Come gli angeli dall’occhio di fiera,
io ritornerò nella tua alcova;
verso di te scivolerò in silenzio
confuso con le ombre della notte;
e ti prodigherò, mia bruna,
baci gelidi come la luna,
avrò carezze di serpente
che attorno a una fossa s’aggira.
Quando verrà il livido mattino
ti troverai vicino un posto vuoto
dove il freddo perdura fino a sera.
Come qualcuno con la tenerezza,
sulla tua vita e la tua giovinezza
voglio regnare con la paura!
Charles Baudelaire
Ritratto di una creatura senza amore
Essere temibile e temuto dai più, ma anche venerabile e venerato da quei pochi che hanno saputo varcare il limite tra luce e tenebra, tra morte e vita.
Sembiante umano senz’anima, perché da tempo divisa, dal suo stesso proprietario, in minuscoli frammenti privi di valore.
Figura slanciata, sagoma oscura.
Presenza costante, eppure errante come un’ombra senza corpo, come uno spirito senza pace: sola.
Rubino incastonato nel mezzo dei suoi occhi.
Rosso immobile ed irremovibile.
Freddo, ricoperto di schegge di ghiaccio.
Duro, infrangibile.
Velenoso.
Sguardo senza nemmeno un briciolo di umanità.
Specchio della personificazione del male.