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Autore: ImUnique    20/02/2014    1 recensioni
La sveglia era suonata ormai già da un quarto d'ora, ma la voglia di
mettere i piedi a terra no esisteva. Era il primo giorno di scuola, anzi,
il primo giorno del secondo anno di liceo. Charlotte non ne voleva sapere
niente del liceo Mckinley; odiava quel posto. Non era una ragazza molto
popolare, aveva sempre vissuto all'ombra di sua sorella Marley. Tutte
e due avevano i capelli castani , occhi azzurri e labbra carnose, erano
entrambe molto carine, ma quella su cui cadeva più lo sguardo era Marley. Ma quest'anno le cose sarebbero cambiate, Charlotte avrebbe fatto nuove amicizie, il glee sarebbe diventata la sua nuova casa, e avrebbe passato un anno meraviglioso.
O almeno credeva sarebbe stato tale...
-
"Guarda, che ho capito il tuo giochetto!"
"Quale giochetto?"
Chiedo io perplessa.
"Basta che tu me lo dica!"
"Mi dica cosa?"
"Se vuoi scopare devi solo dirmelo!"
-
Avevamo già provato tante volte quella canzone. Ma, non avevo ancora tirato fuori le mie vere emozioni. E non ce la facevo più. Dovevo mettere in chiaro le cose.
Arrivato al centro del palco, mi metto a fissarlo nei suoi occhi neri. Sono belli e profondi, come pozzi.
"Allora, proviamo."
Genere: Erotico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: Cross-over, Lime, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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CAPITOLO 2
BY THE GREACE OF GOD

-Charlotte-
Scendo dal letto controvoglia, non ho ancora capito come mai io mi ostini a
 varcare la soglia della scuola. Non ho amici lì, certo la mia compagna di
 banco potrebbe dissentire, ma è la verità. Non c'è nessuno che mi
 capisca davvero e sono stufa di tutto ciò. Poggio i piedi a terra e il
 pavimento sotto di essi è caldo quanto una lastra di ghiaccio. Cammino a
 fatica, mettendo un piede dopo l'altro a una velocità pari a quella di
 una lumaca, una lumaca morta sia chiaro. Scendo le scale dove già sento
 mia mamma che discute con Marley. "Devi pur fare colazione, o rischi
 di stare male!" dice mamma ,con la sua voce mielosa, alla mia
 testarda sorellona. "Beh non puoi costringermi. Se non ho fame non
 mangio!"
Appena finita la frase piombo in cucina dove al tavolo mia mamma, seduta al
 suo solito posto, stringe tra le mani una fetta di pane cosparsa di
 nutella, e la punta in direzione di mia sorella, quasi come se volesse che
 la prendesse e l'addentasse. Mia mamma è una donna fantastica, lei e
 mia sorella sono identiche, stessi lineamenti, stessa corporatura e stesso
 carattere testardo, che ho ereditato anche io in fin dei conti; io sono
 diversa da lei, assomiglio più a mio papà, che però non ricordo molto, é
 morto quando avevo sei anni, in un incidente d'auto, e dei momenti
 passati con lui, non ne ricordo neanche mezzo.
Appena varcata la soglia della stanza Marley gira lo sguardo verso di me,
 e sorridendo mi dice :"Alla buon'ora Topogigia!".
Topogigia, odio questo soprannome. Me lo affibbiò quando avevo più o meno
 sette anni e io ovunque andassi portavo con me il pupazzo di Topogigio.
 Amavo quel cartone, chi non lo amava!?
Solo, era un po' strano che una bambina di sette anni guardasse cartoni
 per bambini di tre, perciò per farmi dei dispetti la mia sorellona mi
 chiamava, e mi chiama tutt'ora, con questo nomignolo. Io le faccio la linguaccia e ridendo
 la saluto dicendole:"Buongiorno anche a te strega cattiva
 dell'ovest!".
Marley mostrandomi uno dei suoi sorrisi più belli, e ridacchiando si
 avvicina a me e mi stampa un bacio sulla guancia. Poi si allontana,
 afferra la fetta di pane che teneva in mano la mamma, e sedendosi se la
 ficca in bocca come se fosse il suo ultimo pasto. Io, intanto, saltellando
 come una bambina, mi avvicino alla sedia di mamma dove, appena arrivata,
 le butto le bracci al collo e con voce dolce le dico:"Buongiorno
 madre". Lei mi regala un sorriso, che subito dopo é seguito da una
 domanda che speravo non mi facesse...:"Sei pronta per
 l'audizione?"
Panico, 'no non sono pronta, non so che cantare, non so che cosa dirò
 ne che figura farò, ho paura, scapperò di nuovo, me lo sento!'
Questo è tutto ciò che vorrei dire e tutto ciò a cui sto pensando ma dalla
 mia bocca esce solo un :" Certo vedrai che spaccherò!" Seguito
 poi da uno dei miei falsi sorrisi. Mamma non accorgendosi di nulla
 continua a sorridere e sposta lo sguardo da me a mia sorella, la quale le
 dice :" Vedi di non metterla in imbarazzo! Aiutala!" Marley fa
 finta di sbuffare e poi con un risolino dice:" vedrai che non avrà
 neanche bisogno del mio aiuto!"
Oh Gesù aiutami tu!

  
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