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Autore: Khyryr Lecter    18/02/2014    0 recensioni
"La mia carne e l’anima fanno il cuore denso
Tu sei, tu sei, lo so così vicina
Io vorrei raggiungerti in trasparenza
Tutto è vedere te con i vestiti e senza
Tu sei, tu sei, lo so la mia rovina
L’aria dei capelli tuoi respirare voglio
Tu sei, tu sei, lo so mai come prima"
Quella non era una sera come tante per Hannibal, lui si trovava in quel vicolo per porre fine ad una situazione che era andata avanti per troppo tempo. Sapeva che Bedelia nutriva dei dubbi ormai, anche se era stata molto brava a celarlo. Lei, ignara della sua presenza, stava rientrando da una cena. Quello che non sapevano entrambi è che il loro destino, da allora, sarebbe cambiato.
Genere: Sentimentale, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bedelia Du Maurier, Hannibal Lecter
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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Hannibal  era andato lì per ucciderla, ancora una volta; quella doveva essere l'occasione giusta. Continuò  a camminare dietro di lei ad un solo metro di distanza, inspirò profondamente mentre il suo profumo lo inebriò, come sempre.
 Intorno a lei, Bedelia, vide solo ombre; si sentì un po' stanca e con quei tacchi, non poteva certamente correre. Non vedeva l'ora di svoltare in una strada più luminosa. Il cuore le batté forte. Qualcosa le disse di non voltarsi a guardare le proprie spalle, così procedette a passo spedito. In quel momento non passava neanche una macchina per rischiare la strada o chiedere aiuto. Lei preferì non pensare a quell'eventualità
La vide accelerare il passo, così lui fece lo stesso, sospirò silenziosamente allungando lentamente una mano verso di lei per prenderle il polso, non voleva spaventarla in ogni caso.
Improvvisamente Bedelia avvertì una presenza dietro di lei e si voltò di scatto compiendo una rotazione ,ma facendo tale movimento un suo tacco le si incastrò  e perse l'equilibrio. Le scappò un gemito . I lunghi capelli le impedirono di vedere per un secondo chi avesse davanti .
Quando vide che la donna stava per cadere, Hannibal non le prese solo il polso di scatto, ma anche l'altro braccio; la tenne saldamente per non farla scivolare a terra. La guardò in volto sollevando una mano per spostarle i lunghi capelli dal volto.
"Dottoressa.. ". Sussurrò.

 Certamente sarebbe caduta sul selciato con spiacevoli conseguenze, ma fortunatamente qualcuno la afferrò il braccio e il polso, impedendole la caduta. Non solo, fu così gentile da scostarle i capelli. Alla fine riconobbe la sua voce.
" Hannibal... "
Mormorò con il fiato corto, senza neanche rendersene conto. Il cuore le batteva ancora molto forte. Era rassicurata dalla sua presenza.. o forse, no? .
Hannibal la osservava negli occhi mentre un sorriso gli si dipinse in volto, aveva ancora una mano sul suo braccio, come per sorreggerla, anche se non ne aveva certamente più bisogno. E con l'altra mano le spostava ancora i capelli dal volto, anche se non ce ne erano quasi più da spostare.
" Buonasera..." .
Sussurrò con un filo di voce guardandola negli occhi.
Lo vide ancora chino su di lei anche se ormai era in posizione eretta e con una mano la stringeva ancora, anche se lei, non rischiava più di cadere..
"Buonasera.. ci incontriamo spesso direi.. "
Cercava di mantenere sempre il sangue freddo, ma prima aveva avuto realmente paura. Lui continuava ad accarezzarle il viso.
" Il suo aiuto è stato provvidenziale, ma può lasciarmi ora.. "
Hannibal sospirò lentamente pensando che non si smentiva proprio mai, nemmeno in una situazione simile.. Sorridendo le lasciò il braccio, ma le fece ancora una lieve carezza sulla guancia prima di abbassare anche l'altra mano.
"Oserei dire: meno male, dottoressa Du Maurier.. che dice? "
Sorrise gentilmente.

 Lui la lasciò andare, per sua fortuna, con un'ultima carezza. Stava diventando troppo una costante quell'elemento. Lei sospirò. C'era odore di pioggia nell'aria, quella sera. .
" Tutta la zona ha subito un black out elettrico. Stavo rientrando a casa da una cena. A saperlo avrei parcheggiato più vicino, ma la strada era transennata.. "
Bedelia iniziò a raccontare, improvvisamente si chiese cosa ci facesse così vicino a casa sua a quell'ora.
"Ma certamente... "
Gli sorrise, celando i propri dubbi.
" lei anche si trovava qui in zona? E' una bella serata dopotutto .."
Sorrise guardandola in volto, era sicuro che con quella domanda stava tentando di capire per quale ragione fosse nei paraggi. Si morse internamente il labbro.
" In verità... Ero qua per lei dottoressa Du Maurier. "
Inspirò profondamente infilando lentamente una mano in tasca, dove teneva il solito coltellino che portava sempre con se.
"Per me..?"
Ripeté confusa. Ultimamente stava accadendo anche quello troppe volte. .
" Le è accaduto forse qualcosa? Perché non mi ha chiamato? Ha fatto bene a venire da me.. se viene a casa, le offro volentieri del vino. Già che ci siamo.. fa troppo freddo per rimanere per strada."
 Bedelia corrugò la fronte. Lo prese sotto braccio, non solo perché sentiva freddo ma anche per camminare.
"Andiamo.. "
Non si accorse della sua mano in tasca, credette quel gesto fosse per riscaldarsi la mano, e lei si appoggiò proprio a quel braccio.
 Hannibal deglutì un istante mentre ascoltava le sue parole con attenzione. Lo stava invitando a casa? Lasciò il coltellino che già stringeva in mano all'interno della tasca e si sorprese quando lo prese sottobraccio, gesto che aveva fatto sicuramente per reggersi durante la camminata.
"La ringrazio.."
 Si limito' a rispondere.
Camminando muoveva la mano in tasca accarezzando il coltellino. Doveva trovare il momento opportuno.
 Ora lei si sentiva più salda grazie al braccio di Hannibal. Qualche goccia di pioggia li bagno`. Percorsero gli ultimi metri e lei tiro' fuori le chiavi per inserirle nella serratura . Gli diede le spalle ,ma all' ultimo le caddero di mano . Le scappò un gemito per disdetta. Non le trovava ..

Sorpreso la guardò curvarsi a terra per raccogliere le chiavi, inclinò il capo stringendo nuovamente il coltellino dentro la tasca. Era il momento adatto, doveva farlo adesso... Aprì il coltellino dentro la tasca, mentre si poté udire un impercettibile suono metallico causato dallo scatto della lama. Prese un profondo respiro... Le avrebbe preso con forza i capelli con la mano libera, esponendole il collo e di conseguenza la gola, da quella posizione non sarebbe stato nemmeno faticoso tagliarle la trachea. Ma mentre tutti questi pensieri ed il progetto veniva costruito mentalmente, i secondi passavano, il tempo andava avanti inesorabilmente. Ormai era troppo tardi agire. Deglutì rumorosamente guardando se passava qualcuno, così non sembrava. Pensò che se non avesse   trovato le chiavi entro dieci minuti avrebbe fatto ciò per cui era venuto.   
 Bedelia guardò per terra, si accucciò, tastò  con le mani. Finalmente le trovò e si alzò. Sospiro' e le inserì nella serratura. Non avvertì lo scatto del coltellino perché in quel momento tossi. Girò le chiavi e avvertì  lo squillo del telefono di casa. Si morse il labbro e precipitò dentro per andare a rispondere . Doveva essere urgente infatti aspettava quella chiamata, si voltò per guardare Hannibal desolata .

 Lui le sorrise facendole segno di non preoccuparsi, di andare pure a rispondere. Rimase nell'ingresso e si guardò attorno con attenzione osservando ogni dettaglio ed ogni soprammobile. Quel posto sapeva di lei, il suo profumo era più intenso che mai. Tutto così ordinato, preciso, ben messo... Proprio da lei. Un sorriso gli si dipinse in volto osservando una sua fotografia.. sfiorò il volto immortalato della donna senza nemmeno rendersene conto. Abbassò di scatto la mano. No. Doveva mantenersi lucido. Chiuse la porta di casa che era rimasta ancora aperta e la attese.
La telefonata l`avrebbe impegnata per diversi minuti . Bedelia passeggio` per il salone ascoltando e annuendo.
Si tolse il cappotto umido e lo posò al momento su una poltrona. I suoi riccioli erano un po` bagnati e li rassetto` davanti ad uno specchio. Si tolse con una mano la sciarpa e la mise sopra il cappotto. Aprì la vetrinetta e prese il vino e due bicchieri. Uno alla volta facendo attenzione. Era una proposta di lavoro. Senti la porta chiudersi. Dopo qualche minuto la conversazione finì e lei salutò. Andò finalmente da Hannibal.
" Hannibal perdonami .... era una proposta di lavoro. Inizierei domani." disse un po' trafelata.
"Entra ."

Sbatté le palpebre osservandola in volto, inclinò un po' il capo e camminò lentamente verso di lei fino a raggiungerla, si fece fare strada fino ad arrivare al salone. Si guardò attorno con attenzione e le chiese, tornando a guardare lei.
" Un lavoro, dottoressa? Dunque ha accettato di ricevere nuovi pazienti? "
Peccato lei non potesse immaginare che l'alba dell'indomani non l'avrebbe mai vista. Guardava con attenzione i suoi capelli, un po' disordinati, ma comunque sempre molto belli. Notò il suo abbigliamento, consono per una cena serale. Stava molto bene, una donna che non gli sarebbe mai passata inosservata, data la sua incontenibile passione per l'arte e per ciò che è bello.
   
 
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