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Autore: GreenHair    20/06/2008    4 recensioni
Qualche minuto prima mi aveva invitata a fare una passeggiata,'doveva parlarmi' aveva detto,doveva parlarmi!
E poi,come se niente fosse,se ne era uscito con queste testuali parole: "scusami Bella,ma ti ho detto una bugia,non è vero che prima di te non c'è stata nessun'altra..."
E poi,eccomi li: camminavo al suo fianco aspettando che iniziasse con quella favolosa lista.
"Da chi potrei cominciare?" si chiese fra se e se giocherellando con le mie dita "Da Camilla?Mary?Lilith?" rimasi apatica cercando di tranquillizzare il mio respiro "..da Federica?Carol?Nicolas?" a quest'ultimo nome la mia apatia cadde a pezzi.
Aveva-davvero-detto-un-nome-maschile?
Fermai la nostra passeggiata e lo fissai con una probabile espressione stralunata.
"Si Bella,fra i nomi di questa lista ce ne sono anche di maschili..." sospirò e io non riuscì a fare altro che...ridere...semplicemente.
La faccenda si faceva interessante...
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo due
Carol

Rimase a fissare davanti a se per qualche secondo,la sua espressione si era appesantita,era serio.
E si,un pò triste...
Sorrise malinconico puntando il suo sguardo sulla mia mano,stretta nella sua.
"Era il 1920,Carlisle lavorava come medico ad Ashland;un anno dopo incontrò Esme e la trasformò in vampira,ma non dobbiamo parlare di questo,vero?" portò di nuovo lo sguardo davanti a se,tornando serio "no,noi dobbiamo parlare di lei,di Carol" ebbi come la sensazione che quel nome gli procurasse non poco dolore e,incuriosita da quell'ipotesi,lo invogliai a continuare.
Facendogli intuire che sarei stata zitta fino alla fine del racconto.
Silente,ad ascoltare la prima di quella che intuii essere una lunga lista...

"Come ti avevo già detto Bella,era il 1920 quando la conobbi.
Precisamente era Primavera,e lo ricordo bene perchè tutte i fiori delle siepi dell'ospedale erano sbocciati colorando la facciata grigia di decine di colori differenti.
Cammino spesso fra i lunghi corridoi dell'edificio,guardavo i malati,li studiavo,ascoltavo i loro pensieri disperati,quelli dei parenti,mi allenavo un pò anche nel resistere all'odore -problema che mi fece fuggire più volte- ,e solo in rare occasione andavo con l'intenzione di parlare con Carlisle.
Non fraintendermi Bella,non perchè non gli volessi bene,era come un padre per me,e lo è ancora,ma per il semplice fatto che era un medico molto impegnato.
Decisamente troppo impegnato.
Così tanto che non s'accorse minimamente dell'affetto che era sbocciato in me verso quella paziente.
Si,era una paziente.
Ma lasciami raccontare Bella,senza facce strane,ok?
Bene...allora,dove eravamo?
Ah già.
Un giorno,un normalissimo giorno di pioggia,Carlisle trovò un pò di tempo per stare con me.
Doveva essere un'oretta e ci sedemmo fuori al cortile,al riparo sotto un balcone,a parlare.
Semplicemente a parlare.
Ma dopo neanche venti minuti un'infermiera corse fuori,un caro donatore dell'ospedale s'era ammalato e toccava al miglior medico visitarlo.
Sorrisi a cattivo gioco e lo invitati ad andare,si scusò e mi promise di tornare presto e io lo aspettai.
...Un pò.
Davvero molto poco.
Cominciai a camminare lungo i corridoi grigi,fra i malati e i dottori,qualche infermiera mi salutava,dolce e gentile,e io ricambiavo ancor più dolce e gentile,perchè,semplicemente,volevo che 'il figlio adottivo del dottor Cullen' fosse un vero esempio di come sarebbe dovuto essere un ragazzo.
Mi chiedevo a volte,e devo dire che 'a volte' è un eufenismo,di come avrebbero reagito sapendo l'effetto che mi causava una goccia di sangue.
E me lo chiesi anche quel giorno,e lo ricordo perchè successe.
Cadde una fiala di sangue e il dolce profumo del liquido vitale mi scivolò lungo le narici e la gola,inebriando i miei sensi.
Quando mi voltai verso il vetro delle finestre il riflesso di un vampiro crudele e assetato di sangue mi fissò con due occhi nero pece.
E solo quando capii che quel vampiro ero io,che quel riflesso era mio,fuggii.
Percorsi il reparto maternità e pediatria in quello che era un minuto.
Ormai tutti i corridoi erano uguali,tutte le stanze erano le stesse,non distinguevo più la via da dove ero venuto,il sangue mi aveva dato alla testa fin troppo.
Ma poi,qualcosa di estremamente brillante e lucente,attirò la mia attenzione:i lunghi capelli biondo chiaro che le ricadevano sulle spalle e sulla schiena,la carnagione chiara leggermente rosata,gli occhi grandi,verdi e brillanti,l'abito bianco,diritto,lungo fino alle ginocchia con ricami in perle e pietre,le scarpette di raso bianco e pizzo,il cappellino dello stesso colore del resto dell'abbigliamento con piume e fiorellini di stoffa.
Bella.
Semplicemente.
O addirittura angelica,divina.
In piedi contro la finestra fissava il giardino dell'ospedale,fra le mani una valigia in pelle nera.
Quando si voltò verso di me notai tutti i piccoli dettagli del viso.
Il volto era un perfetto ovale,il mento era piccolo,la bocca piccola e carnosa,il naso perfetto,fino con la punta leggermente all'insù,le guance rosate,e gli occhi erano di un verde talmente bello da sembrare una distesa d'erba e fiori.
Chinò la testa,sorrise e lasciò cadere la valigia al suolo.
E non ebbi il tempo neanche di percepire tutta la dolcezza di quel gesto perché cade accanto alla borsa.
Urlai 'aiuto' più forte che potevo e in pochi secondi si precipitarono nella stanza tre infermiere e Carlisle.
la presero per le esili spalle e la montarono sul lettino.
Io non riuscivo più a respirare,non riuscivo più a muovermi,neanche quando un infermiera mi venne accanto e mi chiese di uscire dalla stanza.
Forse perché non la sentivo neanche.
Come si suol dire 'da un orecchio entra e dall'altro esce'.
Ma nel mio caso era qualcosa di centinaia volte più potente,l'unica cosa che riuscivo a percepire erano quei lunghi capelli biondi che scivolavano sulle lenzuola bianche dell'ospedale.
Solo quei dannatissimi capelli biondi.
E solo quelli riuscivo a vedere di tutta la sua angelica figura.
Mi ricomposi e uscii dalla stanza quasi correndo,ma non mi allontanai,ero troppo in pensiero per quella ragazza per anche solo concentrarmi sui pensieri dei dottori nella camera.
Aspettai.
Semplicemente. Come ogni comune mortale.
T'immagini,Bella? Era una tortura!
Come puoi tu,o qualsiasi altro della tua specie,a chiamare 'normale' un'esperienza del genere?
Io ho sempre amato la velocità e quella lentezza mi sembra raddoppiata.
Ma andiamo subito a quando Carlisle uscì fuori dalla stanza.
Tutta la mia attenzione si divise in due: una parte scrutava il volto di mio padre e l'altra sbirciava oltre la porta della camera.
'povera ragazza' appena disse quelle due semplici parole smisi di cercare i suoi capelli dorati con la coda dell'occhio e fissai lui con grande curiosità. 'ha avuto una ricaduta,e pensare che voleva solo andare a casa a morire...'.
Capiscimi Bella,finita la frase mi senti invadere da una strana emozione,simile a quella che mi ha attraversato dopo la telefonata di Rosalie...sai,quella telefonata...
Quando aprii la bocca per chiedergli cosa avesse mi si bloccarono le parole in gola.
E,ripensandoci oggi,non capisco cosa mi prese,la preoccupazione e la tristezza annientarono ogni capacità di ragionamento.
Mi sentivo abbastanza morto a dire il vero.
Bhè,più morto di quanto io possa essere ovviamente.
Fortunatamente Carlisle parlò immaginando i miei pensieri 'ha una malattia terminale,le restano poco più di cinque mesi...' sospirò,triste 'è davvero bella,vero? è un peccato che muoia così giovane...' e io,a quelle parole,risposi solamente annuendo.
Ma i miei pensieri erano molto di più di un semplice movimento di testa,erano una sequela di 'è bellissima,stupenda,meravigliosa' e 'Dio non puoi portarti via un angelo del genere' e si,lo ammetto,di mezzo c'era anche un 'da vampiro sarebbe pure più bella'.
Ma mi vergognai a pensarlo,perché odiavo la mia natura,e la odio tuttora,perciò come potevo infangare la sua anima con un tale peccato? Avrei dovuto condannare un angelo a un'eternità fra le fiamme dell'inferno? Come solo potevo pensarlo?!
Comunque decisi che era meglio dimenticarla,era una malata terminale e questo voleva solo dire che fra me e lei non ci sarebbe stato mai futuro.
La mia decisione però durò poco,la notte a stento riuscii a trattenermi dall'avvicinarmi all'ospedale e,come tu penso avrai intuito,cedetti verso le tre di notte.
Scivolavo fra i corridoi silenzioso,attento ad ogni rumore delle pareti,alle voci dell'infermiere,ai loro pensieri.
Mi ero completamente scordato della locazione della stanza ma riuscii a ritrovarla facilmente,mi attraeva in una maniera quasi anormale.
Ti giuro Bella,se ti dico 'era un angelo' tu credimi.
Era immersa nelle morbide lenzuola bianche,i lunghi capelli mossi le circondavano il volto e le ricadevano sulle spalle leggermente scoperte con grazia disumana,il volto sereno e il respiro tranquillo,impossibile da associare ad una ragazza sul punto di morte.
Il lenzuolo le arrivata sotto il seno e le mani erano giunte sul ventre,per un attimo mi chiesi se era viva.
Come poteva rimanere in quella perfetta posizione per tutta la notte? Si sarebbe mossa sicuramente,pensai,ma rimanendo tutta la notte a fissarla non percepii il ben che minimo movimento,tranne il suo petto che s'alzava e s'abbassava in un ritmo costante.
Era perfetta.
Addirittura Rosalie a volte commette degli errori,ma lei no,mai.
Ripensandoci,quando cadde stesa al suolo lo fece in un modo,devo dire,elegante e grazioso.
E ora non mi guardare con quella faccia,se l'avessi vista probabilmente te ne saresti innamorata...
Bhè,tornando alla storia...
Ero talmente rapito dalla sua bellezza che non riuscii nemmeno a calcolare il tempo passato a fissarla,quando i primi raggi del sole filtrarono attraverso le tende bianche e le illuminarono il volto lei aprii gli occhi.
S'alzò a sedere e stirò le lenzuola sulle gambe con le mani 'Buongiorno' mi disse,come se fosse normale trovare qualcuno che,teoricamente,abbia passato tutta la notte a fissarla.
E io,come un povero idiota,rapito dalla sua bellezza le risposi 'buongiorno,ha passato una buona nottata signorina?' sorrise e annuì,dolcemente.
'Ottima,priva di sogni o incubi...lei è..?' ci credi,Bella,se ti dico che in quel momento la lingua mi si era paralizzata?...che vuol dire 'si so che vuol dire'?...Bella..?
Ok lasciamo stare...detesto non poterti leggere,sai?
Alla fine riuscii a recuperare le mie facoltà mentali ed a dirle il mio nome.
Ma prima che potessi chiederle il suo arrivò la madre e la portò via con il pretesto di un bel bagno.
Ci salutammo e se ne andò.
L'aspettai,non potevo di certo andarmene senza sapere il suo nome.
Chiusi le tendine per limitare la luce solare,ma misi lo stesso in un angolo per sicurezza e rimasi immobile ad attendere il suo ritorno.
E quando varcò la soglia della porta non potei evitare di sorridere.
I lunghi capelli biondi erano tirarti indietro da un fiocco di pizzo nero,raccolti in grossi boccoli,portava un vestito grigio chiaro con decori di pizzo nero e scarpette di vernice nere.
Si avvicinò a me e il tacchetto delle scarpe batteva sul pavimento procurando un 'toc toc' che più che fastidioso era...adorabile,oserei...
'vuole passeggiare signor Cullen?' ma prima che potessi esultare felice la madre le posò una mano sulla spalla preoccupata. 'mamma,devo morire,una passeggiata sicuramente non mi farà peggio di quanto mi abbiano fatto anni di cura..'
'prendi almeno lo scialle' le sorrise la donna porgendole un pezzo i stoffa bianco con sopra un decoro di pizzo nero.
Lei lo afferrò e se lo mise sulle spalle.'signor Cullen ho una visita fra un ora,vuole farmi arrivare in ritardo?'
Mi alzai e le porsi un braccio,che lei afferrò,e ce ne andammo vai dalla camera.
Si chiamava Carol,aveva 18 anni e sarebbe morta entro 6 mesi.
Amava i libri di fiabe e favole,quelle storie in cui di solito ci sono fatine graziose ed animali parlanti,le porcellane inglesi e i thè esteri.
Mi raccontò che suo padre era un collezionista e che morì per un virus portato da un'oggetto venuto dall'Africa,la madre era casalinga e vivevano a casa dello zio insegnante.
Lei avrebbe voluto fare l'insegnante,se fosse stato possibile logicamente.
Aveva un gatto di nome Rosa,un persiano purosangue dal pelo tutto bianco.
Trovo sia incredibile che mi ricordi ogni singola parola,mi ricordo addirittura il tono di voce in cui le diceva.
Credo che Carol fosse stata davvero il mio primo amore.
Pensavo a lei in ogni istante e andavo a trovarla che fosse sveglia o no,mi piaceva leggere insieme i libri che ci portava la madre,guardarla dormire e,in quelle rare volte che accadeva,osservare i suoi sogni.
A dir la verità non ho mai fatto troppo attenzione a quello che pensasse,ero sempre così rapito dalla sua perfezione che lasciavo che niente mi sfiorasse.
Era davvero perfetto,tutto quanto.
L'amavo.
Si,se devo essere sincero l'amavo.
Amavo il suo odore di gelsomino,il modo in cui rideva,il modo in cui parlava,quello con cui,interessata,si voleva informare sulle malattie dei pazienti nell'ospedale.
Ma la sua perfezione mi metteva in completo disagio,certo,so di essere anche io molto vicino alla perfezione,ma lei...lei era un umana.
Capisci,Bella? Lei era perfetta senza aver bisogno di esser condannata a sacrificare vittime innocenti per vivere!
Perciò non osavo toccarla,esclusa qualche carezza,un abbraccio ogni tanto e le mani strette mentre camminavamo per i corridoi dell'ospedale.
Se devo essere sincero infondo mi andava bene così.
C'era tempo,mi dicevo,c'era tempo...
Ma alla fine,non c'era più tempo.
Eravamo in pediatria quando me lo disse.
Già da alcuni giorni avevo notato un cambiamento in lei,ma non avevo mai pensato ad un peggioramento,mai...
Teneva in braccio un bambino e lo aiutava a fare un disegno 'i sei mesi sono terminati,le mie condizioni sono peggiorate...' alzò lo sguardo verso di me e per la prima volta vidi tutta la tristezza e la disperazione che aveva rinchiuso in se in quegli anni 'Edward,non so se riuscirò a superare la notte'
E non ce l'avrebbe fatta.
Lo sapevo,lo sentivo nelle ossa perchè ogni felicità e speranza era andata in frantumi,solo minuscoli residui che mi fecero rimanere con lei quella notte.
E vederla nel letto dell'ospedale,con addosso la sua camicia da notte più bella e i capelli acconciati,fragile e indifesa mi permise di fare quello che avrei voluto fare da tempo:mi chinai su di lei e posai le mie labbra sulle sue. 'Buonanotte Carol'
Lei sorrise e mi accarezzò una guancia 'Buonanotte Edward,ti prometto di riservarti un posto in paradiso'
'ci conto' chiuse gli occhi e mi strinse la mano.
Accadde verso mezzanotte.
La madre mi sedeva accanto,ma il suo pianto non mi impediva di sentire i minimi rumori della morte:il cuore che si ferma,il sangue che smette di scorrere nelle vene,il petto perfetto che smette di muoversi,l'odore di gelsomino dissolversi nell'aria,il colore della pelle diventare simile al mio...
Se avessi potuto piangere lo avrei fatto,se la tristezza non mi avesse distrutto impedendomi di urlare lo avrei fatto,se avessi potuto fare qualcosa,qualunque cosa per riportarla in vita lo avrei sicuramente fatto...
Ma mi limitai ad appoggiare la testa accanto al suo braccio ed a tenerla stretta,chiusi gli occhi e provai ad immaginare una vita con lei,una vita priva di malattie e vampiri,una vita in cui saremo potuto essere felici.
Desideravo con tutto il cuore quella vita,ma ormai Carol era morta.
E non girovagai più così tanto spesso fra i corridoi dell'ospedale.
Ma non dispiacerti Bella,probabilmente se non fosse morta io starei ancora con lei'

sd


Noticine a fondo pagina:
Carol.
Mi sono così affezionata a questo personaggio che sono piena di suoi disegni.
é un mix fra il mio pg in IMVU (XD) e Rosa la Bella nel film 'la casa degli spiriti'
Tante mie personaggi..e? sono ispirate a Rosa del Valle (una prova lampante è Roxanne in 'la casa degli spiriti' -si il titolo è ovviamente un elogio al film/libro- ) era il mio personaggio preferito nel libro e,ovviamente,muore nel primo capitolo,avvelenata...sigh...ho pianto...
Insomma,Carol è il primo amore di Edward,avrei voluta vederla da vampiro,sicuramente se glie lo avesse detto due giorni prima a quest'ora Bella ce la dovevamo scordare! (ride)
Vorrei sottolineare una cosa: Rosalie a confronto sarebbe stata nulla.
...bwahahahahah...
Adoro creare ragazze in grado di far disperare anche Rosie,hihihii...scusa Ro,perdonami ^^"
ah si,non sapevo che disegno mettere,se Carol quando dorme,o uno di lei seduta con il vestito grigio chiaro con pizzo nero o questo...ma alla fine ho scelto questo per via di Eddy,è affascinante con quei vestiti e quella capigliatura...*ç*
Voglio che sappiate che la capigliatura di Carol in questo disegno è ricopiata dall'attrice che interpreta Rosa in questo fantomatico film...l'adoro,che ci posso fare?
Grazie per aver commentato così numerosi,e tutto a causa di Nikky...non vedo l'ora di scrivere di lui.(ride)
Comunque non aggiorno così presto,lo avevo pronto...XD

Al prossimo capitolo:
Bridgette
  
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