessica sicuramente.
“Jess,vattene via!” io urlando.
Nessuno potrà capirmi mai. Ora vorrei solo tornare a casa e scrivere qualcosa o dormire, o fare qualsiasi altra cosa , ma non rimanere qui.

   
 
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