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Autore: Jenni Skeletron    19/02/2014    1 recensioni
Una ragazza che senza rendersene conto si è intrappolata in ciò che una volta era un sogno, fino al quel fatidico incontro. Un ragazzo biondo dallo sguardo triste, uno sconosciuto in grado di farla sentire nuovamente viva ed amata. Il tutto comincia con la notte di San Lorenzo...
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Cloud Strife, Kadaj, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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5 Dicembre

Tutto era avvolto da un denso fumo che ci impediva di vedere cosa ci accadesse intorno.
Era avvenuto tutto cosi` in fretta ed ancora non riuscivo a comprendere cosa fosse accaduto; l’unica certezza era la mano di Cloud che mi guidava fuori dall’edificio ed alla fine del tunnel ecco la luce dell’alba chiara e luminosa.
- Sieti usciti allo scoperto finalmente.
Ancora una volta quella voce cosi` vicina e familiare poi un violento schianto e le sue braccia stringermi a se.
Non eravamo gli unici ad essere accorsi fuori. La sua mano mi aveva impedito di vedere ed ora mi stava bendando, ma potevo sentire le loro voci, lo screpitio delle macerie ancora in fiamme e l’odore che producevano mischiarsi a quello del sangue.
-Cloud!
- Non toglierla per nessuna ragione al mondo e rimani al riparo con Aerith. Non voglio che ti faccia del male.
Un bacio disperato e sofferto segnato da una nota ferrosa certamente dovuta al colpo precedente.
Il suo tocco scompare mentre mi poggio a quella che pare una roccia mentre l’altra si pone al mio fianco.

 
xoxoxoxoxoxoxox

Non potevo permettere che vedesse, per nessuna rgione al mondo, e le avrei impedito di farlo fino allo stremo delle forze.
- Vuoi proprio togliermi il diverimento allora.
- E` una questione tra noi due, non c’e` bisogno che lei veda.
- Allora faro` in modo che senta le vostre urla di dolore. Vedremo quanto sarete in grado di resistere.


Il sibilo delle lame che si scontrano in una danza mortale, l’eco dei colpi che si susseguono sempre piu` velocemente, troppo velocemente finche` non riesco piu` a fermarli fino a sentire il gelo trapassarmi la carne ed il sangue scorrere su di essa. Confusione, dolore, tutto si offusca ed i contoni scompaiono fino a fondersi in macchie di colori.
- L’amore ti ha rammollito a quando vedo. Faro` in modo che tu respiri ancora quando la uccidero`.
Aveva ragione. Non saremmo riusciti a vincere quella battaglia e nessuno sarebbe stato risparmiato. Se solo fosse riuscita a scappare, ma dove? Non esisteva un posto veramnte sicuro, non abbastanza. Forse rifugiandosi nella Shin-Ra, ma a quale prezzo?


L’ennesimo colpo va a segno ed un rantolo sfugge al mio controllo.
- Finalmente posso divertirmi. Non riesci a rialzarti, Cloud?
Mi scaraventa contro una delle macerie a pochi metri da lei ed inutilmente tento di muovermi, ma i muscoli hanno smesso di collaborare .
- Puoi sentirlo, sentire la sua soffernza. Non ho ancora colpito nessuno degli organi vitali, ma continua a perdere sangue. Che ne dici di uscire e venire da lui?
- Non muoverti da li`. Posso ancora...
Le parole vengono fermate dalla lama che mi trapassa la spalla pronta ad infierire sulla ferita.
- Non parlare se non sei interpellato. Come faccio a farti urlare?


-Basta!
La sua voce ferma la masamune a pochi centimetri dal mio viso.
- Finalmente ci incontriamo.
-E` me che vuoi.
- Perche` lo hai fatto?
- Mi dispiace.
Le lacrime le rigavano il volto ed un triste sorriso cercava di mascherare l’orrore che le provocava la vista delle mie ferite; dovevo essere messo proprio male.
Aerith non aveva potuto fermarla e di istinto si era diretta verso Zack nel tentativo di salvarlo e non potevo biasimarla. In passato avevano gia` rischiato di perdersi e sia lui che Kadaj riuscivano a fatica a tener testa a Loz e Yazoo.


-Devo ammettere che hai buon gusto.
Camminava lentamente verso di lei avvinandosi fino a poter afferrare una ciocca dei lunghi capelli con cui giocare. Quella vista mi faceva ribrezzo.
- Sarebbe un vero peccato rovinarti. Tingere la tua pelle di rosso, ma non posso non farlo. Hai solo scelto la persona sbagliata.
Continuava ad approfondire quel contatto fino a tenerla per le spalle studiando il suo profumo, baciandole il collo... Avrei preferito morire piuttosto che assistere a tale spettacolo e sentivo la rabbia ammontare.


-Abbandona Cloud. Vieni con me e avrai salva la vita.
-Cosa?
-Posso renderti felice e protegerti. Posso darti tutto cio` di cui hai bisogno, che desideri. Conosco cio1 che hai nel cuore e mi piace.
Non gli importava ucciderla. Avevo sempre dato per scontato che fosse quello il suo fine unico, ma ora tutto diveniva chiaro e l’immagine di cio` che stava accadendo dava libero sfoggo a mille altre che mi si affollavano nella mente.
Con un braccio le cingeva la vita mentre la costringeva a baciarlo. L’avrebbe fatta sua ad ogni costo, ma se avesse collaborato sarebbe stato meno doloroso.
- Cosa ne sara` di lui?
- Potrei anche risparmiarlo; ormai non e` piu` una minaccia.
- NO! NON TE LO PERMETTO.
Avevo urlato con tutto il fiato che mi era rimasto nei polmoni. Non doveva immolarsi per me, ma prima che potessi dire altro una fitta provocata dal geostigma mi costrinse al silenzio.
- Allora? Cosa scegli Virg...
La lama lo trapassava lasciando intravedere la punta splendere di vermiglio.
- La tua proposta e` allentante, ma mi vedo costretta a rifiutare.
Non era piu` lei. Il braccio con cui teneva l’arma era ricoperto da strani segni luminescenti ed anche il suo occhio destro era divenuto azzurro dalle venature verdi. Avevano ragione e questo era la prova del mako che le scorreva nelle vene nel suo disperato tentativo di uscirne.
- Ti ha ridotto veramente male.
- Ho passato di peggio. Ora vattene prima che si riprenda
- Non servirebbe a nulla. Riuscirebbe a riprendermi e dubito che ci andrebbe piano.
- Cosa vuoi fare allora? Non ti permettero` di farti ammazzare davanti ai miei occhi.
- Non e` mia intenzione.


Un dolce bacio univa i nostri visi accompagnato da una sensazione di piacere e solievo.I simboli si ritiravano lasciando libera la pelle diafana e con essi il dolore scompariva fino a riportarla alla normalita` se non fosse stato per delle piccole macchie sull’iride.
- Dovrebbe bastare.
- Cosa hai fatto?
- Non so come spiegarlo, ma prova a rialzarti e vediamo se ha funzionato.
Del geostigma e dello squarcio che avevo sulla spalla non ne era rimasta traccia, ma il suo viso era pallido e doveva appoggiarsi a me per rimanere in piedi.
- Devo solo riprendere fiato.
- Questa volta non muoverti da qui.


-Che donna. Sa come far accendere il desiderio.
un ghigno malvagio solca il suo volto mentre si assicurava dei danni riportati.
- Ti aiutero` a soffocarlo allora.
- Non immagini nemmeno cosa le faro` quando le mettero` le mani addosso.
Dovevo farcela o questa volta non avrebbe avuto scampo.
- Non ti permettero` mai piu` di toccarla.
- E` qua che ti sbagli. Ogni volta che tu la sfiorerai sara` come se lo facessi io. Gia` una volta ho preso il controllo del tuo corpo; nulla mi impedisce di farlo nuovamente. Non hai idea di quanti gesti non siano stati una tua iniziativa. Non sentirebbe la differenza.
non volevo ascoltarlo e ceravo di aumentare il ritmo dei colpi ed il suo intento era distrarmi per approfittarne; forse pero` aveva ragione...
- Smettila di parlare.
- Se e` cosi` che la metti...
Con una stoccata era riuscito a sbilanciarmi e ne aveva approfittato per scattare verso Virginia.

xoxoxoxoxoox

Non riuscivo a muovermi ed a malapena mi reggevo in piedi. Avevo usato tutta l’energia che avevo per svalutare Cloud nella speranza di farcela.
Invece Sephiroth mi aveva raggiunto di nuovo. Mi aiutava a sorreggermi con l’ausilio dell’ala impedendomi allo stasso tempo di fuggire.
- Cosa vuoi?
Nel fare la domanda avevo incrociato il suo sguardo, rassegnato. Sapeva cosa sarebbe successo, come sarebbe andata a finire ed aveva perso la forza di contrastarlo.
Un bacio, diverso da quello a cui mi aveva costretta prima, dolce, simile a quelli di Cloud, ma dal sapore diverso misto a quello del sangue.
Una smorfia di dolore accompagna il suo allontanamento permettendomi di vedere la punta della lama.
- Mi....dispiace...
Si era allontanato per evitare che venissi trafitta.
Forse non era cosi` spietato come dicevano loro ed un senso di umanita` albergava ancora in lui.
- Virginia allontanati!
Un turbinio di piume mi impedisce di vedere il seguito aiutandomi a sprofondare in uno stato di incoscienza.


Angoletto autrice:

Ci siamo quasi ragazzi. eccovi il penultimo capitolo della nostra storia. Sono lieta di aver potuto condividere questa storiella da quattro soldi con voi e mi sento al settimo cielo pensando che qualcuno non abbia smesso di leggerla e l'abbia vista crescere. 
Con grane affetto,
Jenni <3

 
   
 
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