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Autore: jessystorm    19/06/2008    2 recensioni
Tiva. Post 5x18 Judgment Day. Gibbs è riuscito a riunire il team, ma purtroppo Ziva non può farne parte...che soluzione ecogiterà per farla tornare in America?
Genere: Romantico, Commedia, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO 7- Caraibi

Tony sistemò per l'ennesima volta una conchiglia attorno a Ziva, le sorrise e ritornò in acqua a cercarne un'altra.
La ragazza tornò a leggere il suo libro. In realtà le parole sotto il suo sguardo le scivolavano via al pensiero di quanta pace e tranquillità la pervadevano in quel posto.
Non si era mai sentita così in tutta la sua vita. Tony era riuscito a convincere Gibbs a mandarli in vacanza insieme anche se non voleva dirle come aveva fatto. Sospettava però che gli avesse fatto credere che gli serviva un pò di tempo assieme per sistemare le cose tra loro.
In ogni modo aveva acconsentito e Tony si era messo alla ricerca del posto perfetto. I Caraibi. Avevano noleggiato un piccolo bungalow con una spiaggia privata e le loro giornate trascorrevano tra sole, mare e...sesso. Ormai aveva perso il conto di quante volte avevano fatto l'amore.
Non che le dispiacesse, pensò con un sorrisetto.

"A cosa stai pensando?" le chiese Tony tornando con un'altra conchiglia.

"A niente" gli sorrise.

"Mmh..no a qualcosa pensi. Stavi facendo un sorriso beato.."

"Può darsi" lo guardò maliziosa. Tony rispose allo sguardo e posò la conchiglia sulla sabbia. Poi si allontanò sorridendole. Ziva si rese conto che ormai le conchiglie formavano un cerchio attorno a lei. Si chiese che cosa avrebbe voluto lui in cambio quando lo avesse terminato.
Non era molto difficile da immaginare.

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Ziva entrò dentro la loro stanza e decise che era tempo di mettere in ordine. Tony aveva completamente disfatto le sue valigie lasciando i suoi indumenti ovunque. Sospirò. Alla sua morte l'avrebbero trovata con una camicia di Tony in mano mentre cercava di metterla a posto.
Ridacchiò a quell'immagine e si mise al lavoro. 10 minuti più tardi la stanza non sembrava più la stessa. Soddisfatta decise di togliersi il costume e di mettersi sullo sdraio nuda con un cappello che le riparava la testa dal sole.

Un piccolo click disturbò la sua beatitudine. Alzò lo sguardo e vide Tony con in mano la macchina fotografica e un sorriso da schiaffi dipinto sul viso.

"Tony! Dammi subito quell'aggeggio!"

"No" rise lui e cominciò a correre. Ziva lo rincorse per la spiaggia infilandosi alla bell'è meglio una camicia di lui che era rimasta fuori ad asciugare.

Dopo qualche metro Tony si fermò e cominciò una piccola lotta tra i due per prendersi la macchina fotografica. Alla fine ansanti si fermarono con lui sopra di lei.

"Prova a farla vedere a qualcuno e sei un uomo morto!"

"Non ti preoccupare...la userò solo per piacere personale" detto questo si chinò a baciarla.

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Ziva si svegliò nel bel mezzo della notte perchè sentì qualcosa che la scuoteva. Ci mise poco a capire che si trattava di Tony. Lo guardò e vide che era chiaramente spaventato. I suoi sensi si allertarono subito solo per poi scoprire che ciò che lo terrorizzava tanto era solo un piccolo granchio ai piedi del letto.

"Che facciamo?" le chiese concitato.

"Non so tu, ma io me ne torno a dormire" replicò lei alquanto annoiata.

"C'è un pericoloso granchio vicino al nostro letto e tu dormi?!"

"Mi dispiace, ma ho lasciato la pistola a casa. Dovrai affrontarlo tu in una lotta corpo a corpo. Se ti serve un coltello è sotto il cuscino" disse ironica mentre chiudeva gli occhi.

Tony in una mossa fulminea si alzò, si mise i boxers e stando ben attento ad evitare il granchio uscì dalla stanza, non prima di averle detto: "Oh no, io non l'affronto! Me ne vado e non dirmi che non ti avevo avvertita!"

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Tony aveva trovato una nuova attività: la pesca. Se fosse stato solo questo non ci sarebbe stato nulla di strano. Il problema era il come pescava, pensò divertita Ziva. Cappello di paglia in testa, camicia aperta sulla sua pelle abbronzata e per il resto..completamente nudo.
La ragazza fissò sorridendo il suo culetto al vento e un'idea diabolica le venne in mente. Prese la macchina fotografica e gli scattò una foto.
Bene, così erano pari.

Vide Tony tornare verso il bungalow con la rete e si affrettò a mettere via la macchina incriminata. Quando fu a pochi centimetri da lei, vide che aveva pescato un solo misero pesce.

"Sei stato fuori tutto questo tempo per pescare solo quel coso?"

Tony si morse la lingua trattenendo una risposta acida. "Prima regola del pescatore: mai far notare gli insuccessi."

"Sarà...cmq che ne facciamo di sto coso puzzolente?"

"Pensavo che potremmo portarlo a casa come ricordo."

"Non ci penso proprio a metterlo in valigia!"

"Allora potremmo mangiarlo..." disse facendo una smorfia lui stesso. Ziva lo guardò scettica e Tony acconsentì. "Lo butto da qualche parte."

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Tony e Ziva uscirono da un mini locale nella spiaggia principale, un pò brilli. Lei sopratutto non riusciva a reggersi in piedi e anche se non lo avrebbe mai ammesso si era appoggiata a lui per sostenersi.

"Hai un buon profumo Tony" gli disse annusandogli il collo.

"E io credo che tu sia molto ubriaca, Ziva."

"No" disse biascicando lei "Non è vero!" barcollando un pò tentò di staccarsi da lui per protestare, ma ci mancò poco che finisse lungo distesa sulla sabbia. Ridacchiò. "Si è vero sono un pò ubriaca, ma è colpa tua."

"Come colpa mia?"

Ziva si sedette per spiegarsi. "Mi passavi continuamente bicchieri..'senti questo Ziva, senti quest'altro tesoro, non hai mai assaggiato nulla del genere' "disse imitandolo. "ovvio che alla fine io sia ubriaca."

Tony si sedette accanto a lei, sistemandole una ciocca di capelli dietro all'orecchio. "Avresti anche potuto fermarmi se avessi voluto."

"Sai essere molto convincente a volte" gli rispose appoggiandogli la testa sulla spalla. Lui le accarezzò i capelli per un momento, mentre Ziva si godeva il battito del suo cuore che poteva avvertire sotto le dita. D'un tratto Tony le alzò il viso e la costrinse a guardarlo negli occhi.

"Ti amo" le disse a fior di labbra.

Un'emozione fortissima che non aveva mai provato eruttò dentro di lei. Poi si voltò dalla parte opposta e vomitò.

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Era la loro ultima notte ai Caraibi e stava piovendo. Dopo essersi assicurati di aver chiuso per bene tutto, Ziva si sistemò davanti ad una finestra a guardare la pioggia. I temporali l'avevano sempre affascinata. Quanta forza si sprigionava da loro. La pioggia era come un lungo pianto che attenuava la rabbia del cielo. Avvertì Tony posizionarsi dietro di lei e abbracciarla, cullandola con le sue braccia. Le diede un bacio sulla spalla e stettero a guardare il cielo finchè non si calmò.

Ziva si girò tra le sue braccia e lo baciò sensualmente. Lui le tolse la camicia e la posizionò sul letto cominciando a baciarla in ogni parte del suo corpo. Lei ansimò.

"Guarda il cielo Ziva...finchè non albeggerà non ti lascerò andare."

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Ziva guardava ininterrottamente Tony dormire da molti minuti ormai. Sembrava così indifeso, così giovane. Gli accarezzò una guancia e gli diede un dolce bacio sulla labbra. Sarebbe stata una vacanza che non avrebbe mai dimenticato. Non sapeva cosa gli avrebbe riservato il futuro, ma sapeva che in quel momento tutto ciò che voleva era disteso accanto a lei.

Le parole, quelle parole che non aveva mai detto in vita sua, le uscirono dalla bocca come se fossero la cosa più naturale del mondo.
"Ti amo anche io" gli disse semplicemente e chiuse gli occhi cullata dal suo respiro.

Tony invece li spalancò. Non si era sbagliato. Glielo aveva detto sul serio. Sorrise. Forse un giorno il suo orgoglio le avrebbe permesso di dirglierlo apertamente. Ma per ora si accontentò di quelle parole sussurrate che lo avevano riempito di gioia.


FINE



P.S: Questa fic è finita, ma ho già scritto alcuni capitoli del seguito ;) Presto ve li posterò. Spero che vi sia piaciuta! :D E non dimenticatevi di commentare ;)
  
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