Film > Thor
Segui la storia  |       
Autore: FallenAngel1990    19/02/2014    3 recensioni
Un anno dopo i fatti di New York, Asagard è in guerra e Thor, ormai prossimo re, cerca di difenderla. Loki è ancora prigioniero, ma il fato muterà il suo destino e quello di una bellissima bambina...
Genere: Angst | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jane Foster, Loki, Nuovo personaggio, Thor, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incest, Mpreg, Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
- CAPITOLO 23 -
 

“Loki!!!” Thor lo chiamò senza ricevere risposta “Maledizione Loki, voltati!” disse riuscendo a raggiungerlo e arpionandolo per una spalla.

“Lasciami!” urlò il moro “Io lo ucciderò! Fosse anche l'ultima cosa che questa vita mi riserverà, ma giuro che io lo ucciderò!”

“Non da solo...”

“Ti sbagli! Solo io posso scontrarmi con lui...neanche tu, dio del tuono, avresti probabilità contro Byleistr...” disse abbassando il tono venendo ogni tanto sovrastato dal richiamo della sirena d'allarme di Asgard.

“Lo...” Thor stava per ribattere quando venne interrotto da un forte boato. Lo scuro cielo della notte si squarciò, una scia di luce accecante colpì il suolo, al suo interno strane navicelle che non appartenevano né agli elfi oscuri, né a Jotunheim.

“Vai!!!” urlò Loki cercando di sovrastare il frastuono, cogliendolo alla sprovvista per liberarsi dalla presa del fratellastro.

“Dove stai andando?”

Ma Loki ormai era lontano e non rispose alla domanda, Thor sapeva non ci sarebbe stato nulla che avrebbe potuto fermare il dio degli inganni: aveva meditato la sua vendetta e questa doveva essere compiuta.

“Cerca di non farti uccidere...” sussurrò con una flebile preghiera Thor prima di voltarsi raggiungendo l'esercito.

 

**

 

Loki sapeva che Byleistr non si sarebbe mai scontrato in prima persona, almeno non all'inizio. Aveva decisamente altri assi nella manica da sfoderare prima d'agire e Loki doveva fermarlo, ormai era il suo unico obiettivo.

Loki si bloccò nascondendosi nel buio, contro una parete del palazzo dorato. Byleistr era su Asgard, non c'erano dubbi, doveva solo capire dove poteva nascondersi. Dove si sarebbe nascosto un gigante di ghiaccio come lui? Cosa c'era su Asgard da poterlo attirare e farlo sentire al sicuro?

All'improvviso sgranò gli occhi fissando il vuoto di fronte a se.

“Lo scrigno...” sussurrò appena udibile alle proprie orecchie.

Respirò, un respiro profondo, prima di correre nei sotterranei di Asgard diretto alla sala delle armi.

Non percepiva quello che gli stava accadendo attorno, sentiva rumori di battaglia, lame che cozzavano contro altre lame, urla di dolore miste a urla dovute allo sforzo, parti di armature che intralciavano la sua corsa, spade abbandonate a terra, elmi insanguinati, elmi dorati, gli elmi dell'esercito ci Asgard. Attraversò la sala del trono come un fantasma, la sala deserta, solo il telo rosso a coprire il corpo ormai esanime del padre. Loki rallentò fermandosi qualche istante per poi riprendere a correre verso le scale che portavano ai sotterranei.

Sentiva i suoi passi rimbombare fra le alte pareti, ogni respiro amplificato, l'aria sempre più calda e asciutta che l'avvolgeva ad ogni gradino che scendeva.

Solo quando posò i piedi sull'ultimo gradino percepì una forte energia provenire da oltre le immense porte della sala delle armi.

“Tutto finirà da dove è iniziato...” sussurrò con un ghigno sulle labbra e un'ombra scusa che gli invase le iridi smeraldine.

Il dio degli inganni posò le mani sui battenti aprendo l'immenso portale.

Scese lentamente le scale, solo Odino e i suoi figli erano ammessi in quella sale e sembrava non essere stata visitata da parecchio tempo. Solo quando giunse ai piedi della scala scorse un'ombra nel fondo della sala, adagiata ad una colonna.

“Troppo gracile secondo nostro padre per poter sopravvivere su Jotunheim, anche se sinceramente non credo che avesse ben compreso le tue potenzialità...”

Loki alzò il viso, ignorando completamente Byleistr.

“Però purtroppo sei sopravvissuto e Asgard non ti ha giovato devo dire. Penso che...”

“Pensi? Wow, su Jotunheim avete fatto progressi...”

Byleistr rise, una risata malsana.

“Stesso sangue, ricordi?”

“No, credo di essermelo scordato...” disse Loki, ironizzando, inclinando le labbra in un sorriso.

“Comunque...” sospirò Byleistr spostandosi verso il centro della sala, mostrando finalmente il suo volto “Non ho intenzione di rimanere qui più del previsto, quindi se devi cercare di uccidermi, ti esorto a farlo. Così potremmo passare alla fase successiva dove io ti ucciderò, mi riprenderò lo scrigno, raserò al suolo Asgard, ovviamente avendo cura che il tuo fratellastro sia morto e sparso come cenere su tutto il suo regno e a quel punto, bhe...si potrei andarmene soddisfatto...”

Loki scoppiò a ridere.

“Che hai da ridere?” disse alzando la voce, quasi ringhiando.

“Oh...nulla. Assolutamente nulla, solo che, vedi...sarò io a ucciderti.”

“Bhe, se ne sei così sicuro...” disse Byleistr voltandosi verso il cubo “Su, colpiscimi. Ti faciliterò il lavoro. Almeno il primo attacco...”

“Non ho bisogno di colpirti alle spalle per ucciderti, Byleistr...” disse Loki facendo qualche passo in avanti.

“Su Jotunhein non ne eri così certo...” si voltò con un ghigno inquietante il fratello.

“E di certo tu non sei stato clemente, sangue dello stesso sangue...” lo canzonò di nuovo “Trovo che la pelle chiara ti doni...”

Byleistr alzò le mani di fronte a se notando il colore bianco che aveva preso la sua palle, pallido, quasi come latte.

Solo in quel momento, notando l'incertezza negli occhi del fratello, Loki attaccò scagliandolo contro una colonna.

“Sai Byleistr, ho riflettuto in questi mesi...” disse fra i denti colpendolo di nuovo con un fascio di magia “Tu non sei più forte di me..” disse scagliandolo di nuovo contro un'altra colonna, così forte che questa s'incrinò nello schianto “Sono solo io che non avevo ancora scoperto del tutto la mia magia...” lo immobilizzò, come legato da corde invisibili “Per questo ti devo ringraziare. Senza di te non l'avrei mai scoperta...”

Byleistr rise, la voce che riecheggiò nell'intera sala.

“Credevi che non lo sapessi, Loki? Non potevi essere meno di me...” sussurrò il fratello con uno strano sorriso sulle labbra, così uguale a quello di Loki.

“Era ovvio. Ma c'è una cosa che tu non hai mai considerato...”

“E sarebbe?” lo sfidò Byleistr.

Loki socchiuse gli occhi fino a che non si assottigliarono a due sottili fessure.

“Byleistr, non ti facevo così sbadato...”

Un forte getto di vapore, così bollente da ustionare gravemente la pelle di Byleistr, scese dal soffitto.

“Vedi Byleistr...se c'è una cosa che non hai considerato è che io ho vissuto al sole, nel calore...” disse riaprendo di nuovo il getto di vapore.

“Perchè sprecare la mia magia quando posso ripagarti con lo stesso dolore che mi hai inferto tu? Lo trovo decisamente più appagante...”

“Maledetto!!!” urlò Byleistr.

“Oh no. Quello maledetto sei tu...” sorrise Loki.

Byleistr, con non poco sforzò, riuscì a liberarsi dalla stretta morsa che lo teneva inchiodato alla colonna. La pelle ustionata, bruciata in alcuni punti, in altre le ossa leggermente a vista, il viso tumefatto di chiazze rosse pelle scorticata.

“Non sottovalutarmi, fratello...” proferì Byleistr con voce tetra guardando il pavimento, le mani, nere e sanguinanti, strette a pugno.

“Non sono tuo fratello!” urlò il dio degli inganni.

Byleistr rise attaccando poi fulmineo Loki, che, con un balzo, riuscì a schivare il colpo, in quel momento iniziò il vero scontro.

“Quando dicevo che ti ucciderò...ovviamente non sarà né qui, né ora!” rimarcò Byleistr.

“Se credi di riuscire a farmi prigioniero hai sbagliato, Byleistr!” ma in quel momento Loki venne scaraventato al lato opposto della sala, contro la sottile colonna che sorreggeva l'antico scrigno, reprimendo un lamento.

“Chi sta sbagliano?” lo sfidò il giovane re di Jotunheim.

“Mi ucciderò, ucciderò tutti quelli di cui potresti approfittarti e solo allora mi toglierò la vita!” ringhiò.

“Uccideresti anche tua figlia?” disse avvicinandosi a pochi passi dal dio degli inganni.

Gli occhi di Loki si fecero di un rosso scarlatto, mostrando i denti bianchissimi.

“Non osare nominarla!” urlò scagliando l'ennesimo fascio di magia colpendolo in pieno petto.

Byleistr fu sbalzato sulle lunghe scale della sala delle armi, colto alla sprovvista dalla reazione del dio degli inganni. Un flebile sorriso malsano gli comparì sulle labbra.

“Sarà mia...” sussurrò “Un potere come il suo deve essere addestrato...”

Loki si avvicinò arrivando a un passo dal fratello immobilizzandolo di nuovo con la magia.

“Fa piacere scoprire che anche il più gelido dei cuori nasconde un punto debole...” lo redarguì Byleistr con voce strozzata, la mano del dio degli inganni che gli premeva sulla gola.

“Non sarà tua, perchè io ti trafiggerò il cuore prima che tu possa anche solo pensare di sfiorarla...” un pugnale luccicò nella mano sinistra di Loki, affilato e letale come il suo possessore.

 

**

 

“Buona piccola...” sussurrava Frigga alla piccola Leda che, stretta fra le sue braccia, continuava a piangere disperata.

Stava raggiungendo i sotterranei scortata da alcune guardie, l'esterno del palazzo era invaso da creature che non aveva saputo riconoscere. Frigga nascose il volto della bambina alzandole il leggero cappuccio del piccolo mantello, che aveva trovato all'ultimo secondo fra i suoi abiti, per non permetterle di vedere neanche in minima parte l'orrore che si stava consumando.

“Mia signora, quest'ingresso è bloccato, dovremo usare quello della sala del trono...”

Frigga annuì. Avrebbe potuto muoversi senza guardie , sapeva come arrivare agli appartamenti nascosti, ma aveva la responsabilità di Leda e ogni minimo aiuto era ben accetto.

Avanzarono per i corridoi interni fino a raggiungere la sala in cui lo Hliðskjálf svettava imponente al centro di essa.

Un telo rosso colpì subito il suo sguardo.

“No...” sussurrò la regina notando alcune maglie dell'armatura, del marito, cadute a terra.

Frigga si avvicinò, quasi correndo, inginocchiandosi al suo fianco.

“Mia signora...” cercò di fermarla una guardia, senza però avere risultato.

La piccola Leda, come se avesse capito il dolore di Frigga, smise di piangere, stretta ancora fra le sue braccia.

“No...” sussurrò di nuovo con le lacrime che le bagnavano le guance in un pianto silenzioso.

Abbassò il telo rosso guardando il volto dell'amato scoppiando in un flebile singhiozzò.

“Non meritavi questo...” disse accarezzandogli il volto per poi ricoprirlo e alzarsi in piedi sistemando la bambina fra le braccia.

“Mia signora, lo portiamo...” la guardia non fece in tempo a finire la frase che venne interrotta dalla regina.

“No!” disse alzando la voce per farsi coraggio “Sapevo che prima o poi sarebbe successo, ha solo rimandato il momento fino alla vecchiaia. Non perdiamo altro tempo, se sopravviveremo ne avremo molto per piangerlo come è consono a un re...” disse, aspettando un segno d'assenso, allontanandosi poi verso l'ingresso dei sotterranei.

“Andate!” ordinò alle guardie “Da qui posso procedere da sola, proteggete Asgard...” disse la regina prima di voltarsi ed entrare nei sotterranei.

 

**

 

“Thor!!!” urlò Sif tra la ressa abbattendo l'ennesimo nemico “Chi sono?” chiese.

“Non lo so!” Urlò Thor “Sono sotto al comando di Byleistr!”

“Di chi?” chiese Fandral.

“Il nuovo re di Jotunheim, il vero fratello di sangue di Loki...” disse scagliando il martello ad un nemico poco lontano da loro “Non c'è tempo per spiegare...”

“Dove vai?” urlò Volstag

“Non è qui che si sta combattendo la vera battaglia...” urlò il dio del tuono.

“Dov'è Hogun?” chiese Volstag

“Non l'ho visto...” disse Fandral guardando negli occhi i due amici.

“E ora che facciamo?” chiese Sif.

“Ne uccidiamo quanti possiamo e cerchiamo di rimanere vivi per poterlo raccontare!” urlò Fandral attaccando il primo nemico a sua disposizione seguito a ruota dagli altri.

 

**

 

“Scommetto che ora non ti diverti più, vero Loki?”

Byleistr sovrastava il fratello tenendolo a terra con un piede appoggiato al petto.

Con un colpo violento scagliò Byleistr di nuovo contro una colonna.

“Gli allenamenti sono serviti in questi mesi...” constatò Byleistr.

“Mai quanto la mia determinazione a vederti morto!” ringhiò Loki, un rivolo sottile di sangue che gli scendeva dalla fronte.

“Oh per quello penso che aspetterai ancora un po'. Indendo...in eterno” rise Byleistr.

L'intera sala fu invasa da un'accecante luce verde e un urlo vibro fra le sue pareti.

“Ne sei certo, fratello?” lo canzonò Loki.

Negli occhi di Byleistr comparve la sua vera ira, la sua vera indole, fino ad allora celata dietro a frasi taglienti e sorrisi falsi.

“Sappi che quando avrò finito con te sarà felice di mandarti ad Hel...”

“La cosa è reciproca...” rispose il dio degli inganni sfoderando un sorriso.

“Loki!” si sentì chiamare il dio degli inganni. Conosceva benissimo quella voce e non avrebbe mai voluto sentirla in quel posto, ne in quel determinato momento.

“Stupido di un Asgardiano, vattene, sei ancora in tempo...” pensò nella sua mente senza proferire parola.

Thor stava scendendo le scale della sala del trono tenendo il martello pronto a un eventuale attacco Byleistr.

“Abbassa il martello, re di Asgard, non ti salverà dalla mia magia. Posso chiamarti re da questo momento no? Bhe, non male, un uccisione di un re vale molto di più dell' omicidio di un principe...” disse Byleistr.

“Thor vattene!” urlò Loki a dio del tuono senza voltarsi tenendo il contatto visivo con Byleistr.

“Ho giurato che ti avrei protetto...”

“Ma che tenera scenetta, volete darvi un bacio d'addio? Prego, fate pure. Se questo è il vostro ultimo desiderio...”

Loki inchiodò con lo sguardo Byleistr, ma questo non sembrò dar molto peso.

Pochi attimi e Thor venne sbalzato contro le scale da cui era appena sceso, accompagnato da un sottile rumore di ossa spezzate.

“Thor!!!” urlò Loki voltando poi di colpo ad attaccare Byleistr che non esitò un istante a rispondere.

Il dio degli inganni riuscì a soggiogare Byleistr, costringendolo in una morsa fatta di pura magia.

Loki corse da Thor per aiutarlo a rialzarsi.

“Vai via, maledizione! Devi andartene...”

“No!”

Loki urlò rimettendolo poi in piedi e sbattendolo contro una colonna, questa volta senza l'aiuto della magia, arpionandolo per l'armatura. Thor strinse gli occhi quando il suo corpo colpì la dura roccia dietro di se.

“Vattene!!! Non è aiuto quello che mi stai offrendo...” disse sincero.

Thor non sapeva cosa rispondere, ancora stordito dal colpo.

Loki lo lasciò andare, voltandosi e brandendo di nuovo il suo pugnale, ma Byleistr si liberò in quel momento trovandolo del tutto impreparato.

Byleistr attaccò non lasciando il tempo al moro di reagire, stava per essere attaccato quando Thor lo spintonò di lato, sentì solo il lungo mantello rosso sfioragli le braccia durante la caduta.

Loki ebbe appena il tempo di vedere Thor cadere a terra, non si muoveva, da quella distanza non riusciva a vedere il suo respiro, né i suoi occhi, né le ferite che probabilmente aveva ricevuto. Pochi attimi e la sua pelle divenne blu, come in precedenza quella del fratello, gli occhi rossi fissavano Byleistr pieni di vendetta.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Thor / Vai alla pagina dell'autore: FallenAngel1990