CAPITOLO 2
BY THE GREACE OF GOD
-Charlotte-
Scendo dal letto controvoglia, non ho ancora capito come mai io mi ostini a
varcare la soglia della scuola. Non ho amici lì, certo la mia compagna di
banco potrebbe dissentire, ma è la verità. Non c'è nessuno che mi
capisca davvero e sono stufa di tutto ciò. Poggio i piedi a terra e il
pavimento sotto di essi è caldo quanto una lastra di ghiaccio. Cammino a
fatica, mettendo un piede dopo l'altro a una velocità pari a quella di
una lumaca, una lumaca morta sia chiaro. Scendo le scale dove già sento
mia mamma che discute con Marley. "Devi pur fare colazione, o rischi
di stare male!" dice mamma ,con la sua voce mielosa, alla mia
testarda sorellona. "Beh non puoi costringermi. Se non ho fame non
mangio!"
Appena finita la frase piombo in cucina dove al tavolo mia mamma, seduta al
suo solito posto, stringe tra le mani una fetta di pane cosparsa di
nutella, e la punta in direzione di mia sorella, quasi come se volesse che
la prendesse e l'addentasse. Mia mamma è una donna fantastica, lei e
mia sorella sono identiche, stessi lineamenti, stessa corporatura e stesso
carattere testardo, che ho ereditato anche io in fin dei conti; io sono
diversa da lei, assomiglio più a mio papà, che però non ricordo molto, é
morto quando avevo sei anni, in un incidente d'auto, e dei momenti
passati con lui, non ne ricordo neanche mezzo.
Appena varcata la soglia della stanza Marley gira lo sguardo verso di me,
e sorridendo mi dice :"Alla buon'ora Topogigia!".
Topogigia, odio questo soprannome. Me lo affibbiò quando avevo più o meno
sette anni e io ovunque andassi portavo con me il pupazzo di Topogigio.
Amavo quel cartone, chi non lo amava!?
Solo, era un po' strano che una bambina di sette anni guardasse cartoni
per bambini di tre, perciò per farmi dei dispetti la mia sorellona mi
chiamava, e mi chiama tutt'ora, con questo nomignolo. Io le faccio la linguaccia e ridendo
la saluto dicendole:"Buongiorno anche a te strega cattiva
dell'ovest!".
Marley mostrandomi uno dei suoi sorrisi più belli, e ridacchiando si
avvicina a me e mi stampa un bacio sulla guancia. Poi si allontana,
afferra la fetta di pane che teneva in mano la mamma, e sedendosi se la
ficca in bocca come se fosse il suo ultimo pasto. Io, intanto, saltellando
come una bambina, mi avvicino alla sedia di mamma dove, appena arrivata,
le butto le bracci al collo e con voce dolce le dico:"Buongiorno
madre". Lei mi regala un sorriso, che subito dopo é seguito da una
domanda che speravo non mi facesse...:"Sei pronta per
l'audizione?"
Panico, 'no non sono pronta, non so che cantare, non so che cosa dirò
ne che figura farò, ho paura, scapperò di nuovo, me lo sento!'
Questo è tutto ciò che vorrei dire e tutto ciò a cui sto pensando ma dalla
mia bocca esce solo un :" Certo vedrai che spaccherò!" Seguito
poi da uno dei miei falsi sorrisi. Mamma non accorgendosi di nulla
continua a sorridere e sposta lo sguardo da me a mia sorella, la quale le
dice :" Vedi di non metterla in imbarazzo! Aiutala!" Marley fa
finta di sbuffare e poi con un risolino dice:" vedrai che non avrà
neanche bisogno del mio aiuto!"
Oh Gesù aiutami tu!