Serie TV > Provaci ancora prof
Segui la storia  |       
Autore: olwen    20/02/2014    1 recensioni
Cosa sarebbe successo se Camilla fosse rimasta con Gaetano in casa di Madame Mille Lire? In quella sera dove lei era così fragile e vulnerabile? Ecco la mia conclusione della quinta serie.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Camilla Baudino, Gaetano Berardi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 4 – Attrazione o amore?
 
Passarono tre giorni, carichi di tensione con Renzo che continuava a dormire in studio e Camilla invece continuava a non stare bene. Si chiedeva quanto ci metteva a venir fuori quell’influenza, ed essendo ormai cinque giorni che stava così aveva deciso di andare dal medico.
Questa mattina si era svegliata e oltre alla stanchezza c’era un senso di nausea molto pronunciato. Non come la prima volta, che appena in piedi era scomparso, adesso ce l’aveva e nonostante lei stesse camminando in giro per la casa per vedere se passava, quello non voleva andarsene. Decise di chiamare la scuola e restare a casa per andare dal medico.
 
– Pronto? Buongiorno preside, la chiamo per dirle che oggi non verrò a scuola, non mi sento per niente bene – disse Camilla a telefono
 
– Va bene professoressa Baudino, non si preoccupi. Anzi, si rimetta presto! – aveva risposto il preside Nanni
 
Mise giù il telefono e andò a far colazione. Aveva assoluto bisogno di caffè. In cucina trovò Renzo che si stava facendo la colazione.
 
– La prepari anche per me? – gli chiese Camilla
 
– Beh, le regole non lo prevedono! –
 
– Ma da quanto stiamo litigando? Non possiamo parlarci civilmente, come due persone normali? Come due persone che stanno insieme? Che lo sono state per tanto tempo e si conoscono benissimo? – chiese
 
– Uhm – rispose Renzo e le fece un accenno di sorriso
 
Camilla gli sorrise a sua volta e gli chiese – allora, adesso me la fai? –
 
– Va bene – rispose Renzo non molto convinto, ma per una serena convivenza aveva accettato.
 
Voleva chiedergli di finirla di litigare, ma doveva parlargli, doveva dirgli quello che provava per lui e per Gaetano, e non le sembrava il caso di tentare di rimettere apposto le cose per poi distruggerle di nuovo.
 
– Stai bene? – le chiese Renzo che aveva notato la sua faccia, sembrava che non avesse dormito molto e che non stesse bene.
 
– Insomma, credo che mi stia arrivando un’influenza, ma è da cinque giorni che sento i sintomi e nient’altro – gli rispose Camilla
 
– Devi andare assolutamente dal medico. Non si sa mai cosa possa essere –
 
– Si, adesso finita la colazione ci vado, ho già chiamato a scuola che sarò assente –
 
– Brava – le rispose Renzo
 
Renzo non sopportava di vedere Camilla stare male, sia fisicamente che psicologicamente. Sapeva di aver sbagliato con Carmen, effettivamente la camera e la cena erano per loro, ma non voleva dare a Camilla ancora più dispiacere di quello che le aveva dato fino ad ora. “Devo far pace con lei, non sopporto di vederla così, in più mi sento veramente un verme a mentirle spudoratamente così. Magari dopo aver fatto pace tutto si cancellerà e lei non penserà più alla fattura, e tutto sarà come se niente fosse successo” pensava Renzo.
 
Fecero colazione, poi si salutarono per andare per le proprie strade. Renzo a lavoro e Camilla dal medico.
Fu particolarmente fortunata perché dal medico non c’era nessuno in coda e fu subito ricevuta.
 
– Buongiorno, allora, mi dica, come stiamo? – le chiese il medico
 
– Insomma. Sono ormai cinque giorni che non sto per niente bene. Sono estremamente stanca, e da oggi ho anche un senso di nausea che mi resta per un po’ la mattina. Era successo anche un altro giorno, ma la cosa era svanita subito, da oggi invece è stata più intensa. Credo che mi stia arrivando un’influenza intestinale, ma ormai sono appunto vari giorni che sto così – gli riferì Camilla
 
“Nausea e stanchezza…io una risposta ce l’avrei” pensò il medico che poi disse – allora, facciamo così, intanto le prescrivo delle vitamine che l’aiuteranno per la stanchezza, poi per il resto facciamo degli esami del sangue e poi ci rivediamo, va bene? –
 
– Va bene, ma… esami del sangue? Crede che possa essere qualcosa di grave? – chiese timorosa Camilla
 
– Non deve essere necessariamente qualcosa di grave. Vediamo un po’ se tutti i valori sono apposto e poi valutiamo una cura, ok? –
 
– Perfetto – gli rispose Camilla molto più tranquilla.
 
Salutò il medico e con calma si diresse verso la prima farmacia a prendere le vitamine che le aveva prescritto.
“Domani inizio alla terza ora, quindi posso andare a farmi gli esami prima di andare a lavoro” pensò mentre prendeva il sacchetto della farmacia. Si incamminò verso casa, e mentre faceva la strada aveva un unico pensiero, Gaetano. Era da po’ che non lo sentiva e le mancava. Aveva voglia di vedere quei suoi occhi azzurri, di affogare dentro a un suo abbraccio, di morire con un suo bacio. Si, morire. Ogni volta che le loro labbra si toccavano, il suo cuore si bloccava, e le emozioni erano intense, anche troppo. Voleva chiamarlo, ma per cosa? Non aveva nulla da dirgli, anche se poteva benissimo dirgli che lo voleva vedere perché le mancava. Proprio mentre pensava a questo le squillò il telefono, lo prese e vide che era Gaetano.
 
– Gaetano! – rispose Camilla
 
– Ciao Camilla! Ti disturbo? – chiese
 
– No, non disturbi affatto. Cosa è successo? – chiese preoccupata Camilla
 
– Non è successo nulla….avevo solamente voglia di sentirti –
 
Camilla rimase sorpresa da quella dichiarazione e perse un respiro – Anch’io ne avevo voglia, stavo giusto pensando a te quando è squillato il telefono – ammise un po’ vergognandosene.
 
– Ah si, professoressa? Ma allora ti manco anch’io! – disse sorridendo Gaetano
 
– Si, e non ridere! Non ti vedo ma ti sento! Che ne dici se ci vediamo per pranzo? Così, giusto per fare due chiacchiere? –
 
– Ottimo professoressa. Allora per le tredici al solito posto? –
 
– Perfetto! – rispose Camilla
 
– Bene, a dopo! Ciao! – e riattaccò
 
“Camilla, cosa stai facendo?? Sembri una ragazzina di quindici anni alle prese con la sua prima cotta! Gli hai anche dichiarato che ti mancava! Che scema” pensò Camilla dopo la telefonata. In ogni caso, scema o meno, lei intanto se ne stava andando a casa con un umore molto più felice.
Arrivata a casa si dedicò a sistemarla un po’ e con calma iniziò poi a prepararsi per uscire. Mentre stava scendendo le scale incrociò Renzo, che la guardò con aria perplessa, si accorse che era vestita per un appuntamento, era più bella del solito.
 
– Esci? – chiese con una nota di gelosia
 
– Si, per pranzo, torno nel pomeriggio – rispose Camilla senza dar importanza al tono di Renzo
 
– Ah – rispose quasi sorpreso – allora ci vediamo più tardi –
 
“Uscirà sicuramente con quel poliziotto-super-più. Non ne posso più di lui!!!” pensò Renzo.
“Anche il geloso si permette di fare? Dopo tutto quello che mi ha combinato, e che sicuramente continua a combinare??” pensò invece Camilla, che si incamminò verso il ristorante.
 
Gaetano intanto stava per partire dal commissariato per andare al ristorante “finalmente dopo un po’ la rivedo, ma quanto mi manca!!?!? Non sono capace di vivere senza di lei. Ma come è possibile? Anzi, come ho fatto a vivere senza di lei! Eva è stata un ripiego, e vedi come è andata a finire!” pensava, e mentre passava davanti a un fiorista si fermò per prenderle una rosa rossa.
Arrivarono praticamente insieme. Gaetano appena la vide nascose la rosa dietro alla schiena per non rovinare la sorpresa. Quando si incontrarono si sorrisero, si diedero due baci e Gaetano le porse la rosa con un dolce sorriso. Lei restò di stucco, era da tanto che non le regalava dei fiori. Ricorda ancora il loro primo pranzo nel suo ufficio, in commissariato a Roma, e anche quella volta le diede una rosa rossa. La prese e con aria imbarazzata gli disse un grazie sincero.
Entrarono e si sedettero. Sapevano entrambi che non potevano fare nulla di che, a parte parlare, dato che c’era il pericolo che qualcuno li vedesse.
 
– Allora, come stai? – le chiese Gaetano, subito dopo essersi accomodati, vedendo che Camilla aveva un’aria strana. Era bella, quasi più bella del solito, ma i suoi occhi erano strani, stanchi.
 
– Mamma mia! Ma si vede così tanto che non sto benissimo? No, perché mi preoccupo! Se si vede tanto potrebbe essere veramente una cosa seria! – rispose Camilla, che poi proseguì – comunque si, credo che mi stia arrivano un’influenza, ormai sono giorni che sento i sintomi, ma ancora non è esplosa –
 
– Ah, cavoli, ma sei andata dal medico? –
 
– Si, mi ha dato delle vitamine e mi ha detto di fare gli esami del sangue … tranquillo, è giusto per vedere se tutti i valori sono apposto e per valutare una cura – rispose Camilla vedendo il viso quasi terrorizzato di Gaetano alle parole esami del sangue.
 
– Bene, allora domami mattina vai subito a farli! Se non ci vai ti ci porto con una volante! – le disse.
 
Risero tutti e due e Camilla gli disse – stai tranquillo, ci vado si domani, sono la prima a voler stare meglio! –
 
Pranzarono parlando un po’ del più e del meno, stranamente senza interruzioni telefoniche da parte di Renzo, Livietta o del commissariato. Gaetano pagò il conto e insieme uscirono in direzione della sua auto. L’avrebbe riaccompagnata a casa e poi sarebbe tornato a lavoro.
L’auto era parcheggiata in una piccola via, in un posto abbastanza nascosto alla vista. Camilla non ci fece gran caso, anche perché a quell’ora era complicato riuscire a trovare parcheggio a Torino. Si sedettero, ma Gaetano non mise subito in moto. Rimasero un attimo a guardarsi, poi lui in un attimo azzerò la loro distanza per abbracciare la sua prof. Lei ne fu felice, aveva assoluto bisogno di affogare nei suoi abbracci, di inspirare quel suo odore che la faceva stare bene. Rimasero stretti per un po’, poi Gaetano si staccò e la guardò negli occhi.
 
– Mi sei mancata Camilla! Stare giorni senza vederti per me è diventato insopportabile. Mi sorprendo spesso a guardare fuori dalla finestra sperando di vederti. Ti amo Camilla – le disse
 
Camilla rimase un attimo a guardarlo, gli sorrise e gli disse – Gaetano, ti amo tanto anch’io. Ho pensato tanto in questi giorni a quello che è successo, a cosa ci siamo detti, e non ho nessun rimpianto, anzi. Avrei dovuto farlo prima. Mi sono accorta che quello che provo per te è vero e sincero. Sono innamorata di te da tantissimo tempo, ma chissà, per colpa del matrimonio, per il senso di dovere nel tenere insieme la famiglia, per Livietta, non ho mai indagato a fondo. Ho sempre pensato che fosse un’attrazione fisica reciproca, e niente di più. Per un periodo pensavo che tu fossi solo una tentazione, infatti dopo poco sono partita per Barcellona. Peccato che con i se e i ma non si possa tornare indietro, perché adesso mi maledico per non averlo scoperto prima, ma… ti amo –
Lo guardò e gli diede un lungo bacio.
Gaetano era in estasi. Era come se avesse ricevuto un colpo all’altezza del cuore. Non riusciva a non pensare che quello che stava accadendo fosse tutto un sogno. Ma il bacio rese tutto reale.
 
– E adesso come farai? – le chiese Gaetano
 
– Non lo so, ma in qualche modo farò. Devo chiudere con Renzo. Non posso continuare a trascinare per chissà quanto questa storia. Voglio, e ho bisogno di essere felice anch’io! – gli rispose Camilla, e lo riabbracciò.
 
Gaetano mise in moto la macchina e l’accompagnò a casa. Il resto del pomeriggio passò in modo molto tranquillo. Renzo tornò prima da lavoro e si mise a preparare la cena. Camilla rimase sorpresa di vederlo tutto così indaffarato, e pensare che proprio la mattina stessa non voleva nemmeno prepararle la colazione perché le regole non lo permettevano. Decise comunque di non intromettersi e di lasciarlo lavorare, e andò a riposare a letto e a leggere un libro. Mentre era li rilassata chiamò Livietta al cellulare per avvisarla che restava a mangiare fuori con Greg e che sarebbe tornata tardi.
Quando arrivò l’ora di cena si alzò e si avviò verso la cucina dove c’era ad attenderla Renzo con la tavola apparecchiata per due, a lume di candela e con un piccolo mazzetto di fiori al centro. Riconobbe subito poi il famoso pollo alle prugne che Renzo ha sempre usato per fare pace. Non sapeva cosa fare.
 
– Buonasera tesoro! – le disse Renzo
 
– Buonasera – rispose lei
 
– Le offro questa cena in segno di pace! – le disse Renzo con un sorriso e con movenze da maggiordomo, poi aggiunse – Davvero Camilla, scusami. Non ci sono parole per dire quanto stupido sono stato, ma io ti amo, e non voglio vederti stare ancora male per colpa mia. Ti chiedo scusa per tutto! –
 
 “Adesso cosa faccio? Non posso accettare di fare pace, e non voglio parlargli adesso di quello che voglio fare. Non mi sento al massimo delle mie forze e voglio esserlo quando gli parlerò della questione! Accetto le scuse e basta? Non ho nemmeno voglia di mangiare, a dirla tutta mi viene la nausea solo a guardare quel cibo! Qualsiasi cosa faccia o dica non andrà bene, me lo sento! E pensare che un piccolo languorino ce l’avevo anche…” pensò Camilla.
 
– Scuse accettate, anche se l’arrabbiatura c’è ancora – gli rispose Camilla – però Renzo, scusami tantissimo, non ho per niente fame. Sai che non sto bene, e stamattina ho fatto fatica anche a far colazione. Mi spiace ma non ho voglia di mangiare. Mi farò un tè e basta –
 
– Hai ragione Camilla, non ci avevo pensato. Ero così contento per stamattina che mi sono scordato di tutto e volevo solo fare pace con te. E come vedi ho preparato il pollo alle prugne apposta per l’occasione, che so che ti piace tanto. Scusami. Ti metto su l’acqua per il tè – le disse, e si mise a prepararle il tè.
 
Una volta pronto si sedettero comunque a tavola, Renzo che mangiava qualcosa, dato che comunque l’appetito gli era praticamente passato, e Camilla che si beveva il tè.
I pensieri di lei erano tutti per la finestra di fronte. Ripensava al bel pranzo e a Gaetano. Era riuscita a dirgli cosa provava per lui, e adesso doveva dirlo anche a Renzo, ma quando? E come?
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Provaci ancora prof / Vai alla pagina dell'autore: olwen