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Autore: kerryjackson95    19/02/2014    1 recensioni
Misael Mikaeel tutan iecsaon è un giovane principe di soli vent'anni, è il ragazzo più bello del regno e anche il più desiderato, oltre che per la sua bellezza anche per le sue qualità, doti artistiche, dolcezza, bontà, misericordia, purezza, innocenza, umiltà e modo di pensare. Ma il potere richede delle responsabilità: Tutti! Il popolo, il re e la regina, i suoi amici si aspettano che lui sia come gli altri: farfallone e conquistatore; ma lui è dolce e innocente e ha delle idee ritenute scandalose per un giovane principe dell'antico Egitto: avere una sola moglie, non scherzare coi sentimenti delle giovani fanciulle, abolire la schiavitù e la pena di morte, trattare tutti in modo equo, tutte le persone hanno lo stesso valore e la più scandalosa: concedersi solo alla donna che ama... ma come la prenderà il popolo, suo padre, sua madre, un principe non è libero di scegliere come molti credono, solo governare e sottostare al volere di tutti... uno schiavo, una normale plebeo, è più libero di un principe: può amare, scegliere, pensare, decidere e camminare senza essere riconosciuto da tutti...
Genere: Generale, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Misael era nei giardini reali dopo solo un quarto d’ora arrivò la scorta: carri e i suoi amici più fidati, tutti ragazzi più o meno della sua età. Misael spiegò la sua situazione ai suoi amici; dopodiché disse:
“Andiamo a liberare quei bambini innocenti.”
La casa della birra era in centro città, Misael indossò un mantello nero con cappuccio per nascondere le sue vesti da principe, disse ai suoi compagni:” Aspettatemi qui, vado a verificare la situazione!”
Misael entrò nella casa della birra e si sedette ad un tavolo ordinandone una brocca: tutti i camerieri bambini, bambini che lavavano i piatti; ma non bastava doveva vedere cosa succedeva “in cantina”.
Andò dalla cassiera (una bambina): “Dov’è il bagno?”
“Là in fondo!”
Misael entrò in bagno: c’era una piastrella che si muoveva! La spostò… c’era un passaggio segreto! Entrò… nonostante fosse magra faceva fatica a passare. Il passaggio sbucò in una specie di sotterraneo, tutto era buio. Misael sentì delle urla, c’era un buco nel muro guardò… lo spettacolo era raccapricciante:
Una bambina di sei o sette anni cercava di difendersi dai colpi che un uomo le dava sulla schiena con tutta la sua forza, gli altri bambini erano sporchi, magri e visibilmente affaticati, stanchi! La rabbia crebbe crebbe… voleva trattenerla. Tornò in bagno, pagò e uscì.
Si recò dai suoi compagni, si tolse il mantello:
“Ho visto abbastanza e non possiamo più aspettare, entriamo, seguitemi, eseguite i miei ordini, ci divideremo a gruppi, ubbidite seguendo tutti le mie istruzioni e tutto andrà bene.”
Misael entrò nella casa della birra seguito dai suoi uomini:
“Per ordine del re d’egitto Tutan Cam II siete in arresto, colpevoli di maltrattare dei bambini innocenti e di farli lavorare come schiavi.”
La proprietaria: una donnaccia piuttosto scoperta e che stava bevendo della birra disse:
“Mio principe, come puoi accusarci di tutto ciò, gli unici bambini che vedi qui sono camerieri e non sono affatto sfruttati.”
“Peccato che non ci siano solo questi, mia cara signora! Ma ce ne siano ben altri giù di sotto, in cantina.” Poi rivolto ai suoi compagni:
“Ioiachin! Tu e la tua scorta state qui a sorvegliare e che nessuno si muova, arrestate questa donna! Gli altri con me! Giù in cantina!”
Misael seguito dai suoi uomini sfondarono l’accesso per la cantina e scesero a salvare i bambini.
Gli uomini responsabili dei loro maltrattamenti furono arrestati, ma per volere di Misael nessuno fu ucciso.
I bambini furono liberati, fino a che Misael prese in braccio una bambina e disse: “Siete tutti qui?”
La bambina indicò una porticina senza nemmeno parlare. Misael la sfondò, entrò e trovò cinque bambini magri e ossuti, bendati e legati mani e piedi.
Sciolse tutti e li prese in braccio uno per uno, provvide che i suoi compagni li portassero subito fuori per nutrirli e farli bere.
La casa della birra fu chiusa. Appena fuori dal locale Misael e la sua scota allestirono una specie di primo soccorso, dove davano generi di prima necessità ai bambini e dove con l’acqua lavavano le ferite più gravi.
Verso le due di pomeriggio arrivarono subito a palazzo con circa più di sessanta bambini. I cinque più gravi quelli che stavano per morire trovati bendati e legati Misael li tenne con se prendendosi cura personalmente di loro, facendo loro il bagno e curando le ferite, e poi trovandogli un posto dove riposare, gli altri furono affidati a donne e uomini fidati del re e nutrici che fecero la stessa cosa.
Dopo aver saziato, lavato, curato e fatto addormentare i cinque bambini Misael disse: “E’ stata proprio una bella vittoria, quanti bambini ho salvato.” E in quel momento di silenzio con solo i respiri dei bambini addormentati e finalmente serena come colonna sonora si godette quel omento di gloria.
Mahaca gli venne incontro: “Li hai liberati tutti?”
Misael la prese in braccio: “Tutti! Dal primo all’ultimo!”
“Grazie!” disse Mahaca abbracciandolo con le lacrime agli occhi.
“Ho solo fatto il mio dovere piccola mia.” Disse accarezzandole i capelli.
“Vai pure a trovare i tuoi amichetti così sapranno che anche tu sei viva. Ok?”
“Si va bene!”
Misael andò dai suoi compagni di missione e disse: “Grazie amici del vostro sostegno, della vostra fedeltà, della vostra fiducia. Sta sera festeggeremo, quindi preparatevi!”
Tutti applaudirono elogiando Misael. Suo padre gli venne incontro: Chissà cosa doveva dirgli?
  
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