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Autore: LittleMusicGirl    19/02/2014    1 recensioni
[Tratto dal testo]
"La paura è temporanea, ma il rimpianto è per sempre..." Pensai, mentre la mia anima veniva completamente scombussolata da tutte quelle emozioni che mi bruciavano dentro. Alzai lo sguardo, fino a ritrovarmi ad osservare i suoi occhi marroni, fissi a terra. Teneva in mano una cartella con dei documenti e foglietti vari. Ripensandoci, era l'essere piu innocuo del mondo, eppure, in questo momento, mi stava graffiando il cuore.
"Ti amo." Mormorai a bassa voce.
***
Questa è una piccola Fanfiction su una delle mie Serie TV preferite. So che non è tutto sto granché, però spero che un minimo piaccia :))
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Spencer Reid, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Quattro: L' interrogatorio 
Il buio avvolgeva la città, rendendola ogni minuto che passava sempre piu oscura e inquietante. Il furgone della BAU parcheggiò e, non appena Hotch tirò il freno a mano, ci catapultammo tutti di fuori, diretti alla centrale della polizia del posto, che aveva avuto qualche discussione col mio capo, in quanto volevano occuparsene loro del caso. 
Feci scivolare le mie mani nelle tasche del giacchetto nero, sfiorando delle chiavi e dei residui di cartaccia. Nell'aria si poteva respirare il profumo della benzina.
<< Hotch, se vuoi possiamo abbandonare il caso. Non sta a noi occuparcene per forza.>> Disse la voce di Elle, ruppendo il silenzio. Il mio capo scosse la testa, senza staccare gli occhi verdi dal terreno.
<< Aspettate qui, noi due andiamo a parlare con l'agente William. >> Disse la sua voce, fredda come al solito. Così Aaron e Jason si diressero verso l'edificio alto e blu, mentre io e la mia collega restammo davanti al furgone.
Lei afferrò un pacco di sigarette, sporgendolo un po' verso di me. Io spostai lo sguardo su di esse.
<< No grazie, non fumo. >> Risposi, gesticolando con la mano, mentre lei fece spallucce e ne afferrò una.
Un cellulare squillò.
<< Mio... >> Dissi, afferrando il mio telefonino bianco.
<< Dimmi tutto... Dov'è che siete? Tranquillo qui è tutto okey... Morgan non abbiamo bisogno di alcun... Morgan?! >> 
<< Era Derek? >> Chiese Elle, fingendo di fare la faccia stupita.
<< Si e sta venendo qui. >> Risposi scocciata.
<< Motivo? >> Continuò lei, prima che un'intensa nube di fumo le uscisse dalla bocca.
Alzai le spalle.
<< Non ne ho la minima idea. >> Mormorai. Come gia detto, se Morgan si sente di fare qualcosa, la fa... Lui la chiama istinto, io rompimento di scatole, a volte utile però.
Mi accasciai sul furgone bianco, guardando le stelle per un minuto, provando a ripensare a diverse cose, prima di udire un botto enorme ed un urletto strozzato.
Un brivido mi percorse la schiena e l'istinto mi disse di lanciare uno sguardo ad Elle: Non c'era.
Afferrai la pistola, facendo il giro del camion e trovando la ragazza che veniva letteralmente presa a calci da un uomo in passamontagna. Classico.
<< Ehi, feramti! >> Dissi puntando la pistola sulla sua testa, per fargli paura... Tentativo fallito. E alla grande, Dato che prese la mia amica persino per il collo...
"Tanto per prendersi gioco di un'agente..." Pensai, insicura se provare pena per lo stolto aggressore.
Non mi lasciava altra scelta, oltre che a sparargli sulla gamba destra. Questo cadde con un urlo di dolore, lasciando finalmente la mia collega che mi guardò in segno di ringraziamento. L'aiutai a rialzarsi, mentre Morgan, Emily e Jennifer erano gia arrivati e quest'ultima aveva gia messo le manette all'uomo. 
Derek gli tolse il passamontagna, scoprendo il volto di un signore sulla mezza età, grande e soprattutto pelato.
<< Ti assomiglia... >> Scherzai, riferendomi chiaramente al mio collega. Lui fece un verso di scherno, per concludere poi in un sorrisetto divertito.
<< Interroghiamolo, forse sa dirci qualcosa. >> Disse Emily, sistemandosi i capelli neri in una coda.
***
<< Hotch, vuoi interrogarlo tu? >> Chiese Jason, nell'ufficio, mentre io sistemavo una cartella con dei fogli. Il mio capo mi lanciò un'occhiata.
<< Vuoi farlo tu? >> Mi chiese.
<< Per questa volta passo. >> Dissi, sorridendo, ma senza staccare gli occhi dalla cartellina gialla.
<< Daccordo, andiamo ora però. >> Informò Jason. Hotch annuì. Io li seguii quasi subito.
Il mio capo entrò nella sala dove lo attendeva il nostro "amico" per l'interrogatorio. Io mi sedetti in una sedia girevole, mettendomi le cuffie per sentire ed osservare (mediante un vetro) il lavoro che svolgeva Hotch, che si sedette di fronte all'altro.
<< Allora signor... Jake Stone, non è vero? >> Chiese. Lui sorrise annuendo.
<< Allora, vuole raccontarci qualcosa che possa interessarci o devo costringerla? >> Continuò.
<< Ho due figlie ed una moglie che mi aspettano a casa... Questo è solo un equiv... >>
<< Allora direi di non farle aspettare molto... Racconti tutto a noi e decideremo se sarà libera o meno, signor Stone. >> Il volto dell'interrogato divenne cupo e pieno d'odio allo stesso tempo. 
<< Non ho niente da dire. >> Affermò secco, giocherellando con degli anelli d'oro che aveva al dito.
<< Bhe, io credo di si. Allora, immagini cosa potrebbero pensare le sue figlie se venissero a scoprire il loro padre qui dentro... Non sarebbe un bell'insegnamento da dar loro. >> Hotch alzò un sopracciglio come per accertarsi di esser riuscito ad estrarre qualche parolina dal corpo possente dell'uomo, che invece si limitò a muoversi e a far sbattere la catena delle manette sul tavolino difronte a lui. Sospirai.
<< Daccordo. Vuoi che dica quel che so? Solo se dopo sarò di nuovo libero. >> Disse.
"Non farlo Hotch, non farlo..." Pensai. Eppure, il mio capo lo fece: Annuì con un sorriso. E purtroppo garantisco che non stava scherzando.
<< Bene... Io lavoro per Gabe Shane. Lui è... Io sono in debito con lui per un non recente favore, e così lui mi ha chiesto di inviargli alcune informazioni private di... Donne. Molto piu vecchie di lui ed io non potevo rifiutare. Così mi ha chiesto indirizzo e numero di dodici ragazze e dopo di che ha detto che avevo ripagato il mio debito. E' tutto quel che so, nient'altro. >> Disse, fingendo una voce innocente.
Hotch aggrottò la fronte e storse la testa.
<< Perché hai attaccato un'agente. Una donna... ? >> Chiese, con voce calma.
<< Perché credevo che la polizia mi avrebbe incastrato. Ma io non ho fatto altro che eseguire degli ordini. >>
<< Sorpresa sorpresa, la polizia ti ha gia preso. Hotch, così può bastare. >> Disse la JJ. Lui si passò una mano tra i capelli, mentre l'altra faceva segno alla sua collega di farci andare tutti via.
<< Vieni. >> Mi sussurrò la biondina, passando accanto a me. Mi alzai, lasciando tutto nelle mani di Reid, anche se provavo ad immaginarmi Spencer davanti a quel bestione alto tre metri... Sarebbe stato davvero umiliante, a parer mio.
AUTHOOOR :3
Quarto capitolo e ci avviciniamo alla fine della storiaa :P 
Come al solito spero che vi piaccia e se volete recensite :D (ma so che non succederà), quiiiindi.... Al prossimo capitolo SHIAOO e.e
  
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