Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: cri_91    20/06/2008    8 recensioni
Kagome Higurashi guardò con diffidenza il pacchetto. Era avvolto in una carta con un disegno di Babbo Natale e slitte trainate da renne. L’aveva trovato sui gradini della porta di servizio del suo appartamento, quando era tornata a casa dal lavoro. Era stato sufficiente per allarmarla...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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“Non… non voglio disturbarti” disse lei umettandosi le labbra con nervosismo e avanzando di un passo.

L’aveva già disturbato fino a fargli perdere la ragione, e ormai era convinta che, presente o no che fosse, non sarebbe riuscito a scacciarla dalla mente.

“ Non mi disturbi, entra”

Lei richiuse la porta adagio, quindi intrecciò le mani davanti a sé.

Alla debole luce della lampada, poteva vedere che gli occhi ambra di Inuyasha erano arrossati per la stanchezza e che un velo scuro di barba gli ombreggiava il mento e le guance. Era tutta la sera che pensava lui alle cose che gli aveva detto e a quello che aveva provato tra le braccia.

Adesso che l’avevo di fronte il suo unico desiderio era di andargli vicino e di accostare la guancia alla sua.

“Volevi qualcosa?” Chiese Inuyasha.

Dio mio, sì. Voleva lui, non glielo leggeva in faccia? Ogni volta che la guadava, un impeto di desiderio le scorreva nelle vene come fuoco liquido ed era impotente a spegnerlo.

Avanzò di un altro passo “Sì. Oh… oh ripensato a…” trasse un respiro profondo e tentò di nuovo. “Al modo in cui mi sono comportata oggi pomeriggio. So che non hai capito…”

“E continuo a non capire”

“ Non ho colpe inconfessabili da nascondere, Inuyasha”

“Non l’ho mai pensato” dichiarò lui studiando il suo volto turbato.

“ Eppure hai insinuato…”

“Kaggy, il tuo comportamento era incomprensibile. Ero preoccupato per te”

Preoccupato per lei? No Kaggy non riusciva a immaginare che Inuyasha Youkai si preoccupasse per lei. Era soltanto un’estranea di passaggio, una seccatura momentanea nella vita.

“So di aver esagerato. Ma…” Fece una pausa e allargò le mani in un gesto di impotenza.

“ Miroku non ne ha colpa, capisci? Mi sembra un tipo molto simpatico”

“lo è, anche se è mio cugino”

Kagome tentò di deglutire e si portò una mano alla gola, quando non ci riuscì.

”Ma non tutti i poliziotti sono persone simpatiche” disse con uno sforzo. “Lo so, perché Naraku è un poliziotto”

Alzandosi in piedi, inuyasha annullò la distanza che li separava. “Il tuo ex fidanzato è un poliziotto?”

Kaggy annuì aveva giurato di non parlarne con nessuno, ma non sopportava che Inuyasha continuasse a giudicarla male.

“è un investigatore della omicidi”

“Capisco”replicò lui, di colpo pensieroso.

“Ne dubito. Stai probabilmente pensando che questo non spiega la mia reazione nei confronti di Miroku. Ma credimi, Inuyasha, avvolte Naraku sapeva essere molto sgradevole. Ha distrutto la fiducia che avevo nella legge. Lo so che può sembrarti illogico, e so anche che non tutti i poliziotti sono come lui, ma a quanto pare, non riesco ad essere obbiettiva”

“Perché non me ne hai parlato prima?”

“Per lo stesso motivo per cui anche tu non ami parlare di cose che ti riguardano. Fa male”

Oh, sì Inuyasha sapeva quanto poteva far male rivangare il passato. Gli sfuggiva per quale motivo Kagome si fosse decisa a confidarsi con lui, ma adesso che l’aveva fatto, si sentiva un bastardo.

Dal momento in cui l’aveva soccorsa, l’aveva assillata con le domande, mentre da parte sua, si era rifiutato, di lasciarsi andare a confidenze. Era pur vero che la sua reticenza durava da più di cinque anni, e nessuno tranne Kagome glielo aveva fatto notare. Oppure glielo avevano fatto notare e lei era stata l’unica alla quale avesse dato ascolto?

“Be’, credo che ti augurerò la buona notte” proseguì lei stringendosi nelle spalle

“Volevo soltanto che sapessi come stanno le cose, e non nascondevo una valigia di denaro rubato nel baule della mia auto”

Si voltò e si diresse alla porta, ma prima che potesse mettere la mano sulla maniglia Inuyasha l’afferrò per le spalle e la costrinse a girarsi.

“Non l’ho mai pensato veramente, Kaggy. Ero arrabbiato con te perché eri così reticente”

Vedendo la luce calda che gli illuminava gl’occhi, Kagome gli credette. “Come te ?” Non poté fare a meno di chiedere.

Inuyasha non riusciva ad essere in collera con lei. Come avrebbe potuto, quando smaniava con ogni fibra del proprio essere di stringerla tra le braccia e assaporare il morbido calore del suo corpo?

“ è passato molto tempo da quando una donna mi ha fatto desiderare di guardarla due volte” Ammise con voce roca

“ E ora che tu sei qui, non cosa fare.” In un primo momento, Kagome pensò di non aver udito bene e quando si rese conto che non era così, il suo cuore prese a battergli forte.

“Non dovresti fare niente” bisbigliò.

Mettendole le mani sugli avambracci, lui la fece indietreggiare lentamente finché si trovò con le spalle contro la porta chiusa.

“Perché? Forse perché sei ancora innamorata del tuo poliziotto?”

Lei fu percorsa da un brivido di disgusto al solo pensiero di amare Naraku “No! Probabilmente non era nemmeno vero amore, anche se un tempo lo credevo. Ora, invece, mi rendo conto che era un modo per trovare la sicurezza che mi era sempre mancata”

“Forse, insieme alla sicurezza volevi anche l’amore” suggerì Inuayasha a voce bassa.

Le sue mani le facevano ardere la pelle attraverso il golfo. Le sue labbra, a pochi centimetri di distanza, la ipnotizzavano, al punto da non riuscire a staccare gli occhi.

“Volevo l’amore, ma non l’ho trovato” Lui le sfiorò la guancia con la mano quindi gliela infilò nei capelli.

“Non l’ho trovato nemmeno io” mormorò.

I sensi di Kagome fremevano al contatto con le sue dita, ma furono le sue parole a toccarle il cuore.

“Perché? Non… Non amavi Kikyo? O lei non ti ricambiava?”

Inuyasha si allontanò da lei e andò a mettersi davanti alla finestra. Attraverso le tende scostate si vedevano brillare le luci natalizie che decoravano la veranda. La loro allegria era in contrasto con l’espressione angosciata del suo volto.

“Oh, eravamo veramente sposati. E ci amavamo, o così credevamo. Ma io avevo appena diciannove anni e Kikyo diciotto. Penso che fosse innamorata soprattutto dell’idea del matrimonio”

“E tu?”

“Io la desideravo molto. Da un punto di vista fisico. E allora ero troppo giovano per capire che il vero amore non è soltanto desiderio fisico”

  
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